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1Afrika Mayibuye Empty Afrika Mayibuye Sab Mag 13, 2023 12:15 pm

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La biografia

Mboti Gade Mugumbe (1931 - 1984) è stato un filosofo sudafricano seguace della filosofia Ubuntu e attivista anti-apartheid. Sempre considerato un personaggio di secondo piano, a confronto con nomi di spicco come Nelson Mandela o Desmond Tutu, la sua figura è stata notevolmente rivalutata ai giorni nostri, dopo il ritrovamento di molti suoi scritti (fra i quali spicca il suo Manifesto per una nuova idea di liberazione – Lettera aperta ai compagni di MK) che propugnano il progressivo allontanamento dalla lotta armata dell'Umkhonto we Sizwe (abbreviato in MK) e un ritorno a metodi di resistenza non violenti, nel solco di una umanità e una comunità e affinità di intenti profondamente insite nello spirito Ubuntu ("io sono perché noi siamo").
Nato a Johannsburg, in una famiglia della media borghesia nera, Mboti G. Mugumbe frequentò la St Peter’s School, una scuola anglicana alla cui direzione, nel 1949, venne designato Padre Trevor Huddleston. Fu proprio grazie a Padre Huddleston che Mboti conobbe Desmond Tutu ed entrò in contatto con il mondo del dissenso verso l'apartheid, regime istituito formalmente dai governanti bianchi l'anno precedente.
A causa delle misure sempre più restrittive nei confronti della popolazione nera, i suoi studi subirono un rallentamento, ma riuscì comunque a laurearsi in filosofia, nel 1960, presso l'Università di Fort Hare, una delle poche università che, nonostante il Bantu Education Act (1953), aveva mantenuto un alto standard qualitativo anche per gli studenti neri.
Nello stesso anno riallacciò i rapporti con Tutu, che, una volta nominato pastore anglicano, divenne cappellano di quella stessa università.
Nel 1962 si trasferì a Città del Capo e iniziò la sua carriera di insegnante, osteggiando apertamente le restrizioni basate sulla segregazione razziale del Bantu Education Act.
E aderì al neonato movimento Umkhonto we Sizwe (“Lancia della Nazione”, sorta di braccio armato dell'African National Congress), restando però sempre molto critico verso l'uso della violenza e della strategia di attentati portata avanti dal gruppo fondato nel dicembre 1961 da Nelson Mandela.
Dai documenti scolastici sembra che Mboti abbia continuato a insegnare fino al 1970, lasciando in buona parte degli studenti un vivido ricordo delle sue partecipate ed emozionanti lezioni sul pensiero Ubuntu.
Da allora non si hanno più sue notizie fino al 1976, quando compare nella lista degli organizzatori di un importante stayaway, una sorta di sciopero generale che ben si confaceva con le sue idee di azione non violenta. La manifestazione però non ebbe il successo sperato, a causa soprattutto delle profonde divisioni che esistevano in quegli anni sia all'interno delle varie organizzazioni sindacali dei lavoratori che fra le organizzazioni studentesche.
Si pensa che in tale occasione abbia rischiato l'arresto e sia questo il motivo degli ulteriori anni di silenzio, probabilmente trascorsi in esilio.
Il suo nome riappare nel giugno 1982 nei registri della prigione di Pollsmoor, dopo esser stato arrestato in seguito a una retata di attivisti all'indomani di un attentato: una bomba piazzata alla sede del Consiglio di Città del Capo che causò un morto e alcuni feriti. Attentato al quale però si dimostro completamente estraneo, tanto che venne scarcerato nel marzo 1983.
Durante i mesi di prigionia entrò quasi sicuramente in contatto con Nelson Mandela, che, nell'aprile 1982, era stato trasferito nello stesso carcere.
E da quel momento ancora una volta si perdono le sue tracce, per ritrovarle infine in uno scarno rapporto di polizia del 16 dicembre 1984 che ne riporta la causa di morte: una "caduta fatale in una via del centro nel tentativo di sfuggire alla cattura da parte delle forze dell'ordine".
Ma la "caduta fatale" avvenne di fronte a un antico palazzo, il cui proprietario ha deciso di intraprendere dei grossi lavori di ristrutturazione; ed è stato proprio durante i lavori – in particolare quelli che hanno riguardato la soffitta – che sono venuti alla luce i suoi ultimi scritti, rimasti nascosti per tutti questi anni in un'intercapedine fra la parete e l'unica finestra.
Grandi quaderni scritti a mano e decine di fogli compilati a macchina, pieni di spunti, annotazioni, pensieri, che testimoniano il grande coinvolgimento nella causa anti-apartheid e il pressante desiderio che i movimenti dissidenti riuscissero a lasciarsi alle spalle rivendicazioni e vendette dettate dalla violenza.
Fra le varie carte, sono state rinvenute anche numerose foto con vedute della Table Mountain ripresa dalla piccola finestra della soffitta nella quale si era relegato: immagini della montagna piatta che sovrasta Città del Capo e che era divenuta per Mboti Mugumbe un importante simbolo della sua filosofia, come si può leggere, qui di seguito, nella parte finale del suo Manifesto.
La storia non si fa con i "se", ma chiunque abbia potuto leggere le riflessioni e le esortazioni di Mugumbe è propenso a credere che con l'immediata divulgazione dei suoi scritti forse non sarebbe stato necessario attendere gli anni Novanta per decretare la fine di uno dei regimi più odiosi e odiati del XX Secolo.


