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1Sfumatura Essenziale Empty Sfumatura Essenziale Mer Apr 07, 2021 9:49 pm

Different Staff

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Admin
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Sono nato debole, sotto una pioggia funesta. Non emisi un lamento. Nessuno mi sentì piangere. Solo Thanatos mi sorrise subito. Pronto a pasteggiare con il mio esile corpo danzò intorno al mio letto.
Misteriosamente sono cresciuto ma ero sempre debole. Una debolezza sottile e insidiosa, in una pioggia di lacrime. Un’infermità del corpo e dell’anima.
Ho vissuto i primi anni da sepolto ancora in vita, prigioniero di un corpo debilitato. Ossa fragili. Busto stretto. Addome ampio. Gambe arcuate. Un corpo che agognava la morte e si aggrappava alla vita.
Ho imparato dai colori a sopravvivere. La prima volta che ne ebbi la conferma fu il giorno in cui mi spostarono in giardino. Mi stesero lì e poi se ne andarono. Io tenni gli occhi serrati per la troppa luce ma quando li riaprii l’infinità delle tinte che aveva la vegetazione mi travolse. Ovunque si posasse il mio sguardo era una festa di colori. Fui presto invaso da un senso di euforia e calore. Perfino la luce aveva un colore! Anzi non ne aveva uno erano tanti. Un mosaico di tinte senza fine. Tutti simili tra loro che si fondevano insieme di continuo. Quella cascata di tinte, tutte quelle sfumature mi invasero... Erano tanti... Troppi.
Iniziai a sudare. Segno della fatica e della mia malattia. Qualcuno mi riportò nel mio cubicolo. Stavo male nel corpo ma ero felice nell’anima. La polis brulicava di vita mentre io restavo nel mio anfratto con gli occhi colmi di tinte.
Ho imparato così che i colori che vedo sono come la mia vita. Un misto tra le gioie di sublime lucentezza e abissi oscuri angoscianti in continuo mutamento.
Allora decisi che avrei amato la vita come amavo i colori. Loro mi hanno ridato la forza per superare la mia infermità.
Ogni giorno, ogni notte in ogni istante ho amato i colori.
La mia vita e la mia morte. La mia malattia, la mia guarigione.
 
Il cibo è stato il mio primo pigmento. Non ho mai avuto tanto appetito, quindi spesso mi ritrovavo a mescolare le pietanze con l’acqua, poi a fatica mi spostavo verso la parete e rimanevo lì a tentare di riprodurre la varietà di toni che vedevo in giardino.
Le dita sono stati i miei primi pennelli. Esili. Esitanti. Le muovevo con gran fatica mescolando il cibo di continuo. I fiori. Le corolle e le foglie erano i miei soggetti preferiti.
Quella parete divenne il mio giardino. E quando non mi spostavano all’aria aperta rimanevo lì ammirando i colori cambiare a seconda della luce.
La pittura è diventata l’unica ragione per aspettare la divina Aurora. Aurora che sembrava non arrivare mai.
Ahimè quel pigmento si spense presto. I fiori sulla parete persero la lucentezza che io gli avevo donato, quindi anche il mio spirito divenne cupo.
Passai le giornate sul mio giaciglio. Immobile. In silenzio. Arrabbiato.
Mater era sempre con me. Con il suo volto assente. Le sue mani rigide. Mi fissava e non diceva nulla. All’ora dei pasti portava la scodella piena e non faceva domande quando se la riprendeva intatta. Albus era la sua tinta. Opaca e spenta.
Pater invece era come il color nigrum. Il bagliore della sua anima era scuro ma brillante.
Anche se non osava mai entrare nel mio cubicolo lo vedevo spesso osservare soddisfatto la parete. In quei momenti avrei voluto che mi dicesse qualcosa ma non lo faceva mai.
Io ero immobile senza forze. Avrei urlato se ne fossi stato capace.
Volevo il colore. La mia esistenza anelava la mia medicina.
Allora pregai intensamente Aprus. Signora delle corolle. Mi dissero che vegliava sui fiori in attesa della schiusa. Mi sollevai con fatica. Scesi dal mio giaciglio mentre il cubicolo vorticava intorno a me. Non riuscii a inginocchiarmi quindi mi buttai al suolo con la faccia schiacciata sul pavimento e le sottili braccia rivolte al cielo.
Le chiesi di schiudere i petali della mia anima, in cambio avrei onorato solo i suoi fiori con le mie tinte.
Rimasi lì a piangere ancora per molto. Ma quando il mio spirito stava per tornare presso gli Dei, Pater mi sollevò da terra. Mi caricò sulle spalle e mi portò nell’ officinae coriarorium.
Quella conceria era così piena di tinte e sfumature che appena varcata la soglia provai disagio e angoscia. Un’odore pungente mi fece lacrimare gli occhi. Mi sentivo assalito. Sudai. Come succedeva sempre quando mi affaticavo.
Volevano portarmi via ma io incominciai a indicare con il dito i colori. Lacrime di gioia rigarono il mio volto e per la prima volta mangiai con voracità il pasto che mi servirono.
Passai la giornata a chiedere il nome di ogni singola sfumatura ma mi resi conto che gli altri non vedevano le differenze che vedevo io. I miei occhi vedevano colori che nessuno vedeva.  Erano solo miei e sarebbero stati il mio segreto.
Mi comprarono i primi pigmenti così passai interi pomeriggi in giardino tra gli alberi da frutto e i cespugli aromatici ma soprattutto assimilavo il colore di ogni singolo fiore. Tenevo strette nella mente le loro sfumature e poi quando venivo trasportato nel mio cubicolo riversavo tutto sulla parete.
È così che il mio giardino prese vita. I colori animarono lo spazio rendendomi vivo.
La pioggia era battente quando vidi per la prima volta delle persone entrare nel mio cubicolo in compagnia di pater.
Successe ancora. Questa volta ero in giardino e non venni invitato a partecipare.
Io non ero mai invitato. Quando poi la gente usciva dal mio spazio la rabbia mi faceva star male così da rendermi infermo per giorni.
Pater e Mater mi lasciavano solo sempre più spesso. Non dicevano nulla pur continuando i loro affari con le persone le cui vesti diventavano via via più ricche di sfumature e pregiate.
Ero intento ad offrire il mio pasto in offerta ad Aprus, quando i miei genitori entrarono nel cubicolo. Dissero le poche parole che avveravano ogni mio desiderio. Era giunto forse per me il momento di sbocciare?
 
