Ciao belle ragazze e bei ragazzi, vecchie e nuove conoscenze!
Da tempo mancavo, ed è stato bello per me avere l'occasione di reincontrarvi in questo 100.
Grazie all'Amministrazione per il lavoro davvero ciclopico che fa, ma ormai sono dei provetti professionisti, saranno abituati ai complimenti... siete davvero in gamba!
Sono contenta che il mio 100 a qualcuno sia piaciuto, e che perfino abbia avuto qualche punto. Grazie a tutti!
Fante, ovviamente mi hai riconosciuto. Quando hai scritto che era un leitmotiv, ho pensato che usi gli eufemismi in modo davvero mirabile; io al tuo posto avrei detto: "Gesù... sei tu, Dafne, con la tua solita solfa!"
Comunque mi ha fatto piacere il tuo commento: mi sono sentita inaspettatamente capita.
Vivonic, ti garantisco che non ti volevo offendere con la mia sciatteria, purtroppo per me la scrittura digitale è un optional, e non ne so di spazi e formattazione, colpa mia naturalmente, ma mi sembra abbastanza ridicolo accusarmi di volere offendere chi legge, o di non credere in quello che ho scritto, perché ho sbagliato qualcosa, (peraltro, pure tu, commentando con veemenza il mio 100, hai fatto un errore di battitura... in ogni caso, chiedo scusa.
Già che ci sono, non che la cosa debba interessare, ma volevo spiegare un aspetto del mio 100 che non si è capito, perché in un 100, in effetti, era meglio gestirlo diversamente, e non l'ho fatto: è il "tu" come interlocutore e anche personaggio del dialogo.
Nel dialogo un personaggio parla e uno risponde, ma nella seconda sequenza il primo personaggio del dialogo diventa il narratore interno che si rivolge al secondo personaggio del dialogo, come se fosse una lettera in cui gli racconta un dialogo che hanno avuto in precedenza e lo commenta...
Sì lo so, non avrei dovuto farlo in un racconto così breve, era impossibile capirlo, ma volevo dire che è una tecnica che ho usato in un contesto poco adatto, non un errore di contenuto perché ripeto cose inutili...
Scusate l'inutile precisazione, spero di tornare presto a scrivere con voi.
Baci
Dafne
P.s. ah... l'osteria con la sedia del barbiere esisteva davvero, anche se non l'ho mai vista, e un dialogo del genere non l'ho mai avuto, ma è come se fosse accaduto...
Da tempo mancavo, ed è stato bello per me avere l'occasione di reincontrarvi in questo 100.
Grazie all'Amministrazione per il lavoro davvero ciclopico che fa, ma ormai sono dei provetti professionisti, saranno abituati ai complimenti... siete davvero in gamba!
Sono contenta che il mio 100 a qualcuno sia piaciuto, e che perfino abbia avuto qualche punto. Grazie a tutti!
Fante, ovviamente mi hai riconosciuto. Quando hai scritto che era un leitmotiv, ho pensato che usi gli eufemismi in modo davvero mirabile; io al tuo posto avrei detto: "Gesù... sei tu, Dafne, con la tua solita solfa!"
Comunque mi ha fatto piacere il tuo commento: mi sono sentita inaspettatamente capita.
Vivonic, ti garantisco che non ti volevo offendere con la mia sciatteria, purtroppo per me la scrittura digitale è un optional, e non ne so di spazi e formattazione, colpa mia naturalmente, ma mi sembra abbastanza ridicolo accusarmi di volere offendere chi legge, o di non credere in quello che ho scritto, perché ho sbagliato qualcosa, (peraltro, pure tu, commentando con veemenza il mio 100, hai fatto un errore di battitura... in ogni caso, chiedo scusa.
Già che ci sono, non che la cosa debba interessare, ma volevo spiegare un aspetto del mio 100 che non si è capito, perché in un 100, in effetti, era meglio gestirlo diversamente, e non l'ho fatto: è il "tu" come interlocutore e anche personaggio del dialogo.
Nel dialogo un personaggio parla e uno risponde, ma nella seconda sequenza il primo personaggio del dialogo diventa il narratore interno che si rivolge al secondo personaggio del dialogo, come se fosse una lettera in cui gli racconta un dialogo che hanno avuto in precedenza e lo commenta...
Sì lo so, non avrei dovuto farlo in un racconto così breve, era impossibile capirlo, ma volevo dire che è una tecnica che ho usato in un contesto poco adatto, non un errore di contenuto perché ripeto cose inutili...
Scusate l'inutile precisazione, spero di tornare presto a scrivere con voi.
Baci
Dafne
P.s. ah... l'osteria con la sedia del barbiere esisteva davvero, anche se non l'ho mai vista, e un dialogo del genere non l'ho mai avuto, ma è come se fosse accaduto...