La lettera

Manifesto per una nuova idea di liberazione – Lettera aperta ai compagni di MK

Città del Capo, 16 dicembre 1984

Fratelli miei, compagni dell’Umkhonto we Sizwe,
vi scrivo queste righe dal mio attuale rifugio, una minuscola soffitta dove in questi giorni si soffoca dal caldo ma che, credetemi, almeno è luminosa e proprio tutt’altra cosa rispetto alla grigia cella di Pollsmoor che mi ha ospitato per alcuni mesi (e il cui ricordo ancora mi riempie di terrore) e dove, ancora oggi, sta rinchiuso il nostro invictus Madiba.
Caldo e solitudine forzata, comunque, non pesano più di tanto.
Dalla mia finestra riesco a godermi la splendida vista della nostra particolarissima montagna piatta, con la sua chioma di nuvole; e poi ho il conforto importante delle mie letture e delle cure di alcuni cari amici che mi riforniscono regolarmente di cibo e di notizie.
Purtroppo, sono proprio le notizie che mi giungono alle orecchie a opprimermi e rattristarmi.
Notizie che suonano sempre più tragiche e che mi spingono a scrivervi, a rivolgere a voi tutti la mia preghiera: ripensiamo e modifichiamo le nostre strategie, finché siamo in tempo.
Strategie, fino a oggi, decisamente fallimentari, frutto avvelenato delle troppe stagioni di segregazionismo e discriminazione.
Le politiche razziste e repressive del governo hanno pesato molto su certe scelte e hanno completamente stravolto il nostro antico sentimento comunitario e pacifista. Un sentimento che anche noi, al pari dei nostri avversari, abbiamo cominciato a confondere con l’arrendevolezza di chi china il capo.
E al posto della pace abbiamo seminato guerra.
È una lunga scia di odio, sangue e desiderio di vendetta quella che da ormai ventitré anni segna la strada dell’MK. Proprio oggi ricorre l’anniversario della sua fondazione, un giorno scelto non a caso: proclamato festa nazionale dai nostri oppressori in ricordo della sporca vittoria dei Boeri sugli Zulu nel 1838, noi eleggemmo il 16 dicembre a simbolo di riscatto per la nostra “Lancia della Nazione”. Ma il riscatto è ormai diventato disprezzo. E il disprezzo non serve altro che a tracciare confini, segnare divisioni, portare lutti…
Ricordate le parole del nostro Manifesto?
Nella vita di ogni nazione arriva il momento in cui restano solo due scelte: sottomettersi o combattere. Quel momento è arrivato per il Sud Africa. Noi non ci sottometteremo e non abbiamo altra scelta se non ribattere colpo su colpo, con ogni mezzo in nostro potere, a difesa del nostro popolo, del nostro futuro, della nostra libertà.
Ebbene, mi chiedo e vi chiedo: quanto ha giovato al popolo, al suo futuro, alla sua libertà, l’infinita serie di attentati che si sono susseguiti negli anni?
Davanti agli occhi non ho altro che un lungo elenco di morti, di vittime sacrificali uccise sull’altare del nulla. Perché a nulla hanno portato le nostre azioni, se non a un numero troppo grande di caduti, espunti sempre e comunque nelle fila dei soliti poveri cristi, siano essi poliziotti o compagni di lotta.
