L'uomo invisibile

Carp autore/cara autrice racconto divertente e spensierato che si fa leggere tutto d'un fiato. Qualche anacronismo e qualche situazione poco verosimile che comunque si fanno perdonare. Morale semplice, senza pretese, ma efficace. Racconto adatto anche per i ragazzi. Ambientazione natalizia solo di sfondo: potrebbe essere un racconto valido per altre occasioni. Comunque complimenti. Alla prossima.

Davvero una bella storia, perfettamente intonata con lo spirito natalizio ed anche educativa. Una favola urbana, per sua stessa ammissione, ben strutturata e scritta adeguatamente, con ottima caratterizzazione di Rodolfo e di Rosetta (non è mai facile ragionare da bambini, ma l’autore c’è riuscito in pieno), ma anche della mamma, che si comporta come tutte le mamme si comporterebbe vedendo la loro figlia con un barbone. Mi ricorda vagamente due film come “L’estate di Kikujiro” e il secondo “Mamma ho perso l’aereo”. Scrittura semplice ed efficace, adeguata al tipo di racconto. Apprezzo inoltre che tutto sia spiegato perfettamente e poco lasciato alla fantasia del lettore, come la spiegazione sul come Rosetta abbia ritrovato il clochard in ospedale. Stona leggermente il finale, un po’ pedante, forse sarebbe stato meglio inserire qualcosa di simile all’inizio.
Solo un paio di appunti tecnici, sui quali non mi sento davvero di sorvolare: un concorso ha le sue regole e, trattandosi di un concorso letterario, la grammatica dovrebbe essere rispettata. Mancano gli accenti a molte parole (come li al posto di lì, ovviamente con significato molto diverso) e le maiuscole vanno anche dopo il punto interrogativo e il punto esclamativo. Piccola penalizzazione per questo, ma davvero piccola.

-ed impossibili.       "e"
-sulle gambe. (,) che sicuramente teneva un gran caldo    le teneva? (io metterei così)       
-se non brava       anche se non sarò stata

Un racconto semplice ma che fanno bene all'anima scaldano il cuore e non annoiano. Il Natale arriva piano, si prende i suoi tempi mentre si attende il grande evento, tratteggi il personaggio di Rodolfo in maniera encomiabile. Anche se i personaggi di contorno sono stereotipati nel racconto la loro funzione è chiara e ci stanno bene. 
L'unica nota stonata anzi che non c'entra nulla è il finale. Quelle ultime righe sono un spiegone che, a mio parere, andrebbero tolte del tutto perché in un qualche modo rovinano l'atmosfera.

Ci sono varie cose che andrebbero sistemate in questo testo. Una rilettura attenta avrebbe eliminato buona parte degli errori seminati in giro.


Io appunto quanto segue, scusandomi qualora stessi ripentendo qualcosa di già segnalato:


"Rodolfo pensò in realtà che si trattasse di vergona per doversi rivolgere ad un barbone come lui."


"Rodolfo pensò in realtà che si trattasse di vergogna per (il fatto di) doversi rivolgere ad un barbone come lui."



 
"Era deluso da sé stesso,"


La Treccani fuga ogni dubbio: il pronome personale sé perde (convenzionalmente) l'accento quando è seguito da "stesso" o "medesimo". Ma con scritto con l'accento non è comunque un errore.
 


"Una donna vestita in tuta e con i capelli disordinati tirati su da un mollettone, portava avanti a sé una carrozzina invece molto elegante, parlando con una vocetta molto buffa mentre da dentro la carrozzina un neonato urlava a squarciagola coprendo quasi la voce della madre."


Io la riscriverei così (tra parentesi ciò che a mio avviso potresti comunque omettere):


"Una donna in tuta dai capelli disordinati (tirati su da un mollettone) parlava con una vocetta (molto) buffa portando una carrozzina molto elegante. Dentro la carrozzina un neonato urlava a squarciagola coprendo quasi la voce della madre."
 
"<< Tu cosa ci mettersi ? >>"


"Tu cosa ci metteresti?"




"io credo che anche se non brava i regali"


"io credo che anche se non sono stata brava i regali"



Comincio dal fondo: inutili le ultime righe. Ciò che hai voluto esplicitare è già racchiuso, a mio avviso, nel tuo racconto. 

Il racconto è ben condotto e secondo me molto verosimile ancorché i dialoghi risultino a tratti molto artefatti. Hai saputo ottimamente delineare il rapporto tra Rosetta e Rodolfo che agli occhi del lettore risulta molto genuino. Ecco il punto forte del tuo racconto, un'amicizia che si consolida nel periodo natalizio, ma che potrebbe tranquillamente compiersi anche in altri periodi dell'anno. Il contorno d'indifferenza che c'è intorno ai protagonisti trasmette tutta la forza che ha reso Rodolfo l'uomo invisibile del parco.

