Different Tales
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» Staffetta 15 - Episodio 1
Zuppa di funghi EmptyIeri alle 10:39 pm Da M. Mark o'Knee

» Different Staffetta Autonoma - Settimana del 18/11/2024
Zuppa di funghi EmptyIeri alle 11:05 am Da Achillu

» Staffetta 12 - Episodio 5
Zuppa di funghi EmptyIeri alle 12:03 am Da Albemasia

» Staffetta 13 - Episodio 4
Zuppa di funghi EmptyLun Nov 18, 2024 8:33 am Da CharAznable

» staffetta 16 - Episodio 1
Zuppa di funghi EmptyDom Nov 17, 2024 12:26 pm Da Albemasia

» Vincitori Fulminati
Zuppa di funghi EmptyDom Nov 17, 2024 1:12 am Da caipiroska

» Pachamama! Quinto Step. Info e paletti
Zuppa di funghi EmptySab Nov 16, 2024 2:04 pm Da Albemasia

» Un Natale senza Gesù
Zuppa di funghi EmptyGio Nov 14, 2024 4:46 pm Da tommybe

» Staffetta 9 - Episodio 5
Zuppa di funghi EmptyGio Nov 14, 2024 1:43 pm Da Albemasia


Non sei connesso Connettiti o registrati

Zuppa di funghi

+18
Akimizu
Molli Redigano
Arianna 2016
FedericoChiesa
Byron.RN
ImaGiraffe
Arunachala
Achillu
SuperGric
Danilo Nucci
Antonio Borghesi
Susanna
Fante Scelto
tommybe
Petunia
paluca66
Nellone
Different Staff
22 partecipanti

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 1]

