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1Donkey Empty Donkey Dom Mag 07, 2023 12:28 pm

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Una pioggia sottile fa rilucere come uno specchio la strada su cui si affacciano i grandi palazzi fiorentini. La cappa plumbea colora di grigio le pareti e i volti dei passanti che camminano spediti rasentando i muri. I rintocchi delle campane richiamano i fedeli alla Messa della domenica.
Una folata di vento improvvisa costringe un anziano a soffermarsi: solleva il bavero del cappotto, infila una mano nella tasca per assicurarsi che il contenuto sia ben protetto dall’umidità, quindi prosegue incurante delle gocce che grondano dalla tesa del suo cappello. Procede a capo chino, con un’andatura strana, come se camminasse senza piegare le ginocchia, eppure si muove agile senza l’ausilio di un bastone.
Alza lo sguardo solo quando raggiunge palazzo Ginori. Al centro della facciata, lo scudo con l’arme della famiglia appare di un azzurro sbiadito.
Il vecchio afferra il picchiotto bussando con vigore; poco dopo una domestica apre la porta: indossa un abito color carta da zucchero e un ampio grembiule immacolato; ha i capelli raccolti e lo sguardo severo. Appena lo vede resta impalata sulla soglia fissandolo senza dire una parola.
Lo sconosciuto si toglie il cappello mostrando una folta chioma canuta e resta a sua volta in attesa. Il fermo immagine dura qualche istante, ma il tempo sembra dilatarsi all’infinito.
«Desiderate?» La donna è la prima a riscuotersi.
Per tutta risposta, il vecchio inizia a gesticolare indicando la propria bocca da cui non esce che un suono gutturale simile al raglio di un asino.
La domestica sta per richiudere la porta quando lui tira fuori dalla tasca una copia delle “Avventure di Pinocchio - storia di un burattino”, apre la copertina e le mostra la pagina bianca mimando il gesto di firmare.
La donna lo squadra da capo a piedi e gli fa cenno di attenderla fuori.
L’uomo rimette il libro in tasca e aspetta con la fermezza di una guardia reale, indifferente alle occhiate curiose delle poche persone che gli passano accanto.
Dopo un’attesa di almeno un quarto d’ora, è il padrone di casa che esce ad accoglierlo.
«Entrate, vi prego, non vorrei che vi buscaste una polmonite con questo tempaccio!» Vedendolo titubare, gli offre una calorosa stretta di mano: «Piacere, sono Paolo Lorenzini, il fratello di “Collodi”.»
L’uomo si apre in un sorriso ricambiando la stretta. Sul dorso della sua mano destra spicca una profonda cicatrice.
All’ingresso, deposto il cappotto fradicio, cammina in punta dei piedi per evitare di bagnare il pavimento lustrato a specchio dimostrando di possedere l’elasticità di un giovane.
Salgono al piano superiore e si accomodano sul divanetto in salotto accolti dal tepore benefico di una stufa a carbone.
«Immagino che non lo sappiateMio fratello, purtroppo, è venuto a mancare all’improvviso un mese fa.»
Un raglio addolorato fende il silenzio della stanza, lo sconosciuto non riesce a trattenere le lacrime.
Lorenzini lo abbraccia forte sotto lo sguardo attonito della domestica.
«Voi siete Donkey, vero?»
L’anziano resta a bocca aperta.
«Non ve ne abbiate a male, vi conosco dai racconti di mio fratello. So che eravate buoni conoscenti. Vi chiamano così, ma non ho mai saputo il vostro vero nome.»
Augusto Fitzgerald, marinaio dal volto solcato dalle lunghe esposizioni al sole, dalla salsedine e dall’età, annuisce. Mima il gesto di scrivere.
«Ma certo! Che sprovveduto sonoVi procuro subito carta, penna e calamaio. Intanto, gradite una tazza di tè? Non ne assaggerete uno migliore a meno che non vi rechiate direttamente a Ceylon.»
Un cenno di assenso è sufficiente: la governante si avvia in cucina con sollecitudine.
«Ah, dimenticavo. Adele, serviteci anche un po’ dei vostri dolcetti.»
L’ospite congiunge le mani in segno di ringraziamento.
Una volta rimasti soli, il padrone di casa si schermisce: «È una brava donna, molto protettiva. Vi prego di scusarla se vi è sembrata un po’ brusca.»
La domestica entra poco dopo nella stanza sorreggendo un vassoio con un bricco fumante. Le tazzine di porcellana sono finemente decorate con motivi floreali e recano impresso un cartiglio con le cifre “P” e “L” in oro zecchino: le iniziali di Paolo Lorenzini, direttore della famosa fabbrica di ceramiche Ginori di Sesto Fiorentino. Dei biscottini di fragrante pasta frolla con granella di frutta secca e canditi completano il piccolo rinfresco.
Lorenzini legge a voce alta il nome dell’ospite. Il tratto impresso sulla carta è stentato e pesante, il foglio in alcuni punti sembra essersi bucato, l’inchiostro fiorisce in macchie che si espandono con rapidità.
«Augusto... che nome importante avete! Sentite, ecco, non so come dirvelo, ma io penso che sia stato proprio mio fratello dal cielo a guidare i vostri passi fino a qui. Era mia intenzione venirvi a cercare per una certa faccenda che vi dirò, ma non sapevo proprio come potervi rintracciare.»
Il vecchio marinaio, all’improvviso, sembra una statua di sale.
«Non capite, vero? E come potreste? Su, seguitemi. Dovete assolutamente vedere una cosa.»
Salgono due rampe di scale prima di giungere in un corridoio che conduce a una porticina.
Sembra di essere in un’altra abitazione: lasciate alle spalle le volte affrescate e le porte di legno intarsiato, questa parte della casa ha un non so che di monastico.
Il padrone di casa estrae una piccola chiave dalla tasca. Aperta la porta, i due entrano curvando leggermente le spalle.
La luce naturale che filtra dall’abbaino, complice la giornata grigia, non è sufficiente a illuminare il locale. Lorenzini accende la lampada a petrolio che si trova a portata di mano su di una mensola in prossimità dell’ingresso. Uno spesso strato di polvere riveste la gran parte degli oggetti depositati: vecchi bauli, cianfrusaglie, perfino la custodia di un violoncello e un cavalletto da pittore… ma, dietro uno scaffale stracolmo di libri e riviste, ci sono uno scrittoio e una sedia: un angolo nascosto e silenzioso.
«Vedete, è qui che Carlo ha scritto il suo Pinocchio. Ma… non vi ho condotto quassù per questo.»
Il fratello di Collodi apre un cassetto dello scrittoio, tira fuori una cartella che contiene una serie di disegni e la porge ad Augusto.
Al vecchio lupo di mare tremano le mani mentre gira in modo febbrile ogni foglio. Tira su col naso, si pulisce con la manica della giacca e, senza curarsi della polvere, si siede sul pavimento sconvolto dai singhiozzi.
«Credetemi, comprendo la vostra emozione.»
Una pagina dopo l’altra, l’uomo non riesce a smettere di tremare.
«Vi racconto una storia. Una sera, rincasando a tarda ora, mi parve di sentire un insolito trambusto. Salii le scale di corsa e mi avvidi che una luce filtrava dalla camera di mio fratello. Bussai ma egli non mi rispose. Allora, temendo che si sentisse male, mi decisi ad aprire. La stanza era sottosopra. Lui si affannava a frugare in ogni angolo, camminava a gattoni come un infante, infilava la testa sotto al letto e buttava all’aria tutto quello che trovava. Pensai che fosse impazzito.»
Il marinaio si tappa le orecchie e fa un cenno di diniego.
«Gli chiesi cosa stesse cercando con tanta foga. Rispose in malo modo che la cosa non mi riguardava. Non era da lui comportarsi così, non con me che lo avevo accolto in casa mia e lo sostenevo in ogni sua necessità.»
L’anziano mima il gesto di riempire un bicchiere e bere.
«No, no, non era ubriaco e neppure pazzo. Solo che non trovava più una cartella che conteneva certi disegni. Disse che era sicuro di averla lasciata in bella vista sul comodino e che senza quella non poteva scrivere una storia che aveva in mente. Passammo la notte a cercarla finché anche Adele si svegliò per la confusione. Aveva rimesso in ordine la camera e riposto i disegni in soffitta.»
L’anziano mima il gesto di asciugarsi il sudore dalla fronte.
«Già, quella sera, per fortuna, tutto finì bene. Carlo, una volta calmatosi, mi raccontò di avervi conosciuto al Caffè Michelangelo. Mi disse che eravate circondato da un gruppo di artisti che osservavano le vostre movenze simili a quelle di una marionetta. Vi avevano messo al centro e facevano degli schizzi sui loro blocchi ridendo in modo sguaiato delle vostre gesta. Voi non sembravate turbato da tanto interesse. Vi ripagavano a suon di punch ed eravate poco sobrio. Il fatto di vedervi schernire in tale modo, lo disturbò e volle invitarvi al suo tavolo per togliervi da quell’impiccio poco dignitoso. Dovete sapere che Carlo, da giovane, aveva intrapreso gli studi per diventare sacerdote. L’attitudine del buon samaritano ce l’aveva nel sangue Quegli ubriaconi non la presero bene e scoppiò una rissa. Voi proteggeste mio fratello col vostro corpo e foste colpito in vece sua col vetro di un bicchiere rotto. Ma questa parte della storia non serve che ve la racconti, ne portate ancora il segno.»
 
