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Appello dell'ultimo terrestre a Dio

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1Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Appello dell'ultimo terrestre a Dio Lun Mag 13, 2024 9:30 pm

Different Staff

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Admin
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A chi potrei rivolgermi se non a Te, mentre il fuoco divampa e distrugge sbriciolando ogni cosa, mi raggiungerà anche qui, in questo cunicolo dove ho trovato scampo momentaneo, ma non durerà molto. Anzi non mi resta che sperare in una morte rapida che, pietosa, mi liberi dall’angoscia che morde il mio cuore a pezzi.
Quando mi rifugiai nei boschi con mia moglie e i figli pensai di sfuggire alla devastazione, ma la speranza si rivelò insana quando a uno a uno li vidi sparire tra le fiamme.
Eppure non urlai, non avevo più voce. Non piansi, non avevo più lacrime. Solo Tu, Dio, conosci il mio strazio.
Giunge ora il mio momento, ma nell’attesa voglio scrivere sulle pareti di questa roccia la mia ultima preghiera a testimonianza del mio passaggio sulla terra.
Io Ti ho amato con tutte le mie forze e credo d’essere stato fedele ai tuoi comandamenti amando il mio prossimo come me stesso, finché sei stato il Dio dei vivi, ma ora sei il Dio dei morti e il mio rapporto con Te cambia.
So bene quanto poco possano contare le tragedie umane di fronte ai piani ultraterreni, ma non mi pare d’aver meritato quanto sta accadendo a me come a miliardi di persone. Non Ti chiederò di contravvenire ai Tuoi disegni, trattami pure con la stessa indifferenza che hai usato con gli altri uomini, non cercherò di salvarmi o di fuggire da qui.
Concedimi però di chiederti perché hai creato il mondo per distruggerlo. Quale colpa può meritare una tale punizione.
Non chiuderti nel silenzio, almeno alla fine dei miei giorni rispondi a questa domanda che mi brucia dentro come il fuoco che mi circonda e, Ti prego, non dirmi che non è per colpa o punizione, ma che hai nascosto il Tuo volto, abbandonando gli uomini ai loro istinti, perché proprio questo ti domando: perché hai nascosto il Tuo volto?
E non cambiare discorso, come hai fatto quando Giobbe Ti chiese il perché della sua miseria, rispondendo: dov’eri tu quando Io ho creato il mondo?
Tu devi rispondere, perché non mi convincono le risposte dei filosofi.
Non mi sono mai lamentato delle tempeste della vita e ho sopportato ogni cosa fidando in Te, ma questa devastazione le supera tutte e mi lascia solo, assolutamente solo e pieno di paura.
Non credevo che la fine dei giorni giungesse tanto presto come un ladro nella notte, pensavo piuttosto a un evento lontano miliardi di anni, tanto lontano da non riguardarmi. Certo mi incuriosiva, ne parlavo e mi documentavo pure, ma come ci si informa su un tema filosofico o scientifico.
Le visioni del mondo che hanno i filosofi si contraddicono; ognuno di loro espone un punto di vista coerente col suo sistema, ma opposto rispetto ai sistemi altrui sicché tra metafisici, illuministi, idealisti e materialisti vai a sapere chi ha ragione: tutti e nessuno.
Tu, soltanto Tu, conosci la verità, perché sei La Verità. Io credo in Te.
Le verità scientifiche sono relative alle conoscenze che si hanno nel periodo in cui vengono elaborate, destinate a essere smentite dal successivo progresso della scienza umana. Però ora assisto alla distruzione del mondo e penso che non ci saranno più uomini né progresso.
Se esisteranno altri universi non so e quand’anche esistessero, che potrebbe importarmi, una volta che il mondo sarà distrutto e io stesso avrò cessato di esistere?
C’era forse un barlume di verità nella teoria che, partendo dalla constatazione di non esservi stelle nuove al centro dell’universo, affermava che una combustione stellare - una volta esauritasi - avrebbe spento la vita.
Così mi è parso nel lunghissimo inverno che ho vissuto in preda al freddo e alla fame; ho visto uomini togliersi la vita non sopportando l’atroce agonia, eppure resistevo cercando di provvedere ai miei figli, costringendoli a mangiare cose ripugnanti, pur di farli sopravvivere.
Per loro, non per me, quante volte ti ho invocato: Dio guardaci!
Forse speravo ancora in un’ipotesi di vita, ma illudendomi e sapendo di illudermi.
Immagino anche si siano illusi quanti hanno teorizzato la nascita di nuove stelle che consentirebbero una nuova espansione dell’universo dopo una fase di contrazione e così all’infinito.
D’altra parte, se anche fosse, chi assisterebbe al nuovo big bang? Quali uomini? La mia mente limitata non trova risposte ai tanti quesiti che mi confondono, rinuncio al tentativo infantile di far entrare il mare in un secchiello, ma Tu mi devi una risposta. Solo Tu conosci ogni cosa e puoi rispondere. Devi.
Io, mio Dio, non farò come Giobbe, non metterò la mano sulla mia bocca e fino all’ultimo respiro continuerò a chiedere perché Tu Infinito hai creato un mondo finito, perché dalla nascita ci hai condannato a morte.


