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1Chiamata fuori orario Empty Chiamata fuori orario Gio Dic 16, 2021 1:00 pm

Different Staff

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Admin
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Che giorno è oggi?”
Me lo chiede mentre appiccico le stelle di cartone alla finestra della sua stanza.
Mi giro a guardarlo. Ha la testa piegata di lato, gli occhi chiusi, arriccia il naso come certi animali. Annusa l’aria che sa di disinfettante.
Non sembra che si aspetti una risposta. Forse non ne ha mai voluta una, ma gliela do comunque.
È Natale”, dico. Poi aggiungo “Papà”, a voce bassa. Ci sono volte che si spaventa se lo chiamo così.
Che ne dici?” gli chiedo quando ho finito.
Apre gli occhi, continuando ad arricciare il naso, artigliando l’aria con le mani come se gli stesse sfuggendo.
Sono belle”, mi fa. “Chissà se mia figlia è capace di farle uguali.”
Non vedo perché no”, gli rispondo, senza perdere tempo a spiegargli che sono io.
Le stelle le ho fatte ritagliando i cartoni del latte vuoti, avvolgendole nell’alluminio per alimenti. Avevo nove anni.
Sgombrando casa di mia madre le ho trovate in una scatola in garage insieme ad altre cianfrusaglie, tutta roba di quando abitavamo a Greeley e agli occhi di tutti eravamo ancora una famiglia.
Vuoi del tacchino?” gli chiedo.
Sono avanzi della cucina del ristorante dove lavoro. Ho lasciato l’incarico all'università per fare la cameriera. Avevo dei progetti. Chi non li ha? Ho cercato di tenermeli stretti finché ho potuto. Poi li ho lasciati andare.
Non vorrei rovinarmi l’appetito”, fa lui. “Immagino che Rose avrà preparato tanta di quella roba da star male. La conosci, no?”
Suona come una domanda, anche se non dovrebbe esserlo.
Sì, la conosco”, lo rassicuro. “E immagino di sì, avrà esagerato come al solito”, aggiungo. “Ma ti dispiace se ne mangio un po’ comunque?”
Lui agita una mano come a voler dire fa’ pure, che vuoi che me ne freghi. Quel gesto lo faceva anche una volta. Certe cose non cambieranno mai.
Forse continuerà a farlo fino al momento di andarsene. La malattia gli toglierà anche il ricordo di come si fa a respirare e lui la liquiderà dicendo fa’ pure, che vuoi che me freghi.
Rose era mia madre. È morta l’anno scorso. Una malattia rapida, di quelle che se non altro ti fanno il favore di prenderti in fretta.
I miei hanno divorziato quando ancora vivevamo a Greeley e portavo a casa da scuola delle stelle di cartone avvolte nella carta argentata.
Mi sentivo speciale, allora. Una bambina diversa, anche se come tutti gli altri avevo due genitori che bevevano più del dovuto e fumavano un paio di pacchetti al giorno e litigavano quando pensavano che non ci fossi.
A scuola mezza classe aveva genitori che erano lì lì per separarsi. L’altra metà ci era già passata e dispensava consigli su come ricavare qualcosa di buono da quella situazione. A me non andava di ascoltare certe storie. Non pensavo che sarebbero rimasti insieme per sempre, ma non volevo nemmeno darli per spacciati.
Appoggio il tacchino sul termosifone perché si scaldi un po’. Mentre aspetto disegno una faccia felice sulla condensa che ricopre la finestra. Ci penserà il calore della stanza a renderla triste.
Una delle stelle si sta già staccando. Mi convinco che sia colpa del nastro adesivo, del vetro reso scivoloso dall’umidità che filtra attraverso gli infissi. Ma c’è dell’altro. Penso se passarle un dito sopra, ma non servirà a nulla, così la lascio stare.
E tu?” mi fa lui all’improvviso. “Tu ce l’hai una famiglia?” chiede come se fossi entrata lì per caso.
