Dopo Nanook del Sesto e il Leviatano del Quarto, cosa li attendeva nel Due?
Scorpioni? Shai-Hulud?
I settori pari erano metaversi, ma le insidie ben concrete!
Greta e Luca si fissarono e si presero per mano, incedendo sotto il sole.
La sete era sempre più forte e più debole la speranza di un’oasi oltre la prossima duna.
Luca sbirciava Greta: le labbra piene, il neo, la cicatrice, le gocce di sudore in mezzo ai seni piccoli e appuntiti…
Gli era piaciuta da subito.
Ed era valsa la pena affrontare le prove verso il Settore Uno con lei al suo fianco.
In realtà, essendo lui un “prima scelta”, passare i metaversi del Sesto e del Quarto e scendere fra i topi del Terzo erano state poco più che ricognizioni, grazie anche all’intervento della piccola incantatrice.
Molto diversa sarebbe stata la corsa di Greta, misera “terza scelta”.
Se Luca non l’avesse presa con sé, l’aspettavano le radiazioni del Quinto, un settore reale come tutti i dispari.
Altro che cicatrice…
Pensieri simili gremivano la mente della ragazza, finché i suoi occhi non colsero uno sfarfallio lontano, un lampo scuro e veloce diretto verso di loro.
– Guarda là. Ci siamo!
E strinse Luca fra le braccia.
Anche Luca fremeva, non tanto per paura, quanto per il tocco dei seni nudi di lei: avrebbe affrontato un’orda di demoni, pur di rivivere quella sensazione.
Poi, un tintinnare ritmico ruppe il silenzio.
E un fiume di topi sciamò intorno a loro, spingendoli in una direzione precisa.
I ragazzi sorrisero e corsero in mezzo al flusso impetuoso che in breve li condusse fuori.
– Prova superata, tuonò la solita voce.
Gli occhi dei ragazzi si riempirono di lacrime, fra sensazioni di gioia e delusione: il Primo non era poi così diverso dal Terzo, se non per qualche alberello qua e là.
Ma non era poi così importante.
C’era stato il viaggio, l’avventura e soprattutto lo sbocciare di quel loro forte sentimento, suggellato ora da un lungo e profondo bacio.
Fra i sassi della strada, un topo, ritto sulle zampette posteriori, li osservava attento.