Romadinotte si fa ascoltare

'Gli occhi che diventano da guardare' è veramente una bella frase che intenerisce e aggiusta un cento ficcante e duro che mostra la faccia brutta della città notturna.

Che bello anche questo cento!
Un racconto pieno di poesia nonostante la durezza dellae parole che descrivono adeguatamente la durezza di una vita vissuta come sicuramente non avrebbe voluto.
Quando da lettore mi imbatto in questa capacità di descrivere emozioni e sentimenti provo un pizzico di invidia, lo confesso.

La prima cosa che mi ha colpito del 100, più forse del tema trattato, è l'uso molto creativo della punteggiatura nelle prime tre righe: ho dovuto rileggere più volte cercando il giusto modo di mettere le pause.
A parte questo, il tema non mi affascina, rimane distante, un po' come certi quadri non convenzionali che diventano convenzionali perché hanno successo. Però a me trasmettono poco.
Qui l'effetto è il medesimo: le frasi sono belle, hanno una loro poesia dietro, ma il soggetto non mi coinvolge.
Questa prostituta ormai fuori dal giro, con le sue cicatrici, i suoi racconti, un pubblico che ascolta ma poi si dilegua: non ne resto affascinato.

EDIT - Non ho trovato molto funzionale il ripetere il titolo nella prima frase. In così poche battute a disposizione, quelle potevano essere usate per dire qualcosa che il titolo già non dicesse.
Mia opinione.

Uno spaccato di vita spaccata in tutti i sensi e una raffigurazione della città di notte dove vivono migliaia di vite diverse dal quelle consuete e la vita dopo una vita di lavoro può essere veramente diversa e complessa.
Un film di Pasolini a descrivere mondi e vite e tutto da un'altra angolazione.
Un cento colmo di tantissime cose che fanno riflettere e scritto veramente bene.

Il mestiere più vecchio del mondo.
Considerato peccato al punto di aver generato un comandamento:
non fornicare termine che deriva da fornix: sotterraneo a volta sede di prostitute.
Questo racconto è pura poesia.

Mi scuserà l'autore del testo, ma l'ho trovato più come una serie di pensieri sparsi. Mi è mancata una struttura. Le frasi sono belle e anche evocative, ma purtroppo rimangono solo frasi che non mi hanno trasportato da nessuna parte.
P.S. il titolo mi è piaciuto tantissimo.

Mi piace il nome d’arte, se così si può dire, della tua protagonista: Romadinotte (quasi la sigla di un taxi).
L’inizio fa un po’ filastrocca leggendo e questa “cantilena” ruba in parte la  scena alle parole che invece sono ricche di contenuto poetico.
Gli occhi che diventano da guardare è una frase bellissima che racchiude in poche lettere un mondo intero. Non basterebbe una pagina per dipanare tutto quello che ne potrebbe uscire.
Come mestiere hai scelto il più antico coniugato in chiave moderna. Esce un quadro duro e disincantato del nostro tempo. La città è Roma? Mica detto. Le brutte persone le trovi dappertutto. Come le anime sole.

C'è della malinconia in questi ricordi, fatti violenti che il tempo ha reso più dolci.
Un sapore agrodolce caratterizza il racconto, facendolo risultare gradevole.
Gli occhi smettono di vedere e diventano da guardare è una gran bella frase.
Di negativo c'è la prima frase che replica il titolo; anch'io come Fante trovo che stoni alquanto. Comunque il 100 ha sapore e questo non è poco.

Questo racconto mi ha trasmesso malinconia e una nota di speranza: anche nel dolore i ricordi belli ci sono. Se ci sono piccoli momenti preziosi allora non è tutto da buttare. Vale sempre la pena di vivere anche una vita ingrata per quei piccoli momenti di gioia da serbare per goderli a lungo. Mi è piaciuta la caratterizzazione del personaggio e anche che all'autore siano bastate 100 parole per renderlo vivo  e reale. Buona prova.

Che dire, il lavoro più antico del mondo! Sempre bistrattato e mai diventato obsoleto, neanche l’intelligenza artificiale potrà creare qualcosa di simile. Forse dei succedanei.
Di questo 100 mi ha colpito la prima frase, anche se la punteggiatura un po’ latita: una bella immagine, che mi ha fatto vedere questa donna, al tavolino di un bar, triste ma viva nonostante tutto, che dell’umanità quanto avrebbe da raccontare, se qualcuno la ascoltasse. Una donna che ha saputo accantonare anche bei ricordi, per momenti tutti suoi.

"Quando racconta gli occhi smettono di vedere e diventano da guardare."

Molto bella questa frase. Molto azzeccata, secondo me, anche la scelta di Roma, anche se forse situazioni analoghe potrebbero essere raccontate in qualsiasi città. Sarà, ma anche questo è un lavoro, con vantaggi e svantaggi. Per esempio, uno svantaggio, giusto per rimanere in tema, è che in Italia la pensione non ce l'hai. Vabbé, sto divagando.

