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Il collier di Montezuma

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1Il collier di Montezuma Empty Il collier di Montezuma Gio Mar 09, 2023 11:21 am

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Come può accadere che un calzolaio o meglio un ciabattino, come dicono dalle sue parti, si ritrovi da Borgo San Frediano al sito archeologico di Chichén-Itzá in Messico? Ancora più misterioso sembra il fatto che decida di aprire un ristorante italiano, a due passi dal Castillo, la piramide di Kukulkan.
Il sito maya richiama sempre più turisti e studiosi, soprattutto dal nord America, nonostante che in varie parti del mondo la guerra divampi e sembri ormai un fenomeno inarrestabile. Anche l’Italia è entrata in guerra e Erminio con la sua compagna hanno deciso di emigrare.
Il locale, specializzato in piatti di pollo e altri volatili da cortile ha il nome invitante di “Chicken-Itzá” e il menu prevede tutte le varianti possibili sul tema “pollame”.
Ma veniamo alla storia.


Finalmente il giorno è arrivato. Il barone Ildebrando Besozzi Bentivegna non sta più nella pelle e non è un modo di dire: il fisico è macilento per il forte dimagrimento degli ultimi anni e la sua pelle, priva dell’elasticità di un tempo, ha ormai ceduto alla forza di gravità e pende, raggrinzita e incartapecorita, in ogni parte di quel corpo in disfacimento. Sente sulle spalle tutto il peso dei suoi 82 anni. Eppure, un raggio di sole, da qualche tempo, ha riacceso la speranza e l’interesse nella vita.
«Dorina!» chiama Ildebrando, bussando alla porta in fondo al corridoio che divide la cucina e le stanze della servitù dalla parte padronale del palazzo Besozzi Bentivegna.
Il raggio di sole si chiama Dorina, per l’appunto. È la nuova cameriera, una bella donna, ancora signorina, non più molto giovane ma procace che, nonostante l’età del vecchio nobiluomo, ha risvegliato in lui emozioni e pulsioni che credeva dimenticate.
«Comandi, signor Barone». Dorina apre la porta asciugandosi le mani poi, vedendo che la gonna nera della divisa ha tracce di farina, si piega dando colpetti con le mani per ripulire quelle striature di bianco. Quella posizione mette in mostra un décolleté che non sfugge all’occhio miope, presbite e astigmatico dell’anziano nobile.
Ildebrando si accorge che una vena del collo inizia a pulsare e, come accade le poche volte che prova un’emozione intensa, iniziano incontrollabili un tic all’occhio sinistro e un tremito alla mano destra. Come per molte specie animali nei fenomeni di mimetismo, il viso bianco, quasi cadaverico, assume una tinta rosata, adattandosi al colore del tessuto damascato che fa da sfondo ai ritratti di famiglia appesi lungo il corridoio.
«Dorina, – con un sussurro che è un gemito, quasi balbettando – ricordati di mettere qui nel corridoio il tavolino tondo e quattro comode sedie, Aspetto Erminio che viene con una signora e un professore.»
«Sarà fatto, signor Barone ma… - si accorge dello sguardo perso del padrone e del suo stato confusionale – aspetti che l’aiuto a tornare nelle sue stanze». Così dicendo prende sottobraccio il vecchio che, sostenendosi con un bastone stretto nella mano sinistra, sente sul braccio destro appoggiarsi la morbida rotondità del seno della donna. Le alterazioni e l’irrigidimento che fino ad allora avevano interessato la parte superiore del corpo, dopo aver sorvolato rapidamente la zona centrale senza lasciar segno alcuno, stanno ora agendo sulle estremità inferiori, così che più che passi quelli di Ildebrando sembrano gli scatti irregolari e incerti di una marionetta.


Il corridoio con i ritratti di famiglia è il luogo in cui Ildebrando si è sempre sentito più protetto, soprattutto da quando è rimasto solo, dopo la scomparsa della moglie Maria Adalgisa e del fratello Marcantonio, un omone pieno di energia che aveva incrementato le ricchezze di famiglia, aderendo al Fascismo fino dalla marcia su Roma. A lui invece era sempre importato poco della politica. Alla radio hanno detto oggi che Mussolini sembra intenzionato a mantenere la non belligeranza in caso di guerra dichiarata dalla Germania, ma la notizia ha lasciato del tutto indifferente Ildebrando che ha un’unica idea fissa: Dorina.
L’aspetto marziale e sicuro degli antenati, per lui sempre così incerto e debole di temperamento, è sempre stato fonte di coraggio, così che passeggiare avanti e indietro per quel corridoio è per lui un conforto, una sicurezza. Inutile dire che con l’arrivo di Dorina, Ildebrando ha incrementato la frequentazione di quel corridoio. La passeggiata si conclude sempre con una visita ai locali della servitù.