Gli diedi appuntamento per la sera successiva. Quell’uomo aveva rischiato di perdere la mano per causa mia e non mi davo pace. Non spiccicava una parola e quando tentava di farlo emetteva un suono così ridicolosembrava il raglio di un ciuco. Per questo gli avevano affibbiato il nomignolo di Donkey. Venni a sapere che non era nato muto, lo era diventato a causa di un episodio sconcertante che poi lui stesso ebbe modo di rivelarmi.
E come fece se non poteva parlare?”
A gesti: era bravissimo a mimare. In seguito, grazie a questi disegni, tutto mi fu chiaro.”
C'è una grande naveera un marinaio?
, un baleniere. La nave su cui era imbarcato si era spinta fino ai mari sud orientali dell’Asia. Navigavano da molti giorni senza successo, erano tanto scoraggiati da esser sul punto di abbandonare l'impresa quando avvistarono lo sbuffo di un grande esemplare. Il capitano ordinò di seguirlo sfidando la sorte. Li spronava promettendo loro molti zecchini d’oro dicendosi certo che la cattura di quella balena avrebbe fruttato a tutti una fortuna.
La presero?
No. Donkey mi fece capire che la caccia durò molti giorni. Finirono fuori rotta. Le riserve d’acqua e di cibo stavano per esaurirsi mentre il rum era finito da tempo… Così, appena fu possibile, attraccarono nei pressi di una baia di una piccola isola. Non era segnata nelle carte, ma la spiaggia era di rara bellezza e tutti sembrarono felici della loro buona sorte.”
Oh, mio Dio, e questo cos’è? Non ho mai visto un animale simile!”
Caro fratello, questa bestia fu la rovina della spedizione. Era una lucertola così grande da sembrare un drago delle fiabe. Il capitano, quando la vide, si mise in testa di catturarne un esemplare dicendo a tutti che quel rettile valeva molto più di una balena, che un animale così non si era mai vistoSotto la verga e le minacce, i marinai iniziarono la caccia, ma una volta lanciati gli arpioni, la bestia si difese e li attaccò strappando loro le carni a morsi. Molti finirono così, altri, raggiunti dalla sua lunga lingua velenosa, morirono con grandi patimenti nei mesi successivi. Donkey riuscì a salvarsi gettandosi in acqua, ma per lo spavento e l'orrore perse la capacità di parlare”.
Come fece a tornare a casa?”
Alcuni, compreso il capitano, riuscirono a raggiungere la nave e salpare. Al rientro da quella tremenda avventura il mio strano amico decise di abbandonare per sempre le vie del mare. Per sopravvivere iniziò a girovagare per le piazze dei paesi vivendo di elemosine come artista di strada. La gente si radunava per vederlo gesticolare, rideva delle sue disavventure. I bambini adoravano vederlo mimare le movenze del drago, soprattutto quando apriva la bocca a dismisura fingendo di mangiarli.”
Sembra una storia così assurda
Ti confido di aver sospettato che fosse un gran bugiardo, ma, frequentandolo sera dopo sera, mi convinsi che non mentiva e mi misi in testa di aiutarlo. Pensavo che se lo avesse visitato un bravo dottore forse poteva ricominciare a parlare. Avrei pagato io l'onorario, ma un giorno non lo trovai più. Tornai al caffè Michelangelo, chiesi di lui, ma nessuno seppe dirmi dove fosse andato.”
E questi disegni? Come li hai avuti?”
Li ho acquistati dagli artisti che li avevano fatti e posso dire di non aver mai speso meglio i miei denari”.
 
