Quando lo farai, sarà come vedere le stelle

Racconto sulla vendetta desiderata ma mai messa in pratica per chissà quale ragione. Ma non è questo ciò che va sondato in questo testo psicologico bensì il logorio che detto desiderio di vendetta provoca nella protagonista. Il passo tra la teoria e la pratica sembra essere un ostacolo insormontabile. E probabilmente è così.

Grazie

Basterebbe questa frase a inquadrare il racconto
Sienna osservava catatonica le lande avvelenate col gas Eiter, fiorite di morti cianotici, la lunga uniforme nera nel vento: c’erano molte più stelle sulle sue mostrine, ora, che in qualsiasi confessione adolescenziale.
Mi hanno colpita “quelle stelle” sulle mostrine, non c’è dubbio.
Per il resto trovo un po’ disarmonico l’inizio, o meglio non ben integrato, a livello di scrittura, nel testo. 
Non ho apprezzato neppure l’indulgere nella scena di violenza. Ripeto le stelle sulle mostrine erano già un racconto terribile.

Troppe cose poco comprensibili in questo 100: quanti anni ha la protagonista? Le amiche che parlano di "quando lo faranno" dovrebbero quanto meno essere adolescenti anche loro: perché dopo scrivi "anni prima, quando era adolescente"? Poi c'è uno scollegamento evidente tra la penultima e l'ultima frase, che sembrano consequenziali ma evidentemente non lo sono.
L'immagine che mi piace di più è quella delle mostrine, che interpretano il tema del contest in maniera ottimale. 
Ho letto il racconto tre volte per cercare di cogliere tutte le sfumature, ma non c'è un perché in quello che racconti se non dovuto all'efficacia drammatica. E questo, in un racconto di cento parole, non posso apprezzarlo. Mi spiace.

Ciao autore, parrebbe o forse sbaglio che Sienna sia in qualche modo divenuta comandante del 35esimo granatieri, che le stelle sulle mostrine siano le sue. Un racconto davvero ermetico sotto queste punto di vista, che ha però una forza drammatica ed espressiva potente e ben realizzata. Ci tornerò su di sicuro. A rileggerci!

Un raccontare crudo di verità assurde che solo l'istinto bestiale sa perpetrare. Esperienze che lasciano punteruoli nell'animo e quel senso di instabile orrida vendetta che non trova nemmeno pace a volerla incensare di anestetico. D'impatto attraverso una scrittura lineare che non lascia spazio a divagazioni e un racconto che merita senza alcun dubbi citazione per la capacità di dire molto e di dare moltissimo...

Quando sono costretta a rileggere il racconto più volte perché non lo capisco, mi arrabbio.
Ci sta la seconda lettura per approfondire, ma capire lo devo far subito, altrimenti vuol dire (opinione mia personale) che qualcosa nel racconto non va.
E qui io non ho capito.
Si passa dall'adolescenza in cui si sogna l'amore, lo stupro (anche qui la scena è molto cruda, a parer mio troppo marcata per il contesto), poi lei in divisa, quindi presumo adulta e l'idea del suicidio che non ho capito a chi doveva venire se a lei o alui.
Mi dispiace ma proprio non ho compreso il testo.

Sarà la mia incombente senilità ma debbo dire che non ho capito quasi nulla del tuo racconto. Per me è veramente criptico a parte la scena di violenza che poi mi pare molto illogica a causa di quel filo spinato in bocca. My fault.

ciao autore.
100 strano
il titolo così lungo tradisce le aspettative.
la prima parte è forte, un pugno allo stomaco.
la seconda confesso di non averla capita fino in fondo.
Sienna, apatica, non riesce a provare piacere neppure nella vendetta tanto desiderata e sbigottita si chiede il perché.
terribile!

Non si capisce. Non si capisce per quali contorsioni logiche Sienna passi da povera vittima violentata a ufficiale dello stesso esercito di oppressione. Non si capisce chi siano le attuali vittime del gas, evidentemente da lei stessa sterminate. Né si capisce cosa aspetti a mettere in atto la sua vendetta: ci ha provato gusto a passare da vittima a carnefice?
No, non si capisce…
M.

Bella la frase che sancisce: "c’erano molte più stelle sulle sue mostrine", che nella sua esperienza adolescenziale, Per il resto ho trovato la scrittura un pò telegrafica, quasi da acronimo (la restrizione delle 100 parole conta), mi sono piaciute molte delle parole che hai usato. Finale criptico.

