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1L'uomo nuovo Empty L'uomo nuovo Sab Mag 13, 2023 12:18 pm

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L’uomo nuovo
Io cerco l’uomo nuovo, l’ha incontrato?
È uscito proprio adesso, che peccato!”
13 giugno 1984
Arturo
Chissà cosa ha pensato Enrico quando le parole hanno iniziato, inesorabili, a sfuggirgli, quando tutto ha cominciato a confondersi. Chissà cosa ha pensato quando ha sentito il suo popolo farsi muto, quando, guardandolo, ha smesso di vederlo.
Mi piace pensare che oggi si stia godendo questa bellissima Roma. Milioni di uomini e donne la stanno colorando di rosso per lui. Sono venuti a salutarlo e a promettergli che nulla cambierà. Continueranno a lottare per un mondo nuovo dove si possa vivere felici perché uguali. Si promettono l’un con l’altra che proseguiranno la rivoluzione dolce del segretario.
Impugno la mia Asahi Pentax e la uso per difendermi dalla commozione. Il diaframma della macchina fotografica come separazione fra me e il dolore. Inquadrare gli occhi lucidi degli altri per non piangere io stesso.
Siamo uno spettacolo fantastico. Cosa mai potrebbe succedere al nostro Paese se c’è questa gente a difenderlo?
Eppure.
Eppure, avverto un definito e triste senso di fine. Come se oggi si concludesse un’epoca. Come se stessimo preparando un pacco bellissimo, per poi riporlo in soffitta.
Carmen
Non vedo più Arturo.
“Vado a fare un po’ di foto”, mi ha detto. Siamo in milioni oggi a Roma. Ritrovarsi sarà difficile.
Temo proprio che siano le prove generali. Fra poche settimane, lui parte.
Non gli ho detto ancora nulla e penso proprio che niente gli dirò. Non so se faccio bene. Quello di cui sono certa è che se lo facessi, lui non partirebbe. Direbbe pomposamente che deve fare il suo dovere: addio borsa Fulbright, addio dottorato in America. Magari entrerebbe in banca o farebbe un concorso alle poste. Insomma, si accontenterebbe.
Dirlo e decidere insieme non è possibile: in questo momento della vita, le scelte sono costosissime. Meglio che decida la più forte, quella in grado di gestire il rimorso. Lui annegherebbe nei rimpianti.
Arturo non torna. Non sarà la prima storia d’amore a finire in soffitta,
4 settembre 1984
Arturo
In America, è tutto cotto e mangiato velocemente. Arrivato da poco nel dipartimento di Filosofia della University of South California, fra poche settimane dovrò fare le valigie e partire: si va in Amazonia. Pensare che a me, romano del Testaccio, già la città degli angeli sembra un sacco esotica.
Carmen mi scrive sempre più di rado. Ieri avevamo un appuntamento telefonico e a casa sua non ha risposto nessuno. Mi dispiace? Non so.