Augusto si alza, scuote i pantaloni dalla polvere e dà una lieve pacca sulle spalle al padrone di casa del tutto assorto nei ricordi.
«Perdonatemi, ero soprappensiero. Forse non ci crederete, mio fratello voleva aiutare voi, ma, in realtà, voi avete aiutato lui.»
L'anziano marinaio fa cenno di non capire.
«Pinocchiol'avete ispirato voi. Siete voi stesso. Le vostre movenze, il fatto di non riuscire a parlare, l'asino, la balena, la promessa degli zecchini… Mangiafuoco è il capitano avido che trattava il suo equipaggio come burattini. La vostra conoscenza e questi disegni che raccontano la vostra vita gli hanno dato l'ispirazione per scrivere la storia che tanta fortuna sta riscuotendo. Prendeteli, sono vostri. C’è anche un legato a vostro favore nel testamento di mio fratello. Per questo avevo intenzione di cercarvi.»
Un accenno di sorriso illumina il volto incartapecorito del vecchio.
«Adele mi ha riferito che vi siete presentato qui perché Carlo firmasse la vostra copia di “Pinocchio”.»
Donkey, con gli occhi lucidi, emette un raglio di assenso.
«Donatelo a me quel libro. Ecco… io vi chiedo la gentilezza di metterci la vostra firma. Ne sarei onorato.» Lorenzini gli porge una penna ben inchiostrata.
Il vecchio marinaio sgrana gli occhi, apre la copertina e, con gesto da scrittore consumato, scrive il proprio nome in stampatello.
I due uomini si abbracciano prima di salutarsi.
Paolo Lorenzini giura di aver sentito Donkey sussurrare: «Grazie.»

