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Il vecchio, il sogno e il vulcano

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1Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Il vecchio, il sogno e il vulcano Mer Apr 07, 2021 9:16 pm

Different Staff

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Admin
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Alessandria d'Egitto
9° giorno prima delle calende di Settembre
79 d.C.
 
Cosa posso dire della mia vita che non sia già di pubblico dominio? Tutti sanno di come, per tutto il tempo che mi è stato concesso, nella medicina io abbia trovato la mia via. Pochi sanno, però, quanto ho dovuto combattere per trovare la tanto agognata semplicità della vita che ho così rincorso, le lotte per liberarmi dalle mie paure, dai miei limiti. Sono stato un uomo libero, molto più di molti che come me hanno vissuto questi giorni. Di chi è andato oltre alle incomprensioni dovute alla solitudine cercata, dall'impazienza di chi attendeva da me una qualche risposta certa. Libertà che mi ha portato alle più grandi sconfitte, che rimarranno nel tempo più degli innumerevoli successi. Ho vissuto una lunga vita, ma la gloria e la memoria non mi apparterranno mai. Tutti ora conoscono Asclepio, uno degli ultimi esponenti della cultura medica greca e latina della città di Alessandria, un chirurgus dalla fama eccezionale, quasi mistica. Eppure. Eppure tutto questo svanirà. Questa malattia immonda mi tiene da troppo tempo legato a  letto, la tosse mi spacca i polmoni e i rigurgiti di sangue ormai si sono fatti frequenti, allievi miei. Potrei anche morire ora, tra i conati e il dolore, ve lo dico perché possiate essere pronti all'evenienza. Per questo mio malessere fisico, oggi la lezione la faremo qui nel mio modesto hortus su questa terrazza. Tutto ciò che vedete qui, dalle gabbie di uccelli esotici, alle bronzee statue degli dei, alle anfore finemente lavorate, l'ho avuto grazie a conoscenze, amicizie e ovviamente al mio amato lavoro. Ma non siete qui per ammirare l'opulenza della mia vita. Ricchezza addobbata con piante e fiori colorati, per nascondere tutto ciò che corrode l'animo umano. Siete qui per apprendere l'ultima lezione e soprattutto per godere di una spettacolare vista della città, del nostro faro simbolo di appartenenza. Sentite i profumi della vostra città, ascoltate i bisbigli dei nostri antenati che qui hanno dimorato. In questa eterna città, io ho avuto una vita lunga e adornata di fatti, di uomini, di donne. Ho conosciuto nove imperatori, nove dico. E con ognuno di loro, sono stato in ottimi rapporti. Lo stravagante Caligola, il controverso Nerone. Poi l'anno dei quattro imperatori e il mio caro vecchio amico Vespasiano. Che gli Dei possano averlo accolto come si deve. Vi ho già raccontato che io e lui siamo nati lo stesso giorno? Certo che si, perdonate questo sciocco vecchio. Talmente vecchio, che ho deciso di farmi ritrarre per il mio ultimo viaggio, così come è costume di queste antiche terre. Se ve ne siete accorti, accanto a voi c'è un estraneo, uno scriba di contorno. Esponente di una nobile arte di disegno e pittura, arriva dalla regione del Fayum. Vi chiedo di non dargli peso, egli è qui per me, per ritrarmi nell'atto di espletare il mio lavoro di insegnamento. In quest'ultimo periodo nel quale sono stato costretto tra quattro mura, ho pensato molto alla mia Rodi, alla mia casa, al mio passato. Le verdi fronde dei boschi marittimi che costeggiano le spiagge di sabbia bianca, la bellezza dei palazzi, i colori dei fiori, le donne. Ricordi che fino a qualche tempo fa, risultavano sbiaditi nella mia mente e ora invece, tornano vividi. E perché succede questo, io mi chiedo. Forse mai, riusciremo a capire perché con l'avanzare del tempo, si ricordino più i fatti lontani a discapito di quelli più vicini a noi. La mente, vi dico, è la parte più incomprensibile che ci è stata donata. Mi ricordo ancora di quando sono arrivato qui, con la mia famiglia, ormai sessant'anni fa. Eppure se mi chiedete che cosa abbia mangiato ieri sera, potrei dirvi carne o pesce, e probabilmente mentirei in entrambi i casi. Ho provato per anni ad arrivare a una conclusione sulla malattia che mi ha colpito e su come io dimentichi le cose. Ma la medicina che abbiamo portato con noi dalla Grecia, nemmeno unita con quella ancestrale di queste terre, è riuscita a venirmi in soccorso. E' una malattia degenerante, questo ormai è chiaro. Fortunatamente, essendomi ammalato solo negli ultimi anni, molto sono riuscito a sviluppare e nella mia taberna medica, ho sempre cercato di utilizzare entrambe le medicine, unendole insieme alle volte, per creare rimedi nuovi. Ecco, questo dovrete imparare. Mai fermarvi alle apparenze o al conosciuto. Pretendete il meglio da voi, solo così ricaverete dal sacrificio di una vita donata per il bene degli altri. Non come il mio amico Plinio, che ha terminato di comporre alla fine dell'anno passato qualcosa di eccezionale. Io stesso ho partecipato a quella raccolta, ma egli ha rinnegato il mio aiuto, facendo passare per sue le ricerche sulle erbe mediche. Ricerche che non avrebbe potuto fare nemmeno se Esculapio gli fosse apparso in sogno. Nemmeno in mille vite, quel giovane, avrebbe le conoscenze mie, studiate e immagazzinate per più di quaranta anni di lavoro. E per non farsi mancare nulla, ha dedicato la raccolta al figlio del mio amico Vespasiano, il nuovo imperatore. E' furbo Plinio, assai furbo. E io l'ho sempre reputato un amico, sempre fedele, sempre al mio fianco. Gli ho fatto conoscere persino Vespasiano, lui si che era davvero un grande amico. Il divino, cosi come gli piaceva farsi chiamare. E per quanto voi conosciate la storia della vita dell'uomo, io vi racconterò di come sia diventato divino, imbrogliando. Già, perché l'uomo che disse che il denaro non puzza, non possedeva alcun potere mistico. Ma aveva una grande