Regina mi chiama in disparte: «È il tuo primo turno di notte?»
Io felice: «Sì!» È il lavoro dei miei sogni.
Mi tiene le mani. «Non prenderla sul personale.»
Non capisco e mi porta in area macchinette.
Il cuore esplode quando qualcuno mi abbassa i pantaloni; vorrei reagire ma lei mi stringe i polsi. Manca il fiato mentre mani schiaffeggiano le mie chiappe al suono di «Benvenuta!»
Io basita e incazzata; lei tiene gli occhi abbassati. «Per favore, ho il mutuo da pagare.»
Risate intorno a noi. «Dai, Regina; manchi solo tu.»
Il suo tocco delicato brucia più degli altri. «Benvenuta.»
Mi ricompongo e mando giù in silenzio.