Truffare e farla franca non è solo questione di bravura: al mio livello è, modestamente, arte.
A volte, sinceramente, ho provato un pizzico di vergogna, tanto è stato facile raggirare gente che si considerava inviolabile solo perché ricca.
Con Zelia, facoltosa nubile convinta, una volta studiato bene il piano, è stato il classico gioco da ragazzi.
E ne sarei ancora convinto se non fosse che lei, mentre sento tendersi la corda che mi tiene appeso a questo vecchio ponte, mi sussurra, mostrandomi un sacchetto con dentro il mio indice e il cellulare:
«Il gioco è bello quando dura poco.»