No”, gli rispondo. Poi mi rendo conto che suona come un non ancora. Qualcosa che vorresti davvero, un progetto a cui lavorare, come le stelle di cartone a nove anni. E allora ripeto “No”, cercando di sembrare convincente.
Prendo il tacchino dal termosifone. È ancora freddo, ma me lo faccio andare bene. Anche del mio matrimonio non sono rimasti che gli avanzi.
All’improvviso si alza in piedi, nervoso come se pensasse che l’aria nella stanza stia per finire, che l’unico modo per sopravvivere sia precipitarsi fuori.
È proprio ora che vada”, mi fa. “Se faccio tardi, Rose penserà che sono in giro a correre dietro a quelle più giovani.”
Ed è così?” gli chiedo, anche se conosco già la risposta.
Succede”, fa lui e poi ripete quel gesto. Che vuoi che me ne freghi. “Succede di ricevere una chiamata fuori orario.”
Era così che le chiamavi, penso, e intanto mando giù un boccone.
Con certi ricordi funziona come con le cianfrusaglie che nascondi in garage. Non hai bisogno di andarli a cercare. Sono loro che vengono a cercare te.
Faceva il veterinario, allora. Non ce n’erano altri nella contea di Weld, giù fino a Fort Collins o Loveland. Di lavoro ne aveva tanto, persino troppo per una persona sola.
C’era sempre qualche animale di cui occuparsi. Bestie da curare, da far nascere oppure da far smettere di soffrire. Così se ne stava sempre in giro. Alle volte passava la notte fuori. A mamma raccontava che era troppo stanco per mettersi al volante. A sentire lui dormiva in qualche stalla o sul retro del furgone durante la stagione calda.
Conosceva tutti nei dintorni. Certi sabati mi portava in giro con lui. La gente lo invitava a fermarsi una volta che aveva finito. Gli offrivano un bicchiere o due. A me toccava una fetta di torta o qualcos'altro che mi avrebbe lasciato le mani appiccicose e lo stomaco in subbuglio. Non era male, anche se dopo quelle uscite lui tornava a casa un po’ brillo e io avevo sempre la nausea.
Ancora oggi al ristorante tutti mi chiedono se sono la figlia di Jack Draper. Io annuisco, rispondo di sì, che lo sono. Aspetto il giorno in cui potrò dire che lo ero, o quello in cui smetteranno di chiedermelo perché nessuno si ricorderà più di lui.
Ne riceveva spesso, di quelle chiamate. Anche a Natale, con la casa piena di gente. Parenti di mia madre, tipi senza peli sulla lingua. Certi la prendevano da parte per farle “il discorso”. Lei alzava gli occhi al cielo, poi li stava ad ascoltare lo stesso, per cortesia o per levarseli dai piedi.
L'ultimo Natale a Greely venne da me e mi chiese di aiutarla a riordinare, dividere gli avanzi del tacchino perché ognuno di loro ne avesse da portare via un pezzo.
Sei grande ormai”, mi disse. Non avevo idea di che parlasse, ma sapeva già di fregatura. Ero lì lì per passare un confine. Dopo non ci sarebbe stata più alcuna ragione per sentirsi tanto speciali.
Lui se l’era filata sul più bello. Una chiamata fuori orario, Rose, aveva detto.
Mentre mamma faceva su i pezzi di tacchino nella carta argentata, mi disse “Non era così che me l’ero immaginato”.
Pensai che alludesse al Natale, ma forse parlava d’altro, qualcosa che non durava un giorno soltanto.
Che vadano al diavolo”, aggiunse riferendosi alla sua famiglia. “Se ne tornino a casa loro. Grazie a Dio anche quest’anno ci siamo tolti questo fastidio.”
Quando se ne andarono lui chiamò per dire che avrebbe fatto tardi. Uno dei cavalli degli Holt doveva partorire e non aveva idea di quanto ci avrebbe messo. Non si sa mai come va con queste cose. Lei gli rispose di non azzardarsi a passare la notte fuori o non avrebbe trovato anima viva ad aspettarlo a casa il giorno dopo.