1Zuppa di funghi Empty Zuppa di funghi Sab Dic 03, 2022 9:41 am

Different Staff

Different Staff
Admin
Admin

«Questa è l’ultima settimana, tienilo a mente!»
Sir Richard Worley uscì sbattendo la porta, senza aspettare una replica che Frederick comunque non avrebbe avuto il coraggio di fare.
Dall’alto dei suoi tre metri, la giraffa che accoglieva gli avventori all’ingresso della sala soffiò un getto di vapore dalle narici, in segno di disapprovazione.
Frederick si abbandonò sulla sedia della cucina, guardando quella serie di ingranaggi, di leve, di valvole e di tubi lucidi che si intersecavano in ogni direzione. La luce del sole, filtrata dai vivaci colori dalla grande vetrata, si rifletteva in mille stelline su quegli accrocchi lucidi come specchi. La speranza che quell’opera di ingegno potesse inviargli qualche idea su come fare cambiare idea a quell’arrogante personaggio durò solo qualche minuto. Poi gli occhi si chiusero, spossati e amareggiati.
«Dobbiamo pensare a qualcosa: una soluzione dovrà pur esserci!»
La voce di Dafne lo risvegliò da quell’insano torpore. Non l’aveva sentita entrare: doveva essere lì da un pezzo e avere assistito alla scena di nascosto.
La ragazza si mosse con insospettata leggerezza tra pulegge e nastri trasportatori, fino a raggiungere Frederick.
«Come prima cosa mi devi ricaricare la bombola», gli disse sorridendo «… e magari oliare un po’ il perno al ginocchio: non me lo sento a posto ultimamente.»
L’uomo la guardò con affetto: «Ah, se non ci fossi tu?»
Prese il piccolo serbatoio in rame che la ragazza teneva a tracolla, avvitò un tubo flessibile per collegare il bocchello alla caldaia e aprì la valvola finché il manometro non indicò che la ricarica era terminata.
«Da quanto lavori con me?»
«Sono quasi due anni… qui in cucina! Ma in fabbrica ho iniziato che avevo appena quattordici anni, subito dopo che sono morti i miei». Un pensiero di tristezza le era comparso negli occhi: non poteva dimenticare quanto le era successo. Anche l’uomo se ne accorse ma preferì far finta di niente: Dafne non aveva voluto parlare con nessuno dell’incidente.
«Siediti qui e lasciami lavorare». Le staccò le protesi, una alla volta. Rame, legno, ferro: pesavano parecchio e se non fosse stato per la bombola a vapore sarebbe stato impossibile camminare con naturalezza. Iniziò a muovere le articolazioni tendendo l’orecchio per capire da dove arrivasse quello strano cigolio. Prese la cassetta con gli attrezzi, quelli per i lavori di fino: «Fai silenzio, ci vorrà un po’.»
La ragazza continuò, incurante della raccomandazione. «Ma è vero che tutto questo l’ha costruito tuo nonno?»
«No, era il mio bisnonno, Federico Chiesa, da cui ho ereditato il nome. Lord Byron l’aveva incontrato in uno dei suoi viaggi in Italia ed era rimasto affascinato dagli automi che il mio bisnonno aveva costruito. Nel suo laboratorio si potevano ammirare manichini a dimensioni naturali che si muovevano con equilibri di pesi, carrucole e cariche a molla. Utilizzava ogni genere di materiale, dal ferro fino al cristallo, per creare effetti sorprendenti. Aveva voluto tornasse con lui in Inghilterra, per fargli conoscere un suo amico, Sir Charles Babbage. Era sicuro i due, insieme avrebbero potuto fare cose strabilianti. Oltretutto qui in Inghilterra si cominciava a utilizzare vapore ad alta pressione anziché le sole molle, che andavano continuamente ricaricate.»
«E com’è entrata in gioco la Worley Cotton Enterprise?»
«Sai, Babbage era un autentico genio della matematica e aveva ideato una macchina differenziale, un marchingegno di meccanismi e ingranaggi che permetteva di fare calcoli complessi. Ma aveva bisogno di un mastro meccanico per realizzarla e il mio bisnonno era la persona giusta. I due però non potevano permettersi di investire grosse somme di denaro in questi progetti, per cui Byron li presentò a Sir Richard Worley.»
«… il nonno del Richard Worley di oggi?»
«Esatto, ma con due caratteri da far dubitare possa scorrere una goccia dello stesso sangue nelle loro vene! Oggi ci rimane solo un giovane presuntuoso e impertinente… se solo penso che mia nonna è stata la sua madrina di battesimo e quando era piccolo lo teneva a giocare sulle ginocchia!»
Dopo un profondo sospiro proseguì: «Sir Worley costruì la fabbrica qui, dove l’Irwell sfocia nel Mersey. Non c’era nulla tra Manchester e Liverpool prima che nascessi tu: fu lui a edificare il villaggio per i lavoratori, la chiesa, la scuola. Ma la meccanica era la sua passione e voleva fare costruire qualcosa di innovativo e sorprendente. Così diede al mio bisnonno l’incarico di creare una mensa, con una cucina automatizzata, che desse ogni giorno a ciascuno i cibi di cui aveva necessità. Si avvalse del suo amico Charles Babbage e di molti altri, esperti nei campi più disparati. Ci vollero quasi cinque anni di lavoro, ma alla fine… ecco il risultato!»
«E tuo nonno?»
«Mio nonno non era un meccanico così raffinato come suo padre ma, a parte cambiare in inglese il nostro cognome, ebbe il merito di realizzare la giraffa, l’automa più originale che mente umana potesse immaginare.»
«Vero! Non riesco a capire come possa ogni giorno sapere cosa vorrei mangiare per pranzo, ma in realtà devo riconoscere che indovina sempre.»
«Questo è merito di mia nonna, da sempre appassionata di pietre e di gemme. Aveva capito che alcuni materiali possiedono un proprio campo energetico. Qualsiasi fenomeno naturale è accompagnato dall’emissione o dall’assorbimento di energia sotto forma di luce, calore o radiazioni, che possono essere incanalati dagli straordinari poteri delle gemme.»
«Guarda gli occhi della giraffa,» proseguì Frederick armeggiando ancora con le protesi, «sono due pietre di acquamarina: attivano il Chakra della Gola facilitando così una perfetta comunicazione con propria interiorità. In mezzo alla fronte, in quello che viene chiamato il Terzo Occhio, ha incastonato un cristallo di selenite: è una porta per l’universo, la sorgente della fede e della spiritualità. Nel corpo della giraffa è stata collocata la nuova macchina analitica progettata da Sir Charles Babbage, molto più sofisticata della precedente, che è in grado di interpretare le interazioni tra la luce che filtra attraverso le pietre e le vibrazioni del corpo umano.»
«E io, credevo fosse solo un gioco, un divertente intrattenimento, senza comprendere la complessità nascosta dietro quel simpatico automa.»
In effetti ogni giorno il rituale, per Dafne e le altre centinaia di lavoratori, durava solo qualche secondo. Si appoggiava la mano sopra un oblò posto sul fianco dell’animale e si premeva leggermente: la giraffa apriva gli occhi filtrando i raggi di luce che, riflessi da un articolato gioco di specchi interni, raggiungevano il recettore ottico della macchina di Babbage, facendolo vibrare in sintonia con le pulsazioni della mano appoggiata al vetro. A questo punto la giraffa, con un inchino, abbassava il collo e apriva la bocca, restituendo una piccola scheda di rame sottile, con una miriade di minuscoli puntini in rilievo.
Fatti pochi passi verso la cucina, si inseriva la scheda in una fessura: ruote dentate iniziavano a girare, carrellini con vassoi, in piena autonomia, si spostavano da un lato all’altro della cucina trasportando, ortaggi, uova, latte, patate e ogni altro genere di alimenti, pronti ad essere amalgamati, tagliati o sminuzzati da lame affilatissime. Pentole e padelle volteggiavano all’apparenza incontrollate sopra fuochi e getti di vapore. La grossa caldaia al centro regolava ogni movimento, inviando l’energia fino nei punti più remoti dell’enorme cucina.
«Ecco: finito! Tirati su e dimmi un po’ come le senti.»
Dafne iniziò a muoversi, prima con circospezione poi via via più sciolta e rapida. «Come nuove. Frederick Church, lo sai che non potrò mai ringraziarti abbastanza.»
«Il sorriso i tuoi occhi è il più bel ringraziamento che posso avere. Quando ti ho vista sulla sedia a rotelle, con quella malinconia sul tuo viso ho deciso che…” una lacrima gli scese a inumidire la barba. «Vederti muovere così leggera su quelle pesanti gambe è un vero miracolo.»
Dopo un attimo di imbarazzo, Dafne riprese: «E perché vuole chiudere la cucina?»
«La caldaia sottrae troppo vapore ed energia ai telai nell’opificio riducendone la produttività. Il cibo costa parecchie sterline al mese, e oltretutto crede che gli operai perderebbero meno tempo se si portassero un pasto frugale da casa, da consumare vicino ai telai. Anche se io sospetto ci sia sotto dell’altro.»
«Senti, ma Sir Worley è mai venuto a mangiare qui?»
«Ma figurati! Suo nonno, e anche suo padre venivano qui spesso, ma lui… non si vuole mischiare con gli operai.»
«Forse un’idea ce l’ho», disse Dafne con un lampo nello sguardo.