«Signor Barone, è arrivato Erminio. Ha riportato le scarpe risuolate. Ve le ho messe in camera, così domani mattina potete provarle. Lo faccio accomodare?»
«Certamente. Fallo passare!»
Non sono stati i servigi di calzolaio di fiducia del barone a spalancare a Erminio le porte del Palazzo Besozzi Bentivegna. L’artigiano con la sua astuzia, con il suo approccio servile e dimesso, ha a poco a poco conquistato la stima del padrone di casa che considera Erminio come il proprio confidente e consigliere di fiducia. Da parte sua il calzolaio ha trovato nel barone un generoso benefattore e cerca, con tatto e discrezione, di sfruttare al meglio quella sua posizione privilegiata.
«Vieni Erminio. Allora? Che mi dici? Hai organizzato tutto?» incalza il barone lasciando trasparire una certa eccitazione.
«State tranquillo signor Barone, Madame Zaira mi ha detto che oggi, 31 agosto 1939, XVII dell’Era Fascista, è il giorno ideale. Il Sole è entrato nella Vergine e… cos’ha il Sole più di voi per essere entrato senza intoppi nella Vergine?»
«Via, Erminio, non scherzare. Lo sai che ho una certa età e a questa età certe cose sono più difficili.»
«Madame Zaira mi ha dato tutte le assicurazioni del caso. Ha già risolto problemi simili in vari palazzi d’Europa, anche se… - si avvicina in modo confidenziale, sussurrando all’orecchio – non mi ha voluto far nomi per… mi capite… discrezione».
«Si, si, certo, capisco. L’importante è arrivare al risultato. Lo sai quanto ci tengo. Può essere il mio ultimo desiderio e sono disposto a tutto pur di esaudirlo, almeno una volta.»
Alla parola “tutto” Erminio avverte una specie di tintinnio di metallo nobile nelle orecchie e il suo sguardo corre verso il ritratto a grandezza naturale della compianta Maria Adalgisa. Tutt’altro che bella, la baronessa sfoggia nel dipinto una collana di diamanti, dono dei reali di Savoia in occasione della loro visita al padre di Ildebrando, il barone Floriano. Sono proprio quella collana, la dabbenaggine del barone e il suo improbabile desiderio di Dorina, che hanno acceso in Erminio l’idea della seduta spiritica.
Tuttavia, non sarebbe mai riuscito a mettere le mani su quella collana dal valore inestimabile, senza la collaborazione di Dorina stessa e di altri personaggi indispensabili nella messa in scena. Avrebbe dovuto dividere il bottino, ma sempre meglio che niente: la propria parte sarebbe stata più che sufficiente per sottrarlo al suo destino fatto di scarpe sfondate e piedi puzzolenti. Non è più giovanissimo Erminio, ma non si arrende all’idea di un futuro piatto e noioso.
I personaggi della sua commedia sarebbero stati: lui, il barone, Madame Zaira e il professore. Mentre i primi due non sarebbero stati che sé stessi, gli altri avrebbero dovuto recitare personaggi diversi e questo ha richiesto una certa preparazione.
Quanto a Madame Zaira, la medium, Erminio ha richiesto l’aiuto di Tosca, tenutaria del bordello di Via Frattini, di cui Erminio stesso è assiduo frequentatore.
Infine, il professore, un vero professore, l’anziano prof. Ovidio Sansonetti, ex insegnante di lettere al ginnasio, che avrebbe sostenuto il ruolo di esperto di idiomi precolombiani, di cui in realtà lui non sa assolutamente niente.
Il barone e Erminio prendono posto, l’uno di fronte all’altro, al tavolino tondo posizionato nel corridoio, proprio sotto il ritratto della baronessa Maria Adalgisa.
«Ma… Erminio, non ho capito bene. Capisco la medium, ma il professore? A che serve?»
«Prima di tutto, per la seduta bisogna essere almeno in quattro e non possiamo coinvolgere Dorina che è… come dire… parte interessata – dice Erminio ammiccando - ma soprattutto i medium, come sapete Barone, hanno tutti uno spirito-guida. Ebbene, lo spirito-guida di Madame Zaira è Montezuma, il sovrano azteco che risponde attraverso la medium nella sua lingua madre. A questo serve il Prof. Sansonetti che è un vero luminare in materia.
«Grazie. Hai pensato proprio a tutto. A cose fatte, saprò ricompensarti.»
Di nuovo quel tintinnio nelle orecchie: «Ne sono sicuro, Barone.»


