Un giorno alla volta

Il pregio di questo 100'S è il coinvolgimento che sa dare al lettore. Prima sei nel budello, poi corri verso la libertà. Esattamente come il protagonista amico a quattro zampe. Se ci avessi messo un essere umano, la sostanza non sarebbe cambiata. Io non soffro di claustrofobia, ma l'angoscia del cagnolino mi è arrivata tutta.
Una buona prova, diversa versione di rinascita, originale per me.

Le unghie nella roccia non mi hanno lasciato dubbi su cosa stessi raccontando, ma il fatto di non aver ricevuto un twist finale non ha tolto niente alla sua bellezza. Anche perché ci vuole un olfatto non da poco per sentire odore di fango, acqua, erba bagnata. Non è che se io fossi intrappolato sentirei questi odori, per capirci.
E ti dirò: pur avendo capito che non poteva essere altrimenti, mi è venuto in mente il verso di una canzone dei Baustelle: “Scivolo nel fango gelido, il cielo è un punto, non lo vedo più”… Probabilmente il pezzo non ti dice niente, ma è curioso che altri Autori abbiano pensato la stessa cosa. Sì, il pezzo si intitola “Alfredo”, e non è difficile capire di chi parli.
C’è solo una cosa che non va, nel tuo racconto: “Non sa da quanto si trova”. Il congiuntivo, porca miseria
Mi è piaciuto molto, comunque. Davvero. Complimenti.

Rinascita e resistenza si fondono in questo cento che porta con se il fardello delle nefandezze di cui l’uomo può essere capace.
Una scelta interessante quella di usare la terza persona singolare e il punto di vista del narratore esterno e onnisciente per raccontare la vicenda.
Le descrizioni sono vivide e realistiche, trasmetti il senso di terrore e di claustrofobia. Trasmetti la felicità della libertà ritrovata.
Un buon cento.

Grazie a tutti per i bei commenti.

Molti si sono chiesti il perché del mio titolo, Un giorno alla volta.
Il primo è perché non mi piacciono i titoli semplici. L'unica volta che ho usato un titolo semplice(La notizia) è stato per un 100 che ho vinto, quindi non utilizzerò più titoli semplici

No, a parte tutto, magari è un pò criptico, ma chi ha un cane sa che sono creature fantastiche, semplici e gioiose. Non fanno progetti(magari li fanno, ma si comportano come se non li facessero), vivono un giorno alla volta, godendosi appieno ogni istante. Anche quando si cacciano in un guaio o rischiano la vita, una volta scampato il pericolo tornano gioiosi alla vita di prima come se nulla fosse successo, senza rimuginarci sopra. Non fanno come noi che magari staremmo sopra a ragionarsi per giorni, per elaborare il fatto. No, loro resettano subito, pare che dicano: c'è qualcosa di rotto? No. Siamo vivi? Sì. Allora è tutto a posto, ricominciamo, c'è ancora tutto un giorno da godere.
Forse ho detto un mucchio di cazzate, ma a me piace vederla in questo modo.