Hai voluto sottoporci a una prova così insostenibile che hai l’obbligo di perdonare la mia arroganza.
Perdona chi si è allontanato da Te, perché esistere è una lotta così ardua che i deboli hanno voluto evitarla; perdona quelli che Ti hanno maledetto o creduto in un altro dio. Li hai colpiti a tal punto da non credere che Tu possa essere loro padre, né che possa esistere un qualunque Dio.
Non io, che continuo a credere e se Ti rivolgo queste parole, più dure della roccia su cui le incido, è perché io credo in Te.
Non posso lodarti per il male che tolleri, ma ti benedico per la Tua Esistenza. Tu hai fatto di tutto perché non credessi, ma non Ti è servito a niente perché muoio credente, se non supplice.
Se esiste un senso nell’universo, non può essere che in Te e io non posso credere in un Dio insensato. Ora, più che mai, credo in Te, perché Tu sei il senso, lo svelerai mostrando il Tuo Volto.
Ho vissuto cercando il senso della vita. Ora il tempo dell’attesa è finito e quando mi apparirà il Tuo Santo Volto, spero di scorgervi un sorriso d’incoraggiamento.

2Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 14, 2024 12:02 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Primissime impressioni a caldo:

- il titolo mi ha attirato (per questo l'ho letto per primo);
- il narratore che si rivolge a Dio (con la D maiuscola) ci crede fino in fondo ma sembra proprio che Dio non se lo fili;
- racconto/monologo che sembrerebbe esaltare Dio (con la D maiuscola) e che la presunta esaltazione potrebbe non essere condivisibile. Per esempio io non la condividerei;
- mi è venuta in mente una frase che lessi sulla parodia della Bibbia (con la B maiuscola) di Giobbe Covatta: "Signore, poiché siamo già nelle feci fino al collo, evita perlomeno di fare l'onda".


Lo stile del monologo lo trovo pertinente e la scrittura corretta. Qui pongo una questione che a mio avviso potrebbe essere interessante: ma il narratore/autore/personaggio che si rivolge al lettore è tale anche se il destinatario dello scritto non lo caga? Scusate il torpiloquio, ma qui mi pare evidente. Signore, Dio, il Tuo Volto, ecc. ma niente, la terra (e l'uomo) finisce a schifìo nel silenzio del presunto creatore. Lo trovo triste, soprattutto per chi c'ha creduto fino in fondo. E, a scanso di equivoci, preciso che rispetto chi ci crede. 

Detto questo, un racconto per niente nelle mie corde. Troppo schierato, devo essere onesto e resta comunque la mia opinione.

Grazie comunque.