«Signor Barone – Dorina apre la porta in fondo al corridoio - sono arrivati un signore e una… diciamo così… signora. Li faccio accomodare?»
«Sì, certamente. Falli entrare. Poi lasciaci soli perché la questione è delicata.»
Dopo pochi secondi, i nuovi arrivati fanno ingresso nel lungo corridoio semibuio. L’unica illuminazione è una candela accesa al centro del tavolino. All’inizio sono solo due ombre che avanzano incerte, ma all’altezza del ritratto dell’antenato Guglielmo Besozzi Bentivegna, inscatolato nell’armatura da combattimento, le fisionomie si fanno più chiare.
Tosca, in arte Madame Zaira, fa l’andatura.
Alla prima occhiata Erminio non sa se ridere o piangere: una specie di turbante turchese, adornato da una penna di volatile, forse pavone; collo, orecchie e braccia appesantite da una chincaglieria di metalli e pietre spudoratamente finte ma di colori sgargianti. L’abito di un giallo canarino, strozzato in vita per mettere ancor più in evidenza il seno ancora prosperoso, nonostante l’età. Il trucco, più che pesante, come sul luogo di lavoro.
Dietro di lei il professore brancola nell’oscurità del corridoio, incerto se guardare dove mettere i piedi o seguire quel lumicino poco più avanti che sembra essere l’unico punto di riferimento. Si sente un po’ come Pinocchio che, inghiottito dalla Balena, scorge in fondo al ventre della creatura marina, la tenue luce che lo porterà da Geppetto. Sceglie la luce, se non altro per ragioni culturali e letterarie, e la scelta gli sarà fatale: pesta l’orlo del lungo abito di Madame Zaira e tutto accade in due secondi.
Si sente il rumore di uno strappo, Madame afferra l’abito bloccato sotto il piede dell’uomo di lettere e tira con forza imprecando. Sansonetti perde l’equilibrio, già precario, e sta per cadere, annaspa cercando un appiglio ma l’unica cosa che riesce ad afferrare è l’alabarda dell’armatura che staziona forse da secoli indisturbata davanti al ritratto dell’antenata Filippa Besozzi Bentivegna, con il pargolo in collo. Professore, alabarda e armatura rovinano a terra con il rumore della caduta di un’intera batteria da cucina.
Erminio corre in soccorso del professore estraendolo, ancora vivo, dalle lamiere, mentre Dorina, rientrata dalla cucina, cerca di rimettere un po’ d’ordine, nel corridoio.
Il barone osserva impaziente, pensando a quella storia del Sole in Vergine che gli è piaciuta tanto, anche se sul fatto della Vergine qualche dubbio ce l’ha, ma non gli importa e alla fine sbotta: «Ma insomma, vogliamo iniziare questa seduta?»
Tutti prendono posto: Madame Zaira e il professore, rispettivamente alla destra e alla sinistra del barone, mentre di fronte siede Erminio.
Madame Zaira spiega come avverrà la seduta. «Allora, signori, tutto dovrà avvenire nel buio totale, per cui spegneremo anche questa candela, altrimenti rischiamo che il mio spirito guida, che non sopporta la luce, non si manifesti. Lui legge nelle nostre menti e sa che lo evochiamo per permettere al signor Barone di soddisfare il suo desiderio, concedendogli le grazie della fanciulla desiata e tutte le energie necessarie per portare a termine la tenzone amorosa con piena soddisfazione di tutti». Tosca, in arte Zaira, pronuncia queste parole con tono grave e lento; particolarmente lento perché il discorso d’esordio glielo ha scritto il professore che ha utilizzato parole per lei inusuali nella sua attività quotidiana di Via Frattini».
Poi continua: «Quando sarà completamente buio uniremo le nostre mani sul tavolino ed evocherò il grande Montezuma. Potremo staccare le mani soltanto se il sovrano atz…att…azz… - arriva il suggerimento del professore – azteco, appunto, ci autorizzerà a farlo. Ogni sua richiesta dovrà essere soddisfatta immediatamente, pena il suo abbandono della seduta e il ritorno all’eterna dimora che lo ospita». Così detto, soffia sulla candela e il corridoio piomba nel buio assoluto.
Il respiro di Madame si fa sempre più pesante e affannato, inondando i partecipanti dell’aroma di frittata di cipolle che è stata il suo ultimo pasto. La voce si fa sempre più roca e ne escono incomprensibili suoni gutturali che, da un certo momento in poi, si accompagnano a parole pronunciate a casaccio, tipo Tikal, Yaxchiliàn, Tulum, Calakmul, Kukulkan, ecc. suggerite sapientemente dal professore che nel frattempo si è documentato.
A ogni esternazione di Madame Zaira segue la traduzione simultanea del Sansonetti.
«… il grande Montezuma vuole un sacrificio per poter esaudire il desiderio del signor Barone»
«… il grande Montezuma vuole il gioiello più prezioso del Barone a ornamento del suo divino collo»
Il barone capisce che è in gioco il preziosissimo collier della cara Maria Adalgisa e tenta un timido accenno di protesta, subito fermato da Madame Zaira che tuona minacciosa: «Tikal, Calakmul, Uxmal!»
Immediata la traduzione del professore: «L’oggetto deve essere depositato subito sul tavolino!»
Sebbene recalcitrante il barone si alza dalla sedia e brancolando nel buio si dirige verso il ritratto dell’antenato Gherardo Besozzi Bentivegna, una specie di cicisbeo settecentesco, dietro alla cui effigie si nasconde la cassaforte di famiglia. Un urlo agghiacciante seguito da un tonfo sordo fa trasalire i tre al tavolino. Nel rimettere a posto l’armatura che, incapace di mantenere la posizione eretta, era stata provvisoriamente appoggiata al muro come un vecchio ubriacone, Dorina aveva dimenticato a terra l’alabarda, causa della rovinosa caduta del barone.
I tre rimettono in piedi il vecchio ospite che raggiunge barcollando il dipinto incernierato nel lato sinistro della cornice, lo fa ruotare, tira fuori di tasca una vecchia chiave, apre la cassaforte e ne trae la preziosa collana di casa Savoia. A passi lenti e felpati si riavvia al tavolino appoggiandosi con la mano sinistra alla parete e quando sfiora il ritratto dell’amata Maria Adalgisa, prova una sensazione di freddo glaciale. Ritrae la mano bisbigliando: «Perdonami, cara».
Ora il collier è depositato al centro del tavolo e i quattro hanno ripreso il contatto delle mani e ricostituito il cerchio.
Resta ora l’ultima fase, la più delicata.
Erminio lascia il contatto delle mani del professore e di Madame, intasca la collana e prende dall’altra tasca una bottiglietta di etere, ne versa il contenuto in un panno e accompagnato dalle parole di Madame Zaira che pronuncia le ultime formule propiziatorie, si alza, va alle spalle del barone e mentre il professore traduce «E ora, chiudete gli occhi e inspirate profondamente», appoggia il panno su naso e bocca del barone che sviene all’istante. I tre, con l’aiuto di Dorina, lo sollevano di peso e lo portano, innalzandolo come un trofeo, verso la camera da letto padronale.
Rientrano poco dopo nel corridoio e finalmente accendono la luce. Il più è fatto, si tratta solo di aspettare.


