Concordo con uno degli ultimi commenti che dice che se togli il puntale, il Natale viene un po' meno e Marcus Bennett potrebbe funzionare come collezionista di qualunque altra cosa.
Ma al di là di questo c'è tutto il resto, quella storia che in altri racconti era soppiantata totalmente dai ricordi, dalle esperienze personali, dall'atmosfera natalizia. Qui c'è una trama fitta, forse non al cento per cento convincente, ma elaborata, quasi teatrale, con vari personaggi e comparse, un sforzo produttivo notevole, che ho apprezzato e che starebbe bene in un concorso di genere ma che sta bene comunque anche qui.
Insomma di lavoro dietro se ne avverte davvero tanto ed è un bene che ci siano racconti come questo, che di natalizio hanno soltanto l'ambientazione, il dettaglio delle decorazioni e del puntale, ma che hanno tutto il resto. Tutto quello che serve a fare una storia, a tenere il lettore attaccato lì il tempo necessario. Magari senza sorprenderlo, ma sicuramente senza annoiarlo mai.
Buon lavoro
Ma al di là di questo c'è tutto il resto, quella storia che in altri racconti era soppiantata totalmente dai ricordi, dalle esperienze personali, dall'atmosfera natalizia. Qui c'è una trama fitta, forse non al cento per cento convincente, ma elaborata, quasi teatrale, con vari personaggi e comparse, un sforzo produttivo notevole, che ho apprezzato e che starebbe bene in un concorso di genere ma che sta bene comunque anche qui.
Insomma di lavoro dietro se ne avverte davvero tanto ed è un bene che ci siano racconti come questo, che di natalizio hanno soltanto l'ambientazione, il dettaglio delle decorazioni e del puntale, ma che hanno tutto il resto. Tutto quello che serve a fare una storia, a tenere il lettore attaccato lì il tempo necessario. Magari senza sorprenderlo, ma sicuramente senza annoiarlo mai.
Buon lavoro