Un 100 drammatico e crudo. Tagliente direi.

Grazie

Ciao autore, quella di quando l'hanno mollata in mutande sul raccordo anulare l'avrei voluta sentire anch'io eheh. Quello che mi ha colpito è che alla fine questa donna sta continuando a vendersi, ha solo cambiato merce, ora vende i suoi ricordi tristi, che quelli buoni sono di poco valore, e in cambio secondo me non ottiene solo un bicchiere, ma soprattutto compagnia, qualcuno che la ascolti. A rileggerci!

piaciuto.
bello, ben scritto e che costringe a pensare.
descrizione di un lavoro tremendo, dove puoi incontrare gente dolce e gentile ma anche la peggior risma.
e alla fine ti ritrovi sola, il più delle volte.
proprio come romadinotte

Scritto bene, con immagini efficaci che arrivano dritte al punto. Continuo a credere, però, che un racconto dovrebbe raccontare/mostrare qualcosa che (almeno un po') sta succedendo, non dipingere una scena.

Ciao Autor. 
il tuo 100 mi è piaciuto tantissimo.
una donna tenerissima e generosa e non lo fa solo perché le offrono da bere. 
gli altri non lo capiscono e se ne vanno. 
io mi sarei fermata ad ascoltarla ancora e ancora...
complimenti

Un bel 100 che ti lascia addosso la malinconia di una donna che, forse per non sentirsi sola, attende qualcuno che le riempia il bicchiere.
Lo ripaga di ricordi, quelli tristi di una vita probabilmente squallida.
Qualche ricordo bello mi sarebbe piaciuto anche se, si sa, la gente preferisce i guai altrui.

Una pensionata che parla del suo lavoro: un connubio originale e ben costruito che fonde insieme i due temi del contest.
100 parole che riescono a caratterizzare molto bene il personaggio, dal quale traspare uno spettro di emozioni intense e toccanti.
Molto personale la scelta della punteggiatura e la disposizione dei dialoghi nel testo.

Ciao Penna. Inizi il tuo 100 con una frase in rima (ascoltare - guardare) e quel tuo particolare modo di scrivere mi ha tenuto fino in fondo con un sapore di poesia, molto meno di prosa. Molto interessante il personaggio che hai scelto di poetizzare. A rileggerti.

Ciao Autore.
Mi piacerebbe che Romadinotte conoscesse la mia Stellalucente.
Chissà quante cose avrebbero da raccontarsi!
Mi è piaciuto tantissimo questo 100. Soprattutto il ritmo che gli hai dato: se voglio ascoltare cosa ha da dire, devo farlo come se fossi a bere con lei.
Suggestivo e a tratti poetico, perfino il finale.
Il titolo, che corrisponde poi alla prima frase del racconto (per me assolutamente funzionale), è proprio ciò che riesce a trasportarti nel quadro che ci hai presentato.
Davvero complimenti!

Ciao, Penna.

109 parole.
Romadinotte si fa pagare solo per i ricordi brutti, perché quelli belli non valgono nemmeno un bicchiere. Bellissima questa immagine. Un micro racconto che racconta tantissimo grazie ai ricordi monetizzabili o meglio "bicchierizzabili".
Sono davvero soddisfatto che tu abbia deciso di scrivere un racconto su una professione di cui si racconta troppo poco oppure in modo troppo stereotipato. Romadinotte invece (per quanto ne posso sapere) mi appare come un personaggio reale, e lo stigma che la circonda in quanto ex prostituta alla fine la lascia da sola.

Grazie e alla prossima.

Racconto da osteria di borgata. Un bel personaggio questa tua Romadinotte, caro autore. Vero e genuino.
Con quella punta di malinconia persa nel suo bicchiere vuoto.
Bel lavoro. Grazie.

Prima di andare in pensione, giustamente fa il gesto delle virgolette, perché nonostante sia un lavoro ingrato non è riconosciuto come tale. Ascoltano le sue storie per un po', le pagano da bere, ma nessuno la pagherà per prestazioni sessuali. Per questo lei è in pensione. I ricordi belli li tiene per sé, sono segreti, o forse non interessano a nessuno.
Piaciuto.

Un racconto che cattura l'attenzione con la forza delle esperienze narrate da Romadinotte. Le virgolette gestuali e i gesti descritti aggiungono un livello di realismo e trasmettono il peso delle sue memorie. La scelta di tenere i ricordi belli segreti crea un'aura di mistero e complessità nel personaggio. La narrazione è ben equilibrata, toccante e si conclude con un senso di solitudine. È un racconto coinvolgente e pieno di profondità emotiva.