Stupida e arrogante quella ragazza, pensava Sir Worley sorseggiando un whisky nel suo studio.
Era venuta fin dentro casa sua, camminando su quelle gambe posticce, per farlo sentire in colpa?
«Io e lei sappiamo quello che è successo, Sir Worley», aveva detto. «La aspettiamo per pranzo, prima che prenda la decisione definitiva: almeno questo me lo deve!»
Cosa doveva lui? Cos’era quella, una minaccia? Ma sì, ci sarebbe andato: non per un senso di colpa, non per paura che la ragazza svelasse la sua verità, non per pietà, ma perché alla fine, chiudere quelle stupida cucina dopo aver esaudito la sua richiesta sarebbe stato ancora più gustoso. Distruggere definitivamente la vita di Dafne, ecco quello che avrebbe fatto.
Da quando Frederick le aveva ridato la possibilità di muoversi in libertà con quelle stupide protesi, era tornata più bella che mai. Le era tornato quel sorriso radioso che l’incidente e la sedia a rotella sembravano averle tolto per sempre.
E quel sorriso lo infastidiva, gli rodeva da dentro, ricordandogli che quella ragazza lo aveva respinto.
L’aveva notata mentre lavorava sui telai tra le altre operaie: Dafne aveva appena sedici anni, lui una decina di più. Era di una bellezza semplice, pulita, una di quelle bellezze che riflettono una virtù interiore: questo lo affascinava e allo stesso tempo lo infastidiva. Le aveva promesso una promozione, se fosse stata carina con lui. Gliel’aveva ripetuto più volte finché, stufo di non ricevere una risposta che lo aggradasse, una sera l’aveva raggiunta, approfittando del fatto che si era attardata al lavoro, per prendersi quello che riteneva suo.
L’aveva afferrata per i polsi, le aveva strappato il camice da lavoro. Ma quella ragazzina aveva mostrato una forza inaspettata. Si era divincolata, aveva indietreggiato: i lembi lacerati del vestito si erano impigliati tra gli ingranaggi del telaio, senza darle via di scampo. Quel macchinario le aveva maciullato le gambe prima che qualcuno fosse riuscito a intervenire.
Ma tutto ciò era colpa sua? No, e se anche lo fosse stata?


Quando entrò nella sala, qualche giorno dopo, il silenzio calò improvviso.
«Mr. Church, mi spieghi un po’ come funziona questo marchingegno», disse con sarcasmo avvicinandosi a quell’esotico animale in ferro ed ottone.
Premette l’oblò. La prima volta la giraffa non abbassò neppure il collo, la seconda aprì la bocca ma non ne uscì niente. Frederick, imbarazzato, diede una bella carica alla molla, armeggiando con la grossa chiave a farfalla che spuntava all’altezza della coda. Dopo un’attesa più lunga del solito, l’animale si appoggiò sulle ginocchia, chinò il collo e sputò la tessera in rame dalla bocca: poi però non fu più in grado di rialzarsi, torcendo malinconica la testa a destra e sinistra, prima che rimanesse bloccata in una posizione innaturale.
Gli operai guardavano di sottecchi, evitando per paura commenti o atteggiamenti che potessero essere fraintesi dal loro padrone.
«Sir Worley, mi scusi, deve essersi rotto qualcosa all’interno.»
Quest’ultimo non rispose neppure, limitando il suo disappunto a uno sguardo sprezzante.
«Ecco, ora deve inserire la tessera in questa fessura e…»
Non dovette spiegare altro. L’ago del manometro della caldaia ruotò rapido ad indicare che la pressione aumentava. Un fischio acuto seguito da un getto di vapore bollente diede inizio alle danze.
Sir Worley era rimasto impietrito di fronte al movimento di quella quantità di oggetti luccicanti, spinti da una forza oscura ma nella quale si intuiva un ordine ben stabilito.
Dafne, nascosta in cucina, osservava i frenetici movimenti che ben conosceva, sapendo perfettamente quale piatto il mostruoso meccanismo avrebbe preparato quel giorno.
Così, quando le lame iniziarono a tagliare i funghi per la zuppa, non le fu difficile far scivolare sul tagliere, tra gli ovuli e i porcini, due grosse amanite phalloides.
«Zuppa di funghi!» esclamò Sir Worley, «… ne avevo proprio voglia.»
Gli operai erano tornati ai propri posti di lavoro e la sala era ora completamente vuota. Si sedette a un tavolo, portando lentamente il cucchiaio alle labbra. «Ed è anche squisita», disse guardando verso Church con aria di sfida.
Finito, con un poco di mollica di pane raccolse dal piatto gli ultimi pezzetti di funghi.
Un flebile lamento, una mano allo stomaco, una smorfia di dolore gli impedirono di alzarsi.
Si versò dell’acqua e la bevve d’un fiato. Poi ancora. Poi ancora.
Strizzò gli occhi per il dolore: un crampo gli rimescolava le budella.
Perle di sudore colavano dalla fronte. Chiuse gli occhi, la testa riversa all’indietro: un sottile rivolo di bava bianca scorreva da un angolo della bocca.
«Dafne, chiama qualcuno. Penso stia male.»
«Penso sia tardi ormai, a me sembra morto». Lo disse stando in disparte, con tranquillità, come fosse preparata a questa incresciosa situazione. E lì, Frederick capì.
Si avvicinò con cautela al corpo, sollevò un braccio dell’uomo, lo lasciò ricadere con un tonfo sordo: era morto.
Che fare ora? Si diresse verso Dafne, quando la ragazza lo sorprese con un urlo di terrore: «Ma come… come è possibile… come ha fatto?».
Frederick si voltò giunto in tempo per vedere Sir Richard Worley, estrarre il fazzoletto dal taschino e ripulirsi il mento. Poi, appoggiate le mani al tavolo, si rimise in piedi: un ghigno sinistro aveva sostituito la maschera di dolore.
«Stupida smorfiosetta, non sai che anche la Regina Vittoria si avvale dei poteri di smeraldi e zaffiri per evitare eventuali tentativi di avvelenamento? Ridotti in polvere e mescolati con un po’ di latte, sono un antidoto efficacissimo.»
«Tutto merito di tua nonna», aggiunse voltandosi verso Frederick. «Dopotutto, ha insegnato qualcosa anche a me!»
Si diresse verso l’uscita, lasciando scivolare al suolo una piccola boccetta di vetro.
«Ah, dimenticavo, domani i miei uomini iniziano a sbaraccare tutto.»

2Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 05, 2022 8:35 am

Nellone


Younglings
Younglings

Racconto che parte in sordina ma si riprende decisamente nel finale. L’introduzione risulta forse leggermente pesante ma nel complesso aiuta parecchio a entrare nel clima un po’ oscuro e macabro che permea il tutto. Il genere steampunk è perfettamente centrato, così come l’ambientazione è caratterizzante; decisamente originale la giraffa meccanica: riprende bene l’abitudine classica (forse un leggermente superata nel periodo di ambientazione) di dare una forma naturale ai congegni meccanici. Purtroppo gli altri paletti li vedo posizionati in modo arbitrario e accessorio: il nome Dafne potrebbe essere uno come tanti altri, Lord Byron viene appena sfiorato, senza una posizione precisa nella storia; un po’ più di importanza per le gemme. Il finale spiazza abbastanza, con un doppio colpo di scena; peccato solo che quell’amanita phalloides riveli già dove stia andando a parare il racconto. Arriviamo a qualche considerazione sullo stile: pur con qualche intoppo risulta tutto chiaro ed equilibrato, abbastanza facile da leggere e pertanto fruibile. Noto invece qualche indecisione nella punteggiatura ma nel complesso non disturba più di tanto. Il primo racconto letto mi ha soddisfatto, anche se penso già che l’asticella sarà decisamente alta e pertanto non posso ancora sbilanciarmi.

3Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 05, 2022 10:11 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Errori / refusi sparsi un po' ovunque anche se spesso si tratta di imprecisioni.
L’uomo la guardò con affetto: «Ah, se non ci fossi tu?»
Il punto interrogativo qui non ci sta (al limite un punto esclamativo)
Era sicuro i due, insieme avrebbero potuto fare cose strabilianti.
Manca qualcosa: l'avrei scritta così, Era sicuro che i due, insieme, avrebbero potuto...
facilitando così una perfetta comunicazione con propria interiorità.
con la propria interiorità
E io, credevo fosse solo un gioco, un divertente intrattenimento
anche qui mi sembra mancare un "che": E io che credevo fosse solo un gioco
trasportando, ortaggi, uova, latte, patate e ogni altro genere di alimenti, pronti ad essere amalgamati,
la virgola tra "trasportando" e "ortaggi" non ci va proprio; preferisco "pronti per essere amalgamati"
Il sorriso i tuoi occhi è il più bel ringraziamento che posso avere. Quando ti ho vista sulla sedia a rotelle, con quella malinconia sul tuo viso ho deciso che…”
Il sorriso dei tuoi occhi; toglierei "tuo", le sta parlando per cui il viso non può che essere il suo.
Frederick si voltò giunto in tempo
giusto in tempo.
Al di là delle segnalazioni, il racconto si legge senza fatica, è scorrevole, soprattutto nella seconda parte quando l'azione prende il sopravvento sul "narrato".
Paletti:
la cucina è al centro del racconto, potrei quasi definirla il personaggio principale; il genere, dovrebbe essere lo Steampunk (per quanto ne so) e anche qui mi sembra che ci siamo in pieno; sui paletti ho qualche dubbio in più in quanto i personaggi, ad esempio, Dafne e Federico Chiesa non sono loro se mi spiego; c'è la giraffa che è molto importante, c'è un Lord Byron che entra di striscio e, insomma, qualche dubbio mi resta.
Il racconto è faticoso all'inizio, l'introduzione è forse troppo lunga e ricca di concetti non semplicissimi da assimilare e digerire, poi improvvisamente è come se si aprisse, assume ritmo e regala un finale forse non troppo sorprendente ma ben congegnato in cui, una volta tanto, è il cattivo ad avere la meglio, aspetto che ho molto apprezzato.
Nel complesso cose molto buone e cose meno buone di un racconto di cui va apprezzato, senza dubbio, l'originalità e anche un certo lavoro di scavo e ricerca che ci deve essere stato.