2Donkey Empty Re: Donkey Sab Mag 13, 2023 9:14 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto nel suo complesso l'ho apprezzato e gradito, seppure mi sembra ci sia un leggero squilibrio(non so se voluto) tra le due parti.
La prima, sebbene sia una sorta di lunga introduzione alla storia, mi è sembrata troppo ingessata, troppo formale, pur tenendo in considerazione l'anno in cui è ambientata. La seconda, quella dove a narrare è il Collodi più famoso, scorre davvero molto bene, forse grazie al materiale avventuroso che regala alla narrazione maggiore ritmo.
Ciò che ho trovato mirabile è l'aggancio con la storia di Pinocchio dell'avventura del marinaio Donkey nell'isola di Komodo, con i vari indizi che avevi disseminato: l'asino, la balena, gli zecchini, Mangiafuoco. 
Ciò che mi sembra fuori posto è Donkey, il nomignolo pronunciato all'inglese. Cioè, mi fa strano che i fiorentini, così gelosi e orgogliosi della propria lingua, nel 1890, possano fare ricorso a un termine inglese, invece di chiamarlo ciuco o somaro. A meno che ci sia qualcosa che mi sfugga. Non so, mi sembra una incongruenza questa qui, qualcosa di forzato.
Ma ripeto il giudizio, la lettura mi è piaciuta e il racconto ha dei punti davvero validi.

3Donkey Empty Re: Donkey Dom Mag 14, 2023 5:43 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Avevo appena posto un autore sul mio podio ma tu sei riuscito nell'impresa di spingerlo giù di un gradino. Mi è piaciuto moltissimo la tua fantasia nel creare quel personaggio di Donkey dal quale poi Collodi ha tratto il suo famoso Pinocchio. Non c'è nulla da dire nemmeno sulla scrittura scorrevole e leggera fino alla fine. Bravissimo. Continuo a scrivere al maschile e non so perchè. Magri mi sbaglio però... Super.

4Donkey Empty Re: Donkey Mar Mag 16, 2023 9:27 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

questo pezzo mi è piaciuto parecchio.
bella e commovente la storia, buone le descrizioni ma, soprattutto, ottima l'emotività che esce dalle righe.
forse la prima parte scorre meno della seconda, ma il risultato complessivo lo trovo talmente buono che alla fine non fa differenza.
un personaggio anomalo, Donkey, ma molto ben caratterizzato.
non riesco ad aggiungere altro, per ora.
davvero bello.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Donkey Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

5Donkey Empty Re: Donkey Mar Mag 16, 2023 9:46 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Ho dato una rapida occhiata ai commenti che mi hanno preceduto e mi hanno portato a rileggere il testo di nuovo cercando di partire di nuovo.
Mi dispiace ma confermo la prima impressione. Tecnicamente nulla da dire: scrivi bene e non fai errori.
Ma il racconto mi sembra freddo privo di pathos, non riesce a suscitarmi quelle emozioni che pure la cruda vicenda raccontata meriterebbe.
Forse sarà che amo troppo Pinocchio per vederlo "usato" in questo modo e quando si ama si pone l'oggetto amato su un piedistallo. E lo si rende intoccabile.
Grazie comunque

6Donkey Empty Re: Donkey Mar Mag 16, 2023 10:08 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Uno strano “prequel” i disegni come moderne “carte fabula” che hanno ispirato Collodi nella stesura del suo capolavoro. Il capolavoro non si tocca e non viene toccato affatto dalla fantasia dell’autor che ha immaginato una possibile fonte d’ispirazione che nulla toglie alla storia originale. Il personaggio di Donkey emerge e appare credibile, pur non dicendo una parola si materializza davanti agli occhi.
Il contesto storico è piuttosto curato alcune notizie (ho verificato) sono assolutamente vere come lo è il fratello di Carlo Lorenzini.
Si respira ottocento anche nel tè che proviene da Ceylon (così si chiamava allora l’isola). Nessuna data espressa ma tutto si svolge chiaramente nell’anno richiesto.
Un buon racconto che ho letto volentieri.

7Donkey Empty Re: Donkey Mer Mag 17, 2023 1:56 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Racconto con connotazione storica ben precisa e ben armonizzato proprio in questo contesto. Un mimo per necessità ma che fa di questa caratteristica la sua virtù. La soffitta dove è stato scritto Pinocchio. Insomma, dal punto di vista dei paletti nulla da eccepire, molto ben inseriti e caratterizzati, senza forzature. Ma… veniamo ai ma: non si preoccupi l’autore, non ne ho molti. In particolare, l’unica nota che posso fare è una scrittura molto ricca di particolari e descrizioni ma un po’ avara di emozioni: stando attenti le si trovano pure ma spesso risultano amalgamate al resto del testo e non riescono pertanto a emergere. Lo stile di scrittura nel complesso è buono, sebbene qualche virgola in più non sarebbe stata male. Noto invece, e qui l’autore è stato davvero bravo, che il lessico e lo stile si sono mantenuti costanti per tutta la narrazione: questo è decisamente un plus. Trama originale, peraltro. Nel complesso un buon racconto, che tuttavia non so se rileggerei se non al di fuori del contest.

8Donkey Empty Re: Donkey Sab Mag 20, 2023 2:02 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ma che bel racconto.
Dall'idea alla realizzazione, tutto ha funzionato molto bene.
Parlando di idea, sarei curioso di sapere come ti è venuto in mente, o se addirittura esistono delle ricostruzioni di come Collodi abbia trovato ispirazione per il suo Pinocchio, e questa sia una di esse.
Potrei fare una ricerca in rete ma non voglio rovinarmi la sorpresa.

Ottima anche l'ambientazione. In effetti sei riuscito a ricostruire bene le atmosfere da fine '800 senza mai menzionare l'anno e dandone solo le dovute suggestioni: ottimo.