Il mio inglese sta migliorando. Chiedo ad Ann, una collega del dottorato, come si dice, “mandare qualcosa in soffitta”. Col suo accento strascicato del Sud, risponde: “To get rid of somenthing”.
“Eh, no”, le rispondo io, “quello è buttare per sempre.”
Tento di spiegarle che noi in Italia mettiamo le cose in soffitta per riprenderle un giorno, forse. Quando saranno cambiate loro o saremo cambiati noi, chissà. Non sono cose buttate per sempre, sono cose lasciate a invecchiare, come il vino.
“Are all Italians like you? You sound very funny”.
Sorride, inclina leggermente la testa e la bacio.
Carmen
Lettere stanche che non mi piacciono e non mi aiutano, quelle di Arturo.
Ho preso la mia decisione. Per ora, non voglio sentirlo. Se gli parlassi, forse finirei per dirgli tutto e oramai è veramente troppo tardi.
Meglio pensare ad altro. Devo terminare la mia tesi di laurea, che, ironia della sorte, sembra la tela di Penelope. Sto lavorando sull’Antigone di Sofocle. Personaggio straordinario, affascinate e moderno, una donna che si scaglia contro l’autorità per quello in cui crede. Disvela, a costo della vita, le contraddizioni del potere, mettendo Creonte davanti alle sue colpe. Paga con la vita il suo coraggio, ma alla fine è lei che giganteggia vittoriosa. Scrivo e riscrivo le conclusioni, mai del tutto soddisfatta.
Se penso alla povertà culturale di coloro che vorrebbe mandare il latino e greco in soffitta, in nome di superficiale fiducia nell’approccio scientifico, mi viene una rabbia...
20 dicembre 1984
Arturo.
Passerò il Natale in Amazonia. Non c’è la neve, quella nemmeno a Roma, in verità. In compenso: piove, piove, piove.
La tribù dei Machiguenga vive nell’Amazzonia peruviana. Sebbene negli ultimi decenni, abbiano abbandonato il nomadismo, vivono principalmente di caccia e di frutti raccolti. Solo di recente si sono dedicati a piccole forme di agricoltura e hanno avviato una rete di scambi fra le varie famiglie che compongo la tribù. Parlano una lingua locale, l’Arawak, ma alcuni conoscono anche lo spagnolo. Per questo sono stato mandato qui: il mio spagnolo è migliore del mio inglese.
Ann chioserebbe che non ci vuole poi molto. Forse sono riuscito a instillarle un po’ del sarcasmo romano.
Siamo un gruppo di ricerca multidisciplinare composto da economisti, filosofi e antropologi, proveniente da diverse università americane. L’idea è valutare come si comportino persone che hanno poche o scarse relazioni di mercato, quando devono prendere decisioni di tipo economico. Gli economisti assumono che sia l’egoismo, ovvero la ricerca del massimo benessere materiale, a motivare le decisioni individuali. Questa forma di egoismo sarebbe naturale e quindi pre-culturale. Se questo fosse vero, dovremmo trovare prove di comportamento egoistico anche in piccole società pre-industriali e pre-contadine come quella dei Machiguenga.
Gli esperimenti sono tenuti quasi contemporaneamente in diverse parti del mondo, in realtà antropologiche simili ma differenti. Ann, per esempio, è presso gli Gnau in Nuova Guinea. Mi sa che è stata più fortunata di me, almeno per quanto riguarda il clima. Ha messo il bikini in valigia. Sono anche un po’ geloso.
Quando ho detto ai miei che sarei venuto qui, ai confini del mondo civilizzato, a mia madre è venuto un piccolo collasso. Fissata con la pulizia e l’igiene, si starà chiedendo cosa possa mai mangiare e bere e sarà preoccupatissima.
Mammina cara, tranquilla, giuro che starò attento. Detto fra noi, sarà difficile.
Carmen
Mi ha chiamato la mamma di Arturo. Mi ha chiesto se avessi sue notizie recenti. Comunicare dall’Amazonia è difficilissimo.
“Nessuna”, le ho detto. “L’ultima lettera l’ho ricevuta una quindicina di giorni fa”. Spedita da Lima da un suo collega che tornava negli Stati Uniti.
“Oh poverina, ne sai quanto me, allora.”
Qualcosa di più ne so, in verità. So di quella del Texas e so che non stiamo più insieme. Cosa che Elvira, evidentemente, ignora.
Non mi sembra elegante aggiornarla sulla nostra situazione sentimentale. Che almeno a questo pensi suo figlio.
E poi c’è un'altra cosa che Elvira non sa e non deve sapere.
25 dicembre 1984
Arturo
Pranzo di Natale in Amazonia. Ho accettato l’invito di Ar e della sua famiglia. Ar mi ha aiutato molto traducendo le istruzioni dei nostri esperimenti nella lingua Arawak. Ar è l’unico dei suoi che conosca lo spagnolo, ma con gli altri della sua famiglia non ho bisogno di tante parole. I machiguenga sono cordiali e ospitali, sorridono spesso e hanno una forte capacità comunicativa naturale. Io sono italiano, meglio ancora, romano. Uso tanto i gesti e la mimica facciale per farmi capire.
Sarà, ovviamente, meglio che mia madre non sappia mai quello che sto mangiando, dove lo mangi e come. Mammina tranquilla, a parte che quello che mangio non l’ho capito bene neanche io, quando ti racconterò tutto, vorrà dire che sono sopravvissuto.
Non ho più tanti rollini per la mia macchina fotografica e procurarsene altri è quasi impossibile. Ho fatto tante foto: sia a colori che in bianco e nero. Non vedo l’ora di tornare in America e svilupparli. Uno degli ultimi rollini lo dedico ai miei nuovi amici. il secondo genito di Ar ha appena sette anni e possiede la classica finestrella con gli incisivi centrali inferiori e superiori caduti, lo sguardo acuto e vivace e un sorriso che riscalda il cuore. Gli riservo qualche scatto; in particolare, una foto penso che sia venuta proprio bene. Lui sorrideva proprio mentre un rarissimo raggio di sole si faceva strada fra le nubi e illuminava di luce il suo viso e la foresta tutta.
I machiguenga hanno una strana usanza durante il pasto: sebbene non siano una società particolarmente patriarcale, le donne, giovani e adulte che siano, possono mangiare solo dopo che gli uomini abbiano finito. Ar mi spiega che essendo tradizionalmente un popolo di maschi cacciatori, occorreva essere sicuri che gli uomini avessero sempre le energie sufficienti per andare a caccia.
Mi sa che è solo un ulteriore forma di sessismo: tutto il mondo è paese, mi verrebbe da dire. Quando avrò figli, vorrei fossero femmine.
Carmen
Cosa è l’amore? Cosa vuol dire amare qualcuno quasi più di sé stesse? Oggi sono in vena di domande esistenziali complesse. D’altra parte, ho passato mesi e mesi sola con Antigone.
Forse ho amato troppo, non lo so. Per me, amare vuol anche dire anche lasciar andare. E sapere quando farlo. Si può amare e osservare da lontano, anche senza vedere.
Molti confondono amore e possesso: sei mia, sono tuo, si dicono. Qualche volta l’avrò detto anch’io. Dovremmo imparare a dire: “Sei tua, e ti amo per questo”.
Mi sento serena. Che dico! Sono proprio felice.
Che sia accaduto il giorno di Natale, poi, colora tutto di magico e di trascendente. Se fossi credente, direi che trattasi di miracolo.
**********************************************
Roma 29 dicembre 2005
Alba arriva davanti alla porta, fa un bel respiro, come le aveva consigliato di fare suo padre, prima di battere i tiri liberi, quando ancora giocava a basket. Ne fa un altro ancora, poi finalmente suona alla porta.
Le apre un ragazzo sulla ventina che le sembra subito simpatico.
“Caspita. Fino a ieri non sapevo di avere una cugina e oggi scopro anche che è molto carina. Allora è il mio periodo fortunato!”
Anche Maurizio è un belloccio. Fisico atletico, sguardo furbo, sorriso pericoloso, direbbe Clara, la migliore amica di Alba.
Lei gli porge la mano benché la senta sudata, ma lui la ignora. La stringe invece in un caloroso abbraccio.
“Entra e raccontami questa storia. Per quello che mi hai detto al telefono sembra più un romanzo che una vicenda vera”.
Maurizio la fa accomodare in un’ampia terrazza chiusa con una vetrata che si affaccia su Piazza Testaccio. Il sole del primo pomeriggio la colora di una particolare luce mélange. Luminosa e aperta sul cuore di Roma: sembra una di quelle case che si vedono nei film.
“Lunedì scorso, il giorno di Natale, ho compiuto 21 anni”, parlare della sua storia con Maurizio, le sembra naturale. Forse è vero che il sangue è sangue. O magari Maurizio è solo un ragazzo particolarmente empatico e, come tale, un buon ascoltatore.
“I miei amatissimi genitori mi hanno detto che non ero la loro figlia naturale. Mi hanno adottato quando avevo pochi giorni di vita. Mi hanno anche consegnato una lettera di Carmen, la mia mamma biologica. È stato, come puoi immaginare, uno shock fortissimo. Tutto quello che avevi dato per scontato, ti accorgi che scontato non è. Quella che tu chiami mamma, sei sicura che ti ami, ma non è quella che ti ha partorito. Quella che ti ha partorito, non ti amava, o non ti amava abbastanza, altrimenti non ti avrebbe abbandonato.
Poi ho letto la lettera, bellissima - te la farò leggere - e piano piano ho capito, almeno mi sembra di averlo fatto. Lei mi ha fatto crescere con amore nel suo corpo per nove mesi, ma poi mi ha affidato a chi potesse serenamente crescermi. Lei in quel momento della sua vita non era in grado di farlo. Ha ragione lei, è stata una scelta d’ amore, amore vero, l’amore di chi ti lascia andare.”
Alba è oramai un fiume in piena: non le sembra vero di poter raccontare la storia a qualcuno della sua nuova famiglia. È figlia unica, i suoi non potevano concepire figli, e l’adozione era una scelta obbligata. Anche loro erano figli unici e Maurizio, se l’avesse accettata come tale, sarebbe stato il suo primo cugino.
Maurizio la ascolta con emozione. Anche lui è figlio unico. Ha dei cugini per parte di madre, vivono in Belgio e li frequenta poco. Alba, ha un bel viso, rotondo, incorniciato da lunghi capelli neri lisci. Gli ricorda vagamente la Biancaneve del cartone Disney. Con gli occhi molto più vivaci e di un azzurro intenso come quelli di suo padre e, dicono, di suo zio. A lui è toccato in eredità genetica un più banale color castano, sia per i capelli che per gli occhi.
Gli piace assai, è quasi un peccato che siano cugini.
Maurizio non si ricorda molto di zio Arturo: è morto che lui aveva pochi anni, investito da una moto, sotto casa, in uno dei rari periodi che trascorreva a Roma. Quasi ironico, per lui che era stato in giro per il mondo, soggiornando spesso in luoghi pericolosi. Ricorda invece con precisione il dolore di suo padre e dei nonni: dolore che sembrava non passare mai.
Racconta questo ad Alba. Insieme ad alcuni aneddoti sulla vita dello zio divenuti leggenda familiare.
È passata poco di più di un’ora, quando Maurizio si alza.
“Andiamo, ora, Alba. Per arrivare a Frascati ci vuole un po’, specialmente se troviamo traffico.”
Elvira li ha visti arrivare dal giardino, apre la porta, prima che bussino. Aldilà dell’uscio socchiuso, Alba vede una signora anziana, ancora magra ed elegante con un sorriso aperto e sincero ma gli occhi pieni di lacrime. Le vengono in mente quelle strane giornate di primavera quando c’è il sole, ma c’è anche la pioggia e il cielo è squarciato in due, come l’animo delle persone quando provano una felicità che fa loro paura.
“Lo sai? Speravo tanto che tu venissi. Ti aspettavo, da quando Carmen, mi ha raccontato tutto. La decisione spettava a te e ai tuoi genitori. Ma speravo di vederti con tutto il cuore.”
“Avevi dei genitori speciali: il mio Arturo se n’è andato non sapendo nulla di te. Carmen ha deciso di lasciarti andare. Non voleva usarti per legare Arturo a sé, né voleva crescerti senza padre.”
“Quando mi ha contattato per raccontarmi tutta la storia, non stava già bene. Io all’inizio mi sono arrabbiata tanto. Per più di un mese non ho voluto vederla. Mi era sembrato un atto di egoismo. Sapere che esistevi, avrebbe in parte compensato il dolore enorme per la perdita di Arturo. Poi lentamente ho capito. Mio marito, tuo nonno, mi ha fatto aprire gli occhi. Mi dispiace che non sia qui: non ha fatto in tempo. Gli saresti piaciuta tanto.
Sei nata da due persone speciali, Alba. Speciali e sfortunate.
Sono stato molto vicina a tua mamma nei suoi ultimi mesi di vita. Passavamo buona parte del tempo insieme, facendo un gioco che ci piaceva tanto: inventavamo la storia della tua vita. Come eri, come vivevi, cosa pensavi. Ti immaginavamo bellissima, come peraltro sei veramente. Quale parte del viso avessi preso da lei e quale da Arturo. Tu hai gli occhi di mio figlio. Cosa studiavi, non avevamo dubbi lo facessi. Quali erano i tuoi sogni, come erano i tuoi genitori adottivi e così via. Abbiamo creato decine e decine di vite parallele della figlia di Arturo, così ti chiamavamo. Se n’è andata parlando di te.”
Alba non riesce più a trattenere le lacrime.
Sono sedute in salotto, quei salotti di una volta dall’aria vagamente liberty, Alba al divano, Elvira di fronte sulla poltrona. La nonna si alza, si siede accanto a lei e l’avvolge in una stretta dolce e affettuosa. Un abbraccio che riscalda e consola, come una borsa dell’acqua calda in una notte troppo fredda.
Passa in silenzio tempo pesante: secondi densi come anni.
Elvira si alza e le tende la mano.
“Ora vieni con me, andiamo in soffitta. Ci sono ancora tutte le cose di tuo padre.”
Mentre le vede salire su per le scale tenendosi per mano, a Maurizio viene in mente una delle foto più belle scattate da Arturo. L’aveva presentata a un concorso poco prima di morire vincendo un premio. Il bambino dell’Amazonia con il sorriso contagioso.
Io cerco l’uomo nuovo, l’ha incontrato?
È uscito proprio adesso, che peccato!”
E se l’uomo nuovo fosse donna?