______________________________________________________
Zuppa di funghi Badge-3

4Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Mar Dic 06, 2022 12:50 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Di sicuro la giraffa migliore dello step. Il racconto affronta tra le righe un bel po’ di problemi seri. È un fatto di cronaca recente che a Prato una giovane donna, madre, sia rimasta stritolata da un macchinario mentre lavorava in fabbrica. La dinamica dell’incidente occorso a Dafne me lo ha ricordato. Un problema infinito quello degli incidenti sul lavoro spesso con esiti catastrofici. Scusa la digressione. Il tuo racconto parla anche di molestie sui luoghi di lavoro, altro tema evergreen, purtroppo.
La storia si legge bene, la scrittura è fluida e il tutto appare ben costruito e frutto di adeguata documentazione. La parte che mi ha convinta meno è la gestione dei dialoghi spesso poco naturali e ricchi di infodump.
Il finale appare molto spiegato e affrettato. 
Comunque un buonissimo lavoro.

5Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Mar Dic 06, 2022 4:15 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Anche a me ha ricordato quell' incidente sul lavoro e la figura della giovane operaia finita nella cronaca dei giornali e della TV. Se qualcuno non l'ha già fatto, avvisate tutte le Dafne del mondo, spesso protagoniste, non solo secondarie, dei racconti.
L' Amanite non dà avvelenamenti così veloci e violenti. La sua pericolosità sta proprio in questo, ti addormenti e lei ti distrugge il fegato, lentamente. Nemmeno un trapianto ti salva.
Avvelenamento a parte il racconto è scritto molto bene e sarà una serio candidato al podio, anche se ancora ho molto da leggere.

6Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Sab Dic 10, 2022 1:23 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Mi è piaciuta molto l'ambientazione steampunk che hai saputo creare: a tratti oscura, con soluzioni tecnologiche in linea con l'epoca.
Davvero molto positivo il racconto sotto questo punto di vista. Mi è piaciuto moltissimo.
Anche la trama, in sé, funziona.
Il doppio colpo di scena finale è interessante, ma forse la reazione di Worley è troppo leggera per qualcuno che comunque ha subito un tentativo di omicidio.
La primissima parte è molto didascalica e serve a introdurre la situazione: secondo me poteva essere asciugata un po'. In fondo, visto il genere, il lettore deve prendere per buoni certi aspetti, non è necessario spiegare tutto quanto.
Però l'hai comunque gestita bene senza farla risultare noiosa o pedante.

Il titolo è un po' buttato via, secondo me. Avrei dato più importanza ai funghi nel corso della narrazione, piuttosto.
O usato una specie immaginaria di petunia/bucaneve per inserire un ulteriore paletto.

Quel che mi lascia perplesso sono infatti i paletti.
Benissimo la giraffa, anche se non è una vera e propria giraffa, ma possiamo ragionarci.
Perfette le gemme, che hanno valore sia per la giraffa sia per l'antidoto al veleno.
Ma mi manca il terzo. Lord Byron, forse, ma è proprio solo una menzione. Cioè, non ha alcun peso nella storia.
Federico e Dafne dovevano essere rispettivamente il calciatore e la ninfa, per cui quelli che compaiono nel racconto sono solo omonimi.
Rimango perplesso.

A parte questo (pur importante) aspetto, il racconto è molto valido.
La tua scrittura è fluida e scorrevole, con dei punti di espressività molto alti, sebbene ci siano alcuni refusi, una punteggiatura imperfetta e alcune frasi tanto arrotate su loro stesse.
C'è anche un pelino di narratore onnisciente di troppo in alcuni passaggi, a parer mio.

Giudizio più che positivo ma con l'ombra del paletto mancante.

7Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Sab Dic 10, 2022 5:59 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Parto dal titolo: curioso ma, a lettura finita, un po’ banale, forse troppo. Con un racconto con tanti elementi particolari e soprattutto un genere molto particolare, potevi osare di più per incuriosire (anche se i racconti li dobbiamo leggere tutti, pure il titolo ha il suo peso).
Sono solo all’inizio delle letture e già leggo un bel racconto steampunk, un genere che mi piace molto: una fantascienza così come la si poteva immaginare nel passato, del tutto sommato semplice vapore utilizzato come mezzo per migliorare la vita quotidiana, i meccanismi che si muovono in perfetto sincronismo... La descrizione della cucina mi ha ricordato Drum Machine di Animusic.
I parecchi paletti scelti dalla Penna sono stati utilizzati bene, con fantasia (ad es. la giraffa meccanica e le sue gemme) amalgamati con equilibrio in una storia in cui il genere è stato azzeccato e la cucina elemento assolutamente indispensabile. Alcuni sono solo nomi (Federico Chiesa tradotto e Dafne) ma alla fine, per l’economia del racconto, lo si può accettare.
Una trama in cui sono inseriti poi anche elementi riferiti a Lord Byron, o quantomeno alla sua famiglia: in alcuni punti un po’come tratti da una biografia, ma ci sta volendo utilizzare come “controllore” della cucina un primitivo computer (giusto per ricordare Ada Lovelace).
Anche la scrittura mi è piaciuta: lineare, mai eccessiva anche quando sono necessarie lunghe descrizioni per portare lì il lettore, con un buon ritmo per tenere la storia dall’inizio alla fine.
Un racconto che ho letto speditamente, anche con le note che mi sono appuntata e che nulla tolgono alla piacevolezza della lettura nel suo insieme.
 
