Cris torna in classe ma la “domandona” di Cate ha riportato in superficie un ricordo che aveva sepolto nei meandri più reconditi della memoria.
Era successo due estati prima al mare, a qualche giorno dal suo quattordicesimo compleanno; era entrata in cabina per cambiarsi e vi aveva trovato suo cugino Michele.
Era semi sdraiato sulla panchetta, i pantaloncini del costume alle caviglie, il “coso” tra le mani.
«Cosa stai facendo?» gli aveva chiesto strabuzzando gli occhi.
Michele, che non l’aveva sentita entrare preso dalla sua eccitazione, aveva fatto un balzo sulla panchetta, tirando su in tutta fretta i pantaloncini senza peraltro riuscire a coprire totalmente l’erezione.
«Cris, che cazzo fai qua?».
«Ehi cugino, ti faccio notare che questa è anche la MIA cabina.»
Michele… era stato più un fratello che un cugino, erano cresciuti assieme, lui più grande di otto mesi, erano sempre l’uno a casa dell’altra e viceversa.
Quanti bagnetti nella stessa vasca quando erano bambini!
«Cosa stavi facendo?» gli aveva chiesto nuovamente.
Un guizzo negli occhi di Michele. «Se mi prometti di non dirlo a nessuno ti faccio vedere.»
Cris aveva incrociato gli indici davanti alle labbra come quando erano bambini e avevano i loro segreti da tenere nascosti agli adulti.
«Vieni» le aveva detto facendole segno di avvicinarsi mentre si abbassava nuovamente il pantaloncino.
Lei si era avvicinata, lui le aveva preso la mano e se l’era appoggiata tra le gambe; inizialmente l’aveva guidata poi l’aveva lasciata fare.
Cris si era ritrovata con le mani impiastricciate e la sensazione piacevole di aver fatto felice Michele, l’espressione sul volto di lui non dava adito a molti dubbi in merito.
Si erano trovati altre volte nella cabina e l’ultima volta lui le aveva chiesto di togliersi il costume; lo aveva fatto ma solo dopo che Michele le aveva promesso che non l’avrebbe nemmeno sfiorata: così era stato.
Poi le vacanze erano finite, erano rientrati in città e tra loro non avevano più nemmeno accennato alla cosa.
Erano cominciate per entrambi le scuole superiori, era arrivato il tempo del lockdown e per Cris erano arrivati i primi sintomi del suo disturbo, le prime allucinazioni: gli incontri nella cabina al mare erano finiti in un angolino sul fondo della sua mente, semplicemente se li era dimenticati.
“Ne avete mai toccato uno…” le parole di Cate le rimbombano nella mente mentre cammina verso casa; “Voglio farmi stappare prima dei diciassette anni” le voci si rincorrono dentro la sua testa, si sovrappongono, vuole zittirle ma non ci riesce.
Accanto a lei cammina nuovamente il ragazzo alto, biondo e muscoloso, lo intravede sempre con la coda dell’occhio: lui, almeno, sta in silenzio.
“Quello di mio fratello vale” dice una voce “e quello di tuo cugino?” le fa eco un’altra.
«Michele mi devi un favore» grida quasi, per spegnere quel rumore troppo fastidioso.
Prende il cellulare e compone il numero: «Pronto» risponde al terzo squillo una voce dall’altra parte.
Ultima modifica di paluca66 il Lun Ott 30, 2023 3:06 pm - modificato 1 volta.