"Bevendo" rispose Bukowski '"io sono un alcolizzato perché l'alcool migliora la vita. Quando si è brilli le cose ci feriscono di meno. Vuoi proprio sapere come lavoro io? La sera, verso le otto, stappo la ia prima bottiglia di vino. Musica classica, Beethoven, Brahms. Di solito verso le 11 non sono più in grado di continuare, ma per quell'ora ho già scritto un bel numero di pagine."
Non c'è da esserne fieri, ma questo era lui ed era così, senza filtri e senza false apparenze.
Un vecchio sporcaccione alcolizzato... E geniale.
Le sue poesie hanno più delicatezza della sua prosa. Alcune hanno un alone magico di vita vera e dura che fa vibrare le viscere.
La sua prima poesia l'ha scritta a 35 anni, era disastrato e senza organizzazione, fuori luogo ovunque, incasinato e quasi sempre brillo, sporcaccione e guardone. Eppure siamo qui a parlarne. Perché la sua potenza ha superato anche la sua imperfetta umanità.
Consigli di lettura:
"Una poesia è una città"
"Dalle braccia... "
E, per noi che questo vogliamo fare, la splendida "e così vorresti fare lo scrittore"