gli occhi si chiusero, spossati e amareggiati - sono due aggettivi che non metterei in relazione agli occhi, piuttosto a degli stati d’animo o fisici
«Ah, se non ci fossi tu?» - o se non ci fossi io?
Era sicuro che  i due, insieme, avrebbero - inserirei un che e una virgola
da far dubitare che possa scorrere una goccia
energia ai telai nell’opificio, riducendone la produttività - inserirei una virgola
movimento di quella quantità di - leggo bene anche “di fronte al movimenti di tutti quegli oggetti, hai già detto all’inizio che erano tanti
qualche virgola mancante e una d eufonica


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

8Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Dom Dic 11, 2022 6:12 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una fantasia incredibile. Ho letto tutto con molto piacere sorvolando anche i piccoli refusi ed errorini. Mi è piaciuta moltissimo quella giraffa che quasi quasi posso credere si possa creare realmente. Senz'altro la cucina è fattibile. dafne magari un po' meno come l'hai descritta tu perchè hai voluto usare il vapore ma l'oggi propone protesi meravigliose. Insomma mi hai convinto.

9Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 12, 2022 4:06 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il genere mi è parso molto centrato. Quanto agli altri paletti, c’è la cucina, così come la gemma, anzi le gemme che hanno una valida funzione nel racconto, la Giraffa che è inserita in modo veramente geniale . Gli altri elementi, invece, sono solo accennati, come Byron oppure semplicemente nominati come Federico Chiesa o Dafne che non sono nient’altro che i nomi dei personaggi che niente hanno a che vedere con il gioco del calcio o con la mitologia.
L’Amanita phalloides, come già notato da altri, ha effetti letali assai ritardati, rispetto a quelli illustrati.
Questi elementi penalizzano un po’ il racconto nel giudizio ai fini della classifica dello step.
Nonostante questo, il brano si legge molto volentieri, è scorrevole e mi ha fatto fare alcune riflessioni per me assai interessanti. Sintetizzo le principali.
La descrizione accurata dei movimenti e delle funzioni delle macchine mi ha fatto visualizzare piacevolmente la scena, quasi si trattasse di un cartoon che scorreva davanti ai miei occhi.
Interessante l’interazione fra i vari tipi di gemme e i desideri umani. È un esempio di come la fantasia umana possa creare bufale mascherate da teorie rigorosamente scientifiche. Continuamente  ne abbiamo esempi.
Ho trovato la decisione del padrone di chiudere la cucina per ragioni economiche e di produttività perfettamente in linea con la situazione attuale di molte realtà aziendali in cui si decide di chiudere addirittura le fabbriche mandando tutti a casa, eppure non siamo più nell’800…
Un ultima nota di tipo personale: nel finale avrei preferito la punizione del cattivo, ma forse hai ragione: nella realtà spesso i cattivi vincono.
Grazie per i tanti spunti di riflessione che ne ho tratto.

10Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Gio Dic 15, 2022 6:35 am

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Un racconto che la fantasia e la trama articolata rendono molto interessante.
La parte iniziale è molto didascalica ma utile per farci conoscere il contesto, con il lunghissimo dialogo tra Dafne e Frederick che sembra più un’intervista che un dialogo vero è proprio.
Sir Worley è proprio cattivo, forse fin troppo, sembra uscito da una fiaba. Hai fatto bene a caratterizzarlo così perché ci si aspetta una sua redenzione dopo aver assaggiato le delizie della cucina, ma il doppio colpo di scena finale ribalta la trama, trasformando il racconto da fiaba a dramma. Molto ben fatto!
I paletti: Dafne, Federico Chiesa, e Byron sono un po’ forzati, ma ti è stato già detto. Cucina, giraffa e gemma invece sono wow.
Il tocco magico/non scientifico (la polvere delle gemme come antidoto ai veleni) storce un po’ l’ambientazione steampunk canonica ma non importa.
Nel complesso più che apprezzabile, brav@!

11Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Gio Dic 15, 2022 4:24 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Aut-.

L'incipit "in media res" secondo me dà troppo poche informazioni: i nomi e il rapporto di subordinazione tra i due personaggi nominati, ma niente altro.
Il primo dialogo si ingessa qui:
«Da quanto lavori con me?»
«Sono quasi due anni…»
Poi si sblocca perché, nonostante gli spiegoni, Dafne e Frederick devono comunque passare il tempo in qualche modo. C'è ancora qualcosa da limare, perché due persone che parlano tra loro in modo naturale difficilmente si chiamano per nome. E inoltre non c'è bisogno di specificare dettagli del paesaggio in un dialogo, si presume siano conosciuti da entrambi soprattutto perché vivono lì.
Fatalità, conosco i sintomi di avvelenamento da amanita phalloides e non sono quelli descritti. Poco male, ho pensato, se non fosse che in realtà dovrebbe essere tutta una messinscena. Però allora mi chiedo: come ha fatto Sir Worley a capire che la zuppa di funghi era avvelenata? Mi resta il buco di trama.
Credo sia inutile farti notare che Dafne e Federico Chiesa non sono i paletti richiesti ma solo omonimi. Dafne (come nome) scorre liscio, ma Federico Chiesa ha tutto un giro dietro poco utile secondo me alla trama e anzi la complica.
Molto bella la giraffa meccanica, ma anche tutta la cucina steampunk. Devo averlo scritto da qualche parte, quando uscirono i paletti, che non vedevo l'ora di leggere la descrizione di una cucina steampunk; devo dire che questa cucina mi ha proprio soddisfatto.
Paletto cucina superato alla grande. Giraffa meccanica ben inserita nel contesto (poteva essere qualsiasi altro animale, ma secondo me è stata davvero usata bene). Essenziali le gemme e anche la spiegazione, pur essendo fantasiosa, è comunque presentata in modo scientifico, coerente con il genere steampunk. Lord Byron è presentato come mecenate di Babbage e quindi ben inserito anche questo paletto.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
Zuppa di funghi Badge-2
https://linktr.ee/Achillu

12Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Ven Dic 16, 2022 5:59 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

storia molto gradevole, niente da dire.
qualche refuso qua e là, ma nulla di veramente grave.
idea spettacolare e ben esposta, con delle belle descrizioni.
i paletti ci sono, anche se lord Byron è proprio di passaggio.
piaciuto anche il finale, piuttosto a sorpresa.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Zuppa di funghi Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

13Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 19, 2022 11:54 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto in cui: l'idea, la trama e la ricchezza di dettagli e curiosità; sono da romanzo.
Il racconto non sembra compresso ma, per me c'è troppo detto. Spieghi troppo e questo appesantisce la lettura. Ti faccio un esempio io non avrei spiegato cos'era successo alla ragazza e chi era il colpevole avrei tagliato quella parte e anche quella dove lei aggiunge i funghi velenosi alla zuppa. In questo modo si sarebbe lasciata un pochino di mistero. Così com'è appena arriva quella parte, il titolo diventa un pesante spoiler e rovina la sorpresa. 
la cucina è veramente stata utilizzata bene. 
Anche il genere, Lo steampunk, fino a questo momento è quello che più mi ha convinto. 
Hai creato un bel mondo, anche perché c'è una splendida giraffa, ma questo è una cosa personale.

14Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 19, 2022 6:43 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Anche io come tutti sono rimasto ben impressionato dalla cucina descritta in questo racconto. Sei riuscito a caratterizzarla in modo convincente, facendola risaltare appieno. Sui personaggi ho un pò di riserve, ti dirò che solo la gemma e la giraffa sono ben inserite nel racconto e hanno un ruolo di primissimo piano.
Quello che mi ha fatto storcere il naso è lo spiegone messo in atto nel dialogo tra Federico e Dafne. Lì è scattato subito l'allarme: sarà che all'inizio me l'hanno menata talmente tanto con gli spiegoni che ora appena ne individuo qualcuno mi trasformo io stesso in integerrimo inquisitore. Non c'è niente da fare, certe lezioni ti rimangono addosso e non te le scordi più.
A parte la mia digressione personale, quel dialogo tra i due appare molto innaturale.
Ultima cosa il finale: il colpo di scena di Sir Worley è ben riuscito, mi è piaciuto molto. La chiusura però, quella battuta secca, mi da una sensazione di incompleto, come se mancasse qualcosa.

15Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Mer Dic 21, 2022 12:49 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un altro Federico Chiesa inglesizzato! Bene, anche se avrebbe potuto chiamarsi Paul Red.
Il genere steampunk è il più centrato tra quelli che ho letto, creando automi e meccanismi credibili, con una  cucina che diventa veramente il centro del racconto.
Troppo raccontato? Forse sì, ma troverei difficile fare diversamente: forse in racconto a episodi in cui introdurre personaggi e ambientazione con un  po' più di agio.
Comunque la scrittura semplice mi ha fatto digerire anche queste parti.
Convincente, anche il finale.

16Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Dic 26, 2022 11:42 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Molto interessante questa giraffa. Direi, per ora, la più originale e interessante dello step. Ha qualcosa di esoterico, di umanizzato: mostra quasi una coscienza, dei sentimenti o comunque delle emozioni.
Il cattivo è davvero un cattivo, dall’inizio alla fine, e vince pure! Bello anche il colpo di scena, anche se toglierei la frase che inganna il lettore (“era morto”).
Mi sembra un po’ eccessiva la sofferenza a cui sir Worley si sottopone, ma in effetti lui è un vero cattivo, che gode profondamente della frustrazione e del dolore di Dafne per il fallimento del tentativo di omicidio. A meno che gli effetti provocati dai funghi non siano solo simulati. In questo caso, però, toglierei le frasi che fanno sembrare che siano veri (… per il dolore, un crampo gli rimescolava le budella)
 
 
Nel complesso la forma è corretta. Ci sono solo alcuni piccoli errori; a volte si tratta di lettere scappate nella digitazione, alcune sono imprecisioni nell’uso delle preposizioni (ad esempio “lavorava sui telai”= lavorava ai telai). Eliminerei un po’ di “quelle, quelli”. Qualche virgola è sbagliata.

17Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Sab Dic 31, 2022 12:41 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto scritto bene, la forma è forse perfettibile, però si legge bene.

Forse (anzi sicuramente) è già stato notato, ma la prima parte appare decisamente sgonfia, perlopiù piatta e soltanto nel prosieguo assume la "posizione" che deve avere, ovvero una necessaria spiegazione degli antefatti che portano allo sviluppo della trama. Sviluppo che di fatto è valido, molto ben studiato secondo me, in un crescendo di avvenimenti rapidi che fanno assaporare al lettore, lentamente, un desiderio di vendetta. Una vendetta cotta a fuoco lento, per questo motivo ancor più buona, gustosa.

Alla fine spiace quasi che non si compia, la vendetta. Un cane che si morde la coda.

