Ciao Giancarlo. È il primo mio intervento su un tuo racconto, e te ne chiedo venia. Non è casuale, semmai causale. Sono convinto che ti diverti moltissimo a scrivere questi racconti, e se è così non smettere. Il divertimento, a prescindere dal genere, deve ancora permeare la nostra passione. Poi, puoi o meno piacere e lì devi accettare, come facciamo tutti, anche le critiche. I tuoi racconti, che ho provato a leggere, sono "demenziali esagerati" per come li vivo io. A me piace il "demenziale" ma tu vai oltre. Vorrei leggerti, sicuramente l'hai già fatto e mi è sfuggito, con qualcosa di divertente (o di serio) ma che contenga (seppur demenziale) una vera storia. Vivo ciò che scrivi come geniali boutade slegate, autocompiaciute ma senza un fine compiuto. Probabilmente salterò il sesto step proprio perché non riesco a far emergere un "buon compiuto", e forse questo mio commento è figlio della mia frustrazione, e se è così ti chiedo due volte venia. Era un po' che volevo comunicarti questo mio pensiero, e ho trovato il coraggio solamente ora. Spero tu non ne abbia a male. Un caro saluto.