A Arunachala garba questo messaggio

3Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 14, 2024 12:13 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Combinazione!
Ho iniziato a leggere l'ultimo in elenco e al momento di scrivere il commento mi è sparito, preceduto da Molli.
Mi è piaciuto; biblico e intenso.
L'uomo, combattuto tra il credere ciecamente e il cercare di capire un disegno troppo grande per la sua mente.
L'uomo ha perso tutto, la famiglia, la speranza: si rivolge a Dio, chiede spiegazioni, non ne ha, ma non perde neanche la speranza di averne nel futuro.
L'unico appunto, ma se ti hanno ammesso sbaglio io, è che ti rivolgi a Dio, non al lettore, anche se forse cerchi di ovviare scrivendo sulla pietra il tuo messaggio la tua supplica.
Grazie

4Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 14, 2024 1:21 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Immaginare la distruzione del pianeta e rivolgersi a Dio è un'impresa molto ardua. 
Il racconto è ben scritto, ci sono immagini anche potenti, ma purtroppo risente di tutte le contraddizioni insite nell'argomento.
Alcune cose non sono chiare: si parla di fuoco ma poi di un "lunghissimo inverno che ho vissuto in preda al freddo e alla fame". 
Poco credibile anche che lui, in un momento come questo, si metta ad incidere una preghiera sulla roccia a testimonianza del suo passaggio. La testimoninza a chi è diretta se si parla di distruzione

In definitiva, però, credo che sia mancata l'idea buona per far convivere insieme l'argomento "distruzione" e l'obbligo di rivolgersi al lettore. 
Tutte le incongruenze derivano, per me, da questo.
Peccato  
Grazie

A Arunachala garba questo messaggio

5Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 14, 2024 1:47 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

"Perché Tu Infinito hai creato un mondo finito?" 
Questa frase racchiude tutte le domande poste dall'orante e di rimando da tutti gli esseri umani, credenti e non, che nel corso della storia si sono ritrovati vicini alla propria fine del mondo.
Ho trovato originale e davvero coraggioso il tentativo di restare nel solco del tema con l'escamotage della supplica. 
In certi passaggi il richiamo a Giobbe è evidente. Nel monologo l'intensità è appropriata anche se nella seconda parte alcuni invocazioni e domande a Dio si ripetono in maniera eccessiva, forse troppo. Credo sia voluto, mi sembra una scelta precisa. 
Nonostante la distruzione imminente e lo strazio per la perdita delle persone più care, il protagonista si affida ancora al suo Creatore e incide sulla roccia, oltre al suo grido di aiuto, una sbalorditiva testimonianza di fede forgiata dal fuoco e dalla prova più ardua: la morte ormai prossima. 
Il richiamo a Mosè e al Vecchio Testamento è l'ennesimo  atto di coraggio da parte dell'autore che ha voluto portare avanti, fino in fondo, il proprio azzardo.
Che io ho apprezzato.

6Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 14, 2024 6:45 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Immagini forti, oserei dire raccapriccianti, soprattutto all'inizio: la mente rifiuta di immaginare di dover assistere alla fine dei propri cari, dei propri figli, fra le fiamme.
C'è una profonda impronta fideistica, condivisibile o meno, che fa di questo brano un racconto potenzialmente divisivo, per il suo contenuto e per il messaggio che veicola.
Non posso dire che non mi sia piaciuto, è ben scritto, l'intensità delle invocazioni sono consone al tema trattato.
Però mi ha lasciato un'inquietudine dentro, qualcosa da scrollarsi di dosso.
Se questo era il tuo intento, "autore/autrice", ci sei riuscito.
Bravo/a.

7Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Mag 15, 2024 8:48 am

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Non è presente un intreccio vero in questo racconto piuttosto è un flusso ascendente di pensiero, un dialogo rivolto ai perché della creazione.
Scritto in modo molto scorrevole si legge senza aver difficoltà nel comprendere il messaggio intrinseco.
Vi trovo al suo interno un significato in contrasto, un ossimoro della fede, quel dubbio che prese san Tommaso e il dover infilare il dito nella piaga.
Rivolgersi a Dio è arduo e nella natura umana normalmente le domande prevalgono sulle risposte.
A volte sono proprio le risposte a essere "indiscrete" non le domande.
Fede è credere senza vedere, senza sapere, questo il dogma.
Il dubbio non è conforme al credo se il credo si palesa nel vero.
Dio è al contempo domanda e risposta e contiene l'Amore universale della creazione che implica il libero arbitrio dell'uomo.
Dio ama talmente l'uomo da lasciarlo libero nell'agire... sarebbe come tenere una scimmia in gabbia dicendole di amarla.
Chi ama veramente lascia libera ogni cosa.
La creazione nel suo senso implica l'opposto per esistere e aver tangibile cognizione d'essa.
Conosco il bene e il suo valore perché ho provato il male.
Perché chiedere a Dio del male? Dovremmo porre la domanda all'uomo e non al creatore.
Nel complesso il racconto è d'un'ottima penna che giustamente espone la sua coscienza all'auto interrogazione nella ricerca del sapere.
E quando si cerca il sapere le risposte spesso sono celate nella ricerca stessa.


