Al di là del significato dei versi che arriva dritto al cuore senza bisogno di tante spiegazioni, vorrei che @Giancarlo Gravili, @Achillu e chi tra di noi ė più ferrato in metrica, ci facesse un’analisi del testo dal punto di vista letterario.
Scopiazzo quello che ho reperito in rete ma che vi chiederei di aiutarmi a comprendere a fondo.
La poesia è composta da due strofe libere di versi novenari
I diciannove versi che compongono questa poesia sono scanditi da numerose figure retoriche. Ecco le principali:
- Anafore e ripetizioni dell’intero verso: il 14esimo verso ripete interamente il primo; tra la prima e la seconda strofa tornano alcune parole (tra cui “occhi”, “specchio”, “vizio”); i vv. 6 e 16 si aprono con una variatio ("saranno"-"sarà").
- Similitudini: “come un vecchio rimorso” (v. 4), “come vedere” (v. 16), “come ascoltare” (v. 18).
- Metafore: “cara speranza” (v. 10), “gorgo” (v. 19).
- Personificazione: la morte è personificata ("verrà" e “avrà i tuoi occhi” v. 1).
- Apostrofe: “o cara speranza” (v. 10).
- Ossimoro: “grido taciuto” (v. 7).
- Climax: "vana parola, “grido taciuto”, “silenzio” (vv. 6-7) tra loro costituiscono una climax ascendente.
- Chiasmo: “vana parola” e “grido taciuto” (vv. 6-7) sono disposti tra loro in modo da formare un chiasmo aggettivo-sostantivo.
- Antitesi: “sei la vita e sei il nulla” (v. 12).
- Ipallage: “insonne” (v. 3) (il pensiero della morte non è insonne, ma rende insonni).