Grazie a tutti per i commenti!
Commenti che sono stati, nel complesso, positivi.
La votazione è stata strana, almeno per quanto riguarda la mia storia qui sul forum. Di solito vengo più votata "a ventaglio". Questa volta, invece, il racconto è stato o messo al primo posto (da due persone) o non votato proprio (a parte l'eccezione di un quarto posto).
Insomma, come dire che o è stato amato del tutto oppure per niente.
E, in effetti, questo è un racconto strano, all'interno della mia produzione. Chi mi legge da anni, sa che di solito scrivo cose più emotive oppure particolari e surreali. Invece questa volta, forse la prima da sempre, nell'incombenza della scadenza e nel non sapere cosa scrivere, mi sono limitata a raccontare una cosa vera, verissima. Perfino il nome del mio collega è proprio quello.
Tutti i fatti sono veri, anzi: il poco spazio mi ha limitato. Ad esempio, lui viene anche ai ricevimenti generali e passa il pomeriggio a chiacchierare con tutti i genitori dei suoi ex alunni.
La cosa strana, però, è che non è assolutamente una persona priva di interessi personali, anzi. Ne ha un mucchio e fa tante cose che gli piacciono.
Infatti l'inquietudine di cui parlo non è riferita a lui (e questo l'ha capito e scritto molto bene Flash), che vive sereno la sua vita e senza problemi continua a mantenere una vita di relazioni anche con i suoi ex colleghi, ma a me. Una me stessa proiettata in un futuro che adesso mi sembra non dovere mai arrivare ma che un giorno invece arriverà. Gabriele è diventato il "correlativo oggettivo", concreto, di un qualcosa che sembra solo astratto e che invece un giorno forse diventerà reale. E in questa realtà futura... Ecco, non so.
Mi fanno paura la povertà e la solitudine, la poca salute che possa costringere a scelte di "clausura obbligata" da qualche parte. Ora sembra tutto molto lontano, ma la vita è un soffio.