Non ho mai... è una serie americana; quattro stagioni da dieci episodi ciascuna. Come dicono gli anglofoni: "coming-of-age"; come diciamo noi: "romanzo" (ma in questo caso è narrazione in generale) di formazione; il tutto con protagoniste quasi esclusivamente femminili e adolescenti.
Mentre guardavo la serie ho pensato "ma quante ne sa" rivolgendomi a chi l'ha scritta; mi sono immerso in un racconto che solo poche volte mi è venuto da pensare "ma che cagata". Poi ho avuto la conferma di qualcosa che sentivo dentro: le sceneggiatrici e produttrici sono due donne. E si vede. Inoltre, una delle due sceneggiatrici è di origini indiane proprio come Devi, la protagonista; infatti ha ammesso che la serie è ispirata alla sua adolescenza, anche se non è autobiografica.
Ecco... il romanzo di Aura avrebbe dovuto essere così, almeno secondo gli appunti che mi sono scritto nel 2019. Situazioni al limite del paradossale in cui però ho riconosciuto il me adolescente o forse un po' di più l'adolescenza dei miei amici. Si (sor)ride, ci si commuove; poi quelle due "stupidine" di autrici hanno messo dentro anche qualche "dramma adulto" per intrattenere vecchi bacucchi come me, in mezzo a tutta quell'acne e i compiti per casa; cose adulte che di drammatico non hanno niente se non le risate che ho dovuto trattenere per non svegliare tutta la famiglia, moglie compresa.
La produzione è terminata, la serie non proseguirà con Devi all'università. Però cavolo, è stato bello guardare il racconto di gente "sfigata" in un liceo "sfigato" con genitori "sfigati", per lo meno con la "sfiga" proporzionata al fatto di trovarsi in un quartiere periferico di Los Angeles. Intendo dire che tra gli adulti non ci sono solo colletti bianchi e professionisti superaffermati ma anche operai e artigiani. E i loro figli.
Mentre guardavo la serie ho pensato "ma quante ne sa" rivolgendomi a chi l'ha scritta; mi sono immerso in un racconto che solo poche volte mi è venuto da pensare "ma che cagata". Poi ho avuto la conferma di qualcosa che sentivo dentro: le sceneggiatrici e produttrici sono due donne. E si vede. Inoltre, una delle due sceneggiatrici è di origini indiane proprio come Devi, la protagonista; infatti ha ammesso che la serie è ispirata alla sua adolescenza, anche se non è autobiografica.
Ecco... il romanzo di Aura avrebbe dovuto essere così, almeno secondo gli appunti che mi sono scritto nel 2019. Situazioni al limite del paradossale in cui però ho riconosciuto il me adolescente o forse un po' di più l'adolescenza dei miei amici. Si (sor)ride, ci si commuove; poi quelle due "stupidine" di autrici hanno messo dentro anche qualche "dramma adulto" per intrattenere vecchi bacucchi come me, in mezzo a tutta quell'acne e i compiti per casa; cose adulte che di drammatico non hanno niente se non le risate che ho dovuto trattenere per non svegliare tutta la famiglia, moglie compresa.
La produzione è terminata, la serie non proseguirà con Devi all'università. Però cavolo, è stato bello guardare il racconto di gente "sfigata" in un liceo "sfigato" con genitori "sfigati", per lo meno con la "sfiga" proporzionata al fatto di trovarsi in un quartiere periferico di Los Angeles. Intendo dire che tra gli adulti non ci sono solo colletti bianchi e professionisti superaffermati ma anche operai e artigiani. E i loro figli.