2L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Lun Mag 15, 2023 2:12 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Racconto garbato, gestito con cura e dovizia di particolari, soprattutto nella parte inerente i popoli dell’Amazonia che francamente non conoscevo: bravo autore, mi hai fatto scoprire qualcosa di nuovo! Passiamo ora alla conduzione della storia, che vedo un po’ sbilanciata verso il finale. Mi spiego: già nella prima parte si poteva facilmente intuire che il segreto di Carmen fosse un figlio; pertanto la seconda parte non suona particolarmente sorprendente e questo punto mi sembra un po’ troppo lungo, senza particolare enfasi. Il tema non è certo una novità ma la trasposizione in ambienti esotici dona al tutto un tocco nuovo e accattivante; se mi permette l’autore, avrei solo tolto la parte di Ann e del viaggio negli Stati Uniti, che mi sembrano poco influenti nell’economia del racconto. Lo stile lo trovo un po’ altalenante, con frasi brevi e scandite (tipicamente colloquiali) inframezzate da qualche licenza poetica in più, che tuttavia non stona. Noto purtroppo qualche errore un po’ grossolano: la virgola viene talvolta inserita fra soggetto e verbo e in generale la punteggiatura sarebbe da rivedere; qualche errore ortografico (come “rollino” anziché “rullino”), che tuttavia considero ininfluente ai fini della valutazione. Passiamo ora ai paletti: bene la caratterizzazione del 1984, soprattutto per il clima politico e per le difficoltà di comunicazione di quel periodo, a cui ormai non siamo più abituati; la soffitta viene tirata in ballo giusto un paio di volte, ma non mi sembra permeante. Il filosofo ben caratterizzato, soprattutto nei pensieri e nella flemma. Nel complesso un’idea non originalissima ma condotta abbastanza bene, ma che tuttavia avrebbe meritato qualche cura in più.

