Io non spero che vinca, ma che trovi un po' di pace, magari grazie anche a qualcuno come l'autore che ha saputo scrivere questo testo in cui emerge tutta la denuncia sociale che è poi riassunta nello sfogo di Byron. Sono d'accordo con Achi: il narratore è caratterizzato pure lui molto bene, e secondo me questo è un indice di maturità stilistica; addirittura può anche darsi che fosse un effetto nemmeno ricercato dall'autore, a dimostrazione ulteriore della sua bravura.
Agata è poi un nome che adoro, sia per il suo significato etimologico sia come ultimo (e forse unico) aggancio alla città dei miei nonni paterni; di conseguenza, perfino il nome della tua protagonista mi coinvolge emotivamente.
Secondo me, è un ottimo 100. Complimenti davvero!