Ciao, Gian.
Approfitto della mia capacità di analisi tecnica, visto che gli altri hanno già commentato dagli altri punti di vista.
La struttura rimica è ABBA ABBA CDE EDC quindi è perfetta. La rima "A" è tronca ma può essere sostituita senza problemi dalle parole piane perché tutte terminano normalmente per "are".
- Codice:
D’amore in sol mia aura m’appar OK
Difficile individuare le dialefi, ma corretto
- Codice:
in te maraviglie tutte di monno quasi OK
Accento sulla quinta sillaba; endecasillabo talmente raro che nell'intera divina commedia è presente solo tre o cinque volte (non ricordo esattamente)
- Codice:
da portarme teco allo tuo sonno OK
Anche qui dialefe
- Codice:
che sentimenta per altri son volgar. KO
Verso tronco quindi conta metricamente dodici sillabe.
- Codice:
Come gesto uno per tua coscienza par KO
Verso tronco quindi conta metricamente dodici sillabe.
- Codice:
che mani tue accarezzar non vonno OK
pria s’apra in terra lo sprofonno OK
Corretto; volendo, andrebbe evidenziata la dieresi "prïa"
- Codice:
per abito bianco in tuo pur altar. quasi OK
Accento sulla quinta sillaba
- Codice:
Spirto nell’attender è disatteso quasi OK
Accento sulla quinta sillaba
in tal loco mai fue peso cotanto OK
- Codice:
nello perdere pur prezioso dono. quasi OK
"pure" foneticamente è atono; si può accentare per tenere il ritmo, però come sesta sillaba in un endecasillabo maggiore suona un po' forzato
- Codice:
O folle sarò ‘sì che tuo non sono OK
chiedendo te in vero tanto affranto OK
e se alcuno pur già invero fu atteso. OK
Linguisticamente è volutamente "antico" sia per il troncamento delle parole sia per il lessico. Anche la struttura ritmica chiede uno sforzo al lettore, un po' come faceva Dante che alternava versi con dieresi e dialefi a versi con sineresi e sinalefi. Stilisticamente è allineato con la tua produzione, quindi non ho nient'altro da aggiungere.
Buon lavoro.
Grazie e alla prossima.