Ciao a tutti. Rientro col racconto brevemente, per non sembrare disinteressato dopo la kermesse. Questo è il racconto "più veloce del West", per quanto mi riguarda. Mi è letteralmente schizzato dalla tastiera. L'ho scritto con grande divertimento, e stante i commenti negativi sul numero dei personaggi incontrati, devo ringraziare lo staff che ci obbliga a un numero limitato di battute perché altrimenti, giurin giuretta, avrei anche inserito Charlie Chaplin, Gianni e Pinotto e Buster Keaton. Devo dire che avevo buone sensazioni su questo mio lavoro, che ci credevo, che pensavo avrebbe avuto più successo. Ma questo mi accade a ogni racconto che scrivo, guai se non ci credessi: quello sì che sarebbe un "non avere rispetto per il lettore" che in qualche occasione mi è stato detto. L'idea del racconto era di realizzare una favola per adulti, più precisamente per gli utenti di questo nostro luogo. Siamo tutti attempatelli e ho pensato a una carrellata di personaggi che fanno parte del nostro immaginario "bambino" e che potessero accompagnare Lukas in una sorta di "Via Crucis" nella collina più "idonea" al mondo. Lukas non si è mai mosso dal salotto, è li che viene a mancare, per una intossicazione di carbonio (prima che uscisse Bambino dal televisore si stava "addormentando") e anche il nonno continua a sentirlo parlare in salotto nel mentre che si sviluppa la trama. Ho pensato a una sorta di allucinazione "pre morte" che, come in un sogno che non segue schemi logici, potesse accomunare personaggi impossibili e disparati per quest'ultimo viaggio. Marcellino, inconsciamente, sente che sta per morire e ne coglie il lato divertente e affettivo: potrà conoscere la sua mamma in paradiso. Per quanto riguarda l'aspetto pedagogico del far morire Lukas e Babu con addirittura mandanti e sicari come Gesù e Maria, devo dire che quando mia madre mi ha portato al cinema parrocchiale a vedere Marcellino Pane e Vino, ha fatto un disastro. Le conseguenze, irreparabili, dopo aver visto Gesù che uccideva Marcellino, ho cominciato a far scoppiare le miccette (i piccoli petardi di quando ero bambino) vicino al povero Fuffy, a versare benzina ai formicai, a prendere la rincorsa per dare bacini alle bambine facendole cadere a terra e, da grande, a scrivere racconti. Sono in analisi da cinquant'anni e non riesco a uscirne fuori. Comunque, ok. Lascerò scritto nel testamento che il mio nipotino non potrà leggere il racconto del nonno fino a quando non avrà l'età del nonno. A parte gli scherzi, ringrazio veramente tutti per farmi comprendere come affinare il mio metodo di scrittura, come provare a giungere a più persone, perché scriviamo per giungere, anche se sono conscio che a un largo target di lettori non potrò mai piacere. E, ovviamente, un plauso ai vincitori, che se vincono ci sarà un motivo. Un plauso ancor più grosso vanno a coloro, tra cui io che auto plaudo, che pur sapendo di aver a che fare con bravissimi scrittori ci provano lo stesso, ben consci di non aver molte chanches di arrivare tra i primi cinque. Mai mollare. E ora, raduno.
Alla prossima, non vedo l'ora.