Una triste storia d'amore
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Una triste storia d'amore
Quella che sto per raccontarvi è una storia triste, una storia d’amore e sull’amore e dei disastri che questo sentimento tanto desiderato può provocare.
Se siete tra coloro che ancora vi credono, che ancora pensano che l’amore possa salvare il mondo e tutte quelle sciocchezze, allora passate oltre, questa storia non fa per voi, c’è tanto altro da leggere!
Quando gli dei crearono l’universo non c’è dubbio che ebbero un occhio di riguardo per me.
Tra tanti pianeti sparsi un po’ ovunque, io sola ebbi la fortuna di avere una stella tutta per me che scaldasse le mie giornate; io sola ebbi il privilegio di avere un satellite tutto per me che illuminasse le mie notti.
Giravo su me stessa inebriandomi di tanta bellezza e sentendo tutta la gioia di quel privilegio, il sole da una parte, la luna dall’altra.
Ma feci un errore! Lasciai che su di me si sviluppassero forme di vita: ricca di orgoglio lasciai che l’acqua invadesse le mie cavità formando mari e oceani, permisi alle montagne di innalzarsi per cercare di raggiungere le fonti di luce, lasciai che forme di vita sempre più complesse si insediassero sulla mia superficie fino ad arrivare agli alberi e agli animali.
Furono proprio questi ultimi che mi fecero scoprire l’amore: ahimè, quale sventura!
Vedevo i sauri, terreni abitanti dei miei estesi territori, innamorarsi, accoppiarsi e procreare e anch’io volli assaggiare quel magnifico sentimento.
Senonché di chi può innamorarsi un povero pianeta?
Avete indovinato! Mi innamorai del sole, la stella che mai avrei potuto avvicinare pena la mia fine.
Mi limitavo a osservarlo a distanza riempiendo la mia superficie del calore dei suoi raggi, immaginando che fossero baci che quotidianamente mi lanciava, anch’egli di me innamorato.
Sciocca illusa!
“Se non posso avvicinarlo” pensai “allora manderò degli ambasciatori che possano portargli poesie e messaggi d’amore”.
Cercai tra gli animali, ma i sauri erano grossi e pesanti, come avrebbero fatto a raggiungere il sole? Ci voleva qualcuno in grado di volare per avvicinarsi tanto da non scottarsi ma abbastanza da comunicare.
Volare!
Avevo trovato la parola giusta e così mi detti da fare affinché alcuni sauri potessero sviluppare le ali, trasformare i loro arti superiori affinché fossero adatti al volo.
Ci vollero anni, secoli ma alla fine i primi uccelli fecero la comparsa tra gli animali che mi popolavano.
Non persi tempo e affidai loro i miei primi messaggi certa che presto il sole avrebbe ricevuto i miei timidi aneliti d’amore.
E invece quei maledetti che fecero?
Si innamorarono… si innamorarono del vento!
Ma si può essere più stupidi?
Va bene che in quelle teste piccoline non potevate avere chissà quale cervello, ma se qualcuno vi affida una missione dovete portarla a termine! Già allora si usava dire “prima il dovere e poi il piacere”.
Fatto sta che scoprirono la bellezza di essere trasportati dal vento una volta raggiunta una certa quota in volo e farsi cullare dalle dolci parole che a sua volta, il vento, stupido anche lui, sussurrava o urlava a seconda di come si era svegliato quel giorno.
Mi ero rassegnata a lasciar perdere la mia storia d’amore quando ecco che un bel giorno improvvisamente tutto divenne scuro; mi voltai verso il sole e quello che vidi, lo ammetto, mi fece male.
La luna si era spostata e si era frapposta tra me e lui e proprio in quel momento lo stava baciando.
Voltai lo sguardo e mi rinchiusi nella mia tristezza cosicché non mi accorsi che quegli stupidi uccelli, sicuramente incitati dal vento che aveva cominciato a soffiare con inusuale violenza, si alzarono tutti in volo e si diressero verso la luna gracchiando i loro versacci terribili.
A modo loro mi stavano mostrando affetto e fedeltà ma l’effetto fu disastroso: la luna, vistasi minacciata nel suo amore verso il sole, si allontanò per tornare nella sua posizione abituale ma nel rientrare incrociò un asteroide che, con inaudita violenza, mi scagliò contro!