Grazie

18Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Gen 02, 2023 7:07 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, decisamente un bel racconto il tuo. Il genere è centrato, nonostante si legga poco del mondo esterno , si può facilmente intuire che le varie invenzioni hanno contribuito a cambiarlo radicalmente. Una nota di merito per la citazione della macchina di Babbage, che è sempre uno dei cardini dello steampunk, visto il ruolo che ricopre nella "macchina della realtà", la bibbia di tutti i cultori del genere. Ottima anche la leggera nota fantastica, non scordiamo mai che lo steampunk è comunque una costola del fantasy. La cosa che comunque mi è piaciuta di più è la gestione del finale, dove sì, magari mi sono sentito frustrato per la mancata vendetta, ma di solito nella realtà vince il cattivo, e allora ben venga questa doccia fredda. Sono invece poco convinto dello stile e della scrittura, da perfezionare sicuramente, ma nel complesso la storia si legge bene. A rileggerci!


______________________________________________________
Zuppa di funghi Senza_10

19Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Mar Gen 03, 2023 12:43 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Mi $cu$o con l'autore e con tutti gli altri, ma alcune lettere non fun+ionano più...
$pero $i capi$ca ugualmente il mio commento.

Bel racconto, corpo$o e originale. La $toria narrata ha davvero un bel poten+iale, anche $e ci $ono alcuni pa$$aggi poco chiari e convincenti, che gettano ombre $ulla $truttura e $ulla trama.

Un pensiero di tristezza le era comparso negli occhi: non poteva dimenticare quanto le era successo.
Non ho ben capito $e la fra$e $i riferi$ce alla morte dei genitori, alla $ua amputa+ione o a entrambi le tragedie, $ta di fatto che que$ta rifle$$ione non ha molto $en$o. Credo che entrambi le di$gra+ie che le $ono capitate rientrino nella $fera delle co$e "indimenticabili", dei fatti che $egnano in maniera indelebile una vita. $ottolineare che non poteva dimenticarli toglie qualco$a alla $cena.

Il doppio ribaltamento finale è interessante, ma non riuscito alla perfezione per i motivi che seguono:
Dafne, nascosta in cucina, osservava i frenetici movimenti che ben conosceva, sapendo perfettamente quale piatto il mostruoso meccanismo avrebbe preparato quel giorno.
Perchè lo sa?

«Stupida smorfiosetta, non sai che anche la Regina Vittoria si avvale dei poteri di smeraldi e zaffiri per evitare eventuali tentativi di avvelenamento? Ridotti in polvere e mescolati con un po’ di latte, sono un antidoto efficacissimo.»
Qui non $i capi$ce $e lui prende abitualmente que$ta po+ione o $e l'ha pre$a in quel momento (co$a che $i evince dalla boccetta di vetro che $punta poco dopo) e, $e l'ha pre$a dopo aver mangiato perchè non l'ha vi$to ne$$uno?

Ho notato anche un'incongruen+a nella trama: Dafne afferma di lavorare in cucina da due anni ma di e$$ere entrata a lavorare in fabbrica a quattordici anni dopo l'incidente (che a que$to punto i pre$ume dei genitori); Richard afferma di aver mole$tato Dafne dopo averla vi$ta lavorare in fabbrica ai telai quando di anni ne aveva $edici.
Quindi dove lavorava Dafne a $edici anni?
E' $tata mole$tata di recente o due anni prima?

20Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Mar Gen 03, 2023 10:27 am

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Si fa un po' fatica all'inizio. Tante spiegazioni, forse non tutte così importanti per l'economia di una storia che alla fine parla di amore e vendetta.
Ci mette quindi un po' a decollare ma poi diventa appassionante.
La cucina è una delle più originali, un fabbrica che sembra uscita da Tempi Moderni e produce pietanze.
Bellissima la giraffa e l'uso delle gemme.
Il terzo paletto, direi Lord Byron, appena accennato e forse insufficiente, proprio perché annegato in quella lunga spiegazione che in una seconda stesura taglierei molto dando più spazio ai personaggi.
Il titolo è bruttino. Forse avrei pensato a qualcosa sulla giraffa?
Nel complesso un buonissimo racconto che forse guadagnerebbe con una seconda stesura che rimescoli gli ingredienti.
Tutti di prima qualità, ma forse la ricetta va aggiustata un po'.
Complimenti.


______________________________________________________
Zuppa di funghi Senza_10

21Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Dom Gen 08, 2023 10:55 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ciao, Autore.
Questo racconto mi è piaciuto moltissimo, soprattutto perché è quello che mi aspettavo di leggere, dato il genere, e finalmente tu l'hai reso possibile.
Con Dafne e Federico Chiesa mi avevi fatto prendere uno spavento bello grande, ma poi ci sono tre paletti usati molto bene, che salvano l'aderenza allo step.
La cucina è una delle più originali e più funzionali di tutto DR-10, quindi anche da questo punto di vista porti punti in casa.
Un gran racconto sotto tutti i punti di vista analizzabili. Se dovessi darti un consiglio che possa essere utile in qualche modo, eliminerei del tutto i paletti "superflui", anche per una maggiore scorrevolezza di lettura extra contest.
Per il resto, complimenti vivissimi!


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

22Zuppa di funghi Empty Re: Zuppa di funghi Lun Gen 09, 2023 4:57 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Il preambolo durante la manutenzione delle protesi risulta un poco pesante. Seconda parte più scorrevole. Finale ben studiato, anche se leggermente telefonato. Un lavoro tecnicamente pregevole.


______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

Contenuto sponsorizzato



Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.