Dopo un’oretta il barone appare dalla porta, completamente nudo con addosso una coperta del letto e in evidente stato confusionale. I tre si alzano in piedi e scoppia un fragoroso applauso.
«Che c’è? Che è successo? Ho un terribile mal di testa»
Interviene Erminio: «Ci credo, signor barone, Dorina era stravolta. Chi poteva immaginare una cosa simile?»
Il professore: «Complimenti, Barone! Un vero torello!»
Madame Zaira: «Macché torello! Un cavallo imbizzarrito, vorrete dire! Uno stallone da monta!»
«Ma veramente io… non mi sembra… non ricordo», balbetta il barone.
«Non fate il modesto - interviene Zaira – di tutto questo potete ringraziare il mio spirito guida Montazuma…»
«Montezuma!» la corregge il professore.
Sul momento tutti sono euforici. Un po’meno il barone che comunque è combattuto fra la delusione per non aver conservato memoria dell’accaduto e l’orgoglio di aver svolto onorevolmente la prova, come dimostrano tutti i complimenti ricevuti e a 82 anni suonati non è riconoscimento da poco.

Nessuno, tuttavia è consapevole di ciò che il futuro avrà in programma per loro.
Quanto al barone, la sua caparbietà nel voler ritentare con maggiore soddisfazione e consapevolezza l’esperimento, lo alleggerirà di altre ricchezze, mentre le avance quotidiane nei confronti di Dorina saranno sistematicamente respinte con la scusa che quanto è accaduto è stato solo per effetto di un intervento soprannaturale, così il poveretto non otterrà niente più di qualche fugace palpazione rubata.
Tosca, in arte Madame Zaira, integrerà i redditi dell’esercizio storico, con quelli derivanti dalla nuova attività di medium, indossando con orgoglio i suoi nuovi orecchini creati con la parte a lei spettante dei diamanti del collier di Maria Adalgisa.
Il professore, viste le nuove disponibilità economiche, abbandonerà in parte le ripetizioni a studenti ritardati e svogliati per dedicarsi con impegno allo studio delle civiltà precolombiane che l’hanno appassionato, diventando così un vero esperto sulla materia.
Infine per Dorina e Erminio, la complicità si trasformerà in amore e con l’entrata in guerra dell’Italia decideranno di emigrare per altri lidi.

«Buongiorno signori. Accomodatevi. Benvenuti al Ristorante Chicken-Itzá. È stata interessante la visita alla piramide?».
«Sì, molto. Abbiamo visto anche l’osservatorio e il tempio dei guerrieri. La salita del Castillo ci ha fatto venire una certa fame e non vediamo l’ora di assaggiare il vostro piatto più famoso. Non diteci che non c’è…»
«Ma no! Quello non manca mai! Dorina! Due porzioni di “Quel Pollo del Barone” per i signori!»


2Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Sab Mar 11, 2023 12:36 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Davvero ben scritto. Non ho nulla da segnalare.