3L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Lun Mag 15, 2023 4:29 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Molto curioso come racconto. Mi disturbavano un po' quelle specie di diari. Dovevo seguire la cronologia pi anche i diversi nomi per costruire un quadro poi però quando sei passato alla storia vera ho capito tutto e in fondo la tua storia mi è piaciuta. Mi sono bloccato (lo faccio sempre quando incontro qualcosa che mi sembra un refuso) su quell'Aldilà (tutto attaccato è il dopo la morte) dell'uscio socchiuso che però mi ha dato uno spunto per inserirlo così in qualche mio scritto. Grazie e... Ok.

4L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Lun Mag 15, 2023 11:06 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'idea valida, anche se non originalissima, ma non trattata con tutta la cura che avrebbe meritato. Spesso la punteggiatura è piuttosto casuale e non mancano le virgole inserite fra soggetto e verbo ("Alba, ha un bel viso"; "Carmen, mi ha raccontato").
Ci sono diversi errori:
- "in nome di superficiale fiducia", manca "una";
- "economisti, filosofi e antropologi, proveniente da diverse...", "provenienti";
- "rollini", utilizzato due volte al posto di "rullini";
- "il secondo genito di Ar", "secondogenito" e "Il" (con la maiuscola dopo il punto);
- "giovani e adulte che siano", non "e" ma "o";
- "amare vuol anche dire anche lasciar", c'è un "anche" di troppo;
- "Aldilà dell’uscio": scritto tutto attaccato, aldilà significa l'oltretomba. Meglio al di là o di là da, oppure oltre;
- "Sono stato molto vicina", "stata";
- "Alba al divano", "sul".
Poco utili all'economia del testo anche la parentesi americana e il personaggio di Ann, che sembra messo lì solo per utilizzare una volta in più la parola "soffitta".
Non ben bilanciata la seconda parte, forse un po' troppo lunga e ripetitiva di concetti già chiari precedentemente al lettore (che Carmen aspetti un bambino è evidente fin da "Non gli ho detto ancora nulla").
Molto riuscite invece sia la scena iniziale con i funerali di Berlinguer, sia la "sezione amazonica", con spiegazioni ben fatte e per niente enciclopediche.
Con un'attenta revisione penso sarebbe stato un buonissimo lavoro.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

5L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mar Mag 16, 2023 10:01 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ho riletto più volte questo racconto dalla struttura frammentata.
La storia è valida e talmente verosimile da fare sembrare simile a molte storie. La soffitta viene utilizzata sia in senso metaforico (l’amore in soffitta) che in senso fisico del termine ma tra i due mi risulta più convincente la prima interpretazione.
Ottime alcune descrizioni sia della foresta pluviale che dell’Urbe. Anche i riiferimenti storici sono pertinenti e aiutano a rendere credibile il racconto.
Che Carmen fosse incinta si capisce subito, ma ugualmente è il tipo di storia di cui si vuol sapere il finale per cui il lettore resta imbrigliato.
È un buon racconto che pur avendomi impegnata in più letture (per la forma scelta) mi è piaciuto leggere (e rileggere).

6L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mer Mag 17, 2023 9:15 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Interessante e almeno per quelli della mia generazione coinvolgente. Immagino tu abbia preso spunto da un recente fatto di cronaca: una partoriente abbandona il proprio figlio appena nato.  Se sia o meno un gesto d'amore, affidare ad altri un bimbo che non si considera possibile crescere in proprio, è un tema aperto. Tu hai fornito una chiave di lettura.
Una curiosità mi è rimasta: ma poi i Machingua (o come si chiamano) sono egoisti?