Non so quanto tempo mi ci volle per riprendermi ma so per certo che quando avvenne io non ero più la stessa.
Non solo ero irrimediabilmente ferita “fisicamente” ma lo ero innanzitutto dentro di me.
Mi accorsi che un fitto pulviscolo mi circondava impedendo all’amato sole di raggiungermi con il suo calore e la sua luce.
Ero in una sorta di penombra ovattata lontana da tutto ciò che amavo e mi sentivo tradita da tutti, dalla luna, dal vento, dagli uccelli.
La vendetta della luna era stata perfetta, non potevo più vedere il sole e lui non poteva più accarezzarmi con i suoi raggi.
Tutto era silenzio, percepivo l’odore della morte.
Dovette passare ancora molto tempo prima che mi rendessi conto che non tutto era irrimediabilmente perduto.
Qualcosa era sopravvissuto; anzi, qualcuno.
Avete indovinato, proprio loro, gli uccelli!
Il vento li aveva salvati, avvisandoli pochi istanti prima dell’impatto dell’asteroide; e salvando loro aveva salvato la vita e, di conseguenza, anche me.
Non fu semplice nemmeno per gli uccelli sopravvivere nel periodo successivo all’impatto, il freddo era tanto e il cibo poco e anche il vento faticava parecchio a raggiungermi per sollevarli e portarli al di sopra del fitto pulviscolo a scaldarsi un po’.
Ridussero le loro dimensioni e il loro piumaggio divenne più fitto e folto, costituito da una lanugine che manteneva il calore accumulato più a lungo.
Si sentivano anche in colpa per aver provocato la reazione della luna e quando percepirono il mio stato d’animo cominciarono a cantare per sollevarmi il morale.
Impararono a cantare e non smisero più raffinando via via questa loro dote; soprattutto al mattino presto si davano un gran da fare per cinguettare, da ogni parte e in ogni luogo, svegliandomi con gioia.
Passarono secoli prima che il pulviscolo finisse di depositarsi e io tornassi a vedere la luce del sole e a scaldarmi ai suoi raggi ma se riuscii a sopravvivere il merito fu degli uccelli che intanto ripresero il loro bellissimo rapporto con il vento al quale spesso si abbandonavano in voli che li portavano in lunghi viaggi intorno a me.
Furono ere sempre più belle e serene ma un bel giorno anche questo idillio ebbe fine: arrivò l’uomo…
Different Staff- Admin
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Re: Una triste storia d'amore
Senza infamia e senza lode questo racconto ben scritto che scivola via leggero e rapido strappando qualche sorriso mentre ripercorre la storia geologica della nostra Terra ricordandoci che, secondo la teoria dell'asteroide, il 90% degli esseri viventi sulla terra scomparirono e tra coloro che sopravvissero la maggior parte fuorno proprio gli uccelli dei cui eredi oggi la Terra è ancora ricca.
Mi è piaciuto il cambio di registro della Terra narrante, sfrontata e ironica prima del crash, malinconica e riflessiva dopo.
E mi è piaciuto molto quel finale improvviso a ricordarci i mali che da milleni noi umani provochiamo al nostro pianeta.
Non ho trovato refusi o errori da segnalare, quello che forse manca è il coinvolgimento emotivo del lettore (lo so che tra Terra narrante e protagonisti volatili non era semplice)
Mi è piaciuto il cambio di registro della Terra narrante, sfrontata e ironica prima del crash, malinconica e riflessiva dopo.
E mi è piaciuto molto quel finale improvviso a ricordarci i mali che da milleni noi umani provochiamo al nostro pianeta.
Non ho trovato refusi o errori da segnalare, quello che forse manca è il coinvolgimento emotivo del lettore (lo so che tra Terra narrante e protagonisti volatili non era semplice)
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Un racconto in cui la voce della Terra si sente forte e chiara.
La storia narrata è “la sua” storia, dove gli uccelli compaiono come degli “dei ex machina” imperfetti.
È interessante la personificazione degli astri, Sole, Terra, Luna, così come l’attribuzione ai medesimi di sentimenti e caratteristiche tipicamente umani.
Una prosa in alcuni punti poetica, ma che scorre fluida e si legge con piacere dall’inizio alla fine.
La storia narrata è “la sua” storia, dove gli uccelli compaiono come degli “dei ex machina” imperfetti.
