Ho letto il tuo racconto permeato sicuramente dA tanta poesia. E forse più che un racconto è proprio una poesia.
La sensazione che ho è che questo racconto sia nato nella seconda parte. Mi spiego meglio: sembra che siano due mani diverse a scriverlo (forse è voluto per sottolineare il tempo che passa?).
La seconda parte mi piace, scorre fluida forse un po' troppe metafore e allegorie, ma questo è solo un gusto mio personale.
La prima parte invece, zoppica un po', non risulta chiara alla prima lettura e l'ho dovuta rileggere. Nonostante questo sono rimasta titubante.
Ti segnalo alcune cose:
"La strada lasciava intravedere la banchina del porto, in una giornata plumbea e fredda, il vento accarezzava la pelle ". Qui va sistemata la punteggiatura. Potresti mettere:
"La strada lasciava intravedere la banchina del porto. In una giornata plumbea e fredda il vento accarezzava la pelle"
oppure: " La strada lasciava intravedere la banchina del porto in una giornata plumbea e fredda. Il vento accarezzava la pelle"
"L'inganno era chiaro solo per l'occhio e una via, passando sopra la costruzione, portava al vecchio castello aragonese" Anche questa frase é ostica.
"pochi metri dal mare, in estate la pista più lunga" idem.
prof. = professore oppure Prof (senza il punto)
Ribadisco che sono annotazioni dettate da un punto di vista personale.
grazie