7L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Ven Mag 19, 2023 1:47 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

E' un racconto certamente delicato, molto soffice, nel senso che non impatta con sorprese roboanti, drammi e melodrammi, ma svolge una storia plausibile di vita nell'arco di un ventennio con una buona cura per il dettaglio.
Mi sono piaciuti diversi pezzi, tra cui il contatto con la tribù amazzonica e il ritorno alle origini di Alba.

Però ci sono tante, evidenti problematiche di forma.
Molte sono state già evidenziate, come le virgole davvero spesso fuori posto, o una serie di refusi che non si capisce se siano tali (il già citato rullino).
Ci aggiungo la mia perplessità di fronte al sistematico scrivere "Amazonia" e relativi derivati con una Z sola, seppure in una singola circostanza l'hai giustamente scritto con due Z.
Forse l'effetto di una mancata revisione?

Infine, ok il grassetto del nome per introdurre il personaggio su cui è incentrata la scena (l'ho visto fare in alcuni film o serie tv), però avrei usato anche lo spazio per tenere separati i vari paragrafi. Non preoccuparti dell'effetto spezzettato, secondo me sarebbe risultato più ordinato e coerente col ritmo di lettura.

La soffitta è il paletto che mi ha convinto meno, più che altro per la sua circolarità: la storia inizia in una soffitta e lì tutto ritorna alla fine, ma con poco peso effettivo nella vicenda.
La caratterizzazione temporale invece l'ho trovata ben resa, al di là della scena iniziale dei funerali, che mi è sembrata fuori contesto e mirata più a calare nell'anno preciso, per necessità, che non con un peso specifico nella storia.
Secondo me potevi tenere quei caratteri per potenziare alcuni passaggi.

Chiudo sul gioco tra Elvira e Carmen di immaginare la vita di Alba. Questa è una considerazione personale e quindi non una critica, ma mi è venuto spontaneo pensare che questo tipo di fantasie serva solo a rinfocolare il dolore di una perdita che, forse, una madre (o un genitore, non lo so) preferirebbero tenere segregato dentro e col quale dovranno fare i conti ad un certo punto della vita.
Ma appunto questa è solo un'impressione, peraltro maschile, per cui lascia il tempo che trova.

Nel complesso, giudizio positivo.

8L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Sab Mag 20, 2023 9:31 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

una buona storia pure questa, sebbene sia carica di errori e refusi.
anche il metodo usato disturba un poco la lettura, rallentandola.
però la storia in sé è bella e incita alla lettura per sapere come va a finire.
leggendo mi sono fatto molte ipotesi per il finale, tutte sbagliate.
e questo è un merito, a mio parere, visto che mi sorprendi.
l'unica cosa di cui fossi certo era la gravidanza di Carmen, sin dal primo intervento.
molto buone le descrizioni, soprattutto quelle relative all'abiente amazzonico.
lavoro discreto.


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

L'uomo nuovo Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

9L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Sab Mag 20, 2023 6:11 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ho avuto la sensazione della fretta dell’ultima ora. Solo così mi spiego i molti refusi e le imprecisioni ed è un vero peccato perché chi legge ne resta distratto e non si concentra a sufficienza sulle molte altre qualità del testo. Il brano sembra infatti una prima bozza appena riletta.
Eppure mi era piaciuta la collocazione storica con la morte di Berlinguer e la descrizione di quella giornata.
Una cosa che certamente sarebbe bene correggere in una eventuale revisione è l’informazione al lettore sulla gravidanza di Carmen che traspare con troppo anticipo.
Per il resto, i caratteri sono ben delineati e le descrizioni molto efficaci, elementi che dimostrano le tue doti di scrittura.
Va bene per l’Amazzonia e per l’anno 1984. Non percepita invece, se non in forma metaforica, la soffitta. Anche sulla presenza del personaggio-filosofo sono piuttosto dubbioso.

10L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Lun Mag 22, 2023 9:04 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto coinvolgente, anche se a volte un po' scontato.
Scelte che nella  vita ci si trova a fronteggiare: non tutti condividerebbero che quello di Carmen sia un atto d'amore, ma qui è stato scelto così.
C'è più filosofia che non un filosofo, ma la soffitta ha il ruolo che dovrebbe avere: non una stanza qualunque, ma un posto dove conservare ricordi da riassaporare al momento giusto.

11L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mar Mag 23, 2023 12:01 am

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Pezzo semplice, senza troppi artifizi o invenzioni, che si legge in scioltezza.
Il colpo di scena della gravidanza non è tale, si intuisce subito dove si andrà a parare, che piega prenderà la storia, eppure non mi sento di definirlo come un difetto. Parlando dei paletti, l'unico che ho percepito come un pò debole è la stanza.
La soffitta c'è, ma alla fine è più un qualcosa di metaforico che propriamente fisico.
Alla fine è un lavoro positivo, con delle qualità, ma gli manca qualcosa per emergere in modo deciso e stare nel gruppetto dei migliori.

12L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mar Mag 23, 2023 12:17 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Mi è molto piaciuto questo racconto molto attuale, legato strettamente a fatti di cronaca recenti.
Sono stato uno strenuo difensore dell'ammissione di questo racconto, che si voleva escluso per mancanza della soffitta. Per me, è una delle migliori soffitte dello step, perché il racconto stesso non esisterebbe senza di essa. Lo abbiamo visto in altri step, dove la stanza assume un valore metaforico fortissimo (vi ricordate il bagno?). In questo testo, se manca la soffitta non ha più senso tutto il racconto; ecco perché mi sono battuto per l'ammissione. Alla fine abbiamo votato, è finita 2-2, ed eccolo qui in gara. Secondo me ho ragione io  lol! lol! lol! ma capisco anche alcuni commenti in senso contrario...
C'è anche da dire che è un concorso a tema, e qui i paletti sono davvero legati e imprescindibili l'un l'altro. Qui c'è anche il più riuscito filosofo di tutto lo step, se posso permettermi di dirlo.
Insomma, al netto di errori e refusi che non agevolano la lettura e che ti sono già stati segnalati, io credo che questo racconto farebbe una gran bella figura in Antologia.
Complimenti!


