https://www.differentales.org/t1764-il-nodo#28464
La neve cade incessante e monotona, coprendo ogni cosa.
Oggi Nina non lavora e può stare alla finestra, guardare il parcheggio modificarsi e aspirare alla malinconia. Ma deve stare molto attenta, perché non sopporta tanto bene il dolore. Mangia hamburger, scrive poesie su un pacchetto aperto di Fortuna, dice di amare Rimbaud. Ha velleità creative. Si prende molto sul serio, ma è solo un effetto collaterale della solitudine. Si perdona spesso, sa che è l’unico modo per sopravvivere. Non si piace, è ordinaria e scontata, deve farsene una ragione.
Ora basta, ha deciso, vuole trovare un senso in quel mondo imbiancato. Sposa illusioni impossibili, sottoscrive programmi di redenzione mentre i fiocchi cancellano le strade, tolgono prospettiva allo sguardo, dilatano le ore. Tenta nuove strategie contro la banalità e prende pezzi di altri per costruire se stessa in un modo migliore.
Dalla finestra non vede nessuno, solo neve. In quello spazio vuoto e freddo spera di occupare il suo posto. E’ il suo piccolo sogno. Si perde con gli occhi e la mente nel paesaggio gelato, sorride ai lampioni incappucciati di bianco, aspetta la sua occasione.
Poi tira le tende, si accende una sigaretta e abbraccia il calorifero, per oggi ne ha avuto abbastanza anche dei sogni, in fondo è domenica.
La neve cade incessante e monotona, coprendo ogni cosa.
Oggi Nina non lavora e può stare alla finestra, guardare il parcheggio modificarsi e aspirare alla malinconia. Ma deve stare molto attenta, perché non sopporta tanto bene il dolore. Mangia hamburger, scrive poesie su un pacchetto aperto di Fortuna, dice di amare Rimbaud. Ha velleità creative. Si prende molto sul serio, ma è solo un effetto collaterale della solitudine. Si perdona spesso, sa che è l’unico modo per sopravvivere. Non si piace, è ordinaria e scontata, deve farsene una ragione.
Ora basta, ha deciso, vuole trovare un senso in quel mondo imbiancato. Sposa illusioni impossibili, sottoscrive programmi di redenzione mentre i fiocchi cancellano le strade, tolgono prospettiva allo sguardo, dilatano le ore. Tenta nuove strategie contro la banalità e prende pezzi di altri per costruire se stessa in un modo migliore.
Dalla finestra non vede nessuno, solo neve. In quello spazio vuoto e freddo spera di occupare il suo posto. E’ il suo piccolo sogno. Si perde con gli occhi e la mente nel paesaggio gelato, sorride ai lampioni incappucciati di bianco, aspetta la sua occasione.
Poi tira le tende, si accende una sigaretta e abbraccia il calorifero, per oggi ne ha avuto abbastanza anche dei sogni, in fondo è domenica.