È interessante la personificazione degli astri, Sole, Terra, Luna, così come l’attribuzione ai medesimi di sentimenti e caratteristiche tipicamente umani.
Una prosa in alcuni punti poetica, ma che scorre fluida e si legge con piacere dall’inizio alla fine.
Albemasia- Padawan
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Re: Una triste storia d'amore
In questo racconto si sente ancora più forte che in tanti altri l'umanizzazione della voce narrante. La scelta di umanizzare anche i sentimenti, le passioni, le gelosie e le vendette chiaramente rinforza l'impronta.
Ma tutta questa umanizzazione non contrasta un po' con la catastrofica frase finale: "arrivò l'uomo..." ? Non siamo poi così male.
E poi, chi mai ce l'avrà messo l'uomo sulla Terra?
Questi pianeti che si lavano le mani del loro operato sono poco professionali.
A parte questo, il racconto è molto semplice, con qualche intuizione interessante, come il ruolo della Luna nella venuta dell'asteroide, ma nel complesso non riesce a spiccare.
Sto notando anche una certa brevità diffusa, complice il tema, e soprattutto il narratore, non semplici da gestire.
La scrittura è buona, a parte qualche frase in cui ti sono sfuggite delle curiose assonanze. Non sono sbagliate ma inceppano un po' la lettura.
EDIT - perché i dinosauri evolvessero in uccelli credo ci sia voluto qualcosa più di anni o secoli.
Ma tutta questa umanizzazione non contrasta un po' con la catastrofica frase finale: "arrivò l'uomo..." ? Non siamo poi così male.
E poi, chi mai ce l'avrà messo l'uomo sulla Terra?
Questi pianeti che si lavano le mani del loro operato sono poco professionali.
A parte questo, il racconto è molto semplice, con qualche intuizione interessante, come il ruolo della Luna nella venuta dell'asteroide, ma nel complesso non riesce a spiccare.
Sto notando anche una certa brevità diffusa, complice il tema, e soprattutto il narratore, non semplici da gestire.
La scrittura è buona, a parte qualche frase in cui ti sono sfuggite delle curiose assonanze. Non sono sbagliate ma inceppano un po' la lettura.
EDIT - perché i dinosauri evolvessero in uccelli credo ci sia voluto qualcosa più di anni o secoli.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Complimenti autore per avere trovato un modo efficace e simpatico per rispettare i paletti del terzo step.
La scrittura è fluida e corretta, più dolce e ammaliante nella prima parte, meno laddove la trama ha preso il sopravvento.
Non mi è piaciuta la citazione del proverbio "prima il dovere e poi il piacere" e la tesi che sostiene che sia sta la luna a deviare l'asteroide.
Nel complesso è un buon lavoro.
Grazie per averlo condiviso con noi.
La scrittura è fluida e corretta, più dolce e ammaliante nella prima parte, meno laddove la trama ha preso il sopravvento.
Non mi è piaciuta la citazione del proverbio "prima il dovere e poi il piacere" e la tesi che sostiene che sia sta la luna a deviare l'asteroide.
Nel complesso è un buon lavoro.
Grazie per averlo condiviso con noi.
Giammy- Younglings
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Re: Una triste storia d'amore
Una storia semplice che condensa in poche righe avvenimenti che hanno coinvolto il pianeta in milioni (miliardi?) di anni e di cui abbiamo tracce e memoria. La semplicità e la brevità la rendono adatta anche a un pubblico di giovanissimi tenuto conto anche del registro favolistico che, in questo caso, ho apprezzato. Un buon lavoro, complimenti.
incrociò un asteroide che, con inaudita violenza, mi scagliò contro!
(Forse mi rovinò addosso, oppure mi colpì- scagliare contro… non si dice o almeno manca un complemento oggetto)
Non solo ero irrimediabilmente
tutto era irrimediabilmente perduto. (Troverei una sostituzione per il secondo avverbio. Potresti toglierlo e non cambierebbe il significato della frase, anzi si asciugherebbe un po’ )
Petunia- Moderatore
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Re: Una triste storia d'amore
Primo racconto che commento dopo averne letti un po'.
Tema e paletto erano davvero terribili stavolta.
Posto che in tutti i racconti la scrittura è buona, in alcuni di più in altri meno, andiamo a giudicare anche altre cose.
Cose che mi sono piaciute:
* la fantasia di alcune trovate: l'innamoramento per il sole, gli uccelli come messaggeri, la Luna come terzo incomodo.