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

13L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mer Mag 24, 2023 11:47 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Allora sarò schietto e sincero per una volta, me ne frego e dico quello che penso realmente. 

Ho letto il racconto e mi sono detto: 'Ma a me di Arturo non me ne frega nulla.' Tutte le parti su di lui non le ho trovate interessanti. La sua presenza mi sarebbe piaciuta di più se fosse stata un'assenza. Carmen è la vera chiave di volta. LUNGA VITA A CARMEN. Perché, autore, ti sei concentrato su Arturo quando avevi tra le mani un personaggio ben più complesso? Di Carmen mi interessano le azioni e i pensieri. Perché nel raccontare di lei e di Alba si arriva a parlare così tanto di Arturo? È difficilissimo per me spiegarlo. 
Vuoi la mia impressione? Sembra come nei comizi sull’aborto in cui sul palco ci sono solo uomini. Ho avuto la stessa sensazione come se per parlare di un argomento tanto delicato tu abbia dovuto metterci in mezzo l’uomo, in questo caso Arturo, per edulcorare il tutto.
Questo che dico non è negativo, anzi prendiamolo come uno spunto di riflessione. Solo io trovo che Carmen sia la vera protagonista del racconto?


Detta questa considerazione personale passo al racconto in se.
Credo che sia frutto di un'idea partorita all'ultimo momento, perché dentro di sé porta tantissimi spunti interessanti, ma che necessitavano di una revisione totale. È un'idea più che un racconto.
Allora, come tale, voglio valutarla dando questa volta dei consigli su come renderla al meglio.
La trama c'è, è semplice e banale ma ben strutturata.
Le emozioni non ci sono, il taglio che gli hai conferito è troppo 'accettato' e quindi perde in emozioni. La cosa non mi interessa più di tanto se il racconto avesse una forma più organizzata.
Per quanto riguarda lo stile, ecco la prima cosa: cambia protagonista. Rendi Carmen la protagonista, con Arturo che riveste lo stesso ruolo della soffiata. Esserci nella sua assenza. Concetto, tra l'altro, pazzesco. A tal proposito, avrei ampliato quel concetto di soffitta, lo avrei reso predominante perché è veramente brillante.
In conclusione, voglio farti i complimenti per averci fatto leggere questa idea. Purtroppo, non riesco a valutarla positivamente come racconto fatto e finito, ma di certo ha un potenziale enorme. Grazie.

14L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Dom Mag 28, 2023 9:14 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Al di là dei paletti centrati o meno e della piacevolezza della storia, quando leggo i racconti su DT io non posso fare a meno di guardare la correttezza sintattica e grammaticale e purtroppo in questo racconto da questo punto di vista i difetti sono davvero tanti.
Non sto a ripetere l'ottimo lavoro fatto da @Mark ma è evidente che quanto meno sia mancata una attenta revisione del testo.
La storia è interessante anche se secondo me ha finito per perdersi iìnell'idea rimasta un po' soffocata dal limite di battute: meritava (e merita ancora se ti andrà di svilupparla) molto più spazio.
All'inizio ho pensato al recente film di Veltroni con Marcorè "Quando" che inizia con i funerali di berlinguer (qui, peraltro, utilizzati soltanto per centrare il paletto dell'anno) e con la compagna del protagonista che è incinta senza che lui possa saperlo, poi il racconto prende un'altra piega ed è un peccato che i due protagonisti, soprattutto carmen, finiscano per scomparire troppo rpesto per lasciare un ampio spazio ad Alba.
Così, la bella idea del cambio di prospettiva tra Arturo e carmen iniziale si perde in una lunga spiegazione che, secondo me fa perdere forza al racconto.
Riprendi l'idea e sviluppala con calma fuori dal contest, mi piacerebbe rileggere la storia di Carmen e Arturo.


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L'uomo nuovo Badge-3

15L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mar Mag 30, 2023 11:13 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, un racconto delicatissimo il tuo, che ho letto con piacere, scritto con uno stile garbato e mai sopra le righe. Purtroppo ci sono molti errori e refusi, alcuni reiterati, quindi non so, forse è stata la fretta dell'ultimo minuto? Piaciuto l'incipit con i funerali di Berlinguer, io ero piccolo e non lo ricordo, ma mio nonno lo conosceva personalmente e in casa è una specie di essere mitologico, quindi per me hai fatto centro. Ho trovato invece un po' più debole la parte in Alba va dal cugino, non so, è stato poco coinvolgente, molto meglio l'incontro con la nonna. A rileggerci!


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L'uomo nuovo Senza_10

16L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Gio Giu 01, 2023 4:37 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Autor
racconto da cui esco combattuta, nel senso che alcune cose mi sono piaciute molto, altre meno.
secondo me, ma l’abbondanza di personaggi complica la trama che vedo troppo compressa per un racconto. 
Avrebbe bisogno di svilupparsi in maggiori battute, come in un romanzo.
Scrittura stile e padronanza dei termini più che buoni.
Solo in alcuni passaggi ho sentito la pesantezza delle spiegazioni filosofiche, ma ripeto 
diluite in un numero maggiore di battute avrebbero avuto maggiore respiro e leggerezza.
A rileggerci presto