Ruber. Auripigmentum. Cyaneus. Virdis. Purpureus.
Ora che i colori avevano un nome, quello divenne il mio nuovo linguaggio. Essere un apprendista parietarius mi permise di riempire la vita degli altri con le mie tinte. Mescolavo con le mani i pigmenti per creare le sfumature segrete. Quelle non avevano un nome ma donavano forza ai miei dipinti. Quella forza poi mi alimentava e mi sostentava.
Rimanevo però un giovane e debole disegnatore. Non vivevo con gli altri compagni. Oltre al giardino e al cubicolo ora venivo solo trasportato nelle domus. Mi posizionavano davanti alla parete e io non dovevo far altro che mischiare i pigmenti e dipingere i miei fiori.
Il mio mondo era tutto lì. Riempivo il mio corpo di quello.
Attraverso i miei occhi nutrivo il mio spirito.
Se divenni altro io non lo saprò mai. Gli occhi che si posavano su di me erano sempre compassionevoli e tristi. Eppure pater cominciò a sorridermi più spesso mentre mater indossava abiti più lussuosi. La sua espressione non mutò mai, eccetto quella volta in cui un lampo dorato le illuminò il viso.
 
Il giglio sacro a Giunone è candidus.
Aureus è invece il colore delle splendenti ginestre.
Il giacinto è laracinthinus.
Rosa...
Rosa perché non trovo la tinta che possa renderti onore?
La domus più bella della polis aspetta il mio tocco. Quella stanza da letto merita la tinta perfetta ma tu rosa non sembri averne.
Nei giardini le tue sfumature non sono mai come le immagino. Impasto con le dita la polvere di minium con gli altri pigmenti ma la tinta non è mai giusta.
Tornano i sudori. Tremano le membra. Le mani lavorano ma gli occhi non sono sazi.
Sono qui da giorni.
La stanchezza ha sgretolato, ha disintegrato la volontà di resistere.
Mi sono arreso al dolore.
Disperazione.
Una disperazione così intensa che nessun colore può descrivere.
Io non ho disegnato semplici fiori. Io ho ornato le pareti di questa polis con tutto me stesso perché sono fragile proprio come loro. Pieno di colore ma soffro al minimo tocco. Io ho narrato il dolore dipingendo corolle.
Ho pregato l’intero pantheon ma è giunto il momento di pregare te, Iride. Ancella di Giunone e messaggera di sventura.
Ti supplico di avvolgermi nella tua luce iridescente e scuotere il mio corpo stanco.
Porta un messaggio agli Dei e salvami. Liberami da questo fardello terreno e fa che di me rimanga polvere.
Oh Dei scuotete la terra!
 