Il potere che gestisce e regola l’opprimente politica di apartheid è ancora ben saldo nei suoi propositi e nei suoi palazzi, al riparo da qualunque bomba si riesca a scagliare, da qualunque arma si possa impugnare; e può permettersi anche di schernirci con le sue false e subdole “riforme democratiche”: buon’ultima la cosiddetta Nuova Costituzione, che, con il miraggio di allargare i diritti alle minoranze meticce e indiane, in realtà mira soltanto a seminare zizzania e ad aumentare i contrasti fra le varie popolazioni che vivono nel nostro Paese, secondo l’antica e sempre valida massima del divide et impera.
Mi conoscete e sapete che non è da me cercare di imporre il mio pensiero.
Vorrei solo riuscire a farvi riflettere sugli scarsi (forse meglio dire inesistenti) benefici che sono scaturiti dalla nostra condotta. E, in questa direzione, penso possa bastare un semplice raffronto, anche limitato a quest’ultimo anno, fra la nostra funesta politica di ripetuti attentati (quasi uno al mese) e la scelta pacifica e unificante degli stayaway, portata avanti dalle organizzazioni lavorative e studentesche fra settembre e novembre.
La differenza fra i due modi operandi è netta non credo richieda molte parole: da una parte morti, feriti e distruzione; dall’altra manifestazioni pacifiche che la polizia ha tentato senza successo di fermare, limitandosi ad arrestare alcuni capi sindacali e studenteschi, la maggior parte dei quali è stata rilasciata solo dopo poche ore o al massimo pochi giorni.
Manifestazioni pacifiche: che al loro centro hanno avuto e avranno i principi di comunità e di rispetto degli altri; e la finalità di far capire a ognuno che solo l’umanità, non solo come insieme degli uomini ma anche come qualità etica e morale, ha davvero importanza.
Io sono perché noi siamo”.
È questo il succo della filosofia Ubuntu.
La filosofia che lo stesso Nelson ha sempre cercato di seguire e che è valsa, solo pochi mesi fa, anche il riconoscimento di un Premio Nobel per la Pace al nostro fratello Desmond Tutu per il suo ruolo di “figura unificante nella campagna per risolvere il problema dell'apartheid in Sudafrica”.
La filosofia i cui principi erano sempre stati il faro per la nostra condotta, per la nostra lotta non violenta sul sentiero dell’emancipazione e dell’uguaglianza.
La filosofia che dovremmo tutti abbracciare di nuovo, prima che il numero delle vittime diventi un peso insopportabile sulle nostre coscienze. Prima che diventiamo vittime noi stessi.
La filosofia della quale noi cittadini del Capo abbiamo sempre avuto il miglior simbolo davanti agli occhi e non ce ne siamo mai resi conto: la nostra Table Mountain.
Osservatela. Come ho fatto io dalla mia piccola soffitta in questi mesi di vita nascosta.
La sua sommità è estesa, piatta e non ha la forma di una piramide, come la maggior parte delle cime montuose. Non ha un vertice striminzito sul quale possono trovar posto a malapena un paio di scalatori sfiniti dalla fatica e dal gelo, mentre aiutanti e portatori, certamente altrettanto sfiniti, sono costretti a restare più in basso. Servi. Schiavi! No, nessun vertice lassù, nessun gradino sociale. La sua superficie è piana e può ospitare tutti – scalatori, aiutanti e portatori – e tutti allo stesso livello.
E così dovrà essere la nostra lotta: una scalata forse lunga, certamente difficile, faticosa e piena di insidie, ma che ci porterà verso un luogo agevole e pianeggiante, dove tutti saremo finalmente uguali.

Afrika Mayibuye!

