Ciao Autore.
Innanzitutto un'indicazione grammaticale: se ci fosse, sarebbe. Altrimenti, se ci fosse stata.
In cento parole, un errore così vistoso disturba molto la lettura. Anche perché c'è un vero caos di consecutio temporum: inizi al futuro semplice, e mi fai percepire che al tuo protagonista debba ancora accadere tutto. Poi passi al passato prossimo, e mi fai capire che invece è già successo. Ma il colpo di grazia arriva quando utilizzi il presente, e lì veramente non si capisce più niente.
Il tuo 100 ha il problema di non essere immediato: non racconta un istante, ma un lasso di tempo troppo ampio per permetterci di apprezzarlo nella brevità della lettura.
Il finale secondo me è chiaro e non capisco come siamo finiti a parlare di suicidio, come se per suicidarsi occorresse un biglietto!
Va al cimitero, a salutare Katia, perché da domani non sarà più qui poiché partirà e andrà lontano da tutto quello che lo opprime, ma anche da Katia che non potrà mai più salutare.
Mi sembra tutto di una chiarezza quasi disarmante che non capisco come si possa andare in un'altra qualsiasi direzione.
Consiglio: sistema i tempi verbali. Per il resto, è un testo che esprime molta sensibilità e con un messaggio di forte impatto emotivo sul quale tutto dovremmo fermarci a riflettere.