L'emotività di Augusto mi è sembrata inizialmente esagerata, poi pian piano ho cominciato ad accettarla e inserirla nel contesto di questo particolare personaggio. Il nome Donkey, all'inglese, forse un po' stona in effetti, visto anche il periodo storico. Però magari c'è un fondo di verità, chissà.

Sull'avventura vissuta da Donkey e che gli ha fatto perdere la voce, io mi sono fatto l'idea che non sia vera, e me lo ha fatto pensare un dettaglio: il fatto che lui la mimi come parte del suo repertorio. Dopotutto, un evento così traumatico sarebbe qualcosa da tenere confinato dentro e non rivangare mai per un uomo traumatizzato.
Ma questa è ovviamente una mia speculazione fine a se stessa.

L'unica cosa che non mi ha entusiasmato è il parlato dei personaggi che, soprattutto all'inizio poi migliora, sembrano ingessati in un linguaggio forzatamente ottocentesco.

A parte questo, il racconto mi è piaciuto molto.

9Donkey Empty Re: Donkey Lun Mag 22, 2023 1:18 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Inizio dicendo che il racconto è scritto molto bene. Mi associo a chi ha già notato l'abilità dell'Autore nel mantenere un registro consono all'ambientazione temporale della storia.

Ho trovato molto originale la chiave di lettura sull'origine del capolavoro di Collodi. Anch'io mi chiedo se ci sia un fondo di verità oppure se è tutta farina dell'Autore. In ogni caso non credo che l'essenza del racconto perda la sua efficacia narrativa. Quanto alle emozioni che suscita ritengo che forse è l'unico "difetto" di questo testo: il pathos si percepisce, ma non esplode né con la storia in sé, né attraverso le vicende collaterali e precedenti del personaggio di Donkey. Come se gli stati emotivi di Augusto fossero imbrigliati nel suo mutismo. Non so, forse si sarebbe potuto dare "voce" a Donkey facendolo scrivere e mimare nello stesso tempo. Prego l'Autore di prendere il mio "consiglio" con le molle perché il racconto così com'è funziona benissimo.

In questo step il genere è libero per cui ci sono molte sfumature che occultano definizioni precise. Infatti questo racconto non saprei proprio in quale genere collocarlo. lo rileggerò sicuramente.

Grazie

10Donkey Empty Re: Donkey Lun Mag 22, 2023 5:47 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Petunia ha scritto:
Si respira ottocento anche nel tè che proviene da Ceylon (così si chiamava allora l’isola). 
Ciao Autore. Parto da questo commento di Petunia per il mio commento, perché mi sembra calzante per quello che voglio dire sul luogo. Forse c'è più Sri Lanka che Indonesia, e sicuramente non scommetterei sul paletto spaziale nel leggere il tuo racconto. Per me è abbastanza defilato come paletto. L'unico che mi sembra calzante appieno è quello temporale, che infatti caratterizza tutto il racconto. Il mimo mi ha lasciato qualche perplessità, visto che in realtà è un marinaio, o al massimo un artista di strada. La soffitta invece non mi aveva lasciato dubbi sulla mia pronuncia riguardo l'ammissione: marginale e sostituibile con qualsiasi stanza. Considerando che ho visto il varano solo perché conoscevo i paletti, sommando soffitta e mimo avevo dato parere di non ammissibilità. Questo te lo dico per correttezza, sia verso di te sia verso gli altri racconti, in gara ed esclusi.
Detto questo, è innegabile che il racconto funzioni e sia piacevole da leggere, ma temo che ne risulti una lettura troppo legata al contest. Non che questo sia necessariamente un difetto, ma credo che resterei molto perplesso nel leggere questo testo slegato dai must di questo step. Ad ogni modo, grazie di aver partecipato e di averci regalato la tua storia.


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

11Donkey Empty Re: Donkey Lun Mag 22, 2023 9:58 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Visto che cercando in rete non ho trovato tracce di questo Donkey, ne desumo che tutta la storia di come si sia formata nella mente di Collodi l’ispirazione per le avventure di Pinocchio che ci hai raccontato in questo gradevole brano, sia frutto della tua fantasia. Solo per questo meriti un plauso perché il risultato è veramente verosimile e non trasmette niente di artefatto, di costruito. Al netto dei vincoli di questo step che ti hanno costretto a qualche acrobazia la storia non ha punti deboli.
Ti inviterei a riscriverla omettendo almeno il vincolo più ostico che ha obbligato il protagonista ad andare fino in Indonesia per rispettarlo.
Quanto al resto, non ho osservazioni da fare. Forma perfetta (almeno non ho notato niente di notevole). Il lessico mi è sembrato molto appropriato per l’anno 1890.
Molto belle le descrizioni ambientali nella parte iniziale che hanno creato un'atmosfera d'epoca.
Un ottimo lavoro.

12Donkey Empty Re: Donkey Mar Mag 23, 2023 8:19 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Molto originale legare la nascita di Pinocchio a un incontro con  un personaggio particolare.
Tutto è calato coerentemente nel periodo storico, anche il lessico utilizzato e i dialoghi tra i personaggi.
Una storia nella storia, nella quale sei riuscito a inserire i paletti (il mimo un po' forzato) con naturalezza. E inserire una storia nella storia mi sembra un escamotage utilizzato spesso (a volte anche da me) per inserire paletti astrusi.

