La Squadra d’Arozza

Sono tornato su questo racconto perché non riesco a togliermelo dalla testa. Quell'immagine del cero che si trasforma nel braccio di un bambino è impossibile da scacciare, e allora sono tornato per questo: 
si mettono un coltello fra i denti e rifiutano il cero offerto dai morti. Sanno che si trasformerebbe nel braccio di un bambino e che non potrebbero mai sbarazzarsene.
Magari è un consiglio inutile ma, se invece di un indefinito plurale avessi utilizzato un singolare determinato, forse sarebbe suonato meglio e l'immagine sarebbe stata ancora più potente.

Ti ho scritto questo secondo messaggio perché tutto il giorno, a scuola, ho avuto in mente il tuo racconto. E, voglio dire: sarà pur una vittoria, questa di risultare il 100 più facilmente ricordabile di tutta l'edizione!

Il folklore mi affascina sempre, specie quando è macabro.
Il tuo lavoro rende bene, ma è perfettibile. Alla primissima lettura sono rimasto spiazzatissimo e pensavo "va' che roba che s'è inventato, ma che fantasia ha?"
Poi ho riletto il titolo e ho capito che c'era dietro qualcosa di realmente esistente, così ho googlato e niente, alla fine penso che il tuo sia un buon 100. Però perfettibile nella forma.

Stavolta non posso citare esperienze personali, o forse sì.
Una volta ho visto un fantasma.
O comunque qualcosa che nessuno è riuscito a spiegarmi cosa fosse anziché un fantasma.
Nulla, storia lunga.

Alla prima lettura pensavo a un racconto di zombie, e cercavo di immaginatmi le brazzia dei bambini.
Poi mi si è aperto in mondo, interessante, ma da me lontano, per cui mi sono trovato poco coinvolto.
Comunque un buon lavoro.

Ciao autore.

Conoscevo questa usanza/leggenda da racconti di mio suocero ( storico francese, di quelli che per ogni parola hanno un racconto ).
L'hai resa bene in scrittura, l'idea e la realizzazione lasciano un ottimo scritto a mio avviso.
Belle le immagini.

Grazie e a rileggerci.

" I vivi che indugiano per strada si addossano a un muro per non essere accerchiati, si mettono un coltello fra i denti e rifiutano i ceri offerti dai morti. Sanno che si trasformerebbero in braccia di bambini e che non potrebbero mai sbarazzarsene."
In questa frase spieghi perché i vivi si addossano a un muro e perché rifiutano i ceri, anche se non in modo esauriente, ma non dici perché si mettono un coltello tra i denti. 100 parole sono poche?
Abbastanza piacevole l'insieme pur non essendo le storie di spettri il mio genere preferito.

Il riferimento alle braccia poteva avere del potenziale, ma rimane parecchio fumoso. Il resto è di impatto e le poche parole a disposizione ottimamente pesate. Bene, ma legare un 100 a qualcosa che ha bisogno di una chiave di lettura è sempre un pericolo. Comunque tra i migliori, direi.

La riproposizione in forma di racconto di questa tradizione del folclore corso che non conoscevo è ben fatta. Anzi, suggestiva.
La mia critica riguarda solo le due ultime righe. È vero che i caratteri a disposizione solo solo 100, però mi danno la sensazione di essere troppo slegate dal blocco principale. La conclusione non può essere che quella, ma se prima ti eri preso/a i tuoi tempi per spiegarci un pò la tradizione, il finale è una schioppettata, uno sparo, che sembra stonare con i tempi che ti eri preso prima.
Il racconto mi è piaciuto, il problema è che ce ne sono tanti in ballo per essere valutati con merito.

Non conoscevo la storia che hai narrato, quindi ti ringrazio: è sempre bello imparare qualcosa di nuovo. Si denota una grande capacità di sintesi e proprietà di scrittura. Hai un gran talento autore. TI faccio i miei complimenti, scusa per il commento striminzito ma davvero non ho nulla da dirti se non farti i complimenti.

Il macabro, il bizzarro, lo strano e il meraviglioso: quanto fascino dietro a queste parole e quanto è affascinante il mondo che descrivono!
L'uomo, volente o dolente, è sempre stato attratto da questo mondo arcano e misterioso e da sempre ne porta sulla pelle miti e tradizioni.
L'ignoto quindi, che incuriosisce e attrae: queste tradizioni (che di ritrovano un pò dappertutto) testimoniano come l'uomo sia attratto dal mistero e lo alimenti a sua volta. Un bel mini che parla di paura e coraggio e che (tolta quella cosa dei bracci di bambini...) ho trovato davvero ben scritto, accattivante e d'atmosfera.