Appaga di più meditare a lungo una possibile vendetta piuttosto che attuarla in fretta. Sienna inconsciamente l'ha capito.
Bel racconto.

Il racconto sembra molto più lungo di quanto in realtà sia. È denso e ricco di spunti. Ha un fascino tutto suo ma è pur vero che più lo si osserva e più lo si studia più inizia a essere criptico. Quelle stesse parole che prima erano una lama diventano una vera ghigliottina.

Ciao autore.

Un bel racconto, c'è poco da dire. Come ho scritto in altri commenti, il criptico mi piace. Forse è vero, si capisce poco un po' di tutto, eppure credo di averci trovato un senso. Anche io, come Aki, credo di avere intuito che alla fine è diventata stellata lei, dei granatieri.

Colpo riuscito per me, a rileggerci.

Ottima la prima parte, un po' meno la seconda che, confesso, non sono riuscito a decifrare. E' un vero peccato perché la scrittura è veramente eccellente e, nonostante il poco spazio disponibile, sarebbe stato possibile rendere più comprensibile la storia che sicuramente c'è ma rimane sotto traccia.
A rileggerci.

Può ben darsi che sia io che non abbia compreso, ma c'è qualcosa che non va o che non è del tutto chiaro nella linea temporale del racconto. 
Non mi sembra coerente. 
E questo toglie molta potenza al racconto.

Letto, riletto, ri-riletto: capito poco.
Letti i commenti: capito poco.
Deve essere un mio problema.
Scrittura cruda, ma anche difficile da seguire.
Spero mi scuserai.

Secondo me ti sei fatta prendere la mano e hai messo troppo dolore nel racconto. E il troppo ha creato confusione. A restare più calma e meno ossessionata avresti scritto il miglior cento.
Ci tornerò sopra.

Ciao Aut@
Anche questo racconto l'ho letto e riletto.
Poi sono andata sui commenti in cerca d'aiuto.
Il testo però rimane ancora un po' troppo criptico anche se le scene le hai descritte alla perfezione. Tutte le scene: quella dello stupro, quella finale con il gas venefico... per un momento mi sono vista Lady Oscar con il suo cappottone in piedi su una landa desolata (questo per dirti la forza evocativa del tuo scritto).
Però il fatto che l'abbia trovato poco comprensibile non depone a suo favore.

Sienna, vittima di stupro da parte di un granatiere del 35° reggimento diventa a sua volta comandante del reggimento stesso e vorrebbe portarlo in una missione suicida ma alla fine non ne ha il coraggio, forse per non scendere allo stesso livello del suo carnefice.
Ho lavorato troppo di fantasia? Può darsi, ma il tuo cento, scritto molto bene, merita di essere spiegato.

Quello che mi lascia perplesso del tuo racconto è lo spazio temprale entro il quale si susseguono gli avvenimenti. Sienna viene violentata durante un conflitto (e la madre uccisa) da soldato facente parte di un reggimento che lei, in seguito, da generale avrà alle sue dipendenze. Sembra tutto compresso nel tempo.
Per il resto un racconto molto crudo con una violenza che spazza via le speranze e i sogni adolescenziali. E una vendetta che aspetta di essere consumata (anche se non so se il soldato colpevola sia ancora vivo o comunque parte del gruppo).
Grazie.

per quanto un 100 sia breve, in questo caso devo dire che sei partito/a benissino e poi ti sei perso/a.
le prime righe sono fantastiche, le descrizioni splendide.
poi, d'improvviso, tutto cala, cede, e diviene poco comprensibile.
peccato davvero

Parto con una cazzata, l'inizio mi ha ricordato un pò per assonanza l'inizio di Gianna: Gianna Gianna Gianna sosteneva tesi e illusioni...
Ma qui mi fermo con le cazzate, perché questo 100 mi ha stregato.
È un racconto duro, nero, senza speranza, di una potenza infernale.
Lande mortali che spurgano veleno, l'uniforme nera stagliata nel vento, il dubbio se porre fine a tutto con una missione suicida senza ritorno.
Sienna, un animo devastato che cerca di resistere all'impulso di guardare dentro l'abisso e farla finita. Ancora non ci ha guardato dentro, sta resistendo, ma non è detto che riuscirà a farlo per sempre.
Poche volte ringrazio qualcuno per quello che scrive, questa volta non riesco a non farlo. Sono immagini terribili, cupe, ma rese in modo magistrale.
Cazzo, che pezzo!
Se non si era capito per me è un si grosso come una casa.