La terra trema. Le pareti si incrinano. La gente urla. Un boato fa sussultare il cubicolo. Anche se sono stanco mi sollevo e con fatica mi trascino in giardino.
Gli Dei hanno ascoltato la mia supplica. È stato Vulcano il più tempestivo. Il monte si spacca e il colore divampa.
Negli occhi ho una tempesta di scintille ma la gioia invade il mio corpo malato.
Eccolo!
Il colore che andavo cercando è quello. Avvampa. Cambia e risplende.
Flammeum! Come il velo che indossano le spose. Oh monte stai forse annunciando le mie nozze con la vita?
No! Aspetta. Il bagliore è meno intenso. Ora il colore è diverso. Sei una tinta nuova, calda e vibrante. Finalmente riesco a vederti.
Pater! Mater! Venite. Correte. È apparso il colore. Venite a vedere! È quello il colore che cercavo. Svelti chiamate il patrizio. Che qualcuno mi porti nella sua camera. Ho bisogno di poco tempo, mischierò i pigmenti giusti e poi la luce potrà tornare nella mia vita.
Pater? Mater? Perché non rispondete? Dove siete? Vedete che sono in piedi. Le gambe tremano ma ora che vedo il colore tutto sarà diverso, potrò continuare a disegnare. Mangerò! Sì. Mangerò tutto quello che vorrete. Ma venite, presto!
Pater? Mater?
Una nuova scossa e dallo squarcio si eleva una nube. Si lancia in su come un altissimo tronco poi si apre in diversi rami. Sembra un pino funesto e cinereo.
Eccoli che tornano i sudori. Il morso allo stomaco mi sfianca. Il cielo si fa grigio. Il grigio divora ogni colore. Il fumo è denso. Mi lacrimano gli occhi.
Se solo vi avessi vicino. Se soltanto mi accarezzaste almeno una volta nella vita. Allora, solo allora allontanerei questo fumo grigio che invade e mi riempie. Potremmo essere felici insieme. Ma invece sono solo. Lo sono sempre stato ma credevo che in questo momento sareste stati con me. Invece siete andati via.
Sono il fiore che non è mai sbocciato, la corolla in attesa che la primavera giunga.
Ma rimarrò chiuso. I colori non ci sono più. La vita non c’è più. È giunta l’ora di lasciarsi divorare dal fumo grigio.

2Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 9:00 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor

non ho le competenze per sapere se tu abbia parlato di un personaggio realmente esistito. Certo, se così non fosse, hai avuto una bella fantasia nell’immaginare questo particolare artista che trae dai colori la forza per superare i propri limiti fisici.
Non un vero monologo, secondo me. Un racconto di sé, piuttosto. Raccontate sono le sensazioni, raccontate le descrizioni e dunque tutto appare un po’ monocorde e monocromatico a dispetto della profusione di colori di cui parla il tuo artista. Le emozioni “raccontate” non raggiungono il cuore di chi legge. Ti riconosco comunque una bella scrittura e la scelta di un soggetto originale.
Tutto molto bello, ma poco vibrante. Questa è la mia sensazione come lettore.
Ti faccio un esempio, tanto per spiegare meglio cosa intendo.
Questa frase: - “ La mia esistenza anelava la mia medicina”.
Ridondanti gli aggettivi possessivi e la costruzione della frase è pesante, priva di pathos.
Quindi rimango un po’ dubbiosa su questa prova.

3Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 10:04 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Questo racconto mi ha folgorato a prima lettura, e infatti lo commento tra i primi proprio perché è come se lo avessi letto pochi minuti fa, tanto mi è rimasto impresso.
Ovviamente, per mio gusto personale, rileggo sempre tutti i racconti prima di commentarli, ma questo me lo ricordavo proprio bene, probabilmente per il protagonista della tua storia.
Un disegnatore senza ombra di dubbio originale, che passa tutte le giornate nel cubicolo o in giardino: si sposa a nozze con i must del concorso.
Secondo me, è un'ottima prova, ma io sono molto sensibile all'argomento che traspare dalle tue parole. Cioè, noi ti chiediamo di parlare di un disegnatore in un giardino, e tu ci parli di esclusione sociale, disabilità, resilienza nell'arte... Praticamente, hai scritto un racconto seguendo l'effetto che  qualcuno nel forum chiama ancora "effetto vivonic": un racconto perfetto per il mio gusto personale (ma quel qualcuno potrebbe dirti che la conseguenza di questo effetto è che poi il racconto piace a me, ma credo proprio che non sia così, stavolta).
Ecco, ci sono moltissimi aspetti positivi oltre al messaggio: la scrittura pulita e sicura e i must del concorso tutti bene amalgamati e coerenti tra di loro.

C'è però un problema di fondo: il dannatissimo passato remoto.
Non che il tempo non possa essere appropriato anche per un monologo; ma qui, per almeno tre quarti di testo, l'idea è che più che un monologo tu abbia scritto un racconto in prima persona. Se tu avessi scritto le stesse identiche cose al presente indicativo, probabilmente già l'effetto sarebbe stato diverso anche per il lettore, il quale capirebbe subito che tutti i pensieri del protagonista sono immediatamente precedenti all'evento che ha segnato quella data. Invece sembra, appunto, un racconto in prima persona che poi, solo sul finire, si aggancia all'evento presente: e questo non è un monologo.