Al telefono provò a farla ragionare. Era bravo a convincerla. O almeno lo era stato fino a quel momento.
Sono stufa, Jack. Stufa da far schifo”, gli disse, accendendo una sigaretta, la voce strascicata perché aveva fatto un brindisi di troppo. La maggior parte dei bicchieri se li era riempiti da sola in cucina.
Dopo la telefonata accese la tv. Davano quel vecchio film dove James Stewart incontra il suo angelo custode, ma era già la fine, la scena in cui lui corre per le strade della sua città. Sotto la neve, pazzo di gioia, guardando ogni cosa come se la vedesse per la prima volta.
Mamma disse che era soltanto un idiota a essere così contento.
Le chiesi perché, ma lei mi rispose “Lascia stare, Charlie”.
Da piccola tutti mi chiamavano Charlie. Per via dei capelli che tenevo corti e perché nel tempo libero giocavo a baseball con i maschi nel parco dietro la scuola. Ma ero anche Charlotte, la figlia di Mary e Jack Draper, il veterinario. Mi piacevano gli animali e i libri con le principesse. Forse era per quello che mi sentivo tanto speciale. Come se il mio corpo ospitasse due persone. Pensavo che almeno una delle due ce l’avrebbe fatta, ma mi sbagliavo.
Lascia stare”, ripeté mamma, alzandosi dal divano e spegnendo la tv.
Andò alla finestra e si mise a guardare le mie stelle di cartone.
Sono carine”, disse. “Chissà se riusciremo a tenerle incollate lì fino alla fine delle feste?”
Immagino volesse cambiare discorso, ma le chiesi di nuovo perché pensava che il tizio del film fosse un idiota. Ero grande per aiutarla in cucina, ma non ero così grande per capire quando un adulto vuole essere lasciato in pace.
Alla fine mi rispose comunque.
Fai grandi progetti. Poi le cose vanno storte. Vorresti tutte le stelle del cielo, ma ti toccano quelle di cartone. E c’è sempre qualcuno che cerca di convincerti che sono quanto di meglio la vita abbia da offrirti. Un angelo custode in cerca delle sue ali, tua madre o il veterinario che hai sposato. E tu te la bevi. Nemmeno potessi esprimere un desiderio quando si staccano dalla finestra e cadono a terra, come fai con quelle vere. Sempre che con quelle vere funzioni.”
Alla fine papà tornò a casa quella sera, ma si separarono nell’anno nuovo. Io e mamma ci trasferimmo a Fort Collins. Cambiai scuola e smisi di giocare a baseball. Nessuno mi chiamava più Charlie, così iniziai a farmi crescere i capelli.
Mi chiedo se abbia avuto una vita felice dopo che ce ne siamo andate. Immagino che per un po’ si sia divertito, poi più nulla. Forse la malattia gli sta solo facendo un favore.
Si è seduto ora. Ha di nuovo gli occhi chiusi, la testa piegata di lato. Assomiglia a quegli animali di cui si è sempre preso cura.
Mangio ancora un boccone di tacchino e poi butto via il resto.
Che giorno è oggi?” mi chiede di nuovo.
Quello che dico è come i fiocchi di neve che cadono là fuori. Non attacca. Si deposita sul niente e scompare un attimo dopo.
Ci penso su. Poi rispondo “Non lo so. Forse uno come tutti gli altri”.
In quel momento una delle stelle si stacca dalla finestra e scivola sotto il termosifone. Anche se un po’ me l'aspettavo, non sono così rapida da esprimere un desiderio. O forse la lascio andare. Non ho più niente da chiedere.
Mi alzo. Gli passo una mano sul viso. Lui apre gli occhi e mi guarda.
Io vado, ok? Ci vediamo domani.”
Magari ci sarà anche Charlie qui quando torni”, fa lui.
Mi piacerebbe incontrarla”, gli dico, anche se non è vero.
Charlie è uno di quei ricordi nascosti in garage. Se una malattia non ti fa il favore di buttarli via, prima o poi ti vengono a cercare.

2Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Ven Dic 17, 2021 12:10 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Allora, che dire? Intanto che non succede nulla, se ci pensate bene, tutto è statico, l'azione, quella in diretta, si riduce ad appendere stelle di cartone, lo scambio di poche battute vuote di significati, mangiare del tacchino avanzato scaldato sul termosifone... Eppure succede di tutto. Soprattutto nell'animo di chi legge. Di chi è costretto a ritornare indietro con Charlie, a ricordare con lei. Ricordi che a lei fanno male, certo,a che hanno finito di ferire il padre. La malattia è dunque un male o una liberazione? Smettere di ricordare è un po' smettere di soffrire? Ognuno ha la sua risposta, credo.
Quello che colpisce, tra le altre cose, di questo racconto, oltre la patina malinconica, il ritmo posato, l'uso struggente delle parole, che sono sempre semplici eppure montate insieme per essere complesse di significati ed emozioni, è l'incredibile ossimoro che ho visto nel rapporto tra Charlie e il padre. Nel senso, c'è una distaccata tenerezza, un odio amorevole... Non so come spiegarlo, so solo che mi ha lasciato distrutto.
Ti abbraccio, amico mio, e grazie.


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Chiamata fuori orario Senza_10

3Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Sab Dic 18, 2021 4:53 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto molto bello, scritto in modo magistrale: il pezzo di un vero scrittore.
Struggente, malinconico, costruito in modo eccellente. Tutto fila, si amalgama, funziona.
La metafora “Vorresti tutte le stelle del cielo, ma ti toccano quelle di cartone” è da medaglia.
Lascia una grande tristezza.
Unica cosa che non mi ha soddisfatto del tutto, la conclusione. Mi spiego: di per sé è molto bella, come il resto del racconto, ma la prima cosa che ho pensato è stata: e poi? Perché sembra la fine del primo capitolo di un romanzo, non la chiusura di un racconto.
Ribadisco: ottimo lavoro.

4Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Dom Dic 19, 2021 6:02 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Primo racconto che leggo e già mi trovo alle prese con un pezzo forte, tosto da commentare, denso di sensazioni, stati d’animo non semplici da descrivere e raccontare.
La mia percezione iniziale è quella della rassegnazione per una situazione per cui Charlie non ha soluzioni: la malattia del padre, con quelle domande fatte e rifatte da una persona non più in grado di comprendere: inutile quindi replicare o stizzirsi, come magari sarà capitato all’inizio della malattia. Sopportazione, tanta pazienza, chiudere da qualche parte il disagio e provare a rispondere come fosse normale.
Domande che portano inevitabilmente a galla ricordi, di quelli che mai si lasciano seppellire e tornano a graffiare.
Disillusione per una vita che Charlie avrebbe voluto, finalmente diversa e appagante, di cui essere padrona ma miseramente franata.
Credimi, cara Penna, mentre componevo su un foglio questo commento, avevo una stretta allo stomaco di solito premonitrice di "momento fazzoletto": in alcuni dei momenti che racconti ci sono passata, quindi con me sei andata a colpo sicuro.
Il titolo: azzeccato per il racconto. Lavoro senza orari, una scusa comoda per vivere un’altra vita. Un classico.
La scrittura mi piace, c’è un buon ritmo e senza tante descrizioni ci porti in una stanza, in una cucina, in viaggio col padre, in un Natale che si spera passi presto.


Le frasi che mi sono piaciute:
“Sei grande ormai...sapeva già di fregatura Dannatamente vero.
Fai grandi progetti. Poi le cose vanno storte. Vorresti tutte le stelle del cielo, ma ti toccano quelle di cartone.  Ecco i sogni infranti di ogni Charlie che ha avuto solo stelle di cartone.
Quello che dico è come i fiocchi di neve che cadono là fuori. Non attacca. Si deposita sul niente e scompare un attimo dopo.
 
E ora le mie note, che come sempre risentono del mio modo di scrivere e di leggere: il racconto è tuo e a te prenderle in considerazione o meno.
 
...spiegargli che sono io.  Avrei messo: che sono io, la figlia.  Una piccola punzecchiatura di Charlie, inutile per il padre, ma non per lei, che deve accettare di non avere più quel ruolo.
...in una scatola in garage, insieme ad altre cianfrusaglie: tutta roba... ho inserito punteggiatura per rendere meglio l’immagine
...che bevevano più del dovuto e fumavano un paio di pacchetti al giorno e litigavano quando pensavano che non ci fossi.   C’è una e di troppo, sostituibile con una virgola. Ci può stare di lasciarla se metti dei puntini di sospensione alla fine, come se ci fosse un elenco di cose che continua, ognuno della quali importanti: un elenco mentale di cose che hanno fatto soffrire: e... e... e... e poi ancora...
... che ricopre la finestra: direi meglio i vetri, su cui incolla le stelle
... ad aspettarla, il giorno dopo... ho messo una virgola
Al telefono lui provò  Si sa che era il padre al telefono, ma inserendo il soggetto rafforzeresti anche la frase successiva
Mamma disse che era soltanto un idiota a essere così contento.  Questa frase la leggerei meglio cosi: La mamma disse che solo un idiota poteva essere così contento.
Magari ci sarà anche Charlie qui, quando torni. Metterei una virgola dopo qui.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

5Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Dom Dic 19, 2021 9:34 pm

Valentina

Valentina
Younglings
Younglings

Ciao autore, questo racconto è scritto molto bene, si legge facilmente, senza interruzioni.
Fa sorridere malinconicamente, riguardando sostanzialmente pensieri e ricordi della protagonista.
Il finale mi ha lasciata un po' insoddisfatta, avrei preferito qualcosa di più ottimistico che facesse sperare di più sul futuro della protagonista.
A parte questo non ho nulla da dire, in generale mi è piaciuto e credo che funzioni.

6Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Dic 20, 2021 4:01 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Non fa una piega. Spiega con molta realtà e in qualche frase anche con crudezza come una malattia della perdita di cognizione possa rendere difficile la vita di chi sta accanto al malato anche per poco tempo. Sono esperienze che se non si vivono in prima persona non si possono nemmeno raccontare e tu, autore, mi sembra lo sappia bene. La tua è una bellissima penna e trasmette le emozioni che vuoi far passare al lettore. Un ottimo racconto.

7Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Dic 20, 2021 11:24 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
complimenti per questo bel racconto: una storia compatta, immobile che inizia e finisce in una scena, ma dentro hai saputo metterci davvero tante cose. Le parole, le atmosfere, i silenzi, tutto si mescola con efficacia lasciando dietro di sè una struggente nota malinconica, un sapore amaro e triste.
Proprio un bel lavoro!


Ti faccio notare solo questo passaggio:
Certe cose non cambieranno mai.

Credo che qui (secondo le regole del presente storico) ci voglia il presente in quanto l'osservazione non ha riferimenti storici.

8Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Mar Dic 21, 2021 8:33 am

Mac

Mac
Padawan
Padawan

Brava/bravo.
È forse il primo racconto che leggo che rispetta le “regole” del racconto stesso. Scritto molto bene, sia strutturalmente che grammaticalmente, le emozioni sono vivide, i personaggi ben caratterizzati. Ero lì con Charlie, ho rivissuto con lei i suoi ricordi più dolorosi, la sua fatica, la sua rassegnazione.
Anche lo stile è fresco, moderno. Mi è piaciuto tantissimo
Grazie per averlo condiviso

P.S il finale forse non è all’altezza del resto del racconto, ma ci può stare

9Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Mer Dic 22, 2021 4:16 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Per prima cosa l’aspetto maggiormente positivo del racconto: è grammaticalmente ineccepibile, con i giusti tempi e le frasi (forse un po’ brevi) costruite correttamente. Non amo le narrazioni al presente ma i numerosi salti temporali ne giustificano pienamente l’uso, al fine di non disorientare il lettore. Quello che manca, secondo il mio gusto personale, è un po’ di brio; ho l’impressione di avere le foto di due momenti di vita della ragazza (donna) collegate da un misero filo, che non spiega completamente come stanno insieme. Nonostante, appunto, la buona tecnica di base, non mi ha particolarmente emozionato. Spero di leggere ancora qualcosa del gentile autore/autrice, per apprezzarne le capacità tecniche applicate su un soggetto un po’ più nelle mie corde.

10Chiamata fuori orario Empty Commento Gio Dic 23, 2021 5:09 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Il racconto mi è piaciuto, trovo che sia scritto bene, trasmette in modo verosimile e immediato il sentimento di impotenza e di perdita di entusiasmo di fronte ai problemi di questa subdola malattia. La narrazione resta piatta e triste come l'umore di chi ha provato sulla sua pelle ad avere un proprio caro affetto dalla malattia. Solo una piccola via d'uscita in queste povere stelle, ahimè di cartone, che fungono sia da ricordo, sia da presente, ma cadono inevitabilmente anche loro. Triste ma bello, grazie!

11Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Ven Dic 24, 2021 10:21 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Una storia che mette in campo una tematica dolorosa e lo fa con una delicatezza e una sensibilità straordinaria. Temo che ci sia del vissuto in questo racconto così toccante.
La scrittura è quella che prediligo, pulita, dritta senza effetti effetti speciali ma efficace nel veicolare i sentimenti. Difficile restare indifferenti. Un Natale bifronte: una speciale malattia che colpisce e cancella (ma non del tutto) la vita mentre si è ancora tecnicamente vivi e, soprattutto, quel senso di impotenza, di amarezza, di amore e a volte odio che colpisce chi assiste la persona cara o il familiare ammalato.
Che dire? Di fronte a un testo così non me la sento neppure di parlare di classifica e di gara.
È un racconto di grande impatto emotivo e tristezza. Ma non può mancare in antologia.

12Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Ven Dic 24, 2021 12:20 pm

tontonlino

tontonlino
Younglings
Younglings

Intanto segnalo questa perla:
"Mentre aspetto disegno una faccia felice sulla condensa che ricopre la finestra. Ci penserà il calore della stanza a renderla triste."
Che dire? Il racconto è scritto bene dove, se così mi posso esprimere, la forma è sostanza. Mi sembra di percepire nell'autore la vena romantica che dà voce e emozioni alle cose: la faccia felice e poi triste, la stella di cartone che minaccia di cadere, le cianfrusaglie (i ricordi) che ti vengono a cercare, i fiocchi di neve che non attaccano. Più che un racconto abbiamo qui un quadro, una specie di presepe del dolore che si guarda con piacere.

A Petunia e Mac garba questo messaggio

13Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Ven Dic 24, 2021 1:06 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Le stavo aspettando le farfalle nello stomaco, e sono arrivate. 
Quanto mi piacerebbe sapere scrivere e descrivere così il dolore, un dolore.
Ho avuto un'esperienza simile in famiglia, ma non ci sono riuscito a mostrarlo.
Ora aspetto che quella confusione raggiunga pure me e ne parlerò, ma non a tutti, solo a chi mi vuole bene. 
La malattia seleziona e alla fine si  resta soli, o con un colpo di fortuna, in due.
Hai spaccato, amico, amica. Sei al vertice della mia scelta.

14Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Dom Dic 26, 2021 10:39 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Racconto scritto in manoera eccellente: la penna che c'è dietro è esperta, e si vede.
Per quanto il tema sia lontanissimo dalle mie corde, è innegabile che l'effetto emotivo sia forte e si attivi senza bisogno di chissà quale empatia.
Merito di una scrittura matura, delicata, senza una virgola fuori posto, unita a un registro linguistico ideale, studiato e assieme genuino.
Se proprio si vuol esser pignoli, la primissima parte è più anonima, meno riuscita, ma dopo un po' decolla e porta con sè il lettore.

La storia è ferma, immobile, si tratta di un grande flashback con chiusura ad effetto, ma la forza di questo tipo di racconti sta anche nella loro immobilità.
Hai fatto un ottimo lavoro, e sono certo che la classifica finale ne terrà conto.

15Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Dom Dic 26, 2021 11:09 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto scritto in maniera magistrale da qualcuno che sa usare le parole proprio bene.
Niente da dire sulla scrittura se non evidenziare per la loro bellezza due passaggi davvero di grande effetto:

 Mentre aspetto disegno una faccia felice sulla condensa che ricopre la finestra. Ci penserà il calore della stanza a renderla triste.
 Vorresti tutte le stelle del cielo, ma ti toccano quelle di cartone (...)  Nemmeno potessi esprimere un desiderio quando si staccano dalla finestra e cadono a terra, come fai con quelle vere. Sempre che con quelle vere funzioni.

La storia che racconti è di una tristezza malinconica davvero dolorose e forse stasera non sono dell'umore adatto ad apprezzarla fino in fondo; mi sarebbe piaciuto intravedere almeno un barlume di speranza, invece nulla, anche Charlie ha avuto poco o niente dalla vita, forse anche meno di Rose.
Lo rileggerò sicuramente tra qualche giorno perché mi dispiacerebbe molto non premiarlo adeguatamente solo a causa di un mio momento personale inadeguato.