13Donkey Empty Re: Donkey Gio Mag 25, 2023 10:26 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto parte lentamente; già dalla prima frase si capisce che siamo alla fine dell'Ottocento. La scrittura è quella e se da una parte è un bene, dall'altra la lettura rimane un pochino pesante, anche perché nella prima parte non succede poi molto. 

L'idea è veramente geniale. Mi piacerebbe sapere come ti è venuta in mente, perché è una delle più originali che abbia visto finora.

Nel racconto ci sono molte lacrime, ma dal punto di vista emotivo rimane un pochino freddo come testo. Lo ripeto da un po' ormai, non è che i testi debbano per forza emozionare, e in questo caso va bene così, perché la trama di per sé è interessante.

Quello che ho trovato fastidioso, ma non saprei come migliorare, è la parte centrale in cui il narratore diventa Collodi stesso. Non so, sembra cambiare di punto in bianco, anche dal punto di vista stilistico.

I paletti, invece, sono veramente sul filo in precario equilibrio. Ci sono, ma non sono così funzionali, soprattutto la stanza.

In conclusione, sono combattuto. Ci sono cose che mi sono piaciute parecchio e altre che invece non mi hanno convinto

14Donkey Empty Re: Donkey Dom Mag 28, 2023 4:55 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Prima di ogni altra considerazione, un plauso alla grande fantasia dell'autore per aver creato questo personaggio e averlo legato alla nascita di Pinocchio, seminando anche tanti riferimenti più o meno espliciti nel testo .
Il racconto è costruito molto bene e mi è sembrata azzeccata anche la parte centrale, nella quale si cede la parola a Collodi stesso, per rendere più fluida la narrazione delle disavventure del marinaio.
La scrittura è densa, articolata, ed echeggia bene l'atmosfera ottocentesca della vicenda, evocata pienamente anche dalle descrizioni di luoghi, ambienti e atteggiamenti. Nessun errore o refuso né frasi troppo pesanti a ostacolare la lettura.
Gli unici appunti che mi sento di fare riguardano in primo luogo il soprannome del personaggio, che dà anche il titolo al racconto stesso: un nomignolo inglese mi suona un po' stonato, anche in un ambiente, quello fiorentino dell'Ottocento, che è sempre stato molto frequentato da personaggi anglofoni di ogni genere; tanto più che ad affibbiarglielo sembra siano stati gli avventori/artisti del bar. Sarebbe magari bastato chiarire, anche en passant, che il soprannome se l'era portato dietro dai suoi viaggi.
La seconda critica riguarda invece i luoghi dell'incontro fra Donkey e Lorenzini: il Caffè Michelangelo chiuse i battenti nel 1866 e questo vuol dire che l'ispirazione di Pinocchio ha "covato" per quasi vent'anni; e Firenze stessa risulta un po' fuori mano per i vagabondaggi di un marinaio, al contrario, che so, di città come Livorno o Pisa...
Il lavoro resta comunque molto valido e degno di attenzione.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

15Donkey Empty Re: Donkey Dom Mag 28, 2023 6:08 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, alla fine ho trovato piacevole la lettura di questo tuo racconto, sì, dico "alla fine" perché è solo tirando le somme che riesco a digerirlo. Te lo dico sinceramente, l'idea di partenza e la fantastica caratterizzazione di Donkey hanno risollevato il testo, che fino a quel momento non mi era piaciuto. Lo stile, così forzatamente retrò, mi ha bloccato, l'ho trovato involuto e farraginoso, soprattutto nell'incipit. Verso la fine diventa tutto più fruibile, ma la prima parte ha bisogno (a parer mio si capisce) di una sistemata. Inoltre c'è poca partecipazione emotiva, il narratore è lontanissimo, asettico quasi, in un racconto dove tutto è dialogo e tutto è statico una scrittura più partecipata avrebbe dato un ritmo migliore e portato dentro il lettore più facilmente (e prima).
A rileggerci!


______________________________________________________
Donkey Senza_10

16Donkey Empty Re: Donkey Gio Giu 01, 2023 10:20 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Comincio con il dire che questo racconto è scritto benissimo, non solo perché non conitene il benché minimo refuso (io, almeno, non ne ho trovati, magari sei stat* bravissim* a nasconderli!), ma anche per la facilità con cui si legge nonostante la scrittura non sia affatto semplice, anzi, in più punti appare abbastanza ricercata tanto da calare perfettamente il lettore nell'epoca in cui si svolge il racconto.
Molto bene i paletti, impressionante lo sforzo di fantasia fatto per incastrarli tutti senza che appaiano forzati e la fantasia del racconto, addirittura la genesi di un capolavoro assoluto per grandi e piccini di goni epoca, è uno dei pregi principali del racconto stesso.
Che altro posso aggiungere? Che mi è piaciuto molto e che sicuramente entra nel ballottaggio per la cinqiuna finale.


