17. LA SECONDA PARTITA
Rimando a domani la ricerca su internet e provo a completare i bozzetti per il Cortesi.
Nulla di straordinario, solo il suo faccione a grandezza colossale con alcuni slogan e promesse che mai realizzerà. Ma so che a lui queste cose piacciono.
Chiudo per le sei. Passo a casa a prendere la borsa e alle sette sono al bar Luna.
Anche oggi saremo la seconda partita della serata, quindi prima delle nove non entreremo in campo. Non ho fame. E il caldo non stimola l’appetito.
Michele mi raggiunge qualche minuto dopo. Alle sette e mezzo dovrebbe arrivare il fidanzato di Eliana.
“Trezzi Sport si è scusato per il disguido e ci ha regalato anche le maglie verdi”.
“Davvero? Beh, potremmo usare quelle questa sera”.
“No! Quelle fucsia hanno portato bene. Poi sono in verde anche i ragazzi dei Sacramentini”.
“Abbiamo una maglia anche per il ragazzo nuovo?”
“Credo di sì. Ce ne sono ancora un paio grandi”.
Angelo, questo è il nome del fidanzato di Eliana, arriva in perfetto orario.
Non è bello.
“Ciao ragazzi. Come va?. La mia ragazza mi ha detto che vi serve un giocatore”.
La mia ragazza.
“Sì. Siamo in cinque. Avremmo bisogno almeno di una riserva”.
“Certo. In sei è sempre meglio. No?”
Ride da solo.
Non è bello. Non è nemmeno molto simpatico.
“Ciao, io sono Michele. Lui è Oscar”.
“Ah, l’amico di Eliana. Piacere. Mi ha parlato di te.”
“Piacere mio”.
“Così conosci la mia ragazza, eh?”
“Già”.
“Da tanto tempo, vero? Dalle superiori. Giusto?”
“Già”.
“Mi ha detto che siete stati anche fidanzati. Ma a quell’età…”
“Già”
Non è bello. Non è molto simpatico. Lo odio in maniera viscerale.
“Ci prendiamo una birretta?”
Michele salva la situazione in corner.
“Volentieri”.
“Io no, grazie. Solo acqua. Non gassata. A temperatura ambiente”.
“Un tagliere di salumi?”
“No grazie. Sono vegano. Crudista. Solo ortaggi di produzione bio certificata”.
“Io sì, grazie”
Improvvisamente mi è venuta fame.
Affogo il mio dispiacere in due spesse fette di lardo.
Povera Eliana.
Alle otto scendono in campo la Dinamo Maghi contro il Santa Cecilia, i ragazzi del bar della banda di Castello. Adesso, ragazzi è un parolone. Diciamo che erano ragazzi quando giocava Rivera. Ora sono tutti vicino ai sessanta, e in campo l’età si vede tutta.
Il bomber Pedro Gonzales scarica sui malcapitati bandisti tutta la rabbia per non aver segnato contro di noi durante la prima partita. Centra la porta da ogni dove e, questa volta, non trova la mole di Darione a ribattere i suoi tiri.
Ne fa dodici.
Dopo il decimo gol raggiunge il nostro portierone in tribuna e lo punta con il suo dito indice. Ci rivedremo, sembra dire.
E l’equadoregno non dimentica.
Ci andiamo a cambiare che la partita è già abbondantemente chiusa. Se non nel tempo, nel risultato di sicuro.
Siamo silenziosi. La prova di forza dei maghi è stata impressionante. E noi li abbiamo battuti.
“Però siamo stati davvero fighi”.
Dal silenzio la voce del Bolletti spunta come un colpo di fucile.
“E’ vero. tutto merito del nostro Uomo Ragno”.
E scoppiamo in una fragorosa risata che stempera la tensione.
Presentiamo Angelo alla squadra, indossiamo il vestitino fucsia e siamo pronti per il campo.
Nel frattempo i Maghi sono arrivati a diciotto gol contro i soli tre subiti, e gli ex-ragazzi della banda escono dal campo con gli strumenti bagnati. Toccherà a noi saggiare la loro sete di rivincita tra qualche giorno.
Ma prima dobbiamo pensare a i verdi della “Viva il parroco”.
Michele mi blocca appena entrati in campo.
“Hai visto che il nostro Fan Club si è allargato?”
La prima cosa che mi salta in mente alle sue parole è l’immagine della fidanzata di Darione ulteriormente ingrassata, ma, come sposto lo sguardo verso il pubblico l’immagine mi lascia di sasso.
Accanto a Patrizia, la fidanzata dell’Uomo Ragno, c’è Daniela, per la prima volta spettatrice di una nostra partita. Ma quello che ancor più mi sconvolge è vedere al suo fianco Eliana.
Fantastico per una frazione di secondo pensando che sia qui per me, ma subito realizzo che il suo fidanzato vegansalutista sarà in campo con noi.
E tutte le mie illusioni vanno a farsi benedire.
La partita ha poca storia. I nostri avversari partono forte ma si spengono altrettanto in fretta. Darione corre pochi rischi e noi mettiamo due gol per tempo. Nel primo Pippo e il Bolletti, nel secondo una doppietta di Michele.
Angelo non gioca male, ma lo facciamo entrare poco. Non ti farai bello sotto gli occhi della mia Eliana.
Ma cosa diavolo sto dicendo?
Chi si fa bello è Michele, che dopo la doppietta va ad esultare sotto la postazione delle nostre tifose, rubando un selfie con mia sorella. Le cose stanno correndo più di quanto avessi previsto.
Ma sì, dopotutto è giusto così.
Una bella doccia e di corsa a nanna. E’ lunedì, non c’è tempo per una birra tutti insieme.
Domani mi tocca il Cortesi e una ricerca su Google.