* come dicevo una scrittura buona e scorrevole
Cose che mi sono piaciute meno:
* la premessa. Non mi piacciono in generale, tantomeno nei racconti. (anche se anch'io ho premesso qualcosa in questo commento)
* Un certo pessimismo di fondo e la condanna generica degli uomini.
Grazie
Tema e paletto erano davvero terribili stavolta.
Posto che in tutti i racconti la scrittura è buona, in alcuni di più in altri meno, andiamo a giudicare anche altre cose.
Cose che mi sono piaciute:
* la fantasia di alcune trovate: l'innamoramento per il sole, gli uccelli come messaggeri, la Luna come terzo incomodo.
* come dicevo una scrittura buona e scorrevole
Cose che mi sono piaciute meno:
* la premessa. Non mi piacciono in generale, tantomeno nei racconti. (anche se anch'io ho premesso qualcosa in questo commento)
* Un certo pessimismo di fondo e la condanna generica degli uomini.
Grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: Una triste storia d'amore
Un racconto onesto che ripercorre le vicissitudini del nostro pianeta dalla notte dei tempi, costruendoci sopra una storia d'amore e gelosia con Terra, sole e luna e gli uccelli nel ruolo di messaggeri non proprio affidabili.
Non ho trovato errori, la lettura è gradevole, però manca qualcosa per farlo decollare davvero e spingerlo nella zona alta della classifica.
Non ho trovato errori, la lettura è gradevole, però manca qualcosa per farlo decollare davvero e spingerlo nella zona alta della classifica.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
La storia in sé non mi ha coinvolto troppo, però devo riconoscere che è originale e rispetta bene i vincoli del concorso.
Trasmetti la malinconia della Terra, sedotta e abbandonata, forse troppo umanizzata, ma come potrebbe non esserlo dovendo essere lei la narratrice?
A questo si unisce una scrittura pulita che rende il racconto piacevolmente leggibile.
Trasmetti la malinconia della Terra, sedotta e abbandonata, forse troppo umanizzata, ma come potrebbe non esserlo dovendo essere lei la narratrice?
A questo si unisce una scrittura pulita che rende il racconto piacevolmente leggibile.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Già il titolo anticipa moltissimo quindi l’incipit non servirebbe.
Lo spunto discretamente originale di un amore difficile, irto di imprevisti tra Terra e Sole – che avrei messo in maiuscolo vista l’umanizzazione delle figure - perde però consistenza, a mio parere ovviamente, a causa di uno stile piuttosto piatto, che non riesce a dare spessore o drammaticità agli eventi che ostacolano questo amore. A tratti il voler dare spiegazioni scientifiche è un di più, forse con l’intenzione di centrare maggiormente il paletto “uccelli” e che andrebbe alleggerito.
La scrittura è discreta, anche se necessita di qualche limatura che renda alcune parti più fluide.
Un buon lavoro e ovviamente i complimenti per aver accettato la sfida che con siffatti paletti è stato arduo portare a termine, penso per tutti, ma non mi sono arrivare emozioni, quasi avessi letto un semplice resoconto, a tratti un po’ arido.
Le mie note
punteggiatura a tratti ballerina, leggendo a mezza voce a volte si sente la mancanza di una virgola, come in questa frase, dove dopo avvicinare ci metterei una virgola
la stella che mai avrei potuto avvicinare pena la mia fine.
trasportati dal vento una volta raggiunta una certa quota in volo – è una precisazione che non serve.
Lo spunto discretamente originale di un amore difficile, irto di imprevisti tra Terra e Sole – che avrei messo in maiuscolo vista l’umanizzazione delle figure - perde però consistenza, a mio parere ovviamente, a causa di uno stile piuttosto piatto, che non riesce a dare spessore o drammaticità agli eventi che ostacolano questo amore. A tratti il voler dare spiegazioni scientifiche è un di più, forse con l’intenzione di centrare maggiormente il paletto “uccelli” e che andrebbe alleggerito.
La scrittura è discreta, anche se necessita di qualche limatura che renda alcune parti più fluide.
Un buon lavoro e ovviamente i complimenti per aver accettato la sfida che con siffatti paletti è stato arduo portare a termine, penso per tutti, ma non mi sono arrivare emozioni, quasi avessi letto un semplice resoconto, a tratti un po’ arido.
