Toh, chi si rivede!
Impossibile non tornare con la mente allo step di Rooms in cui proprio Uluru era stato uno dei “posti” sorteggiati dove ambientare il racconto di uno degli step.
Il serpente arcobaleno, il monolite, il deserto…
Chissà se questo racconto era già stato pensato allora o se semplicemente l’aut* ha ripensato a “quel” deserto e lo ha fatto diventare protagonista?
Quale che sia ne è uscito un gran bel racconto, solido, frutto sicuramente di uno studio su leggende introno a Uluru, elegantemente trasformate in racconto grazie a una bellissima scrittura, chiara e molto evocativa.
Quello che mi è piaciuto più di tutto sono i due capitoli dedicati a Sal e Odile, nel loro parallelismo che li porta entrambi a ricongiungersi in vista del deserto.
Alla fine se devo trovare un difetto a questo bel racconto è nella distanza che ho sentito nel leggerlo, tutto molto bello ma poco coinvolgente dal punto di vista emotivo, questo naturalmente per quanto mi riguarda, non può che essere un giudizio soggettivo.
Impossibile non tornare con la mente allo step di Rooms in cui proprio Uluru era stato uno dei “posti” sorteggiati dove ambientare il racconto di uno degli step.
Il serpente arcobaleno, il monolite, il deserto…
Chissà se questo racconto era già stato pensato allora o se semplicemente l’aut* ha ripensato a “quel” deserto e lo ha fatto diventare protagonista?
Quale che sia ne è uscito un gran bel racconto, solido, frutto sicuramente di uno studio su leggende introno a Uluru, elegantemente trasformate in racconto grazie a una bellissima scrittura, chiara e molto evocativa.
Quello che mi è piaciuto più di tutto sono i due capitoli dedicati a Sal e Odile, nel loro parallelismo che li porta entrambi a ricongiungersi in vista del deserto.
Alla fine se devo trovare un difetto a questo bel racconto è nella distanza che ho sentito nel leggerlo, tutto molto bello ma poco coinvolgente dal punto di vista emotivo, questo naturalmente per quanto mi riguarda, non può che essere un giudizio soggettivo.