"Ma quante volte si è sentita così, intrappolata tra due situazioni, la giusta e la sbagliata, verso cui, puntualmente, andavano le sue decisioni."
Non sono riuscito a capire se la frase qui sopra funzioni meglio come un'affermazione o come una domanda.
"Sembra lei una donna d’altri tempi,"
Toglierei "lei" oppure, se era tuo intento rafforzare Elvira come "donna d'altri tempi", avrei scritto "Lei sembra..."
"È nata in un paese dell’Abbruzzo,"
T'è scappata una Z, per forza. Già segnalato.
"Poi lui, servendole alto koshari e un bicchiere di rosso,"
"altro", già segnalato.
"La gente va sempre troppo di corsa, non ha più tempo di leggere, di ascoltare, di emozionarsi…"
Credo che con questa frase l'Autore abbia centrato perfettamente l'aspetto preponderante della società attuale. Lo dico perché personalmente ancora mi sorprendo che la realtà sia veramente questa. Ma è questa.
Credo che tecnicamente questo testo si possa migliorare. Mestamente, dico che si potrebbero aumentare le descrizioni dei luoghi e dei momenti (per creare un'ambientazione ancora migliore di quella che ho percepito) e asciugare il dialogo nella parte finale tra Elvira e Asad. A favore, per esempio, del sentimento dell'amore che potrebbe sbocciare.
Ecco. La tua storia non si conclude con un lieto fine "pieno". Ci sta considerando quella che è stata la vita travagliata della protagonista. Proprio per questo, anche per dare una soluzione del "confronto" al lettore, forse Elvira avrebbe meritato di più, ovvero un buon motivo per ricordare la vigilia di Natale.
Grazie.