testa e la fortuna di avere accanto a lui persone colte e furbe, almeno quanto lui. Vedete, quando arrivò in città durante la guerra civile, egli voleva essere assunto come dio, ma non aveva né i mezzi, né l'ardore necessario. Si appoggiò dunque al valetunidarium della città e sotto consiglio del suo medico personale, fece portare all'esterno due malati. Uno di loro, soffriva di cecità provocata da piaghe agli occhi. L'altro invece, di dolori alle anche che non lo facevano camminare. Egli li pagò e li trasformò per la folla in un cieco e in uno storpio. Il medico lo aveva assicurato che con le medicine adeguate, sarebbero guariti e lui sarebbe passato per divino. I due raccontarono di come Serapide gli fosse apparso in sogno, avvisandoli che il princes li avrebbe guariti. Fù cosi che Vespasiano sputò negli occhi al cieco e toccò con i piedi le gambe dello storpio. I due, in pochi giorni guarirono. Vespasiano diventò divino e il suo medico personale, cominciò a godere di un'ottima fama medica. Oltre che a una spiccata dote di inventore di storie. Sì, perché la storiella dei malati, se la inventò di sana pianta, in completa fantasia. Quel giovane aveva dei sogni, come Vespasiano. Inventò bugie per perseguire il suo sogno, come Vespasiano. Da quel giorno  diventarono amici, per tutta la vita. Io ero quel giovane, cari allievi. Questo fatto, ci porta a pensare che è vero ciò che è stato sempre detto. Ovvero che i sognatori ci distruggeranno! Devono morire, prima che loro uccidano tutti noi, con i loro sogni! La libertà che ho conquistato con il lavoro e le bugie, temo stia remando contro di me ora. Mi sta chiedendo il prezzo, dopo aver usufruito delle possibilità. Dannata età. Ho vissuto cosi a lungo in questa città, che ho dimenticato i piaceri semplici della vita. Alessandria è camaleontica, speciale, affascinante. Costruita da un visionario, dominata da faraoni, conquistata da legioni. Eppure è perfetta nella sua complessa semplicità. Gli uomini che l'hanno abitata, coloro che sono nati qui, quelli che ci sono arrivati come me o quelli che continueranno a esserci come voi, sono stati, sono e saranno il vero motivo per cui Alessandria sarà ricordata nel tempo. Guardate la magnificenza del nostro porto, le navi mercantili che trasformano il porto in uno scalo tra i più desiderati dell'impero. Qui si trovano spezie, stoffe, schiavi, cibi e ogni cosa da qualsiasi terra. Qui voi avete in mano il potere di stravolgere gli eventi, sognate in grande come solo qui si può fare ma senza osare troppo nei sogni, sono pungenti. Per mia disgrazia, non sarò un nuovo Vespasiano. Sono sicuro che non mi stia trasformando in un dio. Ne tanto meno potrò morire in piedi come un imperatore. Non verrò ricordato nella raccolta di Plinio, eppure grazie a voi, il mio sapere sarà tramandato. Vi lascio tutte le mie ricerche, i miei scritti e il mio sapere. Li troverete nella mia biblioteca privata al piano inferiore, sono sicuro che ne potrete fare buon uso. Ecco la mia ultima lezione, dopo tutto questo parlare. Vi ho esposto la migliore di questi ultimi anni. La differenza tra umano e divino, il discernimento tra l'essere giusti amici o vili profittatori, il credere nei sogni e nell'appoggiarvi a delle persone amiche o contare solo su voi stessi. Una cosa di cui sono certo e che posso dirvi e che c'è più forza nel non essere soli, io l'ho capito ormai troppo tardi e non voglio che voi facciate il mio stesso errore. Siate saggi, siate retti, siate umani. Prima che ve ne andiate, dovete promettermi che non appena io sarò partito, verrete a liberare tutti i miei uccelli. Desidero che anche loro, possano godere della libertà. Io domani partirò alla volta di Stabiae, nella penisola italica. Partirà da lì l'ultima parte della mia vita, dovrei giungere la nove giorni prima delle calende di novembre. E' stato Plinio ad invitarmi, mi ha detto che vuole riappacificarsi e mostrarmi una bellissima montagna ricchi di pennacchi di fumo. Ho deciso di credergli, ancora una volta. E' forse questo il mio peccato più grande. Dare fiducia nelle persone, più volte. Non credo che ci rivedremo, allievi miei. Ricordatevi di me, grazie a quel dipinto che ora è terminato. Troverete i miei arruffati capelli bianchi, la barba ispida e incolta. Persino i miei occhi azzurri che vi fisseranno ogni qualvolta dovrete prendere una decisione. Lo lascerò al valetudinarium domani prima di partire. Vi chiedo di accogliere per il tempo dovuto il nostro amico scriba, così che lui possa godersi la nostra città e chissà magari trovare futuri lavori. Sono certo che la tua arte troverà una buona strada. Diventerai famoso come chi ha dipinto le pareti di casa mia, con scene delle guerre del grande Filippo e del suo più magnus figlio. Miei allievi, non avete più necessità alcuna di apprendere da me, siete pronti ad affrontare la vita che avete davanti. Siate corretti, siate umili e non fatevi tentare dall'avidità e dal successo personale. Abbiate la costanza di fare del bene, senza pretendere riconoscimenti. Fate buon uso dei miei lavori, provate sempre, infrangete le barriere e diventate ciò che siete destinati a essere. Ecco dunque arriviamo ai saluti, in questi ultimi istanti insieme. Possiate essere felici. I vostri atti , mi riempiranno il cuore di gioia. Vedo il cammino davanti a me, là oltre la vista, al faro. Il mio ultimo desiderio sarebbe quello di sapere che verranno costruite statue di me. Che il mio nome sarà ricordato e che questo giorno sarà considerato funesto per la mia partenza. Se è vero che i sognatori ci uccideranno, il desiderio di un vecchio può considerarsi pericoloso?. Mi accontenterò di sapere che il mio volto sarà ricordato, mi accontenterò di sapere di avervi donato qualcosa. Poiché io non sono divino. Sono un semplice vecchio. Con un sogno grande. E un vulcano come meta per iniziare l'ultima parte della mia vita. Addio amici miei, addio.

2Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Ven Apr 09, 2021 12:42 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo è un racconto perfettibile, con pregi e difetti.
La prima cosa che mi è colpito è stata l’impressione visiva del “muro di parole”, che tu hai usato al massimo grado: non sei andato a capo una sola volta. Probabilmente lo hai fatto in modo voluto e consapevole, per non spezzare la continuità del discorso, però comunque, anche in questo caso, è possibile andare a capo, per dare respiro alla lettura, per guidare il lettore.
E qui arriviamo al primo pregio: nonostante il muro di parole, il testo si legge nel complesso abbastanza bene. Non ci sono picchi di tensione, non ci sono particolari punti di attrazione, però la lettura procede fino alla fine.
Altro elemento positivo, hai sostanzialmente rispettato il genere del monologo, anche se in molte parti il monologo diventa quasi un trattato di storia.
Il discorso risulta un po’ dispersivo, si passa da un argomento all’altro, però questo può corrispondere all’ondeggiamento della mente che le parole tentano di riprodurre.
La sintassi è quasi sempre corretta. Ho trovato questi due punti da sistemare:
“oltre alle incomprensioni dovute alla solitudine cercata, dall'impazienza di chi”: è una frase che andrebbe riformulata, aggiustando le preposizioni;
“Oltre che a una spiccata dote di inventore di storie”: occorre creare un legame sintattico con il periodo che precede.
Tante virgole sono da sistemare.
Mancano diversi accenti: sì, così, né.
Invece “fu” non va accentato.
L’inserimento delle parole in latino è giustificato, perché credo che il discorso venga pronunciato in greco.
Per quanto riguarda il 79 d.C. iniziale, non credo che fosse ancora in uso la datazione dall’anno zero, dalla nascita di Cristo. Immagino che la datazione romana fosse ancora ab Urbe condita (dalla fondazione di Roma), oppure che ci fosse comunque un altro sistema di datazione.
Ho una perplessità sulla cronologia. Asclepio dice di essere ormai anziano, di essere nato lo stesso giorno di Vespasiano, di essere arrivato ad Alessandria sessant’anni prima. Poi però dice di essere un giovane medico durante la guerra civile, quando aiuta Vespasiano. Se la guerra civile è quella del 69 d.C, Asclepio non può essere giovane. Forse però è un’altra guerra, non so.
Comunque, questa è veramente solo una minuzia.
Ho trovato divertente l’ironia per cui Asclepio viene invitato da Plinio a vedere il Vesuvio. Chissà se si salverà. Non sono riuscita a trovare se Asclepio sia un personaggio storico o inventato.
Per quanto riguarda i paletti, ci sono il monologo, il 79 d.C., Alessandria, il pittore. Non ho trovato la camera da letto. Forse è sfuggita a me.

3Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Ven Apr 09, 2021 3:33 pm

The fallen

The fallen
Younglings
Younglings

Quando ho aperto il racconto mi è venuto freddo ai piedi. 
Il muro di parole arriva in faccia come il sinistro di Rocky, talmente forte che è impossibile che non sia voluto dall'autore. Potrebbe scoraggiare, ma l'autore sa che dobbiamo leggere per forza tutti i racconti e sa che leggendolo si farà poi perdonare.
Perché il monologo c'è tutto, rispetta i parametri e si fa leggere. C'è tanto studio dietro a ogni rigo, a ogni scelta di parole, c'è stoffa con ampi margini di miglioramento, perché so per esperienza che con i muri di parole se ti scappa un refuso per poi ritrovarlo ci vuole il doppio dell'attenzione. Ed ecco quindi quelli rilevati da Arianna ma anche una o due d eufoniche, le E' che dovrebbero essere È, qualche doppio spazio e dettagli di rifinitura che ripeto, con una scelta grafica simile son duri da trovare.
Tutto a fronte di un lavoro comunque buono e coraggioso, che Esculapio ti benedica.

A Akimizu garba questo messaggio

4Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 10, 2021 12:25 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor

Un testo visivamente tanto compatto non invoglia alla lettura. Il contenuto è piacevole e una volta entrati il monologo cattura l’attenzione e si fa leggere con interesse.
Bella questa ultima lezione del medico ai suoi allievi. Racconti tanto ma con partecipazione e quindi ho proprio sentito questo “vecchio” appassionato che mi ha trasmesso tante delle proprie esperienze di vita.
Testi come il tuo e molti altri di questa tornata sono scrigni da leggere e rileggere proprio perché hanno tanto da offrire.
Il tuo Asclepio sarà ricordato. C’è una costellazione (la tredicesima dello zodiaco) dedicata a lui.
È l’Ofiuco e fa impazzire gli astrologi. Hanno provato a eliminarla, ma lei sta lì sull’eclittica vicino allo scorpione e gli astronomi gongolano.
Bel pezzo. Complimenti.

5Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 10, 2021 4:15 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Quando eravamo ancora SPS nei miei primissimi racconti venivo bacchettato per il famoso muro di parole e dopo un po' l'ho tolto e son passato ad andare a capo. Poi mi hanno  bacchettato per il troppo andare a capo quindi sono andato a una via di mezzo, però c'erano frasi troppo lunghe e pochi dialoghi e... per dire che a me il tuo muro non è dispiaciuto. Anzi mi sembra obbligatorio trattandosi di un monologo. Comunque sia mi è piaciuto parecchio. Un pezzo di storia ben concatenata e con quel finale di cui avevi bisogno comunque per l'ultimo paletto. Ho intravisto la camera da letto da cui monologa in quanto malato e perciò allettato. Un bel pezzo.

A Arunachala e vivonic garba questo messaggio

6Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 10, 2021 6:04 pm

mirella


Padawan
Padawan

L’ultima lezione è importante. È il momento in cui il maestro è disposto a rivelare le sue fragilità, ma anche a ribadire i valori su cui ha fondato i suoi insegnamenti. Questa di Asclepio è bellissima, piena d'amore. Soprattutto la frase che regala ai discepoli: “possiate essere felici” è una consegna più che un augurio.
Siate retti, siate umani, non cercate la gloria, ma cercate di essere felici. Toccante.

7Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 10, 2021 6:29 pm

gdiluna

gdiluna
Younglings
Younglings

Anche io sono stato messo in difficoltà dall'aspetto ostile del testo. È un racconto ben scritto, ben documentato; l'ho trovato un po' freddo, molto lezione, poco passione.
Ho scavato un po' meglio per capire da che cosa nasceva questo disagio: perché non mi piace un racconto cosi "tecnicamente" a posto?
Ho solo una ipotesi: il linguaggio. C'è un vecchio malato, pronto a partire per il suo ultimo viaggio. Teme che la sua vita, così ricca di studi, di eventi, di successi, di frequentazioni importanti, svanisca senza lasciare tracce nella memoria dei posteri. Sogna una statua, quella almeno sarebbe una certezza.
E racconta tutto questo con un linguaggio encomiastico, più adatto forse al suo scriba se avesse voluto tracciarne l'elogio funebre. Questo uomo non ha sentimenti, non ha emozioni o almeno non li manifesta.



Ultima modifica di gdiluna il Dom Apr 11, 2021 5:23 pm - modificato 1 volta.

https://parolemiti.net/

8Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 10, 2021 7:07 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao.
Per me il tuo è un racconto molto coinvolgente. 
Mi hai richiamato, di liceale memoria, l’Apologia di Socrate o Memorie di Adriano.
Muro o non muro, il monologo si legge benissimo. 
L’ho anche immaginato recitato. 
Riesci a rievocare immagini chiare del posto e sensazioni nette e precise. 
I sentimenti mi sembrano reali e la storia, di cui non intravedo una costruzione,  è spontanea e coinvolgente.

Ti è sfuggito mostrarmi una bellissima montagna ricchi di pennacchi di fumo
Dare fiducia nelle personemeglio alle persone?
Comunque, ottima prova davvero.
complimenti

9Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Dom Apr 11, 2021 10:13 am

The Raven

The Raven
Admin
Admin

gdiluna ha scritto:Anche io sono stato messo in difficoltà dall'aspetto ostile del testo. È un racconto ben scritto, ben documentato; l'ho trovato un po' freddo, molto lezione, poco passione.
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Lo staff


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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.


REACH OUT AND TOUCH FAITH!                                                                                               Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
                                                                                         del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.

10Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Dom Apr 11, 2021 7:46 pm

Yoghi69


Viandante
Viandante

Come già sottolineato da altri commenti, il muro di parole non invoglia alla lettura e, infatti, devo dirti che ho fatto molta fatica a farmi forza e a leggerlo. 
Il monologo c'è, anche se a volte sembra più un trattato di storia a uso del lettore più che degli allievi che, presumibilmente, dovrebbero essere già a conoscenza di quanto verrà detto. Vero è che, comunque, si tratta di una ultima lezione, e a un vecchio saggio in procinto di partire per un ultimo viaggio, si concede tutto.  
Al di là della forma visiva, devo però complimentarmi con te perché il pezzo si fa leggere con piacere mescolando fatti storici ad altri episodi che presumo siano frutto solo della tua fantasia.
PS 
Il disegnatore mi sembra un po' messo forzatamente nel racconto e non una figura centrale del racconto stesso ( ma qui forse non ho capito io bene i paletti visto che il primo step l'avevo perso...)

11Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Lun Apr 12, 2021 12:41 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Comincio dalla segnalazione di piccoli refusi: accenti mancanti e la necessità di rivedere in alcuni punti la punteggiatura.
Ad es. Tutto ciò che vedete qui, dalle gabbie di uccelli esotici(,) alle bronzee statue degli dei, alle anfore: questa virgola la toglierei.
Non tutti i paletti sono stati rispettati

Quando ho visto il racconto, il muro di parole mi ha un attimo bloccato, infatti è tra gli ultimi racconti che ho letto. Il primo pensiero è andato all’Ulysse di Joyce: almeno qui la punteggiatura c’è, mi sono detta.
Un mio modo di approcciare i testi è di vedere nell’andare a capo una sorta di sosta per il lettore, che possa riposarsi un attimo. Se in un romanzo di narrativa è importante, in un lungo monologo come questo darebbe maggior respiro. Qui si va in apnea mentale.
Perché gli argomenti messi sul piatto dal personaggio parlante sono tanti, tutti affrontati dal protagonista con l’esperienza dell’età, quando si riesce a dar conto non solo di quanto si è fatto o non fatto, ma anche di quanto si è sbagliato, e di come ci si renda conto di essere stati usati, ma anche di aver mal riposto la nostra fiducia. Peccato che tutto ciò avvenga quando il tempo è quasi finito e la saggezza impone di passare il testimone, sperando che l’esperienza maturata sia messa a frutto da chi proseguirà il cammino. Magari fosse sempre così.
Questo racconto mi ha messo di fronte, non senza poco dispiacere, alla mia ignoranza. Il percorso di studi che ho fatto, molto tecnico, non prevedeva i classici latini e greci, né la filosofia e non mi sono mai sentita portata ad approfondire. Quindi – a parte le considerazioni semplicistiche esposte sopra - mi sento inadeguata a fare un commento più approfondito sulla sostanza dello scritto, e neanche ci provo.
Potrei ricercare su Internet articoli da cui trarre spunti, ma sarebbe troppo “copia e incolla”. Perquindi mi fermo qui.
Mi sento di dire che è scritto bene, anche se trasmette un non so che di freddezza, di semplice elencazione di concetti.

Tanto di cappello per la cultura spesa a piene mani, non semplice da “riassumere” nel numero di caratteri previsto


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

12Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Lun Apr 12, 2021 2:15 pm

Ospite


Ospite

Ricorda più i fatti lontani, i paesaggi lontani e se ne meraviglia, il buon Asclepio. Gli vorrei tanto mettere una mano sulla spalla e dirgli che è normale, è solo privilegio dell'età. Una delle poche cose belle della vecchiaia. Purtroppo sparisce la memoria breve, ma ci si abitua.
Sto pensando che con un maestro così bravo e competente è difficile non appassionarsi alla storia, magari l'avessi avuto io durante i miei studi.
Ovviamente i complimenti vanno all'autore del brano. E all'inconsapevole scriba che sicuramente avrà fatto un bel ritratto di Asclepio, dei suoi occhi azzurri e dei suoi capelli bianchi. E di tutto l'amore che spalma intorno a sé.

13Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Mar Apr 13, 2021 10:26 am

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Evidente frutto di accurata ricerca o di grande cultura classica o di entrambe. Comunque sia la lettura mi ha insegnato molto dal punto di vista storico e nonostante l’impatto del c.d. muro, non mi ha annoiato affatto. Una certa separazione dei periodi avrebbe avvantaggiato il lettore e non avrebbe tolto né aggiunto niente al contenuto, comunque valido e apprezzabile.
Mi è piaciuto molto anche il messaggio finale, cosa che apprezzo sempre perché è la prova che si scrive anche per gli altri e non solo per noi stessi.
Con le modifiche formali suggerite da chi mi ha preceduto e svincolato dai rigidi paletti della prova il testo, già valido, non può che migliorare.

14Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Mar Apr 13, 2021 9:58 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sono in difficoltà a commentare questo racconto.
La prima domanda che mi è venuta leggendolo è stata "perché non sei mai andat@ a capo nemmeno una volta? Voluta (come immagino) o involontaria questa tua scelta non mi è piaciuta, molto banalmente perché mi ha messo in difficoltà nella lettura.
problema mio, senza dubbio, ma non posso farci nulla.
Paletti: ok Alessandria d'Egitto e ok il 79 d.c. (ma non c'era bisogno della data all'inizio del racconto); c'è l'orto in cui si svolge tutta la lezione ma la camera da letto non sono riuscito a trovarla anche rileggendo; il disegnatore è inserito un po' a forza.
Infine il genere: è un monologo? in questi giorni sul forum sono uscite discussioni e interpretazioni sul concetto di monologo per cui a mio parere anche se questa mi è sembrata a tutti gli effetti una lezione universitaria, può tutto sommato rientrare senza troppa fatica nel concetto di monologo.
Non torno su refusi e problemi sintattici di cui ha già parlato chi mi ha preceduto, purtroppo al contrario di quasi tutti loro a me questa racconto non ha lasciato molto e mi dispiace sinceramente.


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15Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Gio Apr 15, 2021 10:58 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Muro di parole.
Muro di parole.
Muro di parole!
Il muro di parole non è mai un'opzione, perché non ha senso.
Ha senso solo in un testo brevissimo, un 100, non lo so.
Il muro di parole allontana, indispone, mette ansia.
Non è neanche realistico, perché pure in un monologo ci sono pause, respiri, rafforzativi, tutte cose che vanno perse se uno si trova a leggere come una macchina.
L'aspetto estetico di un testo è importante.

Scusa l'incipit pugnace, Aut-, ma da esteta mi sono trovato un pochino indisposto aprendo il topic.
A parte questo, il monologo di Asclepio è più interessante come riassunto storico che non come discorso in sé e per sé. Non ha grande potenza espressiva, usa il concetto di sogno in maniera fumosa, non proprio chiara, almeno per me, e qualche passaggio è davvero troppo didascalico.
Non mi entusiasma il titolo, tra l'altro, troppo generico.
Lo stile, al contrario, è buono e si lascia leggere.
In qualche punto ho intravisto elementi da un discorso di Steve Jobs, ma potrei sbagliare.

Alla prossima.

16Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Gio Apr 15, 2021 5:02 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao. Avevo veramente molte aspettative da questo racconto. Era il titolo che proprio mi acchiappava. Mi chiedevo come avresti coniugato vecchio - sogno - vulcano. Personalmente, il muro di parole non mi ha mai messo in difficoltà, a differenza di altri commentatori, ma il tuo, non averne a male, mi è diventato difficile da leggere per le troppe libertà sulla punteggiatura, per frasi complicate che potevano essere rese più armoniose, per un eccessivo uso di termini latini ingiustificati dal testo. 

Le pulci (alcune):

* "Sono stato un uomo libero, molto più di molti che come me hanno vissuto questi giorni. Di chi è andato oltre alle incomprensioni dovute alla solitudine cercata, dall'impazienza di chi attendeva da me una qualche risposta certa."

Molto più di molti...non mi piace. "...giorni. Di chi..." perché il punto? Stai elencando - di molti..., di chi è andato - e poi - dall'impazienza. Se l'impazienza fa seguito a quel "dovute", allora sarebbe "all'impazienza". Non voglio nemmeno pensare che "dall'impazienza" sia il proseguo dell'elenco. 

* Ti dico solamente la prima parola latina, che poi se ne trovano troppe: chirurgus. Ogni volta che ho trovato queste parole mi sono bloccato. 

* "...allievi miei." e li mi sono bloccato. Perché, che come monologo stava funzionando? Non si sta rivolgendo a me, dunque? Non sta facendo una riflessione su se stesso? Allora non ci siamo con la forma "monologo". 

* "Ma la medicina che abbiamo portato con noi dalla Grecia, nemmeno unita con quella ancestrale di queste terre, è riuscita a venirmi in soccorso." Medicina ancestrale cosa vuole dire? E poi, provando a togliere l'inciso tra virgole, viene fuori "Ma la medicina che abbiamo portato con noi dalla Grecia è riuscita a venirmi in soccorso." converrai con me che non funziona. 

* Pretendete il meglio da voi, solo così ricaverete dal sacrificio di una vita donata per il bene degli altri." ...e mi è mancato il respiro. Cosa ricaveranno? 

Piacevolezza di lettura:

Con l'ultima pulce ho interrotto di sottolineare i successivi passaggi che mi hanno messo in difficoltà perché altrimenti non sarei arrivato in fondo. E ho fatto fatica lo stesso a arrivare in fondo. Il testo sembra costruito per emozionare ma non ci riesce, troppo infarcito da mille informazioni culturali. Non ci ho sentito il calore che dalle parole del vecchio sarebbero dovute uscire. Ho trovato incoerente che sembra debba morire a ore, a giorni, ma che farà un lungo viaggio per andare a vedere il Vesuvio. Eppure la storia, meglio curata, è bella. Ho l'impressione che sia un racconto nato negli ultimi giorni, quando non c'era tempo per una approfondita revisione. Lo dico perché alcuni passaggi sono veramente scritti bene, e credo assolutamente che leggendo un tuo racconto ben revisionato troverei il piacere della lettura. 

Aggiungo solamente che alcuni miei commenti sono succinti e essenziali, mentre altri come questo sono più puntuali. Questo non è dovuto alla gradevolezza o meno del racconto. Quei commenti più stringati e meno analitici li scrivo dal cellulare e quando non ho con me il testo stampato non riesco a utilizzare nello stesso modo la scrittura fruita dal telefono. Quando invece ho il testo stampato sottolineo, torno indietro, e poi mi metto a una tastiera fisica che mi permette di essere più circostanziato.