Molto azzeccato il genere. Voglio dire che non è un banale cinepanettone volgare e insulso, ma un racconto che gioca su una comicità sottile, ai limiti del grottesco, quasi "dietro le quinte". Il Barone è protagonista e allo stesso tempo vittima della narrazione che è essa stessa - per me - una chiave di lettura molto originale. 

Potrebbe apparire un po' forzato (forse) il raggiro nei confronti del Barone e (forse) lo stesso personaggio di Dorina, che per quel che ho percepito soggettivamente come lettore, paiono due aspetti quasi scontanti, fin troppo logici e che per questo tolgono "appetibilità" alla storia. Non credo sia così, poiché li ho apprezzati e mi hanno fatto sorridere.

Povero Barone. Lo dico con rammarico perché m'è dispiaciuto veramente per lui: del collier se ne fotteva ma Dorina voleva...vabbè, lasciamo stare. Penso sia un'ingiustizia.

Piccola nota extra racconto: questa Tosca alias Madame Zaira mi ha fatto pensare agli spiritisti del XIX secolo. Ciarlatani come quelli di questa divertente storia?

Grazie

3Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Sab Mar 11, 2023 11:13 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Non pensavo che il genere comico fosse molto gettonato.
È il terzo che leggo ed è il terzo comico... e non posso dire che i miei amici di Differentales siano privi di inventiva né di umorismo.
Un quadretto delizioso che, in una pellicola italiana sexy anni '70 potrebbe dare il massimo.
Personaggi ben caratterizzati.
Unico appunto è un eccesso di raccontato: certo che spiegare un piano così in maniera diversa sarebbe stato difficile.

4Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Sab Mar 11, 2023 5:54 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una perfetta pièce de theatre che ho visto ben rappresentata dal mio speciale palco. Scorre piacevolmente e il divertissement è assicurato. Un'ottima prova senza sbavature letterarie. Brav@

5Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Dom Mar 12, 2023 11:39 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

divertente, ma soprattutto originale, questo sì.
Chicken Itza è una trovata magnifica, complimenti.
la storia pare complessa, ma in realtà scorre liscia dall'inzio alla fine, con svariati e piccoli colpi di scena.
belle tutte le descrizioni delle scene.
forse, come ha scritto qualcun altro, è un po' troppo raccontato, ma non era facile fare diversamente.
mi pare che tutto quanto richiesto sia presente, pertanto dico che è un buon lavoro.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Il collier di Montezuma Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

6Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Lun Mar 13, 2023 10:27 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor 

l’incipit di questa storia ė davvero divertente e dà subito l’idea di cosa si andrà a leggere. L’autore parla al lettore/spettatore, lo stuzzica e lo incuriosisce 
promettendogli una mezz’ora di leggerezza e ilarità. 
Non ho usato a caso la parola spettatore perché questo lavoro lo vedrei bene come rappresentazione teatrale. Anche per lo stile di scrittura che sembra alternare note di regia, indicazioni per lo scenografo, per il costumista, per il tecnico delle luci e  ai protagonisti indirizzandoli verso la “parte” da interpretare a una costruzione accurata delle battute e delle trovate sceniche.
Quindi, in questa ottica di spettatrice di una pièce brillante, mi sono seduta nella poltroncina, rilassata e mi sono fatta delle belle risate.
Ho speso bene i miei soldi e consiglierò di sicuro lo spettacolo. Brav!

7Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Mer Mar 15, 2023 8:36 am

Nellone


Younglings
Younglings

Racconto davvero ben scritto, niente da dire. Forse troppo, aggiungerei. Senza nulla togliere alla grande abilità nel descrivere le scene, davvero esilaranti, che si susseguono, mi pare che talvolta la sovrabbondanza e dovizia di particolari vada a smorzare un ritmo che avrebbe dovuto essere sostenuto in ogni sua parte. Mi pare, piuttosto che un comico, una commedia con l’aggiunta di qualche particolare comico, per dirla tutta. Se togliamo questo piccolo particolare di identificazione di genere, la storia appare molto interessante e ben caratterizzata, su questo devo fare i miei complimenti all’autore!
Veniamo agli altri paletti. Il professore e il calzolaio sono entrambi presenti, pur non essendo i protagonisti. Paradossalmente, per quanto abbia un ruolo marginale, il meglio caratterizzato è il professore, mentre il calzolaio-truffatore avrebbe potuto fare qualsiasi altra professione. Chicken-Itzà (lo scrivo anche io così, perché mi piace molto) è interessante ma anche qui il ristorante avrebbe potuto essere costruito da qualsiasi altra parte, se si esclude il contatto con Montezuma. La storia è ambientata nel corridoio e questo, che è pure la stanza preferita del barone, lo vedo come il paletto meglio presente. A parte qualche richiamo al fascismo, il vincolo temporale lo vedo anche in questo caso molto accessorio e poco adatto alla storia: in quel periodo non credo che il grande sito archeologico fosse molto frequentato e l’idea di aprirci lì un ristorante mi pare piuttosto una trovata moderna che non dell’epoca narrata.
Nel complesso è una bella storia ma mi pare qualcosa adattata all’occasione per rientrare in gara, piuttosto che un racconto congeniato appositamente al caso. L’importante, però, è che lo abbia letto davvero volentieri!

8Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 16, 2023 10:53 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto, comico o umoristico che dir si voglia, utilizza alcune tipologie di personaggi che si possono definire classiche nella letteratura e nel teatro del passato. Mi è venuto spontaneo ripensare ad alcune novelle boccaccesche e soprattutto al capolavoro di Machiavelli, “La Mandragola”, da cui forse hai tratto ispirazione.
Come in quell’opera c’è l’anziano gabbato (Messer Nicia-Il barone). Il tranello è architettato dal popolano astuto (Ligurio-Erminio), con la collaborazione di altri personaggi compiacenti: nella Mandragola, Fra’ Timoteo, Sostrata e qui abbiamo il professore e Zaira. Tutto ruota attorno all’oggetto del desiderio (Madonna Lucrezia-Dorina).
Per quanto riguarda lo step DR, il corridoio è ben identificato, essendo il luogo principale dell’azione; anche la data è ben presente; i personaggi (docente in pensione e calzolaio) sono entrambi presenti, con maggior rilevo per il professore, in quanto tale; per il luogo, Chichén Itzà appare soltanto nel prologo e nell’epilogo della storia e lo svolgimento della seduta spiritica ricorda vagamente l’atmosfera “Dans Le Noir” pur non essendo un ristorante.
Per il genere, potremmo discutere a lungo se è comico o più probabilmente umoristico, ma ho già espresso altrove la mia convinzione sulle difficoltà di elaborare un testo scritto, decisamente “comico”.
Nell'insieme, una piacevole lettura.
A rileggerci.



Ultima modifica di Danilo Nucci il Sab Mar 18, 2023 5:59 pm - modificato 1 volta.

9Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Ven Mar 17, 2023 12:22 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto si snoda fra situazioni e battute divertenti, con una trama che ricalca molto da vicino le tipiche commedie cinque-seicentesche nelle quali il signorotto anziano e ricco viene abbindolato dal popolano scaltro, con l'aiuto di complici che dovranno "recitare personaggi diversi". Ed è il racconto stesso che ce lo conferma, parlando esplicitamente di "commedia".
La scrittura è sciolta e senza errori, con l'unico difetto, a volte, di rallentare il ritmo, di dilungarsi su particolari e intermezzi che, anziché aiutarla, sembrano smorzare la vis comica degli eventi e degli attori in scena.
Ho trovato un po' forzato l'inserimento di Chichén-Itzá, che, in quel periodo di guerre incombenti, non credo fosse poi così frequentato da poter tirar su un'attività redditizia di ristorazione.
Bellissimo invece il nome del ristorante: quel “Chicken-Itzá” vale da solo il prezzo del biglietto.
Nel complesso, un lavoro discreto e meritevole di attenzione.
Grazie.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

10Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Ven Mar 17, 2023 7:38 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La prima cosa che ho controllato è stata la piramide di Kukulcan. Esiste davvero, e il mio voto comincia a salire come la fiducia in te, autore. La storia è credibile pure con quella fregatura finale. Dorina profuma di cucina e sesso, chiunque avrebbe abboccato.Esilarante la scena con il barone  nudo, ma c'e' poco da ridere a ottanta anni diventeremo tutti un po' baroni co...oni.
La novita' del racconto umoristico sta ottenendo risultati eclatanti, questo la dice lunga sul valore degli autori che riescono a districarsi in ogni dove.

11Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Sab Mar 18, 2023 5:51 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto simpatico, di piacevole lettura, spiritoso. Un umorismo che mi ha lasciato quasi un’impressione di “bon ton”, nel suo non spingersi mai verso la volgarità, nell’usare perifrasi e circonlocuzioni, nello sguardo che sembra posarsi su tutto in modo quasi solare.
Il personaggio che più mi è piaciuto è quello di Tosca.

A tommybe garba questo messaggio

12Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Mar Mar 21, 2023 11:41 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un commedia sexy all'Italiana ma soft. Mi è piaciuta molto la trama e il tipo di comicità. 
Premetto che sono situazioni che a me non fanno ridere ma riconosco con obiettività che sia comico quindi vincente.
Quello che mi avrebbe fatto impazzire è se questa comicità fosse stata spinta all'eccesso. Mi sarebbe piaciuto di più se il racconto fosse stato quasi "trash" così come viene presentato sembra con il freno a mano tirato, quasi come se l'autore avesse avuto il timore di rischiare.
L'unico difetto che trovo è che è troppo spiegato. alcune azioni sono descritte nei mini dettagli e questo se da una parte (visivamente funziona) dall'altra la comicità ne risente.
E il ritmo sopratutto nella seconda parte rallenta troppo.

13Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 23, 2023 11:54 am

Fante Scelto

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Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto quasi-storico, nel senso che si appoggia a riferimenti storici precisi e, al tempo stesso, usa un umorismo compassato, vecchio stile. Non mi fa impazzire come tipo di comicità ma riconosco che è stato realizzato molto bene dal punto di vista dell'attinenza.
Se poi umoristico sia comico o meno non lo so, forse la differenza c'è.

La storia è realistica. Potrebbe essere avvenuta davvero, invece di andare sul grottesco o il nonsense, e questo si fa apprezzare, nel contesto.
Troppo dettagliata, è stato detto, e anche a me è subito venuto in mente il paragone col teatro. Sto studiando il copione per uno spettacolo e, in effetti, ci sono un mare di descrizioni di scena e di gestualità che ricordano tantissimo il tuo scritto, tra l'altro composto al presente.

Poco naturali alcuni paletti, come la piramide o il calzolaio, ben speso invece il professore.

Chicken-Itzà, come nome buffo, l'avrei usato sicuramente anch'io, ma non avevo pensato a un ristorante: ottimo abbinamento.

In conclusione, un buon lavoro dal punto di vista della realizzazione e dell'idea, forse poco soddisfacente dal punto di vista della comicità.

14Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 23, 2023 4:50 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

All'inizio ho pensato che le prime due righe fossero il riassunto di tutti i paletti, un promemoria personale, questi sono e vanno inseriti. 
Per cui le premesse non erano per niente entusiasmanti. 
Invece la storia regge, eccome, dall’inizio fino alla battuta finale.
Ho trovato gli intrecci convincenti, i personaggi reali e la storia divertente.
E mi ritengo molto soddisfatta.
brav@  
complimenti

15Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 23, 2023 6:20 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

In questo racconto la comicità funziona. Ricorda in alcuni passaggi le commedie di Feydeau, con quegli intrecci sensuali ma mai volgari e l'ambientazione alto borghese dove solitamente servi e servette si prendono gioco del padrone.
La scrittura è buona. Alcuni paletti un po' forzati, anche se alla fine anche l'ambientazione messicana risulta simpatica.
Un buon lavoro. Da considerare.
Complimenti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

16Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Ven Mar 24, 2023 11:51 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ultimo racconto che commento prima di affrontare la cinquina.
Che se lo step è stato sofferto e faticoso, anche il finale penso proprio non sarà diverso.

Un racconto simpatico e frizzante, con un originale incastro dei paletti - ben visibili in tutto lo svolgersi della vicenda - e che starebbe bene portato sul palcoscenico, con caratterizzazioni dialettali. Qualsiasi impronta appunto dialettale si presterebbe, anche se declinata in napoletano renderebbe benissimo l’insieme di personaggi, trama e vicenda e fantasia per il quotidiano “sopravvivere”. Per sintetizzare: Totò docet.
I paletti sono ben presenti, anche se del ciabattino come professione c’è poco, molto di più la sua abilità di profittatore; professore e corridoio sono decisamente al centro della vicenda; il periodo storico alla fine poteva essere qualsiasi data, ma va bene così, è uno dei paletti, perquindi.
Una lettura divertente, con un buon ritmo, buona scrittura, salvo alcune note, ma piccole cose. L’unica cosa è il finale: capita di voler, alla fine di una determinata vicenda (l’ho rilevato soprattutto sui testi piuttosto brevi) informare il lettore di cosa è accaduto ai protagonisti dopo e si ha a volte l’impressione di un qualcosa di forzato, di troppo “corto” rispetto al resto. Eppure non è che ci siano altri modi per approcciare la cosa.
Buona prova quindi per questo step che ha fatto penare un po’ tutti.

Le mie note
Qualche virgola mancante.
Si, si, certo, capisco - Sì, sì con l’accento
la propria parte - meglio “la sua parte” e, appena dopo, “sottrarlo a un destino”, per non ripetere sua/suo
Prof Sansonetti: la prima volta il Prof.  ci poteva stare, per dare enfasi alla presentazione, ma poi lo sostituirei con professore
pietre spudoratamente finte ma di  dai colori sgargianti
di Via Frattini». Le virgolette non servono
che nel frattempo si è documentato. Detto così sembra che il professore si documenti in quel frangente, mentre lo ha fatto sicuramente nei giorni precedenti. Leggo meglio “che si era ben documentato”.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

17Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Dom Mar 26, 2023 4:22 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ecco il più classico degli esempi di come si doveva scrivere un racconto comico! facile a dirsi dopo averlo letto...
Bello davvero, scorrevole, divertente e con una logica coerente che non lascia mai il racconto.
I personaggi sono tratteggiati perfettamente, ci cali dentro a una commedia scollacciata all'italiana degli anni '70/'80 riuscendo a trasmettere comicità senza mai scadere nel volgare, altro rischio altissimo che hai saputo schivare abilmente.
Qualche forzatura per incastrare tutti i paletti ma penso che chiunque di noi l'avesse messa in conto nel momento stesso in cui sono usciti i paletti.
Infine, ma andrebbe detto come fattore principale per la scelta del voto finale, un racconto in cui non ho trovato alcun refuso, in cui la scrittura è al servizio del racconto con dialoghi 'perfetti e una scorrevolezza che ha contribuito non poco alla leggerezza e alla scorrevolezza della lettura.
nella cinquina, senza dubbio.