Mboti Gade Mugumbe


La fine

Mboti spense la macchina da scrivere e, ancora seduto, stirò braccia e gambe inarcando la schiena. Estrasse il foglio dal rullo e, dopo un’ultima veloce rilettura, si alzò e si avviò verso la finestra per riporlo nella stretta intercapedine dove conservava tutti i suoi scritti.
I tempi sembravano maturi per la loro diffusione: gli stayaway di settembre, ottobre e novembre avevano visto una larghissima partecipazione e, questa volta, la coesione verso il comune obiettivo aveva prevalso sulle stupide divisioni fra le varie forze sociali e sindacali. E questo grazie anche ad alcuni interventi che, nonostante la sua vita nascosta, lui stesso era riuscito a fare durante le assemblee preparatorie.
Chiuse la cornice che copriva l’intercapedine e si fermò ancora un attimo a gustarsi la vista della montagna piatta, ormai divenuta, nel suo pensiero, simbolo della nuova strategia.
Colse con la coda dell’occhio il proprio riflesso nel vetro. I suoi lineamenti si stavano ridistendendo, mentre il terribile ricordo dei mesi di prigione andava pian piano scolorendosi. Solo il tremore delle mani tornava, troppo spesso, a ravvivare i dolori fisici e mentali che aveva dovuto sopportare.
Per questo viveva da recluso, in una soffitta.
Non avrebbe potuto reggere un’altra volta, nemmeno per un singolo giorno, l’incubo di soprusi e violenze che accadevano fra quelle mura, soprattutto fra i detenuti stessi, sotto lo sguardo disattento degli agenti. Ancora un chiaro esempio della stessa white strategy: fai sì che i poveri diavoli si scannino fra loro e vivrai tranquillo…
Dei rumori improvvisi sulle scale interruppero i suoi pensieri.
Passi pesanti si stavano avvicinando alla sua porta: forse avevano scoperto il suo nascondiglio?
Il dubbio divenne certezza quando una voce gridò “Aprite, polizia!”.
Lo spettro di una cella gli calò davanti agli occhi e si lanciò nel vuoto.

2Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Dom Mag 14, 2023 7:05 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

mah, sono un poco perplesso, sinceramente.
è vero che il genere è libero ma, se si escludoo le ultime righe, più che un racconto penso si possa definire un saggio, questo scritto.
il filosofo  c'è, il periodo anche, però la soffitta è proprio nominata e nulla più.
devo dire che, in ogni caso, non conoscevo il personaggio e mi ha fatto piacere leggere di lui e delle sue azioni.
al momento non me la sento di dare un voto, devo rileggere più volte, mi sa.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Afrika Mayibuye Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Lun Mag 15, 2023 1:58 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Accipicchia che lettera! Potresti essere un ottimo politico (magari lo sei già). La biografia è stesa esattamente come si fa per una biografia ma la lettera è qualcosa di sublime. Poi vabbè sei stato costretto a chiudere con la tua fantasia. Comunque uno scritto molto interessante e senza errori. Buono.

4Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Lun Mag 15, 2023 7:01 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un ottimo lavoro di ricerca (anche di stile)
Dei tre momenti ho senza al un dubbio preferito l’ultima parte.
Tutto è senz’altro interessante e ben scritto ma non è il tipo di lettura che mi prende. Con così tanti elementi e l’ottimo spunto avrei preferito leggere un racconto più tradizionale. La miscellanea di generi che hai adottato è una buona sperimentazione ma che lascia molto “sul foglio” e non arriva a emozionare o a tenere per mano il lettore.
Argomento spinoso e drammatico ma, solo per una questione di gusto di lettura, non pienamente nelle mie corde. Comunque si tratta di un lavoro più che valido.

A Arunachala garba questo messaggio

5Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Mar Mag 16, 2023 12:17 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Inizio col dire che l'autore ha messo in mostra una discreta fantasia, dato che tale personaggio in realtà non esiste (io, almeno non ne ho trovata traccia in rete). Fantasia e abilità, perché il "filosofo" è inserito molto bene sia nel contesto storico che nelle plausibili relazioni con i personaggi reali.
La scrittura è buona, senza errori (ho notato solo la mancanza di una e o di una virgola nella frase "La differenza fra i due modi operandi è netta non credo richieda molte parole") né sbavature e le tre sezioni rispecchiano nello stile le giuste peculiarità di una biografia, di un "manifesto politico" e di un brevissimo racconto.
Molto particolare anche la scelta del genere, anzi, dei generi: il testo ha un che di "sperimentale" (se mi passate il termine) nel creare un cocktail accattivante, anche se non semplicissimo da leggere. Una scelta che può essere allo stesso tempo un pregio o un limite agli occhi di chi legge.
Per me, un lavoro più che buono.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

6Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Ven Mag 19, 2023 10:48 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ho letto per la prima volta il racconto con una domanda in mente, una domanda la cui risposta avrebbe potuto influenzare il mio giudizio. Se il protagonista fosse esistito, sarei rimasto deluso, lasciandomi un senso di amarezza. Se il protagonista fosse stato inventato, il giudizio sarebbe stato opposto. 
Non ho trovato alcun riferimento a questo personaggio online, quindi l'autore l'ha inventato... Quindi è geniale. 
A quel punto ho preso il racconto e l'ho riletto perché sapevo che la mia prima lettura era stata influenzata dalla domanda che mi stavo facendo.
Autore, i miei più vivi complimenti. 
Sei riuscito a creare un personaggio coerente e affascinante e hai deciso di raccontarlo in un modo originale, anche se un po' asettico. Chi se ne frega? È qualcosa che non si vede spesso. 
Hai fornito nozioni con la biografia, hai fornito pensieri con la lettera, in cui la parte sulla Table Mountain è sublime (forse la lettura poteva essere un po' più breve). Hai suscitato emozioni con l'ultima parte. Tutto è ben calibrato per me. 

Grazie per aver portato qualcosa di "different" in questo concorso, per quanto mi riguarda via premiato.

7Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Ven Mag 19, 2023 6:00 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Nonostante il tanto raccontato, una prima parte che pare più che altro un articolo giornalistico ma anche qualcosa tratto da un’enciclopedia, classica o internettiana che sia e una seconda parte molto complessa e articolata, è un racconto che si fa leggere agevolmente.
Quando si tratta di “filosofia” non è sempre agevole trattarne in modo da non annoiare (passatemi il termine) o anche evitare di dilungarsi troppo su concetti non complicati da comprendere.
Questo racconto aiuta a comprendere le complesse dinamiche di una realtà rimasta sempre un po’ “soffusa”, salvo tornare alla ribalta quando a scorrere è tanto sangue. La Penna ha saputo mettere a disposizione “storia” e “filosofia” in modo elegante, portandoci poi in una soffitta, rifugio molto importante, dove il protagonista può lascar andare i pensieri, dando spazio a ragionare su come far comprendere la necessità di essere liberi, e di trovare il modo di ottenere la libertà in modo incruento… la speranza che si sgretola e il terrore di rivivere la prigionia e i suoi soprusi. Anche la mente più intelligente, pronta e preparata a superare tanti ostacoli etici e morali, non può reggere al pensiero del dolore.
Un bel racconto, una scrittura solida e una buona preparazione: presa dalla lettura, se ci sono refusi o incertezze, beh non mi hanno fatto inciampare.
Non ho fatto ricerche se il personaggio sia esistito o meno: c'era tanta sicurezza nel descriverlo che non poteva essere un falso. Quindi un falso autentico o un autentico falso?


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

8Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Ven Mag 19, 2023 7:16 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto sinceramente non mi prende.
Ho percepito il tutto come troppo arido, asettico, troppo freddo, troppo raccontato per emozionare.
Questo mix di generi(biografico ed epistolare) non si presta a mio avviso a coinvolgere appieno il lettore.
Il finale invece è più convincente, il lettore viene aiutato a partecipare alla vicenda.
La soffitta mi pare abbastanza defilata, molto buona invece la ricostruzione storica del periodo.

9Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Sab Mag 20, 2023 10:28 am

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il genere indubbiamente interessa molto ma non mi appassiona in un racconto. A parte questa premessa del tutto personale, il brano ha solo pregi e niente difetti. L’ignoto personaggio emerge in modo convincente e realistico nella tua storia, grazie ai rigorosi riferimenti storici del periodo.
Anche la parte del manifesto mi è sembrata estremamente coerente rispetto alla tipologia dell’uomo, infarcita di una giusta, buona retorica che ricorda molto citazioni di analoghi pacifisti della storia contemporanea.
Ho molto apprezzato l’idea di creare un personaggio di fantasia del tutto credibile in una narrazione che ha le sembianze di una vera biografia.
Il racconto poteva anche finire al manifesto. Nella parte conclusiva c’è un mutamento di genere, del resto del tutto legittimo visto che il genere libero può consentire anche sconfinamenti in più generi. Gli altri elementi richiesti mi sono sembrati ben inseriti con il minimo di forzatura.
La forma mi è parsa impeccabile. Avrei solo evitato quell’inizio con “E” nel passaggio: “E aderì al neonato movimento Umkhonto we Sizwe.”
Un bel lavoro.

10Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Lun Mag 22, 2023 10:53 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Dunque, è un racconto non-racconto. 
Punti di forza:
a) la prima parte saggistica, scorre meravigliosamente bene e, sebbene didascalica, è piacevole (e interessante) da leggere
b) l'ultima parte è coinvolgente e commovente.
Punti di debolezza/perplessità.
a) appunto non sembra un racconto. La storia non è una storia.
Comunque un giudizio più che positivo riesci a strapparlo.

11Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Mar Mag 23, 2023 3:39 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Gli ingredienti per un racconto delizioso ci sono tutti: lotta sociale, paesaggi fantastici, luoghi per noi esotici, una storia poco conosciuta e raccontata, un personaggio carismatico e, a suo modo, anticonformista anche nell’anticonformismo. Peccato tale popò di roba resti su un tagliere senza che nessuno si degni di buttarlo in pentola. Assaggiati così, uno alla volta, tutti gli ingredienti sono buoni ma amalgamati con maestria avrebbero potuto dare il meglio di loro. Non aggiungo altro, se non che l’uso dei paletti appare buono, così come lo stile di scrittura, che pure contempla qualche (a mio avviso inspiegabile, visto l’elevata competenza dell’autore) errore di punteggiatura. Giudizio in sospeso, per il momento.

12Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Gio Mag 25, 2023 12:15 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Quello che mi ha colpito di questo racconto è certamente la destrezza saggistica (e forse anche filosofica) con la quale la mano scrivente ha saputo stilare la storia, che dovrebbe essere di fantasia.
E' tutto realizzato con la naturalezza di chi mastica questo genere, tanto che sembrava davvero di stare leggendo un libro di storia o biografico.
Come già rilevato, questo inevitabilmente affligge la componente emotiva e partecipativa del lettore, ma il prodotto finale rimane adeguato.

Curiosa anche la scelta di inserire tre componenti così diverse tra loro (biografia, lettera, mini-racconto) nello stesso lavoro: è inusuale ma non mi è dispiaciuto.

Ottimo lo stile, adatto in tutte le sue componenti.

I paletti li ho trovati invece un po' leggeri, anche se mi è piaciuta la similitudine della cima piatta della montagna con l'assenza di gerarchie nella società.

Ho una perplessità, infine, sul titolo.
L'unico riferimento che trovo è "Mayibuye Iafrika" come canzone popolare, quindi scritta a termini inversi. Nel titolo, oltretutto, Africa è scritto con la C.

Giudizio complessivamente positivo.

13Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Gio Mag 25, 2023 1:47 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Interessante, ma a tratti noioso, come le biografie sanno essere.
Eppure, mi sono sempre piaciute le biografie, se scritte in maniera romanzata, con qualche aneddoto e dialoghi ad alleggerire la lettura.
Mi sono chiesto se avresti potuto romanzare anche questa: non sarebbe stato facile.
Ho apprezzato  comunque come mi abbia trasportato in un mondo e in problemi distanti, nello spazio e nel tempo, che, anche all'epoca, ho seguito poco, con disinteresse.
Complimenti per come hai saputo introdurre la montagna e il significato simbolico che hai attribuito.

14Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Sab Mag 27, 2023 8:30 am

The Raven

The Raven
Admin
Admin

INTERVENTO DI MODERAZIONE


 Il titolo del racconto è Afrika Mayibuye, con la K e non con la C.

L'errore di trascrizione è stato mio, mi scuso con l'aut.


______________________________________________________
IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.


REACH OUT AND TOUCH FAITH!                                                                                               Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
                                                                                         del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.

A Petunia garba questo messaggio

15Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Mar Mag 30, 2023 7:09 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, esperimento riuscito il tuo, almeno a parer mio. Ardito direi e originale, non mi viene in mente nulla che gli assomigli. Una tripartizione netta, accomunata solo da un vago ritorno nello stile. A gusto mio la prima parte, quella enciclopedica, un poco va rivista, ci sono alcuni passaggi che mi hanno convinto poco, troppo didascalici. Buona anche la parte finale, ma la lettera secondo me è la parte migliore. In questo passaggio: "[...] sempre e comunque nelle fila dei soliti poveri cristi, siano essi poliziotti o compagni di lotta [...]" ho rivisto la stessa meravigliosa filosofia di Pasolini quando scrisse sugli scontri di Valle Giulia. Bravissimo. A rileggerci!


