TUTTA LA VITA CHE RESTA - ROBERTA RECCHIA
Non poteva capitare giorno migliore del 25 novembre per scrivere di questi meraviglioso romanzo di Roberta Recchia!
Un romanzo che parla di violenza contro le donne, la più crudele delle violenze verso le più inermi e innocenti delle donne.
Un romanzo che racconta di quanto l'uomo inteso come maschio del genere umano possa essere "bestia" nel senso peggiore del termine che si possa dare a un animale; ma un romanzo che, per fortuna, ci racconta anche di quanto l'uomo, inteso come maschio del genere umano, possa essere quanto di più bello esista a questo mondo anche e soprattutto nei confronti delle donne e della sua donna.
Le prime cento pagine di questo romanzo sono tra le più belle in assoluto che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni; poi il romanzo, ma direi che è quasi fisiologico, perde un po' di intensità soprattutto dal punto di vista del mero coinvolgimento emotivo pur regalando ancora pagine di una forza straordinaria: tante sono le pagine, le vicende narrate, le situazioni in cui si trovano i personaggi che mi hanno fatto venire gli occhi lucidi.
I personaggi: la forza della Recchia secondo me, sta proprio nella capacità di "entrare" nei suoi personaggi e farceli leggere da dentro, con tutte le loro emozioni portate a livello cosciente daun spaiente alternarsi di descrizioni dell'autore e di dialoghi mai banali o scontati tra loro stessi.
Marisa, Miriam, Leo, Betta, Emma, Letizia sono personaggi che una volta terminato il romanzo ti restano dentro con tutta la loro forza espressiva sia in positivo che in negativo ma due sono quelli che mi hanno fatto davvero emozionare e che per tanto, tanmtissimo tempo non potrò dimenticare: Corallina e il magnifico Stelvio!
Non voglio spoilerare oltre perché il libro va letto e gustato pagina dopo pagina lasciandosi invadere dalla bellezza di una scirttura piena e molto elegante, scorrevole come raramente mi è capitato negli utlimi tempi (non ricordo da quanto non leggevo un libro di quasi 400 pagine in soli 6 giorni) perché l'unico difetto di questo romanzo è che ti incolla alla sua storia costringendoti a divorarla e a finirla troppo presto.
Una piccola considerazione finale: non è vero che non ci sono autori e romanzi italòiani di livello; bisgona solo saperli scovare e per questo ringarzio di cuore l'amico K*F]Giuseppe Lucarella
Non poteva capitare giorno migliore del 25 novembre per scrivere di questi meraviglioso romanzo di Roberta Recchia!
Un romanzo che parla di violenza contro le donne, la più crudele delle violenze verso le più inermi e innocenti delle donne.
Un romanzo che racconta di quanto l'uomo inteso come maschio del genere umano possa essere "bestia" nel senso peggiore del termine che si possa dare a un animale; ma un romanzo che, per fortuna, ci racconta anche di quanto l'uomo, inteso come maschio del genere umano, possa essere quanto di più bello esista a questo mondo anche e soprattutto nei confronti delle donne e della sua donna.
Le prime cento pagine di questo romanzo sono tra le più belle in assoluto che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni; poi il romanzo, ma direi che è quasi fisiologico, perde un po' di intensità soprattutto dal punto di vista del mero coinvolgimento emotivo pur regalando ancora pagine di una forza straordinaria: tante sono le pagine, le vicende narrate, le situazioni in cui si trovano i personaggi che mi hanno fatto venire gli occhi lucidi.
I personaggi: la forza della Recchia secondo me, sta proprio nella capacità di "entrare" nei suoi personaggi e farceli leggere da dentro, con tutte le loro emozioni portate a livello cosciente daun spaiente alternarsi di descrizioni dell'autore e di dialoghi mai banali o scontati tra loro stessi.
Marisa, Miriam, Leo, Betta, Emma, Letizia sono personaggi che una volta terminato il romanzo ti restano dentro con tutta la loro forza espressiva sia in positivo che in negativo ma due sono quelli che mi hanno fatto davvero emozionare e che per tanto, tanmtissimo tempo non potrò dimenticare: Corallina e il magnifico Stelvio!
Non voglio spoilerare oltre perché il libro va letto e gustato pagina dopo pagina lasciandosi invadere dalla bellezza di una scirttura piena e molto elegante, scorrevole come raramente mi è capitato negli utlimi tempi (non ricordo da quanto non leggevo un libro di quasi 400 pagine in soli 6 giorni) perché l'unico difetto di questo romanzo è che ti incolla alla sua storia costringendoti a divorarla e a finirla troppo presto.
Una piccola considerazione finale: non è vero che non ci sono autori e romanzi italòiani di livello; bisgona solo saperli scovare e per questo ringarzio di cuore l'amico K*F]Giuseppe Lucarella