17L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Ven Giu 02, 2023 11:46 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La frase iniziale mi ha incuriosito e dopo lunghissime ricerche (0,45 secondi netti) ho trovato il brano di Paolo Pietrangeli, davvero interessante. Complimenti per la scelta che ben si abbina all’incipit del racconto, che inquadra il periodo temporale scelto.
Parto con questa frase,
Quando saranno cambiate loro o saremo cambiati noi, chissà. Non sono cose buttate per sempre, sono cose lasciate a invecchiare, come il vino.
che a mio parere rende molto bene il concetto di soffitta. Penso di aver letto qualcosa di simile in un altro racconto: un posto dove riporre cose, magari inutili in quel momento o in un certo periodo, di cui ci si vorrebbe liberare ma non ci si riesce. Cose che riprese a distanza di tempo avranno un altro significato per i ricordi che portano con sé perché noi, nel frattempo, saremo cambiati.
Un racconto intenso, con uno stile particolare: due personaggi che declinano in prima persona le loro storie, i momenti di vite che si sono separate senza sapere che c’era un filo robusto a tenerle comunque legate, e poi il narratore che si sostituisce a loro per farci sapere quanto quel filo robusto sia ancora lì, a tenerli uniti. Una bella scelta per una storia originale che amalgama il periodo, il luogo e il personaggio prescelto.  Anche la soffitta ha il suo ruolo, anche se compare materialmente solo alla fine, ma ben si collega con la frase che mi ero segnata.
Il solo appunto che mi sento di fare è proprio sull’ultima parte, in particolare sui dialoghi.  Ci sta che Alba, come un fiume in piena, racconti tanto, senza interrompersi: ha trovato la persona giusta con cui farla e per di più è giovane, un evento così importante non può non averla turbata. Quanto racconta Elvira, persona anziana, lo vedrei meglio frammentato, intervallato con qualche gesto, anche un silenzio, per darle modo di riprendere fiato, di non perdere il filo di quanto vuole raccontare e di godere anche le emozioni di un momento così particolare e atteso.
Ma per il resto è un racconto che per me funziona: i salti temporali non mi fanno perdere il filo, in una storia bisogna entrarci e basta.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

18L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Dom Giu 04, 2023 9:04 am

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Parto dalla stanza. Salvo il riferimento finale è qualcosa che nella realtà del racconto non esiste. La storia gioca con il concetto di soffitta, con l'idea che esista un posto nella nostra testa e nel nostro cuore in cui mettiamo da parte le cose per poi ritrovarle più avanti. Capisco che Viv si sia battuto per far ammettere il racconto, ma capisco anche i dubbi sull'ammissibilità. Io avrei probabilmente votato contro. Il racconto avrebbe acquistato maggior importanza se avesse affiancato il luogo fisico alla sua idea, penso.
Quanto al filosofo di nuovo abbiamo una filosofia che si avvicina più all'antropologia. Per carità, io ho dato anche un esame di antropologia culturale e i confini sono sottili però credo di più in una figura di filosofo interessato a studiare la natura umana in modo astratto piuttosto che toccarla davvero con mano.
In generale il racconto mi sembra interessato a parlare di altre cose che una stanza o la filosofia. Una scelta d'amore, questo è il tema portante, direi.
La struttura è particolare. Nonostante sulla carta potesse ostacolare la lettura, in realtà l'autore riesce a gestirla molto bene. Un punto a favore.
Nel complesso un racconto che forse nella testa dell'autore esisteva già, che ha trovato nella soffitta del concorso un appoggio più che la sua completa realizzazione. Forse anche tu avevi mandato questa storia in soffitta e ora ha deciso di riprenderla?


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L'uomo nuovo Senza_10

19L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mar Giu 06, 2023 9:21 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Di solito non guardo i commenti degli altri, ma ero così sicuro di sapere cosa mi mancava che ho voluto apposta cercare chi la pensa come me. E l'ho trovato: sottoscrivo quanto scritto da @ImaGiraffe! Carmen lascia una lettera scioccante e Alba cosa fa? Cerca la famiglia di Arturo. Boh? Non gira. Manca metà della storia, probabilmente quella che avrei letto più volentieri.
A differenza di altri commentatori, io trovo similitudini più con la storia di GionnyScandal che con altri episodi di cronaca recente. Diciamo che, se avessi preso ispirazione da questa storia, il racconto sarebbe stato anche più verosimile. Infatti la donna che non riconosce l'infante che ha appena partorito ha il "diritto all'oblio" ossia non si può risalire in nessun modo alla sua identità, rendendo quindi impossibile tutto il seguito. Mi devo informare su cosa può succedere se la madre biologica non registrata desidera comunque lasciare una lettera insieme con l'infante, ma facciamo pure che questo possa essere.
Oltre a mezza storia manca anche una revisione del testo, probabilmente è un invio dell'ultima ora? Non lo saprò mai, forse al terzo tempo.
La soffitta per me c'è: è quella meno frequentata tra quelle lette nel senso che non ci viene raccontato nulla che accada lì, ma i ricordi di Arturo qualcuno lassù ce li deve aver portati. Ci sono anche il 1984 con la morte di Berlinguer e il filosofo. Molto bene la foresta Amazzonica.

Grazie e alla prossima.


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20L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Mer Giu 07, 2023 2:45 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il testo necessitava di una più accurata revisione. Non ho trovato disturbanti i markers "Arturo" e "Carmen" in successione, meno azzeccate le date precise secondo me, si sarebbe potuto collocare temporalmente le vicende magari citando un passo delle lettere di Arturo a Carmen o, per il Natale, attraverso un ricordo di Arturo sulla sua città addobbata a festa.