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18Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Dom Mar 26, 2023 7:21 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Una bella commedia teatrale di stile classico appare dal complicato intrigo di paletti. Che dire... ottima l'idea, ben scritta, ben delineati i personaggi, paletti più o meno importanti, ma comunque presenti.
L'incipit iniziale non mi ha fatto partire col piede giusto, ma non c'è dubbio che il racconto poi prende vita, regalando momenti divertenti. Sicuramente un buon lavoro, complimenti e grazie!

19Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Mar Mar 28, 2023 9:33 pm

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Tre o quattro battute valgono la lettura di tutto il racconto: Chicken-Itzá, cos’ha il Sole più di voi per essere entrato senza intoppi nella Vergine?, Quel Pollo del Barone.
Un racconto con uno stile antico (emblematico quel “una donna, ancora signorina”), molto ben scritto e di piacevole lettura. Tanti paletti sono veramente marginali (il contesto storico, il corridoio), ma devo dire che mi è piaciuto, soprattutto per quel profumo d’antan che lo avvolge.

20Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 30, 2023 1:49 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, di sicuro, non sto qui a tergiversare, ti becchi un posto in cinquina. Mi hai davvero divertito, in modo intelligente e mai sopra le righe, con una scelta stilistica e linguistica direi perfetta. I personaggi, così inquadrati, precisi, tagliati con l'accetta, sono la scelta giusta per questo tipo di racconto, che facilmente si può adattare in teatro. L'unica cosa che avrei evitato è quell'incipit che sinceramente non aggiunge nulla, anzi. O almeno, se era tua intenzione creare una sorta di cornice, cercherei di riscriverla sotto forma di ulteriore scenetta e non come un onnisciente che parla ai lettori. Comunque, ripeto, sei stato superlativo. A rileggerci!


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21Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Gio Mar 30, 2023 9:54 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Davvero un bel racconto!
La scrittura scivola via senza intoppi, la storia è divertente perchè propone una classica beffa, dove il lettore/fruitore si sente partecipe più del solito perchè i tiri mancini ai ricchi trovano sempre un largo consenso.
L'intreccio è convincente: in quest'ottica però l'incipit iniziale risulta un po' superfluo, forse da eliminare.
Ho trovato e Erminio e mi hai fatto riflettere sulla D eufonica: credo sia corretto metterla, anche se ed Erminio suona ancora peggio di quello di prima...
Una buona storia, che rimane impressa e con un finale davvero azzeccato.

22Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Ven Mar 31, 2023 5:10 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Chicken Itzá può sembrare simpatico, ma non credo che nel 1939 i messicani amassero la lingua inglese (magari mi sbaglio). Non mi è piaciuta la parola "ritardati" perché la dice il narratore; concedo il dubbio del contesto "il professore".
Non ho capito il senso dell'incipit. È vero che si collega all'explicit, ma non mi convince proprio la costruzione e la frase finale 'Ma veniamo alla storia."
Non regge anche perché poi il flashback è narrato al presente ed è addirittura chiuso al futuro, per poi tornare all'explicit al presente ma in un piano temporale diverso. Io toglierei del tutto l'incipit, ma il racconto è tuo e decidi tu.
I paletti sono inseriti in modo piuttosto casuale: il calzolaio, il corridoio e Chichén Itzá possono essere sostituiti tutti senza praticamente cambiare il racconto. Solo il 31 agosto 1939 riesce a uscire sia pure debolmente nell'ambientazione.

Complimenti per aver provato il genere comico. I personaggi ci sono, sufficientemente caricaturali, e secondo me sono gestiti in modo più che sufficiente gli ingredienti di una commedia degli equivoci. Molto ben congegnata la trama.

Grazie e alla prossima.


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23Il collier di Montezuma Empty Re: Il collier di Montezuma Ven Mar 31, 2023 5:18 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'operetta in costume molto ben congegnata e con un ritmo trascinante, scritta facendo ricorso a un umorismo comunque garbato nonostante l'argomento. Corridoio ben presente in quanto contenitore di gran parte dell'accaduto. Certo, forse sostituibile facilmente con un salotto, o altra stanza, ma la gestione un po' teatrale lo trasforma comunque in un palcoscenico che il lettore non perde mai di vista.
Personaggi e situazioni divertenti e scrittura pulita, carica al giusto. Il genere lo pretende, ma l'autore non esagera e anche per questo merita un applauso. Probabile che lo vedremo nella cinquina di tanti.
Complimenti.


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