16. LUNEDI’
Lunedì.
Ufficio.
Rifletto sulle parole di Eliana mentre cerco di terminare il progetto per l’avvocato Cortesi. Mi aveva chiamato venerdì al telefono.
“Allora Lorenzi, siamo pronti con questi manifesti o devo rinunciare alla candidatura?”
“Siamo quasi pronti, martedì le porto le bozze a cui ho pensato”.
“Uè, addirittura al plurale. Lorenzi, non mi costerà mica un capitale?”
“Ma no, non si preoccupi”.
Un capitale? Figuriamoci. Pagato il minimo sindacale. Pieno di soldi e sempre lì a contrattare fino all’ultimo centesimo. Aveva ragione mio nonno. Ricco non è chi guadagna tanto, ma chi non spende niente di niente. Ecco, il Cortesi guadagna anche tanto, quindi il vantaggio è doppio.
Ho quasi pronte due bozze. Nessuna idea particolarmente brillante. Roba banale, ma per lui basta ed avanza. L’avrei visto meglio con il Saturno di Goya ma non credo che avrebbe apprezzato.
Questa sera abbiamo la seconda partita del girone, contro i ragazzi dell’oratorio dei Sacramentini. Erano loro i famosi ViaVai Pacchero del tabellone. La squadra in realtà si chiama Viva il Parroco e al primo turno hanno perso per quattro a zero contro la squadra del bar della banda. Insomma, tutt’altro che dei fenomeni.
Sono anche curioso di conoscere il fidanzato di Eliana.
Ok, anche un po’ geloso.
Forse più geloso che curioso, ma non importa.
“Stasera giocate?”
“Sì, alle nove”.
Daniela che si interessa delle nostre partite?
“Vieni a vederci?”
“Magari sì. Poi sono già venuta alla prima, non ricordi?”
“Sei venuta a vederci?”
“Certo. O almeno così mi ha detto Michele”.
Cavoli! Mi ero scordato della frottola.
“Scusami ma mi serviva una scusa per farlo entrare in campo. Sai, stava andando tutto storto”.
“Non ti preoccupare, hai fatto bene”.
“Ma quindi Michele è riuscito a parlarti?””
“Hai visto? Facciamo progressi”.
“Magari prima della pensione riesce a chiederti un appuntamento”.
Daniela se ne va sorridendo. Continuo a credere che non me la racconta tutta.
Suona il telefono. E’ Eliana. Mi batte un po’ il cuore.
“Pronto”.
“Ciao Oscar, disturbo”.
“No, figurati. Dimmi”.
“Ho fatto un po’ di ricerca in camera di mio fratello e ho trovato un indizio. Non so quanto può essere importante”.
“A questo punto qualsiasi cosa potrebbe essere importante”.
“Maurizio ha una collezione di sorprese”.
“In che senso?”
“Colleziona le sorpresine che si trovano nelle uova di cioccolato”.
“Ah…”
“Ecco, ne ha molte. E ho scoperto che ha un account in un sito di vendite online per scambiarle con altri collezionisti”.
“Beh, può essere importante sì. Sai per caso il nome dell’account?”
“Sì. E’ MauMau77. Con le due emme maiuscole”.
“Provo a cercare su google. Magari ha utilizzato lo stesso nome in altri siti”.
“Grazie. Sei un tesoro!”
“Figurati”.
Riattacco e faccio fatica a non squagliarmi come un gelato al sole.