Ti manca

Sì, è vero, qualcuno l'ha già notato, qui non sembra manco di trovarsi di fronte a una poesia. Allora sapete che faccio? Senza contare le parole, le metto tutte in fila. Potrebbe essere un buon 100.

Se il Poeta non è una new entry sa di cosa parlo.

Per carità, l'amore a distanza non sarà il tema più originale. Nemmeno le emozioni che questo amore può suscitare forse lo sono. Eppure il sentimento che traspare è così profondo per cui non si può fare altro che risalire in superficie. A certe profondità del cuore proprio non si può indagare.

Grazie

Un testo semplice, che a mio personalissimo parere funzionerebbe molto bene in prosa.
Anzi sembra quasi una prosa con i periodi suddivisi per dare graficamente l’idea di poesia.
Un punto dolente è quel “lontano lontano”, che ricorda i passaggi di certe favole.
L’argomento non è molto originale: il momento di una partenza, descritto in seconda persona, di cui si narrano i momenti più difficili. Il treno che si allontana, un letto vuoto, un profumo, un abbraccio di cui si avrebbe bisogno. Eppure è tutto in un qual modo addolcito dal pensiero che tra pochi giorni lui tornerà. È forse questo il punto debole di questa poesia: manca di spessore, sapere che è solo un allontanamento temporaneo, seppure siano credibili le sensazioni descritte, lo rende il raccontare una “normalità”, un momento triste che però si risolverà.

Ciao,
in generale non ho capito cosa devo capire di questa poesia...
Si perde un po' il patto tra autore e lettore: io, lettore, credo a tutto ciò che mi dici, ma tu, autore, non credi che io possa capire e allora mi spieghi tutto per filo e per segno. E questo inevitabilmente toglie qualcosa al testo che dovrebbe suscitare emozioni e che invece diventa semplice veicolo d'informazioni.
Eppure in una certa misura sembra funzionare: anche se scivoli nei clichè, arriva comunque un po' questa sensazione di abbandono e di attesa, questa mancanza un po' infantile ed egoistica per una partenza che si stempera nell'attesa del ritorno.
Una poesia strana che sembra togliere anche un po' di dignità alla protagonista: non è un amore che eleva, che fa crescere e che appaga, ma è un sentimento che si completa con il possesso senza portare nessun appagamento spirituale. 
Un amore poco maturo insomma.

Riletta, per aggiungere qualcosa mi sono ricordato una vecchia canzone dei Dik Dik: Senza luce. Negli anni sessanta fece scalpore quel testo scritto da Mogol, nonostante la canzone fosse una semplice cover rimmase in vetta alla classifica per parecchio e in quel periodo se la doveva vedere con dei giganti tipo Beatles e Rolling Stones, Doors, Deep Purple

Perché racconto questo? 
Perché è la bella qualità di questa poesia, dove l'autrice ha i suoi ricordi e ispira i nostri.
Podio.

Donna innamorata e passionale vive dolorosamente la momentanea assenza del suo uomo.
Caspita, sono solo tre giorni, non è un dramma.
Consolati, vai al cinema.

Ciao, Autore.
Questo componimento è poco nei miei gusti poetici come forma; molto di più nel contenuto, perché le emozioni proprie sono interessanti solo se hanno qualcosa da smuovere nel lettore, e tu ci riesci pienamente. Ho vissuto dal primo all'ultimo momento del senso di vuoto del tuo protagonista. Probabilmente, aver vissuto una storia a distanza mi ha ben predisposto. Però, ecco, manca tutta la parte della forma poetica: avrei preferito quasi che questo tuo componimento fosse un racconto breve, uno dei nostri "100", per intenderci. Lì ti avrei messo sul podio senza pensarci due volte.
In un contest di poesia, invece, no.

Ciao e grazie per le belle parole e anche per quelle meno belle, ma sempre costruttive.
Chi ha intuito che si tratta del testo di una canzone? Alzi la mano perché ha indovinato. L'ho scritta nel 1987, avevo compiuto diciotto anni e andavo per i diciannove.
Il motivo per cui ho usato la seconda persona è proprio perché la canzone è nata per essere cantata da una voce maschile. La narrataria protagonista è una mia amica di penna dell'epoca, che mi aveva raccontato i suoi sentimenti per la sua storia a distanza, quando ancora si poteva fumare in treno, e io li misi in musica.
Ho cambiato solo un paio di parole e non ho pensato di girarla in prima persona, effettivamente poteva avere un maggior potenziale, nonostante la trama sia esaustiva e questo è il secondo difetto segnalato.
Ringrazio il buonissimo @tommybe per il voto, addirittura primo! E rinnovo il ringraziamento a tutti e tutte.

Alla prossima!

Achillu ha scritto:Ciao e grazie per le belle parole e anche per quelle meno belle, ma sempre costruttive.
Chi ha intuito che si tratta del testo di una canzone? Alzi la mano perché ha indovinato. L'ho scritta nel 1987, avevo compiuto diciotto anni e andavo per i diciannove.
Il motivo per cui ho usato la seconda persona è proprio perché la canzone è nata per essere cantata da una voce maschile. La narrataria protagonista è una mia amica di penna dell'epoca, che mi aveva raccontato i suoi sentimenti per la sua storia a distanza, quando ancora si poteva fumare in treno, e io li misi in musica.
Ho cambiato solo un paio di parole e non ho pensato di girarla in prima persona, effettivamente poteva avere un maggior potenziale, nonostante la trama sia esaustiva e questo è il secondo difetto segnalato.
Ringrazio il buonissimo @tommybe per il voto, addirittura primo! E rinnovo il ringraziamento a tutti e tutte.

Alla prossima!

Mi becco i complimenti… e ricambio! 

A me è piaciuto molto il mancamento tuo, Achille.
Poesia o canzone che sia.
Abbracci.