«Dovresti fare qualcosa invece. Non puoi arrenderti così.»
Bettina si accende una sigaretta, sputa il fumo lontano da sé, ma ci mette troppa rabbia dentro «Smettila, Marta. Tutte le mattine la stessa storia: questo oroscopo del cazzo e tu che continui a dirmi di fare qualcosa. Ti limitassi a fare solo il tuo lavoro sarebbe un gran sollievo, credimi.»
Marta riprende a riordinare la stanza, ma poi, come al solito ritorna all’attacco.
«È tutto così ingiusto, tutto così schifosamente sbagliato che…»
Bettina spinge la sedia a rotelle verso la finestra e la spalanca. L’arietta fresca di settembre entra nella camera e la donna inspira ad occhi chiusi.
Adesso si sente un po' più calma. Lo sa che Marta ha solo buone intenzioni, ma quella cosa dell’oroscopo ogni mattina deve finire, non ha senso. Tanto lei, con la vita, ha chiuso.
Marta però non la pensa così «Non puoi murarti viva in casa!»
«Davvero? E tu che ne sai?»
Silenzio.
Da qualche parte là fuori c’è lui, nascosto tra i colori dell’autunno: la troverà, ne è certa e finirà quello che non ha potuto terminare.
Un alito di vento più fresco la fa tremare, si massaggia i monconi delle gambe che lui le ha tagliato ed esce dalla stanza.