______________________________________________________
Afrika Mayibuye Senza_10

16Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Ven Giu 02, 2023 12:39 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Hai scritto un racconto strutturato in modo particolare: pseudobiografico, epistolare e con la chiusura raccontata; riconosco che la scelta è stata diciamo audace. Mi è piaciuto? Non lo so, non ho ancora deciso (e sono alcuni giorni ormai che ho letto il racconto). Però il risultato mi sembra buono; soprattutto la parte pseudobiografica, nonostante lo stile enciclopedico, riesce a mantenere sufficientemente alta l'attenzione. Esce dallo stile enciclopedico il capoverso finale, quello che inizia con "La storia non si fa con i se".
Il 1984 è "solo" l'anno scelto per la morte di Mugumbe e per ambientare il raccontato finale, a mio gusto è l'inserimento meno riuscito.
Il personaggio scelto è il filosofo e direi che c'è tutto.
Molto bene anche l'inserimento della soffitta come nascondiglio ma anche come luogo per scrivere e conservare le memorie del protagonista.
Mi è piaciuta molto la metafora della Table Mountain; hai introdotto il paletto senza che ci sia un viaggio reale ma nello stesso tempo hai trovato un modo per rendere il paletto influente per il racconto.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
Afrika Mayibuye Badge-2
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17Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Dom Giu 04, 2023 10:29 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Parto dal fondo, quello che è il vero racconto, che è scritto così bene da farmi chiedere perché tu non abbia voluto scrivere tutto inq uesta maniera.
Perché, te lo confesso, la parte biografica e la lunga lettera/manifesto, non mi hanno preso più di tanto pur essendo scritti entrambi veramente molto bene (ti confesso che ho anche verificato in rete che tu non abbia fatto copia e incolla e così non è! Mi sono auto insultato per averlo fatto).
Un ottimo lavoro, senza refusi, di una figura interessante, senza dubbio, ma che in questo step non è sufficiente a farlo emergere al cospetto di tanti racconti di alta qualità.
Sicuramente, però, leggerò ancora molti dei tuoi scritti perché la tua penna è decisamente di valore.


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Afrika Mayibuye Badge-3

18Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Lun Giu 05, 2023 10:34 am

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao autore
Io sono perché noi siamo.
Anche il tuo è un bel racconto.
La prima parte, quella biografica, l’ho trovata forse troppo lunga e particolareggiata, andava snellita per non annoiare, 
ma capisco che fosse necessaria per costruire il seguito, che mi sembra ben strutturato. 
Ho preferito, in effetti, la seconda parte, la lettera è meravigliosa. Mi è piaciuto molto l’accostamento alla montagna piatta quale simbolo di uguaglianza tra gli uomini e le popolazioni.
Un racconto scritto con grande padronanza, per ricerca storica o frutto di fantasia, ma il risultato certamente non cambia.
complimenti  e a rileggerci

19Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Mar Giu 06, 2023 10:40 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Nonostante il "racconto" sia scritto bene, dico subito che non è ciò che mi aspettavo di leggere in questo contest. Problema tutto mio, ma onestamente non l'ho apprezzato a pieno a causa del distacco che ho percepito tra me lettore e la storia che viene narrata attraverso un mix di generi. Mix di generi che è stato una sorpresa, comunque, per cui ammiro l'Autore per aver optato per una soluzione quantomeno non convenzionale. 

Ho volutamente scritto racconto tra "" perché a mio avviso non c'è una trama in senso lato. Ammetto però che il punto di vista biografico (prima parte) ed epistolare (seconda parte) forniscano un quadro d'insieme coerente al personaggio, per cui la parte finale risulta essere necessaria come compimento di un lavoro di ricerca accurato perfettamente plasmato secondo me alle richieste (paletti) del contest.