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Chiamata fuori orario Badge-3

16Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Dic 27, 2021 12:34 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto scritto in modo eccellente.
Sul piano tecnico e formale non dico niente perché non c'è nulla da dire. Perfetto.
Come ha detto Akimizu sembra non succedere nulla invece succede tutto. Per me però quel sembra non succedere nulla un pò pesa a essere sinceri. La storia prende, non si può restare freddi e indifferenti, però è totalmente introspettiva, è troppo statica, manca qualcosa.
Anche il Natale si sente poco, tutto è ammantato da una malinconia pesante, non quella  suggestiva, su tutto prevale una sensazione d'irreparabile, quasi di angoscia.
Alcuni passaggi come quello sulle stelle cadenti sono davvero belli.
Concludendo direi che per adesso dal punto di vista della scrittura non hai rivali, però se guardiamo la storia da altri punti di vista come l'inventiva, la fantasia, la sorpresa, direi che altri se la possono giocare alla pari, stavolta non è una partita chiusa in partenza.
Comunque è chiaro, brano che merita l'antologia a occhi chiusi.

17Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Mar Dic 28, 2021 1:03 am

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Penna. Primo racconto che affronto, in un momento piuttosto travagliato e che mi distoglie dallo scrivere. Ma se dovevo riprendere un poco di entusiasmo, ecco che col tuo racconto a fare da apripista ci ho azzeccato. O forse ci hai azzeccato tu. È un racconto di quelli che mi piacciono, di quelli che due righe sono così piene da essere già "romanzo". Mi hai ricordato un racconto di qualche contest fa, un bellissimo racconto dove un figlio accudiva un genitore nel West. L'amore del figlio era diverso da quello di Charlie nei confronti del genitore. Eppure ci vedo felici (dal punto di vista letterale) similitudini. Sai che ti dico, Penna? Mi è piaciuto tanto. A fine pagina metto 8.

A Akimizu garba questo messaggio

18Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Mar Dic 28, 2021 9:00 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Cosa dirti, se non: molto, molto bello. Veramente un gran pezzo.
Disperato e disperante, senza cancellare la speranza. Lo so che sembra incoerente ciò che ho appena scritto, ma se ci pensi bene non lo è. La speranza non sta nelle vicende che oramai paiono concluse e conclude male, ma nella bellezza di charlotte, nel suo cuore, nei suoi occhi.
Piccolo capolavoro. Ho letto già diversi racconti, ma questo è il più bello, più bello anche del mio e ti assicuro che il mio mi piace assai.
Brav*, brav*,brav*

19Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Mer Dic 29, 2021 5:54 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

scritto benissimo, nulla da eccepire.
lettura scorrevole dall'inizio alla fine, con descrizioni ottimali, soprattutto a livello emotivo.
anche le scene sono ottime.
l'unica appunto che faccio è che, alla fine, lo trovo piatto, senza sussulti o scatti.
certo, non è detto che ci debbano essere per forza, forse è un gusto personale.
riesci comunque a descrivere dolore e malattia in maniera ottimale, cosa per niente semplice.
brav.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Chiamata fuori orario Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

20Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Ven Dic 31, 2021 6:17 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Quel che è certo è che scrivi molto bene: i tempi, il ritmo, parole giuste, pesate e pensate, che non diventano mai un puro esercizio di stile.
Ci sono chicche che sono notevoli: le hanno già evidenziate, Susanna in primis.
Un racconto di emozioni, di sensazioni, e quelle stelle di carta che ricompaiono qua e là, lo illuminano.
Mi rimane, insieme alla malinconia, sono una sensazione di indefinito, di incompiuto anche se non so il perché.
Magari è il suo bello.

21Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Gen 03, 2022 12:09 am

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Caro autore (o più probabilmente cara autrice) ho molto apprezzato il tuo racconto. A parte i pregi di scrittura che già ti hanno esposto, hai davvero la capacità di mostrare le scene e il tuo  è uno di quei racconti in cui, a mio parere, si ha davvero l'impressione di essere lì, partecipi assieme a Charlie e a suo padre. L'ormai abusato principio: show don't tell, io ancora non no capito come metterlo in pratica tu evidentemente sì. Infatti il tuo racconto, pur se di fatto non ha una gran trama, non succede chissà che, a me invece è sembrato molto dinamico, proprio per questo suscitare emozioni vivide nel lettore. I genitori invecchiano e, ahimè, tornano bambini. E spesso ci si ritrova a prendersi cura di genitori o di nonni che sono stati tutt'altro che padri e mariti esemplari. Lo si fa per senso del dovere forse, o forse semplicemente perché sono pur sempre i nostri genitori. Ti ringrazio per questo racconto piuttosto triste, malinconico ma talmente vero che credo ognuno di noi possa ritrovarci dentro esperienze vissute. L'atmosfera natalizia non è centrale ma, a mio parere, il tuo scritto ha così tanti altri pregi che ci di può benissimo passare sopra. Davvero complimenti, e spero di ritrovare le tue bellissime stelle di cartone in antologia.

22Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Gen 03, 2022 12:00 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Sono praticamente alla fine dei commenti dei racconti “senior” e mi imbatto in questa perla. Non ho appunti significativi da fare sul racconto che mi è piaciuto da tutti i punti di vista e soprattutto per il modo di affrontare il tema del disagio mentale e la definizione perfetta di tutti i personaggi, sia i due presenti che quello della madre.
Tanto per punto d’impegno devo dire che la scrittura e l’atmosfera sono quelle di certa letteratura o di certe opere teatrali nordamericane. Non che sia un difetto, ma credo che il racconto avrebbe avuto ugualmente la sua efficacia e mantenuto la sua bellezza se ambientato nei nostri paraggi.
Come si fa a tenerti fuori dal podio?

23Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Lun Gen 03, 2022 12:45 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Beh, che dire? Un racconto talmente delicato da diventare pesante come un macigno. Scritto divinamente, si legge benissimo perché non ha nulla di superfluo. Tutto è centellinato al punto giusto come la ricetta di un grande chef. Scusami ma veramente non so che altro aggiungere.
Solo complimenti. Molti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

24Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Gio Gen 06, 2022 12:33 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ciao, Autore. Allora, il commento tecnico te lo faccio com’è giusto che sia, ma devo essere sincero: non mi hai catturato. Se dovessi esprimere la piacevolezza di lettura, quindi un quid esclusivamente personale, ti direi molto semplicemente che il tuo racconto non mi è piaciuto e non è un racconto che vorrei trovare in un’antologia dedicata al Natale.
Io lo capisco quello che hanno scritto Aki e Byron, e sarei ipocrita se non ti dicessi che lo condivido; ma il fatto è che io proprio non ho percepito niente del Natale, e la storia è talmente statica che effettivamente, per me che sto leggendo, non succede niente. Se poi ci aggiungi che, a me, il tacchino rimanda al Ringraziamento americano, e non al Natale, capirai perché non ti posso attribuire un punteggio decente alla voce “ambientazione natalizia”.
La brevità dei commenti che hai ricevuto, a mio avviso, dimostra quanto sia difficile entrare e commentare questo testo. Io non ho molte cose utili da dirti, perché sono convinto che sia esattamente come lo volevi tu. Detto che non incontra il mio gusto personale e che, sempre secondo me, la trama è pressoché scarna, la scrittura è ottima, i personaggi hanno una caratterizzazione perfetta, e l’ambientazione natalizia è quasi del tutto assente, non posso che fare la somma dei punti e posizionarti nella mia classifica dove arrivi. E arrivi in alto, perché il tuo è sicuramente un buon racconto, a prescindere dal mio gusto personale.


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

25Chiamata fuori orario Empty Re: Chiamata fuori orario Sab Gen 08, 2022 5:00 pm

miichiiiiiiiiiii

miichiiiiiiiiiii
Younglings
Younglings

Mi rattrista, significa che sei riuscito/a a suscitare dentro di me delle emozioni, che è un po' l'obiettivo dello scrivere.
Natale non è a volte soltanto felicità, addobbi, famiglia e tanto cibo, a volte è proprio tutto il contrario.
Voglio dirti anche che questo rimane il mio preferito, sia per il contenuto, la trama, e per come è scritto.
Complimenti!

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