Grazie aut@. A rileggerci.

17Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Ven Apr 16, 2021 11:08 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Aut*

Muro di parole lo hanno già detto. Però veramente si fa fatica a iniziare la lettura. poi quando si va avanti nonostante la fatica ho capito il personaggio. È un vecchio insegnante che fa la sua ultima lezione. come se fosse il suo testamento ai discepoli. per questo motivo ci sta che lui sia un pochino pedante e prolisso. Purtroppo però noi non siamo i suoi discepoli quindi avevamo bisogno di maggior respiro. 
Detto questo la prova rimane buona e le nozioni inserite nel testo interessanti. 
grazie.

P.s. ho trovato l'uso del marcatore temporale un espediente furbetto per rispettare il paletto, ma credo non ce ne fosse bisogno.

18Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 17, 2021 4:26 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Avevo provato a leggere questo racconto già un paio di volte, però appena aperta la pagina il muro di parole mi aveva scoraggiato, facendomi subito cambiare idea. Pregiudizio? Non proprio.
A lettura ultimata posso dire che il tuo racconto si legge bene anche così, la qualità del brano non ne risente in modo drammatico, però mi sono chiesto una cosa: tra due racconti di uguale valore, che mi sono piaciuti tutti allo stesso modo, quale sceglierei? Uno con questa forma o uno più arioso con un'impaginazione più fruibile? Probabilmente la seconda che ho detto, e questo per certificare che solo a livello psicologico la scelta che hai fatto non si rivela quasi mai vincente.
Comunque detto questo il monologo secondo me è credibile, anche in virtù della tua scelta d'impostarlo come un'ultima lezione del protagonista ai suoi allievi. Ci sono un pò di digressioni, però sono plausibili e la narrazione è piacevole e interessante, tutto il contrario del film che mi ero fatto.
Io nel complesso lo reputo un lavoro positivo e soddisfacente.

19Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 17, 2021 6:20 pm

gemma vitali

gemma vitali
Padawan
Padawan

La tua la chiamerei costruzione di un monologo. Un muro di parole che a parte l'impatto visivo riesce a suscitare interesse. Il vecchio che confessa se stesso ci parla della sua ricchezza basata non solo sul lavoro ma anche sulla bugia. Colpisce molto la storia dei due finti miracolati. La parte più bella è quel messaggio che però il vecchio ormai afflitto da vuoti di memoria vuole lasciare ai suoi discepoli.
Qualcosa che gli dia la certezza di essere ricordato e di non essere vissuto invano. 


 Siate corretti, siate umili e non fatevi tentare dall'avidità e dal successo personale. Abbiate la costanza di fare del bene, senza pretendere riconoscimenti. Fate buon uso dei miei lavori, provate sempre, infrangete le barriere e diventate ciò che siete destinati a essere.


Qualcosa resterà anche di te autore nonostante il muro di parole.
un buon lavoro. 

20Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Mar Apr 20, 2021 1:41 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Cara Autrice, caro Autore,

ammetto, confesso, di aver inziato per tre volte il tuo racconto prima di riuscire a finirlo. Come per altri lavori ho dovuto concedergli il giusto tempo e la giusta concentrazione. Un monologo. Una lezione. Un testamento. Un lavoro impegnativo e interessante, ma che forse non mi ha soddisfatto del tutto. Fondamentalmente manca di ritmo. E' interessante ma "monotono", piatto, grigio. Poco teatrale. Manca la pausa che come un metronomo scandisce il ritmo della lettura.
Un buon lavoro che potrebbe essere migliorato.
Complimenti.
Grazie.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

21Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Mar Apr 20, 2021 6:25 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

beh, è vero che è un monologo, ma questo non obbliga a creare una muraglia simile.
il lettore si spaventa, gli passa la voglia di andare oltre, viene quasi respinto.
peccato, perché la storia è ben documentata e raccontata.
i refusi sono già stati segnalati, quindi non ne accenno.
la scrittura è abbastanza fluida ma, ripeto, andando a capo avresti invogliato la lettura.
per dire... prima di leggerlo l'ho visionato 4 o 5 volte e rinunciato a causa del muro.
alla prossima


______________________________________________________
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22Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Gio Apr 22, 2021 6:03 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Questo racconto mi ricorda l'esibizione di Samuele Bersani a Sanremo 2000.
Ma, seriamente, si potrà mai portare "Replay" a Sanremo? Sembra scontato che possa allontanare tutti gli ascoltatori e accattivarsi solo la critica.
Ora, prima di essere mandato al diavolo dai sette ottavi degli utenti, mi spiego Very Happy
Questo è un pezzo raffinato (troppo!), che nasconde neanche troppo una preparazione asfissiante, dura, in cui ogni scelta sembra essere contraria alla scorrevolezza, alla leggerezza... Cosa c'entra Replay? C'entra perché in questo step abbiamo letto racconti umoristici (rectius, più comici che), monologhi che sono racconti in prima persona con l'espediente del monologo e un CdL poco rigido, monologhi perfetti e, proprio per questo, brevi (che dimostrano che l'Autore è a proprio agio con il genere).
Questo racconto è un pesce fuor d'acqua, è Replay a Sanremo 2000, è il professor Lamis proiettato dall'Eresia catara agli appunti presi da Joyce mentre cenava e scritti di getto dove prima capita. 