Grazie

20Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Sab Giu 10, 2023 2:27 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Probabilmente è uno dei racconti, se non il racconto, scritto meglio di questo step. Mi riferisco alle ultime venti righe.
Anche se il resto è perfetto, ma lo considero una lunga nota introduttiva, un saggio preparatorio, uno studio del personaggio.
La storia che trovo perfetta è tutta lì, in quelle venti righe. C'è il filosofo, la montagna, il pensiero, la soffitta. Se proprio vogliamo fare i pignoli manca l'anno, ma a parte quello il resto c'è e non ha una parola fuori posto.
Perché ci sia tutto ciò che lo precede, non lo so. Forse il nostro autore è prima un storico e poi uno scrittore. Forse nella sua testa convivono entrambe le personalità. Lo storico è anche un ottimo scrittore, ma lo scrittore lo preferisco. Lo scrittore non ha bisogno dello storico, mentre lo storico ha bisogno dello scrittore. Questo discorso un po' contorto per dirti che quelle venti righe lì mi sono piaciute e avrei voluto un racconto più lungo. Duecento invece di venti, non lo so. Non doveva essere per forza lungo.
Comunque un posto in cinquina mi sa che te lo trovo comunque.


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21Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Dom Giu 11, 2023 12:06 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Lavoro delizioso, scritto in maniera impeccabile. Su tre livelli, tutti essenziali per la riuscita dell'insieme. I primi due per dare vita e credibilità a un personaggio che vive solo nella fantasia dell'autore. Ma che è stato così abile da instillare ai più il dubbio sulla sua reale esistenza. La biografia è molto credibile e la lettera ci trasmette il suo pensiero. Il tutto per poter scrivere quel breve ma intenso racconto che è la terza parte dell'opera.
Funziona bene. Davvero.
Complimenti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

22Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Dom Giu 11, 2023 9:56 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo testo è quantomeno strano, e le cose strane da sempre m'incuriosiscono.
Ci sono fantasia, sperimentazione, volontà di creare qualcosa di diverso in un miscuglio di generi narrativi che ha prodotto una lettura insolita e piacevole.
Le capacità dell'autore sono davvero notevoli e suscitano interesse: la biografia è pertinente e ben calibrata. la lettera è molto verosimile e sentita, la parte finale è un piccolo e ben gestito esempio di narrativa.
Non dico che ciò che ho letto mi abbia fatto impazzire, perchè i tre generi non sono riusciti, a mio avviso, a dare quel potenziale in più che avrebbe reso indimenticabile il racconto ma, per la loro natura, hanno invece contribuito a renderlo distante, poco partecipato.
Apprezzo la sperimentazione, ma in questo caso forse l'emozioni e i sentimenti sono stati un po' troppo imbrigliati tra le maglie dei generi scelti, dove non si percepisce fino in fondo la passione che avrebbe dovuto infiammare l'animo del protagonista.
Il testo comunque spicca per la bravura dell'autore che ha saputo destreggiarsi con disinvoltura nella costruzione di questo esperimento letterario.

23Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Sab Giu 17, 2023 10:34 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Bene, eccomi qua a tirare le somme di questa penultima different avventura.
Giusto due parole, se avrete voglia di leggerle.
Devo riconoscere - e la cosa mi fa molto piacere - che buona parte dei commentatori ha colto la natura sperimentale del mio lavoro: a qualcuno l'esperimento è piaciuto (e ho già ringraziato chi ha voluto anche premiarmi anche col proprio voto), ad altri è rimasto più o meno indifferente, ad altri ancora proprio non è piaciuto. Direi che è normale. Ognuno ha i propri gusti e in tema di letteratura (se mi passate il parolone) penso che le differenze siano ancor più marcate. Ma, indipendentemente da voti e giudizi, per me è stato importante veder riconosciuto lo sforzo fatto per cercare di portare nel contest qualcosa di "different", come ha giustamente notato @ImaGiraffe (grazie!!!).
Fra le varie critiche ricevute, mi restano un po' ostiche da digerire quelle basate solo sull'aderenza o meno ai paletti: c'è un gruppo di lettori che si occupa di questo aspetto (e che approfitto per ringraziare di cuore per il duro lavoro) e i dubbi sollevati sul tema paletti mi sembrano più un giudizio sul loro operato che sul racconto stesso.
Termino con un mare di complimenti ai "ragazzi del podio" e un oceano di ringraziamenti ai "ragazzi dello staff".
Alle prossime sfide.
M.


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

A Asbottino, Achillu, paluca66, Akimizu e ImaGiraffe garba questo messaggio

24Afrika Mayibuye Empty Re: Afrika Mayibuye Sab Giu 17, 2023 11:51 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
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Bravissimo!


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Afrika Mayibuye Senza_10

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