______________________________________________________
Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

8Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Gio Mag 16, 2024 4:39 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Ho cercato nella narrazione qualche spunto, qualche evoluzione. In realtà un'evoluzione non c'è, il protagonista è bloccato in un destino ineluttabile da cui non c'è speranza di uscita. Nemmeno la narrazione mostra che o se ci sia stato un momento in cui il destino potesse essere cambiato. Questo tipo di narrazione non mi attira, chiedo scusa.
Anche dal punto di vista dell'introspezione psicologica del narratore protagonista non trovo evoluzioni. Il protagonista non cambia il suo punto di vista. Potrà sembrarti banale, ma forse avrei preferito un protagonista agnostico che, vedendo sparire la famiglia tra le fiamme, capisce che l'unica via di salvezza (fosse anche la salvezza della propria sanità mentale) è la conversione. Invece non trovo nemmeno questo.
Dal punto di vista formale invece il racconto è scritto bene, senza refusi evidenti. Anche se non ho trovato interessante la trama, comunque ritengo che sia stata una lettura profittevole.

Grazie e alla prossima.


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Appello dell'ultimo terrestre a Dio Badge-2
https://linktr.ee/Achillu

9Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Gio Mag 16, 2024 7:12 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

non mi è piaciuto.
è proprio una preghiera in tutto e per tutto fine a sé stessa, senza possibilità di appello alcuno.
certo, fosse stato un ateo per tutta la vita, avrei capito il cambiamento del protagonista, ma uno che ha sempre creduto ciecamente e poi si trova in una situazione simile non vedo come possa dire queste cose.
a meno che sia un fanatico.
perdonami, io sono agnostico e non credo nel dio di alcuna religione.
forse anche per questo non riesco ada apprezzare il tuo sforzo.
in ogni caso la storia rimane piatta, ancorata alla preghiera e nente altro.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Appello dell'ultimo terrestre a Dio Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

10Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Sab Mag 18, 2024 12:02 pm

mirella


Padawan
Padawan

Intenso questo appello che mostra l’ultimo dei viventi porsi nei confronti di Dio non in posizione subalterna, ma di fronte.
Mi devi delle risposte, dice. Non è più tempo di supplicare, ma di esigere.
Fortissimo grido di un’umanità che non si sente debitrice e nemmeno rassegnata alla volontà divina.  Ma proprio perché –nonostante tutto - non rinnega, anzi conferma la sua fede, si sente creditrice.
Una richiesta motivata non dall’amore, ma dalla fede. E comunque non priva di speranza.

11Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Sab Mag 18, 2024 6:34 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che è una lunga e accorata supplica a un Dio che appare lontano eppure, almeno a chi lo invoca tanto intensamente, stranamente vicino.
C'è tanto non detto a partire dal perché si è giunti alla fine del mondo (si parla di un lungo gelido inverno ma poi è il fuoco che distrugge tutto), ci sono alcune spiegazioni scientifiche che suonano un po' strane in una preghiera così accorata a Dio.
Nel momento della disperazione (assenza di speranza) l'unica speranza dell'ultimo terrestre è rivolta a Dio, Colui che forse tutto potrebbe se solo lo volesse.
Manca il libero arbitrio in questa accorata preghiera ma forse è insito nell'animo umano il dare la colpa (o almeno la responsabilità) a qualcun altro per quanto succede.
Dal punto di vista della forma, sebbene ci si trovi indubbiamente di fronte a un flusso di coscienza, la preghiera l'avrei vista meglio interprretata da brevi frasi interrotte, periodi brevissimi a sottolineare maggiormente la disperazione dell'uomo.
Ti segnalo, a tal proposito, due passaggi che ho trovato un po' faticosi, uno proprio all'inizio:
A chi potrei rivolgermi se non a Te, mentre il fuoco divampa e distrugge sbriciolando ogni cosa, mi raggiungerà anche qui, in questo cunicolo dove ho trovato scampo momentaneo, ma non durerà molto.
e più avanti ancora:
Non chiuderti nel silenzio, almeno alla fine dei miei giorni rispondi a questa domanda che mi brucia dentro come il fuoco che mi circonda e, Ti prego, non dirmi che non è per colpa o punizione, ma che hai nascosto il Tuo volto, abbandonando gli uomini ai loro istinti, perché proprio questo ti domando: perché hai nascosto il Tuo volto?