Inquietante, ma estremamente reale, il fatto che Rodolfo non fosse più abituato a parlare con le persone.

Grazie.

Inizio a rispondere



@Akimizu
Sei il primo ad aver commentato il mio racconto e ti ringrazio tanto, per i consigli, per aver apprezzato i personaggi, e anche per avermi confermato da subito che il racconto avrebbe potuto essere nella sezione ragazzi, un dubbio che mi ha trascinato fino a prima di inviare e che infine tutti mi hanno segnalato. Mi servirà per valutare meglio in futuro.
 
@Arianna2016
Ti ringrazio per le segnalazioni e i consigli nella forma delle frasi, che ho subito sistemato. Sei la prima ad avermi consigliato di eliminare la parte finale (che peccato mi piaceva tanto…ma avete tutti ragione, è un di più). Sono contenta che nel complesso sia piaciuto
 
@gipoviani
Pensa che la città da cui tutto è ispirato è Milano, all’inizio del viale di corso Como, ci sono delle panchine, un piccolo spiazzo verde con degli alberi e nient’altro. Sicuramente l’apertura del racconto può piacere o meno, in base ai propri gusti stilistici, ma ti do ragione sul finale, è come se avessi voluto dare delle istruzioni non necessarie. Ti ringrazio
 
@Antonio Borghesi
Sono contenta che sia stata, nonostante i molti errori, una lettura piacevole, natalizia e positiva. È stata anche una piacevole scrittura.
 
@Asbottino
Sei l’unico ad aver notato che il racconto sembra nascere da un contesto diverso dal Natale, e hai avuto ragione! Tutto l’inizio, prima dell’arrivo di Rosetta era stato scritto mesi fa, poi interrotto  e rimasto in sospeso fino al momento del concorso in cui ho deciso di revisionare, continuare e dare una nuova vita a quelle poche righe scritte di getto.
Hai ragione, avrebbe potuto essere più breve per essere una vera “favola”, e come ho detto precedentemente è vero che avrei potuto omettere le ultime frasi, è come se avessi voluto dare delle istruzioni per essere sicura che il lettore capisse per bene ciò che volevo trasmettere. Ma si tratta di istruzioni inutili, come non mi fidassi di chi legge. Sicuramente rendermi conto di questo mi aiuterà per un futuro.
 
@FedericoChiesa
Sono contenta che tu abbia apprezzato i dialoghi e che li abbia trovati credibili, e grazie per le dritte su come migliorare certe frasi.
 
@Mac
Ti do ragione, sicuramente per l’”innocenza” e la semplicità della trama sarebbe stato un racconto più da ragazzi. L’ho pensato io stessa più volte, non sapendo in qualche sezione concorrere, ma ho scelto alla fine gli adulti, perché anche noi abbiamo bisogno di racconti positivi a Natale. Manca originalità… si forse hai ragione, ci devo lavorare su. Purtroppo spesso mi mancano le idee in partenza e tutto si concretizza nel mentre della scrittura
 
@tommybe
Aia avevi promesso di inserirmi nei 10 ma non mi hai votata alla fine, non si fa … scherzo ovviamente ahah
Sono contenta che tu abbia apprezzato la semplicità, altri hanno apprezzato questa caratteristica un po' meno, ma comunque ti ringrazio.
 
@tontonlino
Ti ringrazio per le istruzioni su come correggere le caporali, ho provveduto a sistemarle
 
@Petunia
Già quella frase, rispetto ad altre di cui vado più fiera per la credibilità, risulta un po' forzata, è stata utilizzata per far rivelare a Rosetta stessa le vicende della notte e giustificare la sua presenza in ospedale con la madre, senza che bisognasse raccontare il tutto. Avrei potuto gestirla in un altro modo. Mi fa piacere che sia considerato comunque un buon racconto.
 
@caipiroska
Farò sicuramente tesoro del tuo commento, lavorando meglio sui miei prossimi racconti, evitando certe ingenuità.
 
@Susanna
Sicuramente cercherò e leggerò la favola “i vestiti nuovi dell’imperatore” che hai citato. Inoltre hai ragione, l’estetica del racconto ha bisogno di una certa cura, me ne sono resa conto grazie a questo contest.

Mi scuso, Valentina, non è strategia la mia, è rimbambimento.
Se gli organizzatori me lo concedono ti offro il mio posto in antologia. Dico seriamente.

tommybe ha scritto:Mi scuso, Valentina, non è strategia la mia, è rimbambimento.
Se gli organizzatori me lo concedono ti offro il mio posto in antologia. Dico seriamente.

La mia era una battuta naturalmente, ci mancherebbe!
Anche io prima di finire di leggere tutti i racconti avevo deciso che alcuni li avrei sicuramente inseriti, per poi dover fare i conti con una classifica in cui qualcuno deve essere tralasciato