Qualche anno fa, ho partecipato a un 100 con cento parole di fila: era uno stream of consciousness con un solo punto alla fine.
Mi hanno detto che era pieno di errori di punteggiatura (sic!) o che avrei dovuto gestire meglio le virgole (ne bis in idem). Ed era un racconto di cento f***ing words. 
Capisci l'azzardo di proporre un monologo in stile flusso di coscienza di quasi 17.000 battute?

Io non lo so se il tuo racconto sarà valorizzato dai vari algoritmi achilluei che conferiscono i giusti coefficienti di difficoltà ai vari testi, non so neanche se tu sei soddisfatto del tuo testo, ma io, in tutta onestà, non posso dire che avresti dovuto eliminare il muro di parole. Perché il tuo racconto è il muro di parole. 
Quindi non voglio banalizzare i consigli ricevuti prima di questo mio trattato, perché probabilmente la verità sta in the middle: avresti potuto conferire un ritmo e una leggibilità migliori anche senza mai andare a capo una volta. Però io ci vedo un gran lavoro dietro, ci leggo un messaggio che vuoi comunicare ai tuoi lettori, ci scopro un impegno che diventa piacevole e non stressante da parte tua, ci noto la volontà di uscire dagli schemi e proporre qualcosa capace di farsi ricordare.
E io ti prometto che mi ricorderò di questo tuo racconto.


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

23Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Gio Apr 22, 2021 11:48 pm

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

"Muro di parole" è già stato detto?
Scherzi a parte, personalmente non credo che il problema sia il non andare a capo (Sì, quello è un problema ma minore, per quel che mi riguarda) quanto le frasi troppo lunghe, piene di subordinate e, a mio avviso, spesso scarne di punteggiatura.
Purtroppo in questo modo a fine lettura si ha un po' l'impressione di avere appena corso una maratona.
Detto ciò, trovo una lieve tristezza di fondo che pervade quasi tutto il monologo il che caratterizza bene il personaggio: anziano, malato, alla sua ultima lezione.
Eppure... Eppure proprio perché questa è l'ultima lezione di Asclepio, avevo immaginato parole un po' più commosse, più accorate. Un anziano, alla fine della sua vita, che passa il testimone a chi, quella vita ancora la deve vivere appieno.
Purtroppo non ho provato molta empatia per questo personaggio, i suoi sentimenti, a mio parere, non traspaiono come dovrebbero.
Forse è un problema di stile.
La parte che più ho apprezzato è stato il richiamo a Steve Jobs (o almeno io così l'ho interpretato).
I paletti non sono stati rispettati del tutto, ma te lo hanno già fatto notare.
Forse sai, è tutto un po' troppo raccontato. Peccato perché il tuo testo denota una grandissima cultura e uno stile molto elaborato e maturo. Forse con un po' più di immersività il resto ne avrebbe guadagnato.


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

24Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 24, 2021 7:01 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

L'ultima lezione di un grande maestro: intensa, diretta, toccante.
Non è stato difficile per me immaginare questo vecchio con i suoi acciacchi e il peso degli anni che incombe sul corpo e la mente, parlare ai giovani allievi e cedere loro il testimone del suo grande sapere.  Me lo sono immaginato come un uomo un pò ostico e poco propenso al sentimentalismo e questo può essere verosimile in quanto è un illustre studioso e il sentimento dell'affetto probabilmente non era contemplato nel rapporto con gli allievi. A parere mio quindi, il monologo di Asclepio è convincente perchè non è stucchevole e rimane impresso per un certo rigore formale che ben inquadra il personaggio.
Anzi, per come lo hai impostato si sbottona anche troppo togliendosi qualche fastidioso sassolino dalle scarpe: questa confidenza che concede mi sembra un gran atto d'affetto verso gli allievi, insieme alle profonde parole con le quali chiude il discorso.
Nel testo ho trovato il giusto equilibrio tra rigore e sentimento ( mi sarebbe sembrato alquanto strano se i discorsi fossero stati più intimi o se li avesse abbracciati alla fine: si percepisce che è una persona che mantiene un certo distacco con l'emozioni, e così deve essere fino alla fine...).
Forse avrei tolto la datazione iniziale, o comunque l'avrei inserita nel testo in un altro modo.
Sicuramente da rivedere il testo, perchè smonta tutto ciò che mi ha trasmesso il testo: un monologo tutto d'un pezzo introdotto da un titolo che richiama qualcosa di sentimentale. Non va bene.
Non capisco perchè l'ultima frase s'interrompe a metà dell'ultima riga: potevi arrivare fino in fondo così avresti creato un rettangolo perfetto! Anzi, a occhio e croce direi anche aureo, ma non riesco a misurare la pagina...

25Il vecchio, il sogno e il vulcano Empty Re: Il vecchio, il sogno e il vulcano Sab Apr 24, 2021 7:03 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

caipiroska ha scritto:Sicuramente da rivedere il testo, 
Volevo dire titolo!

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