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17Donkey Empty Re: Donkey Ven Giu 02, 2023 12:00 am

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Che dire di un racconto così?  È tutto cosi equilibrato che i paletti non si notano. Noi che li conosciamo li abbiamo individuati, ma nessuno è forzato o inserito prostep, e quindi over Rooms funzionerebbero altrettanto bene.
Mi sono appuntata un totoautore.
Una scrittura sicura e matura, abbinata a uno stile senza un tentennamento hanno fatto “alchimia” per una storia davvero originale, che abbina un buon lavoro di ricerca alla fantasia.
L’ho letto d’un fiato, l’incipit era davvero accattivante e non sono stata delusa.
Altro non ho dare se non farti tanti complimenti.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

18Donkey Empty Re: Donkey Ven Giu 02, 2023 12:25 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Luci e ombre, per me, in questo racconto, dove è innegabile la frizzante e intelligente fantasia anche se risulta molto tecnico nella realizzazione.
Se da una parte ho molto apprezzato l'idea e l'originalità, dall'altra l'uso massiccio del tell non mi ha tirato dentro la storia più di tanto: avrei preferito un po' più di show, lo confesso.
D'altronde relegare ai dialoghi la gran parte di un testo inciampa in questa difficoltà che, a mio avviso, non è stata ben aggirata.
Si ha una narrazione quindi particolare, dove i fatti vengono esposti con la narrazione impersonale del parlato, dove, per ovvie ragioni, le emozioni vengono lasciate in disparte, e questo toglie qualcosa al testo.
La parte dove Paolo racconta a Donkey cosa gli sia successo (quasi che lui non lo sappia) risulta quantomeno strana.
L'unica parte descrittiva è quella iniziale che poi non ha seguito nel testo con la stessa meticolosità, tanto da far percepire il racconto come diviso in due.
Alla fine si ha un quadro ben preciso delle dinamiche della storia che comunque sono ben amalgamate tra loro con il risultato di un bel racconto, godibile e ben scritto.
Tuttavia trovo sia un peccato che una penna così abile non sia riuscita a farmi emozionare di più.
All'epoca la presenza degli Inglesi a Firenze era massiccia (hanno anche un cimitero esclusivo) e quindi è plausibile che il soprannome ad Augusto sia stato dato in loco, anche se poteva essere più esotico e intrigante se fosse tornato sulla terra già battezzato, (poteva essere interessante anche sapere perchè un marinaio si ritira a Firenze).

19Donkey Empty Re: Donkey Lun Giu 05, 2023 11:58 am

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Autore
Altro racconto molto bello. Non so se la storia sia vera, se così fosse grazie per avermela fatta conoscere, ma va bene lo stesso se fosse solo immaginata.
L’ho letto con vero piacere, perché è scritto alla perfezione, con immagini nitide e dettagliate.
I personaggi sono vivi e reali, l’ambientazione perfetta.
Dico solo che in questa soffitta ci sono troppi racconti bellissimi e sarà davvero complicato sceglierne solo cinque.
Tantissimi complimenti!

20Donkey Empty Re: Donkey Mer Giu 07, 2023 4:49 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
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Ciao, Penna.

La parte che mi lascia più perplesso è il soprannome; nel 1890 si tendeva a italianizzare tutto, quindi mi sarei aspettato "Ciuco" al posto di "Donkey"; è solo una perplessità che non toglie nulla al racconto.
Mi viene da dire: complimenti per la fantasia. Prendere alcuni dei personaggi portanti delle Avventure di Pinocchio e mescolarli insieme per tirare fuori un unico personaggio e le sue avventure è un'idea davvero carina. Diciamo che forse non regge con la vera storia del romanzo, perché Collodi aveva fatto morire Pinocchio all'ottavo capitolo (se non sbaglio) salvo poi "resuscitarlo" a furor di popolo, ma l'idea è carina ed è stato divertente leggerla.
La soffitta mi sembra un po' sofferta; la descrivi come un luogo poco illuminato che necessita di un lume a olio anche durante il dì, per cui fatico a pensare che Collodi abbia potuto scrivere il romanzo proprio in quella stanza.
L'anno 1890 è l'anno di morte di Collodi e in quel periodo la Ginori di Doccia (o era già chiamata Ginori di Sesto?) era guidata proprio dal fratello Paolo.
Piaciuta anche la caccia al varano di Komodo, presentata quasi come la caccia a Moby Dick; mi verrebbe da chiederti: forse questo racconto prevedeva che Augusto si chiamasse in realtà Ismaele, salvo poi riscrivere la parte per inserire il paletto? Forse ce lo svelerai al terzo tempo.
Bello anche il marinaio che si riscopre mimo quando perde la voce e la voglia di tornare per mare.

Grazie e alla prossima.