Questione soffitta. Posto che il racconto è in gara e fin qui non ci piove, voglio sottolineare la dimensione onirica della stanza, ovvero il luogo dove tutti ripongono "il passato" non per dimenticarlo ma per ripescarlo al momento opportuno. Insomma, se cerco la soffitta nel racconto la trovo poco o niente, ma se leggo profondamente (parlo per me), mi rendo conto che c'è soffitta da tutte le parti. Non solo per Arturo e Carmen, sfortunatamente passati a miglior vita, ma soprattutto per Alba, ormai adulta, pronta a esplorare la soffitta virtuale dei ricordi che le permetteranno di conoscere un po' meglio chi erano veramente i suoi genitori naturali.

Un racconto da non sottovalutare e certamente da rileggere.

Grazie

21L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Ven Giu 09, 2023 3:59 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi è piaciuto davvero molto il tuo racconto, caro autore. Delicato, interessante, in alcuni tratti duro, in altri commovente. Due persone che tendono ad allontarsi sempre più, in senso fisico e mentale, senza avere il coraggio di affrontare realmente lo stato delle cose, che poi si ritrovano, "fuori tempo massimo", nella figura di Alba. Bello. Davvero molto bello.
Non saprei come commentare oltre. L'ho letto con vero piacere. L'idea è interessante e, dal mio punto di vista, è stata sviluppata bene.
Difficile non portarlo in cinquina.
Complimenti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

22L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Sab Giu 10, 2023 11:37 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Credo che in questo racconto ci sia davvero tutto il materiale per un buon romanzo.
La storia di Carmen (perchè questo è in definitiva ciò che ho letto) la trovo davvero interessante, ornata dal modo di riflettere di una ragazza che, seppur molto giovane, riesce da sola a fare delle scelte difficili e impegnative.
Arturo è necessario perchè è la figura che incarna tutto l'amore che Carmen lascia andare via (a tal proposito, per bilanciare il sacrificio, bisognerebbe renderlo una figura di successo, agevolare una certa finzione letteraria che amplificherebbe ancora di più la scelta di Carmen): forse, dato che la scoperta della gravidanza è subito molto evidente, avrei lasciato l'effetto sorpresa al finale, lasciando Arturo in vita e facendo ricongiungere padre e figlia con una spettacolare carrambata (ma questo, appunto, nell'ottica di un romanzo).
Non so se il modo di agire e di pensare di Carmen sia proprio filosofia, ma senz'altro ha un approccio maturo e molto profondo con la vita e il senso nascosto delle cose, quindi magari ci sta: questo suo modo di agire penso che sia il nocciolo e il potenziale inespresso del racconto.
Poco pensata anche l'entrata in scena di Alba: questo doveva essere il punto cruciale del racconto, dove le emozioni avrebbero acceso il testo con i fuochi d'artificio, portando il lettore alle lacrime quasi, invece tutto viene messo nero su bianco con un disarmante tell: far emozionare il lettore, nel bene e nel male, dovrebbe essere il traguardo alla fine di ogni storia.
Hai fatto anche una magia con la soffitta: non c'è, ma l'hai resa una presenza effimera all'interno della storia.
Peccato che il testo risulti poco curato: credo davvero che sia un problema di poco tempo e di mancata revisione finale.

23L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Sab Giu 17, 2023 6:07 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Care e cari,
grazie di cuore per aver dedicato del tempo al mio racconto.
Non vi nascondo che sono un po' deluso. Questo racconto mi piaceva  e mi sembrava bello. Devo prendere invece atto che non è arrivato dove speravo, non ha raggiunto i vostri cuori.
La ragione penso l'abbia messa ben in evidenza  @ImaGiraffe, non ho avuto il coraggio di porre al centro della storia Carmen, la vera protagonista della storia. Grazie di cuore. Se deciderò di riscrivere il racconto, partirò dalla tue osservazioni.
Ringrazio chi mi ha segnalato degli piccoli errori e dei refusi. Da parte mia non li ho mai considerati gravi e degni di decidere la qualità di un racconto. Si possono curare con un click del computer. Se invece una storia, ad esempio, non è interessante, non esistono tocchi di tastiera che lo possano migliorare. Ma tutte le opinioni hanno cittadinanza.
Un abbraccio a @Molli Redigano@CharAznable per aver apprezzato il mio racconto. Grazie, grazie, grazie.
Un altro grazie, grande come una casa, allo staff,  @Different Staff , che impiega generosamente del tempo per farci giocare.

A Molli Redigano, Achillu, caipiroska e ImaGiraffe garba questo messaggio

24L'uomo nuovo Empty Re: L'uomo nuovo Lun Giu 19, 2023 10:51 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

gipoviani ha scritto:Care e cari,
grazie di cuore per aver dedicato del tempo al mio racconto.
Non vi nascondo che sono un po' deluso. Questo racconto mi piaceva  e mi sembrava bello. Devo prendere invece atto che non è arrivato dove speravo, non ha raggiunto i vostri cuori.
La ragione penso l'abbia messa ben in evidenza  @ImaGiraffe, non ho avuto il coraggio di porre al centro della storia Carmen, la vera protagonista della storia. Grazie di cuore. Se deciderò di riscrivere il racconto, partirò dalla tue osservazioni.
Ringrazio chi mi ha segnalato degli piccoli errori e dei refusi. Da parte mia non li ho mai considerati gravi e degni di decidere la qualità di un racconto. Si possono curare con un click del computer. Se invece una storia, ad esempio, non è interessante, non esistono tocchi di tastiera che lo possano migliorare. Ma tutte le opinioni hanno cittadinanza.
Un abbraccio a @Molli Redigano@CharAznable per aver apprezzato il mio racconto. Grazie, grazie, grazie.
Un altro grazie, grande come una casa, allo staff,  @Different Staff , che impiega generosamente del tempo per farci giocare.
Anche secondo me questo racconto meritava di più. Come sempre, il tempo è galantuomo, e secondo me tra molti racconti di DR questo riusciremo a ricordarlo anche a distanza di anni.
Un abbraccio!


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

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