Il lanciatore

Questo mini congela un momento particolarmente intenso e lo fa con il ritmo giusto e con parole azzeccate: non cambierei niente di questo testo, lo trovo praticamente ben scritto ed efficace.
Tuttavia, a mio avviso, manca qualcosa, manca un perchè che mi faccia appassionare alla scena, che renda Gilberto un personaggio completo e per il quale provare una qualche emozione.
Nella sua solitudine, nel suo essere protagonista di un momento forse molto importante lo spogli della qualità fondamentale per entrare nel cuore di un lettore e rimanere indelebile: a cosa mi serve questo personaggio? Cosa dovrebbe trasmettere con l'intensità di questo momento?
Se non c'è un conflitto, che esalta o affondi un personaggio, la scena rimane un pò vuota e non trasmette quel delicato senso di utilità che dovrebbe avere: leggo per avere spunti di riflessione, ma questo mini, al di là dell'ottima scrittura, non riesce a trasmettermi molto.

Forse dico una stupidaggine, ma a me questo 'cento'  ricorda una poesia imparata a memoria e amata tanto: Goal di Umberto Saba.
Applausi.

Sono fortemente colpito da questo 100, che oltretutto ci propone un gioco (sport) non molto seguito in Italia e che a me ha sempre affascinato tantissimo, tanto da volerci giocare da piccolo ma senza alcun riscontro di società presenti nel territorio.
De Gregori aveva tutto lo spazio che voleva per raccontarci come andava a finire la partita di Nino; tu no, avevi solo cento parole, quindi tutto quello che non hai potuto scrivere mi interessa relativamente: le emozioni che riesci a trasmettere sono comunque tantissime.
Grazie di aver portato questo bel testo nel nostro 100x100!