Sia chiaro: il tuo racconto ha ricevuto l'unanimità per quanto riguarda l'ammissione in concorso proprio perché nessuno mette in dubbio che il tuo sia un monologo; ma è un monologo sporco che sarebbe diventato perfetto con qualche accortezza in più. Per esempio, contrariamente a quello che ti ha appena detto  [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], io credo che l'aggettivazione eccessiva debba intendersi come un pregio del genere, così come i pensieri sparsi che il lettore attribuisce immediatamente al protagonista. Questo succede poco, e talvolta mi sono proprio ritrovato a chiedermi se davvero il tuo protagonista, nei pochi attimi che precedono l'eruzione, avesse pensato esattamente quelle cose dalla nascita fino a ripercorrere tutta la propria vita, e se lo avesse fatto esattamente in questo modo.

A giochi fermi, ti suggerisco di provare a riscrivere tutto al presente e a immaginare che quello che scrivi debba corrispondere a quello che pensava lui in quel momento; secondo me viene fuori un capolavoro.
Per il momento, il tuo racconto è soltanto bellissimo, stratosferico, geniale, superlativo, ineffabile (Petunia mi ammazza  lol!).
Complimenti!



Ultima modifica di vivonic il Dom Apr 25, 2021 8:37 am - modificato 1 volta.


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

A Petunia garba questo messaggio

4Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 10:09 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Per questo Viv cerco di scrivere le mie impressioni a caldo... vedi quanto possiamo essere diversi? È un bene per gli autori avere lettori con diverse sensibilità. (Il pensiero di ammazzarti mi ha sfiorato [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link])

A vivonic garba questo messaggio

5Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 10:49 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Che storia triste, mi ha messo angoscia. Nel senso che dalle parole traspare tutto il disagio di una persona diversamente abile, allora come oggi. Anzi, forse allora era anche peggio e lo deduco dal comportamento di Pater e Mater, che hanno iniziato a sorridere (giusto quello), soltanto quando hanno potuto approfittare economicamente del talento del figlio. E anche lui se ne accorge che qualcosa è cambiato, penso a quando osserva la madre con un vestito più costoso, eppure rimane nel suo mondo dei colori, ricorda spesso il suo giardino da cui tutto è iniziato. Belle e drammatiche le immagini evocate. Bella e altrettanto drammatica la scena finale, nella quale abbiamo la conferma di come il protagonista sia legato "al suo mondo" fino in fondo, quando trova il colore che stava cercando guardando l'eruzione del vulcano.

La scrittura è corretta, il testo si legge bene. Concordo con  [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] circa l'utilizzo del passato remoto: non mina questo monologo d'effetto, ma se sostituito col presente avrebbe dato ancora più enfasi a questa triste storia.

I pali sono rispettati: personaggio (disegnatore), camera da letto (quanto avrei voluto vedere anch'io la parete), giardino e 79 d.c.

Buon lavoro.

6Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 5:04 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Commentare questo racconto è stato complicato e faticoso.
Alla fine il mio giudizio è per un buon racconto, che arriva al cuore, per vie molto traverse, ma arrivare a questa conclusione è stato davvero arduo. Confesso a voi fratelli, sorelle e cugini, di non aver non dico dimestichezza, ma neanche simpatia per il latino. Forse la mia insegnante era troppo “solo insegnante” per far capire ad una ragazzina di seconda media la bellezza e la ricchezza di questa lingua, poi abbandonata per via del percorso di studi.
Quindi il primo grosso scoglio è stato l’inciampare frequentemente in termini latini, utili per via del periodo storico che si intendeva rappresentare, ma che mi sono apparse come una forzatura, quasi che l’autor* stesse facendo un compito in classe e dovesse dimostrare di aver imparato la lezione. Mater e pater in latino dovrebbero avere lo stesso significato intrinseco che in italiano moderno, sia pure con un differente approccio temporale a tali figure.
Se sono frutto di lavoro di ricerca, buon lavoro; se sono nozioni proprie del bagaglio culturale dell’autor*, spese a piene mani, sappia che mi sono fatta zerbino.
Le descrizioni, il modo in cui il protagonista vive i colori, il desiderio di creare colori, l’associare gli stessi a qualcosa di importante e significativo sono a volte pesanti, si fa fatica a seguire il filo del racconto, ci si perde in sentieri abbandonando per un attimo la strada.
Il disegnatore viene quindi sì ben delineato, ma delle sue emozioni, speranze, racconta troppo: o meglio a volte basterebbero poche parole, poche frasi ben strutturate per ottenere lo stesso risultato.
Ovvio che, trattandosi di un monologo, il protagonista cerchi modi e modi e modi per farti capire un concetto: te l’ho detto, ma te lo ripeto e cerco di spiegarti meglio.
Ho anche tenuto conto della situazione disagiata del protagonista: bistrattato e invisibile, “diverso” perché gracile, fino a che la famiglia non intravede nelle sue capacità l’occasione per arricchirsi, lui continuerà comunque ad essere visto come una persona di cui aver compassione, senza gratificarlo e senza ritenerlo degno di una carezza.
Eppure, anche se incompreso, vorrebbe condividere l’esplosione di colori che accompagnano l’eruzione: finalmente si palesano i colori che aveva sempre sognato, vorrebbe rendere partecipi i genitori della sua gioia… ma la storia decide per lui, ancora una volta, diversamente.
Mi scuso per la lunghezza del commento, ma proprio per le difficoltà incontrate non lo volevo liquidare in tre parole tre.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

7Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Ven Apr 09, 2021 5:12 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Caro Viv, dopo aver letto il tuo post con le note sui verbi penso che la mia prossima impresa - e spera che non mi succeda nulla  Sfumatura Essenziale 4049221606 - sarà quella di arrampicarmi sulle librerie di casa e ritrovare testi di grammatica impolverati... ma dovrei avere (dovessi avere, avrei dovuto, ebbi, avrebbi) a portata di zampa "Il prontuario dello scrittore" e "Guida all'uso delle parole". Razz Laughing I love you 
Oh Santa Lò, cosa mi tocca fare! Ma per Viv questo e... basta.
Ora mi hai fatto venire un dubbio su un passaggio del mio racconto...


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A Arunachala e vivonic garba questo messaggio

8Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Sab Apr 10, 2021 10:28 am

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Racconto tanto ben scritto quanto triste e toccante.
L'idea è veramente bellissima e originale, sviluppata ottimamente. Trovo geniale il momento in cui descrivi Mater e Pater, del tutto incapaci di dare amore al figlio disabile, che sorridono appena solo quando capiscono di poter guadagnare grazie alle abilità artistiche del figlio. Verrebbe da pensare "che genitori orrendi!" ma poi contestualizzi tutto quanto. Il periodo storico, il contesto sociale, e smetti di giudicare così male i genitori. Anzi, il solo fatto che il padre abbia intuito le possibilità del figlio mi è sembrato un gesto d'amore, anche se probabilmente è stato l'unico. Almeno, questo è quello che ho pensato io. Il finale l'ho trovato davvero commovente. Vorrei poterti muovere qualche critica ma non ne trovo neanche una. Rientri a pieno titolo nel mio podio personale.


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

9Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Sab Apr 10, 2021 4:55 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto di pura fantasia. Molto bello, anche se terribilmente triste, questo tuo pittore storpio che vive dei suoi colori, vede le bellissime sfumature solo lui (anche se in effetti è così per tutti noi), che vorrebbe vivere solo di quelli, nutrirsi di quelli e basta. Non so se è veramente un monologo ma in definitiva lui non parla con nessun altro che con se stesso quindi va bene considerarlo tale. Io avrei lasciato perdere quel latino Pater e Mater che non serve a far capire che il tuo racconto si svolge a Pompei. Invece mi è piaciuto moltissimo quella ricerca del colore rosso che poi ritrova nell'esplosione del Vesuvio. Un ottima prova.

10Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 11, 2021 1:46 am

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao aut@

Ho letto due volte il tuo racconto. 

Le pulci:

* Non sempre ho trovato corretta la punteggiatura. A mio parere, al posto di alcuni punti andavano virgole.

* All'inizio citi Thanatos, un dio greco. Cosa c'entra con i Romani? 

* I paletti sono rispettati.

Piacere di lettura:

* Non mi ha coinvolto. Non ho capito perché hai usato così tanto i nomi latini che hanno interrotto il fluire nel racconto e che non ho trovato utili all'economia del tuo scritto (in latino, perché in italiano sarebbero stati perfetti). La storia in se mi è parsa deboluccia. Ho trovato pochi refusi, è scritto bene, ma lo stile lo trovo "artificiale", spinto a commuovere ma da un punto di vista estetico più che con l'emozione. Potenzialmente questo racconto ha "il sangue" in se, soprattutto per la tematica importante, ma a me questo sangue è giunto pochetto. Concludo dicendo che non è male il tuo racconto, ma tu, io e altri ci confrontiamo (lo abbiamo voluto noi) con altri racconti che stanno partecipando veramente di un alto livello. E facciamo le pulci anche quelli. E comunque non è Vangelo il mio, ad altri commentatori sei piaciuto molto, spero il mio commento non ti scoraggi. A rileggerti, amic@.

11Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 11, 2021 7:26 am

mirella


Padawan
Padawan

Non proprio un monologo, ma un buon racconto autobiografico dove emergono i temi della disabilità e dell’incomunicabilità nei confronti di una madre anaffettiva.
A parte questo, le altre richieste dello step sono rispettate, ma non si va oltre una buona caratterizzazione dell’artista. Specie nella seconda parte, mi sembra di cogliere un limite nell’uniformità della scrittura che, alla lunga, finisce per stancare. Un racconto perfettibile, facendo tesoro delle osservazioni ricevute dai commenti
.

12Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 11, 2021 9:34 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

L'ho trovato fumoso. Fumosissimo.
Per tutta la prima parte ammetto di non aver capito chi stesse parlando, perché e di cosa.
E' solo dopo che si inizia a dipanare la matassa, a capire che il protagonista è nato con una qualche disabilità grave e vive da recluso.
Non ho capito il discorso della fame e del cibo come primo pigmento.
Dipingeva usando il cibo allungato con acqua? Non so quanto sia fattibile.
Non ho capito in che modo il suo talento faccia beneficio economico ai suoi genitori: si parla sempre di pitturare pareti ma il padre ha una conceria. Non credo che la pelle venisse colorata, ai tempi.
Boh?
Solo dopo il protagonista ci dice che veniva spostato nelle varie domus per pittare (neologismo mio).
Il finale, infine infine, mi lascia col sopracciglio alzato. Okay, vedere la tinta che cercava dal vero è peculiare, è d'effetto, ma non so: il fuoco non dovrebbe essergli sconosciuto e il vulcano che erutta non so quale colore tanto diverso possa avere.
Ma il problema che ravviso è di altra natura: il tuo protagonista è spesso preso dalla voglia di morire, di dissolversi, per trovare liberazione dall'infermità.
Non esterna alcun tipo di rabbia verso il mondo, per tutto lo scritto, tale da fargli vedere con sollievo l'eruzione del vulcano.
Guarda come si chiude il penultimo paragrafo e come inizia l'ultimo: una preghiera agli dei perché lo annientino, un ringraziamento per aver ascoltato la preghiera.
Ma l'eruzione non può essere la fine per lui soltanto.
Non ho capito neppure il "Mangerò tutto quello che volete", sempre nel finale. Dal racconto traspare che lui mangi parecchio, abbia spesso i crampi per la fame. Non ho colto che i genitori si preoccupino per lui al punto da pregarlo di mangiare, cosa che la frase in oggetto sembra sottintendere.

Insomma, un racconto fumoso. Fumosissimo, ai limiti del criptico.
Sei una bella penna, lo si vede, lo si percepisce, ma forse hai calcato troppo sull'ermetismo.

EDIT - nota da storico: non è sbagliato usare Thanatos all'inizio, era una divinità nota anche ai Romani. Sarebbe stato meglio scriverlo come Tanato, più in linea col tuo uso accanito del latino.
Semmai non riesco ad accostare Thanatos al verbo "pasteggiare" che gli associ, dato che veniva rappresentato come fanciullo, guerriero o efebo, e non come animale.

E' quel "polis" che usi verso la fine a non starci granché bene.

A rileggerci!

A Akimizu garba questo messaggio

13Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mer Apr 14, 2021 9:30 am

miichiiiiiiiiiii

miichiiiiiiiiiii
Younglings
Younglings

Un racconto tanto coinvolgente, le descrizioni della qualsiasi sono ampie e perfette, uno stile corretto e lineare.
La trama è davvero ricca di una delicata fragilità che travolge e coinvolge; il personaggio richiesto è giusto, così come l'ambientazione, ma il genere è tanto lontano da un vero e proprio monologo.


Credo che non ci siano errori, ti faccio davvero tanti complimenti!

14Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mer Apr 14, 2021 9:44 am

Yoghi69


Viandante
Viandante

Il racconto è scritto molto bene e anche i paletti sono rispettati ( non mi sembra sia ambientato a Alessandria d'Egitto, ma forse ho capito male io e non era necessario ambientarlo lì). L'idea, poi, è molto bella. Non mi sono piaciuti i latinismi (pater, mater). Francamente non ne ho capito il senso e l'utilità. Detto questo, però, devo dirti che ho fatto veramente fatica a leggerlo. La tua bravura, indiscutibile, ha preso il sopravvento sulla storia, rendendo il racconto un po' troppo ermetico e fumoso (almeno per i miei gusti e le mie capacità di lettore...)

15Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mer Apr 14, 2021 10:26 am

Ospite


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Riscrivo il mio commento, scomparso.
Dicevo che ho trovato un certo parallelismo tra il tuo personaggio e Ligabue.
Ho visto da poco la sua biografia nel film 'Volevo nascondermi' interpretato da un superlativo Elio Germano. 
Genio, tormento, sofferenza appartengono anche al tuo personaggio.
Lui è solo più limitato nei movimenti, ma ha la stessa passione per le forme e il colore.
Li unisce, soprattutto, la mancanza di amore.
Cercato e mai trovato.
La tua storia, vera o inventata che sia, è molto più lontana, e più si allontanano nel tempo, le storie, meno vengono comprese.
Per quanto mi riguarda, sei nelle mie cinque scelte.
Un abbraccio e complimenti.

16Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mer Apr 14, 2021 1:08 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ho riletto diversi racconti, quelli su cui avevo qualche perplessità da prima/seconda lettura, non tanto per aggiustare il tiro, il giudizio quello rimarrà, ma per vedere quel qualcosa che magari era sfuggito.
Mi è rimasto il "fastidio" per i troppi latinismi, ma ho gustato meglio il lavoro, le descrizioni dello stato d'animo e l'articolazione della trama nel suo complesso. Però il reiterare da parte del protagonista la commiserazione sul suo stato li vedo forzato: chi quotidianamente vive consapevolmente situazioni di disabilità/disagio, in una passione che può essere la pittura, la scrittura trova anche il modo di estranarsi dalla dura realtà, godendo più appieno il bello che anche brevi momenti portano con sè.
Una piccola rielaborazione e si scorre il tutto in armonia.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

17Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Gio Apr 15, 2021 12:06 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Bellissima idea, la tua. Il racconto trasmette malinconia e dolore, ma anche speranza. Non c’è stato misero e doloroso che non possa essere rischiarato da una forte passione. Il protagonista ha trovato nel disegno e nella creazione dei  colori la sua ancora di salvezza. Per inciso, per un quasi daltonico come me, le sfumature dei colori costituiscono sempre un argomento affascinante e misterioso.
I vincoli della prova sono rispettati correttamente e la forma è pressoché perfetta. Molto bello anche il finale.
Avrei evitato, ove possibile, l’uso dei vocaboli latini che appesantiscono la lettura e danno l’idea, certamente sbagliata, di un inutile sfoggio di conoscenze, che allontana il lettore, e gli fanno perdere la concentrazione (così è successo a me), soprattutto quando esistono dignitosi vocaboli in italiano corrente che potrebbero svolgere la funzione.
La prova tuttavia è di grande livello.

18Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Sab Apr 17, 2021 11:59 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Aut*

Hai scritto un monologo denso e pieno di emozione. Io la storia dei questo sfortunato personaggio l'ho apprezzata e gustata a pieno. Mi piace lo stile netto delle frasi e le immagini che crei. 
Forse, per un profano come me, i termini in latino sono tanti. però mi è piaciuto andarli a cercare. 
Per concludere volevo fare una riflessione sul titolo. Mi è sembrato privo di originalità, un pochino scontato. 
ottima prova, complimenti.

19Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Sab Apr 17, 2021 5:07 pm

gdiluna

gdiluna
Younglings
Younglings

Ho letto più volte cercando anche di aiutarmi con i commenti, rimango purtroppo bloccato sull'impressione iniziale: un racconto un po' confuso (colori/cibo, colori/malattia, colori che splendono e si appannano senza ragioni apparenti), l'uso insistito e disturbante di termini latini, una fine disperata. Ma non aveva trovato il colore cercato per una vita? Non dovrebbe questo poter giustificare per un artista una morte solitaria come in fondo era stata tutta la sua vita? 
Un racconto nel quale non sono riuscito a entrare, anzi dal quale mi sono sentito escluso.

https://parolemiti.net/

20Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 18, 2021 2:43 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Credo che il tuo artista disegnatore/pittore sia il più originale dello step.
Prima di giudicarlo l'ho letto tre volte e dopo ogni lettura quella fumosità che viene indicata a molti tende a svanire. La forma è buona e i paletti sono rispettati.
Secondo me sei riuscito a descrivere l'esistenza di un'anima tormentata, afflitta dalla malattia che comunque grazie all'arte riesce a ritrovare la speranza. E siccome è un'anima tormentata ci sta pure l'alternanza tra i picchi di speranza e le voragini depressive che investono il tuo protagonista.
L'unica cosa che rivedrei e l'andamento, il ritmo un pò piatto, monocorde, che caratterizza la narrazione. Per me una bella prova.

21Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 18, 2021 6:55 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao.
Ogni pittore, di tutti i tempi, è alla ricerca del colore perfetto, 
quello che solo lui vede e ha in mente in modo così chiaro. 
Il tuo protagonista, la cui infermità sembra quasi dovuta alla mancanza di amore, (la rabbia mi faceva star male così da rendermi infermo per giorni), si ritrova a dipingere per caso. 
Abbandonato a se stesso, sperimenta come può l’uso dei colori e anche con successo, pare. 


Sei stato brav* a descrivere la solitudine e e la tristezza, lo sfogo e la rabbia dell’artista. Anche i paletti sono rispettati in modo naturale, per niente forzato.


L’uso dei termini latini l’avrei usato unicamente per indicare i colori, perché purtroppo, come ti hanno già detto, fa “inciampare” il lettore ed è un vero peccato.   
Rimane una prova valida e sicuramente ricercata per termini, ambientazione e analisi psicologica.

22Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Lun Apr 19, 2021 9:38 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Non fustigatemi ma questo racconto mi è sembrato tanto bello esteticamente quanto poco emozionante.
Uno splendido compito di scrittura in cui tutti i paletti sono perfettamente al loro posto (qualche dubbio, come sempre, sul monologo; qui sembra più un racconto autobiografico che un vero e proprio monologo ma con molte probabilità sono io a sbagliarmi), in cui non ho trovato refusi e scorrettezze sintattiche.
Avrei forse fatto a meno di qualche termine latino (colpa mia, mi sono fermato e sono andato a cercare il significato di ogni termine, poi ho riletto tutto il racconto senza interruzioni).
Ma alla fine torno al concetto con cui ho aperto il racconto: non sono riuscito a emozionarmi leggendo il tuo racconto anche se ti devo dare atto che il finale è molto bello.


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23Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mar Apr 20, 2021 8:27 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Cara Autrice, caro Autore,

grazie al tuo racconto mi trovo in una situazione paradossale. Un daltonico come me che deve commentare un racconto pieno di colori. Non è semplice. Scherzi a parte trovo davvero molto difficile giudicare il tuo lavoro. Perché è sicuramente ben scritto, interessante, pieno di sensazioni e sentimenti contrastanti. Però... c'è un però (c'è sempre un però). Questa cappa di angoscia, di dolore, rende tutti colori offuscati da un alone di grigio, sono soffocati, sbiaditi, e rende questo racconto "monotono", piatto.
Avrei provato a giocare maggiormente sui toni, perché tema e narrazione sono molto interessanti.
Un buon lavoro che sarebbe potuto diventare eccellenza.
Complimenti.
Grazie

24Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Mar Apr 20, 2021 4:49 pm

gemma vitali

gemma vitali
Padawan
Padawan

Monologo molto sofferto.
Comincia a diffondefre dolore fin dai primi righi. il tormento fisico di un corpo devastato dalla malattia.
Nei colori sembra poter trovare uno scopo e grazie alla sua sensibilità riesce a riportare sulle parete la delicatezza e sensibilità del suo animo.
Ho la sensazione che questo derelitto venga usato dai suoi solo per arricchirsi e la devastante tristezza che fino alla fine lo perseguita quando è solo e vicino alla morte.
Forse hai calcato un poco la mano, ma il racconto è ben scritto e il tuo lavoro è da apprezzare.

25Sfumatura Essenziale Empty Re: Sfumatura Essenziale Dom Apr 25, 2021 8:13 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Aut-

Parto dalle cose che non mi sono piaciute. Il racconto parte come monologo, ma poi diventa una cronaca in prima persona della vita del narratore. Il narratore si presuppone che parlasse in latino, quindi le parole latine non hanno senso. Ti sono scappati pure un "pater" e un "mater" con l'iniziale minuscola (oppure ti sono scappati diversi "Pater" e "Mater" con l'iniziale maiuscola). Il finale non mi ha entusiasmato ma questa è una cosa comune a tutti i racconti ambientati a Pompei ed Ercolano, quindi non fartene un cruccio.

"I miei occhi vedevano colori che nessuno vedeva." Potrebbe essere una condizione genetica che si presenta in alcune forme di daltonismo, non ricordo come si chiama. Non so se ti riferissi a questo, però me l'hai fatto venire in mente. Praticamente, hanno scoperto che figli di daltonici (o di portatori di daltonismo) che presentano questa condizione riescono a discriminare tantissime sfumature in più rispetto alle altre persone.

Mi è piaciuto molto il tema scelto e l'evoluzione della storia vista dal punto di vista del narratore che, evidentemente, non ha solo impedimenti fisici ma anche mentali o comunque non riesce a comunicare con il mondo. La narrazione mi sembra plausibile e giustifica l'uso di una prima persona senza dialoghi.

Per quanto riguarda i paletti, non sono convinto del genere. La camera da letto c'è; il giardino, il 79 d.C. e il disegnatore ci sono e ben integrati.

https://linktr.ee/Achillu

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