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21Donkey Empty Re: Donkey Ven Giu 09, 2023 7:31 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
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Allora, va detto che Pinocchio è il mio libro preferito di tutti i tempi, quindi quando si parla di Pinocchio la mia asticella si alza di non poco.
Da quello che so la storia di Donkey è un invenzione. Il libro fu pubblicato a puntate. Anzi la prima metà del libro, che finiva con Pinocchio impiccato. Poi fu un successo e Collodi decise di ampliarla e farne un libro con quel finale in cui diventa un bambino vero.
Non mi spiace come hai rielaborato certi elementi del libro di Collodi nella origin story di Donkey. Forse un po' sul filo, ma funzionano. Comunque da purista della storia, ripeto ho apprezzato certe soluzioni.
In sé il racconto è ben scritto, curato, si legge con disinvoltura. Non hai ceduto alla tentazione di utilizzare un linguaggio troppo dal 1980, quindi un punto a favore.
Dove trovo dei difetti sono sulla soffitta, davvero poco presente, e sul mimo. Più che un mimo è una persona che ha perso la voce per un trauma. Ovvio che ha bisogno di mimare le sue parole, ma un mimo, nel senso comunque del termine, è un altra cosa.
Per i punti non lo so, sopratutto non è la storia di una stanza, ma il racconto l'ho letto davvero volentieri.


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22Donkey Empty Re: Donkey Sab Giu 10, 2023 3:23 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
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Bellissimo racconto, a partire dall'idea. Davvero originale. Ben scritto e ben ambientato.
I personaggi sono molto ben caratterizzati. Mi piace davvero molto soprattutto l'idea di base (scusa se torno sul concetto di partenza). Trovo geniale che l'ispirazione di Collodi sia partita da una persona reale, chiudendo in un certo senso il cerchio narrativo del romanzo.
Davvero complimenti.
Grazie


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

23Donkey Empty Re: Donkey Ven Giu 16, 2023 10:30 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao a tutti
Questo è il racconto che più di ogni altro mio scritto ha diviso gli utenti.
Credo che mi sia stato detto un po’ di tutto… emoziona, non emoziona,
è scritto bene, ha una scrittura involuta e rigida, sfrutta il nome di Pinoccchio (e Pinocchio non di tocca!) non c’è il mimò, c’è il mimo. Non c’è Komodo, c’è troppa indonesia, non c’è abbastanza soffitta, la soffitta c’è… quello che ha trovato quasi tutti concordi è il mancato gradimento
del nomignolo “donkey” , il ciuco… A nessuno è passato in mente di leggere il cognome del marinaio (Fitzgerald) certo, avrei potuto far capire meglio al lettore che il nomignolo glielo hanno affibbiato i marinai nel viaggio di ritorno, ma evidentemente ho fatto male i conti. E di questo ringrazio tutti perché cambierò senz’altro il titolo.
Quanto a Komodo, salvo errori grossolani che posso commetere per la mia ignoranza, ho letto che le isole Komodo nel 1890 non erano ancora state “scoperte”. L’unica cosa che le identifica certamente è la presenza del varano (che i marinai in questione non avevano mai visto prima)
Mi spiace che @Akimizu sia dovuto ricorrere al digestivo… se un giorno ci incontreremo hai una bevuta pagata.

Per quanto riguarda la rigidità della narrazione nella prima parte posso dire che l’effetto è quello che ho cercato per cui, sta bene che non vi sia garbato.
Mi ha anche fatto piacere che alcuni di voi si siano posti l’interrogativo se la storia fosse proprio andata così. È tutto frutto di invenzione.
Quando ho visto che Collodi era morto proprio nel 1890 sono andata subito a vedere se sui vari posti esotici proposti c’è ne fosse qualcuno in cui si potevano avvistare le balene. Komodo rispondeva ai requisiti ma al tempo non era stata ancora scoperta da queste parti per cui mi sono dovuta “giostrare” l’informazione.
Il racconto è nato da solo mi sono messa a scrivere e l’ho completato in velocità tant’è che l’ho inviato molto presto. Non avendo avuto riscontri negativi ho creduto che i paletti fossero considerati validi. Ringrazio @vivonic per l’onestà con cui ha manifestato il suo dissenso all’ammissione.

Grazie.

A Hellionor, The Raven, Arunachala, vivonic, Achillu e Fante Scelto garba questo messaggio

24Donkey Empty Re: Donkey Sab Giu 17, 2023 12:59 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Petunia ha scritto:Mi spiace che  @Akimizu  sia dovuto ricorrere al digestivo… se un giorno ci incontreremo hai una bevuta pagata.

Per la bevuta ci conto, anche se non sono dovuto ricorrere a nessun digestivo, te lo giuro! L'ho digerito (magari è un termine antipatico, scusami, non ci avevo fatto caso) da solo, perché come ti ho scritto ha dei lati estremamente positivi che cancellano quelli che per me sono meno riusciti, tutto qua.

25Donkey Empty Re: Donkey Sab Giu 17, 2023 10:44 am

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Petunia,

a me il racconto è piaciuto, soprattutto l'aggancio delle avventure del marinaio con quelle di Pinocchio, l'ho trovato geniale.
Ti dico la verità, quel Donkey può sembrare una cazzata, ma davvero mi ha lasciato un senso di estraneità.
Un soprannome "toscanizzato" nella mia classifica ti avrebbe fatto guadagnare di sicuro una posizione in più.
Sì, parlando di una futura revisione e nell'ottica di altri concorsi sarebbe saggio cambiare quel nome.
Comunque se ti girano ti capisco, quando ci tenevo succedeva anche a me.

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