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Appello dell'ultimo terrestre a Dio Badge-3

12Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Dom Mag 19, 2024 12:03 am

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Lascio da parte l'assurdità di un messaggio - o preghiera, se preferisci - inciso su una roccia, per di più in una situazione come quella qui descritta ("voglio scrivere sulle pareti di questa roccia la mia ultima preghiera"; "queste parole, più dure della roccia su cui le incido"), prendendolo per una sorta di espediente utilizzato per rientrare nel paletto dello step.
Il vero limite di questo racconto, pur ben scritto e costellato di immagini potenti, sta nelle profonde contraddizioni di fondo che, riga dopo riga, si presentano nel testo e che penso siano connaturate all'argomento stesso: in pratica, se qualcuno è così profondamente credente (come questo "ultimo terrestre" si professa) nemmeno nel frangente estremo in cui si trova può permettersi di rivolgere al suo dio certe domande ("perché hai creato il mondo per distruggerlo" - "perché hai nascosto il Tuo volto" - "perché Tu Infinito hai creato un mondo finito, perché dalla nascita ci hai condannato a morte").
E perché - chiedo io - dovrebbero essere degli uomini ad assistere "al nuovo big bang" e non qualche altra creatura (che magari si proclamerà "fatta a sua immagine e somiglianza")?
Contraddizioni.
Perché, come ci disse un vecchio parroco nell'ora di religione (citando non so quale scrittura e forse con la stessa voce stentorea del nostro ultimo terrestre), "I disegni di Dio sono imperscrutabili per le povere menti degli uomini. Fin dall’antichità gli uomini associavano le calamità naturali alla collera delle divinità. Ma il Profeta sapeva che la potenza del Signore non si rivela nell’uragano, né nel terremoto o nel fuoco..."
Scusami, ma la lettura è stata davvero faticosa e molto difficilmente mi sarei soffermato su un testo di questo genere al di fuori del contest.
Grazie
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

13Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 21, 2024 5:57 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Può essere disturbante, ma è coerente. Una preghiera, un ultimo appello al Dio creatore e distruttore. Qualcuno potrebbe chiamarlo “caso” un caso che la vita sia sbocciata dal vuoto, un caso che al vuoto sia destinata a ritornare. L’uomo tornerà a essere polvere prima e vuoto cosmico poi, il creato, tutto il creato, sparirà e non resteranno ricordi. Se si pensa questo, conviene sedersi sulla riva del Gange e fare “Om”. A chi altro appellarsi quando tutto sembra essere perduto se non al soprannaturale? 
Racconto comprensibile, ci sta. Anche se leggerlo è stato un po’ faticoso pur se scritto bene.

14Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 21, 2024 12:57 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): Buona sotto il profilo formale.
  • “Se esisteranno altri universi non so…”; meglio: Se esistano.
  • “…perché Tu Infinito hai creato…”; meglio: abbia.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): L’idea di rivolgersi a Dio è stata una buona soluzione per rispettare l’insidioso paletto di questo step di Pachamama, e quindi una preghiera, nel momento più tragico, è assolutamente pertinente. L’autore/trice si mette nei panni di un credente, e quindi occorre immedesimarsi in quella logica, in quella mentalità, in quella fede. Sotto questo profilo preliminare direi che è stata una buona scelta. Poi, però, mi pare emergano incongruenze e sbavature. 1) Si tratta esplicitamente di una preghiera incisa nella roccia mentre il fuoco distruttore sta per venire a uccidere il protagonista: direi che come incisione è piuttosto lunghina ed elaborata, e in ciò poco credibile, anche se capisco che l’autore/trice non ha trovato altro modo per sviluppare tutta la narrazione (poteva essere semplicemente un suo pensiero, o un monologo a fior di labbra; sarebbe stato assai più accettabile); 2) la Penna è stata obbligata a inserire delle “spiegazioni” a beneficio del lettore (dalle “visioni del mondo che hanno i filosofi” al pezzo che inizia con “C’era forse un barlume di verità nella teoria che […]”) che stridono davvero molto col momento tragico, la morte incombente, e il quesito drammatico racchiuso nella preghiera; se stai pregando, non spieghi al tuo Dio le teorie cosmologiche dell’umanità; 3) trovo abbastanza contraddittoria la continua lamentela della prima parte del racconto (all’insegna di “Mio Dio, perché mi hai abbandonato?”) con l’accettazione finale del proprio destino e la propria consegna alla misericordia divina; anche se questo iato non è forse tale per il vero credente, sotto il profilo narrativo c’è una sorta di frattura; potevano bastare poche frasi di legatura, nelle quali il morente dice qualcosa tipo “Malgrado tutto ciò, riconosco quest’ultima prova come una definitiva manifestazione della tua potenza…” (o qualcosa del genere e di più appropriato sotto il profilo religioso).
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): Per le ragioni segnalate sopra la lettura finisce coll’incespicare; la credulità del lettore è messa a dura prova e quella che è iniziata come una preghiera (idea, ripeto, che mi pare buona e poteva dare frutti interessanti) finisce col diventare una lamentazione inutile (l’inutilità è dovuta all’accettazione finale del proprio destino); questo mi ha creato un senso finale di insoddisfazione. Ma insomma: cosa vuole, costui, dal suo Dio?
Alcune parti sono ricche di frasi subordinate che rendono faticosa la lettura; unico esempio: “C’era forse un barlume di verità nella teoria che, partendo dalla constatazione di non esservi stelle nuove al centro dell’universo, affermava che una combustione stellare - una volta esauritasi - avrebbe spento la vita.”


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

15Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mar Mag 21, 2024 2:34 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Autore.
Per quanto ne so, e ti parlo da credente, Dio ha sempre parlato poco. Con la parola ha creato il mondo, ma dalla caduta degli angeli e dalla creazione del libero arbitrio è rimasto molte volte in silenzio. Ha scritto le tavole della legge, ma anche con il Figlio sulla croce non è stato di molte parole.
La questione, secondo me, toccata anche nel tuo racconto, è che l’Uomo si crede sempre e comunque al centro dell’Universo 
e come tale si comporta fregandosene, diciamolo, del resto del Creato.
Tante domande in un racconto che alla fine è una preghiera intima, una supplica, una pretesa, quasi un ricatto, dettate dall’urgenza di ricevere risposte.

16Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Mag 22, 2024 8:09 am

ceo


Viandante
Viandante

Una lunga preghiera, da parte di un incrollabile fedele. Ci sono immagini forti e un grande senso di inquietudine, che ha il difetto a mio avviso di non avere sobbalzi dall'inizio alla fine. La narrazione resta cioè lineare, e mi sarei aspettato un colpo di scena alla fine, del tipo una contro-redenzione. In definitiva mi pare che manchi qualcosa di dirompente, che spezzi il ritmo ridondande della preghiera. P.S. Nel testo ho intravisto tra le righe un paio di canzoni dei Bad Religion (Sorrow e Shattered Faith, e a fine concorso mi piacerebbe avere conferma o smentita:)

17Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Mag 22, 2024 11:25 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che immaginavo molto divisivo e infatti, leggendo i commenti che mi precedono, questo è emerso, ovviamente nel rispetto delle diverse opinioni.
Inizio con una piccola mia perplessità, ma giusto per un’immagine che mi si è palesata e che penso sia stata inserita per rispettare il paletto di rivolgersi a un lettore. A parte che per incidere un messaggio così lungo sulla roccia… insomma, procrastiniamo la fine del mondo, ma si potrebbe anche morire di fatica. E poi che senso ha scrivere a Dio, che sta in ogni luogo e ogni cosa vede (ma qualche volta, mi scusino i credenti, si volta dall’altra parte?) e ascolta? Certo, potrebbe essere un messaggio che, al pari dei primi disegni ritrovati in alcune grotte, verrà ritrovato in un ipotetico futuro da altri “uomini”, ammesso che Dio voglia riprovarci a creare un nuovo mondo.
A parte questa considerazione, dal punto di vista strettamente letterario, è un racconto scritto bene, ha uno stile adatto a quanto la Penna vuol condividere, sicuro e lineare. Certo, il narratore ha anche dei nervi molto saldi se riesce ad esprimere il proprio pensiero ma soprattutto a continuare a “credere” in questo Dio in circostanze così estreme. Ma soprattutto la Penna gli da il tempo di esprimere tutta una serie di concetti non proprio gestibili in due righe, mentre all’inizio questo tempo è molto aleatorio.
Ho apprezzato lo stile e la buona resa stilistica, ma il racconto emotivamente non mi ha preso, forse perché perdere l’intera famiglia, vedere il mondo a un niente dalla fine e ancora trovare la forza di “credere” e almeno una volta non lasciarsi andare a contestare, a mettere in dubbio la grandezza di questo Dio, beh non è nelle mie corde.
Quindi complimenti per la qualità del racconto, ma mi fermo qui.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

18Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Dom Mag 26, 2024 11:10 am

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Io giudico il racconto sotto due aspetti.
Dal punto di vista della piacevolezza, dell'intrattenimento il mio giudizio non può essere positivo. Io in una storia cerco appunto intrattenimento, inventiva, personaggi iconici in grado di bucare la carta o lo schermo, genialità, soluzioni stupefacenti e via discorrendo, cose che qui non ho trovato. Il messaggio è un di più, qualcosa che quando leggo non ricerco e mi interessa relativamente.
Qui però l'argomento c'è, qualcosa d'importante su cui discutere c'è, e la discussione sarebbe interessante. Siamo davvero stati creati da una forza o entità superiore o siamo solamente il frutto del caso? Il frutto della miliardesima combinazione andata a buon fine? E se questa entità superiore esiste siamo davvero i suoi figli prediletti o una volta creati veniamo lasciati al nostro destino, vada come vada? È un buon padre colui che genera un figlio e poi se ne dimentica, lasciando che faccia la sua strada nel bene e nel male, senza curarsene, senza intervenire mai? E il libero arbitrio esiste? Esiste la predestinazione? I due concetti possono coesistere o l'uno esclude l'altro?
Credo che il successo della formula sull'imperscrutabilità dei disegni divini dipenda dal fatto che nessuno ha mai capito il senso ultimo della vita e mai lo capirà.
Magari ha un significato profondo, oppure non ne ha alcuno, è solo un gioco senza regole falsato da sovrastrutture morali e mentali che noi stessi creiamo.
Già, sarebbe interessante discutere di tutto questo.

19Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Lun Mag 27, 2024 7:48 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La mente di un uomo colonizzata da tanti dubbi.
Affiora l'ironia di chi finge di non conoscere le risposte.
Di chi vuole mettere alla prova perfino Dio e il suo vertiginoso potere.
Sicuramente un buon lavoro, autore. Un lavoro che ti ha svuotato.
Uno dei migliori esempi di sofferenza fisica e morale.
Non solo per quello che scompare, per quello che non è mai apparso.

20Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Mag 29, 2024 10:20 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il titolo è la sinossi del racconto, e il racconto non è altro che il titolo, non c'è altra trama. La cosa non mi disturba, anzi è interessante, ma l'impressione che ho avuto è che questo appello fosse troppo studiato. Non mi sembra un'invettiva a briglie sciolte contro Dio, è molto studiato e questo compromette la sua potenza.

21Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Mag 29, 2024 6:41 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Anche in questo caso, il titolo mi era piaciuto e aveva creato delle aspettative. 
Andate in parte deluse, ahinoi!
La tragedia nasce quasi sempre dall'eterna lotta fra il bene e il male. E nella tragedia spesso il bene perde anche per insegnare che potrà vincere altrove o in un altro momento. 
Qui manca il male: Dio non può esserlo sia per definizione sia perché tu non l'hai dipinto come un dio greco (con la d minuscola) pregno e schiavo di tutti i difetti degli umani.
E neanche l'io narrante è il male. Potevi farlo diventare il grande peccatore, quello che con i suoi peccati aveva spinto Dio all'apocalisse.
Niente di tutto questo. 
Il male è il dubbio? io la penso diversamente, il dubbio è lo strumento che userebbe il bene (qualora esistesse) per vincere sul male che dubbi non ne ha.
Il racconto è scritto bene ma a mio avviso non ha un suo vero perché.

22Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Ven Mag 31, 2024 10:00 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il protagonista/narratore di questo brano è realmente un personaggio biblico. Di quelli dalla fede salda e incorruttiblie. Ne subisce di ogni ma non arretra di un passo. E, purtroppo, credo che questo sia il difetto principale del tuo racconto. Forse un protagonista che fosse arrivato a sfidare il suo dio, o a metterne in discussione l'esistenza, avrebbe dato un colore più intenso a questa missiva che, seppur ottimamente scritta e costruita, rischia di rimanere "piatta", monocorde.
Non so, ma mentre leggevo il tuo lavoro, mi veniva in mente "Il testamento di Tito", di De Andrè. A un certo punto speravo virasse in qualcosa del genere, invece il timone dell'eroe è rimasto ben saldo e dritto verso la direzione iniziale, perdendo probabilmente un pochino di forza.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

23Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Mer Giu 05, 2024 3:45 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Il racconto tecnicamente è ben scritto, con uno stile intenso che richiama elementi biblici e di fede. Il monologo è originale nel modo in cui sono stati affrontati temi così complessi. Da un lato, ho apprezzato l'audacia con cui i temi biblici sono stati intrecciati a questioni esistenziali. Dall'altro lato, ho trovato il racconto troppo schierato, e mi manca l'empatia con il protagonista. La trama è prevedibile e avrei preferito che il racconto avesse un maggiore sviluppo tematico e narrativo.

24Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Dom Giu 09, 2024 10:22 am

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Questo racconto ha qualcosa di subdolamente affascinante.
Non so chi di voi abbia visto Le onde del.destino di Lars von trier, ma la voce narrante ha la stessa fede dubbiosa ma incrollabile e sicura.della protagonista del film, Bess. (La sua è ancora più incrollabile, ma non stava per scomparire il pianeta, nel film).
Il racconto resta un testo affascinante e ben condotto,ma molto al di fuori del mio sentire, e questo mi impedisce di entrare completamente in sintonia con la storia e con il protagonista.
La.scrittura ha comunque un bel ritmo e un bello spessore.
Ele

25Appello dell'ultimo terrestre a Dio Empty Re: Appello dell'ultimo terrestre a Dio Dom Giu 09, 2024 1:05 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'accorata richiesta di spiegazioni a Dio da una persona in punto di morte.
L'idea è intrigante, le conversazioni con il divino mi incuriosiscono sempre per leggere come altre persone interpretano il tema.
In realtà nel testo ho percepito una grande fede che però vacilla nel momento estremo e questo, a mio avviso, scredita un pò il protagonista, nel senso che se davvero per lui la fede è così importante non vedo il motivo di incolpare Dio per ciò che accade, quando invece era più logico che accettasse gli eventi come una sorta di martirio.
Il racconto l'ho percepito in generale piatto e poco accattivante: la lunga preghiere, ben scritta e con immagini suggestive, rimane alla fine uno sfogo del protagonista che, invece di bestemmiare e inveire contro Dio gli chiede ancora spiegazioni che, ahimè, non avrà.
Che poi non so nemmeno quanta colpa abbia in realtà questo Dio per ciò che accade nel testo... Il protagonista, affranto, relega a Lui ogni responsabilità, quando più probabilmente ciò che accade segue un ciclo naturale e consolidato: tutto nasce, cresce, muore.
Il testo forse strizza un pò l'occhio verso l'ego smisurato dell'uomo che non può accettare la morte ne tantomeno essere definitivamente cancellato dall'universo?
Questo aspetto avrebbe, a mio avviso, reso il testo più originale.

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