- Il mistero di notturnia:
- Questo racconto racchiude una bella idea. La scrittura è semplice ma coinvolgente. Leggendo mi hai fatto vedere quello che descrivevi e oltre alle immagini ho percepito anche le sensazioni emotive. Piaciuto
Ti segnalo questa frase perché mi sembra che tu possa lavorarci:
“Sotto certi aspetti è fantastico perché oltre a veder le stelle, c’è un velo di mistero affascinante. “
Il concetto arriva, ma secondo me può essere espresso meglio.
È notte fonda quando un tonfo sordo irrompe nel sogno. Nora cerca a tastoni il cellulare sul comodino: sono le tre.
Allunga i piedi a cercare un po’ di calore, ma questi rovistano a vuoto tra le lenzuola ormai fredde. Che ci fa Giulio in piedi a quest’ora?
Tende l’orecchio: l’insistere di una goccia dal rubinetto che perde in cucina fa da eco ai suoi dubbi.
Si alza e rabbrividisce a contatto col marmo del pavimento. L’aria odora di tabacco.
Con passo deciso si avvia verso lo studio. Silenzio. Si china per guardare dal buco della serratura. Tra le tende che svolazzano, una falce di luna illumina a tratti il fornello della pipa che esala un fumo stanco.
Il cuore perde un battito mentre gira con decisione la maniglia. La porta è chiusa a chiave.
“Dai Giulio, torna a letto. Domani ne parliamo.”
Nora si accascia davanti alla porta con la testa tra le gambe e in testa un ronzìo d’ ape.