Arrivo un po' in ritardo per il terzo tempo.
Che dire, la poesia non è il mio campo e si vede, già solo per il fatto che in effetti questa roba è più una canzone che una poesia e non me ne ero neanche accorto.
La pioggia nel pineto mia poesia preferita di sempre, non riesco a leggerla senza commuovermi.
Ma chiaramente non riuscirei mai a scrivere niente di simile, neanche in downgrade.
Ho scelto le rime baciate perché su di me hanno un effetto ipnotico, e mi piacciono un sacco, però in effetti fanno filastrocca, cosa della quale non mi ero avveduto.
La scelta del soggetto ha una mini-storia dietro.
Dovesse comparire in una antologia dell'anno 3001, "Strane cose che scrivevano nel 2023", il commentatore scriverebbe
"Con questo pseudo-componimento, l'autore cercava di impressionare una che gli piaceva nella compagnia teatrale di cui fa parte. Quando l'ha letta a voce alta, ammiccandole come un salmone sul banco della pescheria, l'effetto che le ha fatto [cit.] è stato un sontuoso nulla condito col niente.
Invece di darsi alle corse dei cavalli, l'autore ha poi pensato di riproporlo in un contest di poetry, peraltro con il medesimo risultato."E niente, questo è quanto.
@Tom - Vero, negli anni '70 ero ben lontano dall'essere nato.
Volevo inoltre correggerti sul
burnout, che quando riferito a un'auto non è l'esaurimento, ma il testacoda controllato, quello effettuato ruotando sul posto, con auto di grossa cilindrata e rigorosamente cambio manuale.
- Spoiler:
Grazie a tutti come sempre dei commenti e alla prossima avventura.