Le mie note
punteggiatura a tratti ballerina, leggendo a mezza voce a volte si sente la mancanza di una virgola, come in questa frase, dove dopo avvicinare ci metterei una virgola
la stella che mai avrei potuto avvicinare pena la mia fine.
trasportati dal vento una volta raggiunta una certa quota in volo – è una precisazione che non serve.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Racconto semplice e tenero, quasi una fiaba. Attribuisci alla terra il sentimento più bello e complesso, quello che rende fragili e vulnerabili. Si innamora, quindi gioie e dolori. La gelosia nei confronti della luna è troppo umanizzata e razionalmente esagerata, considerato che grazie anche al sole sulla terra c’è vita e sulla luna no. Dicevo favola ma il lieto fine mi sembra irraggiungibile o almeno lontano, a giudicare dalla frase finale: …idillio ebbe fine: arrivò l’uomo… Non riesco a immaginare come questo possa essere d'ostacolo al suo amore. Ma questa è un'altra storia.
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Ho trovato il racconto poco incisivo ed efficace
Si tratta un sentimento nobile e complesso come l'amore, un amore cosmico tra l'altro, come una banale storia di gelosia che non lascia molto dietro di sè
La terra è nostra madre, di conseguenza le sue parole hanno un peso e un valore ben precisi, ogni suo pensiero è un insegnamento, e in base a questo (e più in generale sui protagonisti del testo) credo che, a mio avviso, certo, il sentimento più che esaltato venga svilito.
Probabilmente manca quel briciolo di coerenza e credibilità che avrebbe acceso l'interesse e i sensi del lettore (per come la vedo io, per esempio, il sole e la terra fanno l'amore tutti i giorni, perchè ogni forma di vita che transita sul pianeta nasce dall'amore ecc. ecc...).
Forse il racconto non ha la pretesa di descrivere davvero una storia d'amore, perchè in tal caso, (umanizzando la situazione...) dovevano essere esaltati lo spirito di sacrificio, la difficoltà di tenere a bada il desiderio e la volontà di sapersi aspettare, i veri valori che potevano essere analizzati in questa relazione, mettendo da parte un argomento troppo abusato e sterile come la gelosia.
L'ultima riga è superflua: inserisce un nuovo argomento che non viene trattato e mi sfugge il perchè.
Si tratta un sentimento nobile e complesso come l'amore, un amore cosmico tra l'altro, come una banale storia di gelosia che non lascia molto dietro di sè
La terra è nostra madre, di conseguenza le sue parole hanno un peso e un valore ben precisi, ogni suo pensiero è un insegnamento, e in base a questo (e più in generale sui protagonisti del testo) credo che, a mio avviso, certo, il sentimento più che esaltato venga svilito.
Probabilmente manca quel briciolo di coerenza e credibilità che avrebbe acceso l'interesse e i sensi del lettore (per come la vedo io, per esempio, il sole e la terra fanno l'amore tutti i giorni, perchè ogni forma di vita che transita sul pianeta nasce dall'amore ecc. ecc...).
Forse il racconto non ha la pretesa di descrivere davvero una storia d'amore, perchè in tal caso, (umanizzando la situazione...) dovevano essere esaltati lo spirito di sacrificio, la difficoltà di tenere a bada il desiderio e la volontà di sapersi aspettare, i veri valori che potevano essere analizzati in questa relazione, mettendo da parte un argomento troppo abusato e sterile come la gelosia.
L'ultima riga è superflua: inserisce un nuovo argomento che non viene trattato e mi sfugge il perchè.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Ho iniziato a leggere questo racconto senza entusiasmo perché il titolo non mi piaceva, ma mi sono dovuto ricredere, perché il racconto, anche se molto semplice, mi è piaciuto. Quello che mi ha affascinato è il carattere della Terra: sembra una diva capricciosa che vuole le cose fatte a modo suo. Anche l'utilizzo degli uccelli è piacevole, però c'è un grande ma.
Purtroppo, quello che mi ha affascinato mal si combina con il tema generale del concorso Pachamama (non mi stancherò mai di ripeterlo, quindi scusate). Qui la Terra è umanizzata all'estremo, e quindi mi manca quel sentimento di immensità che il concorso dovrebbe avere.
Purtroppo, quello che mi ha affascinato mal si combina con il tema generale del concorso Pachamama (non mi stancherò mai di ripeterlo, quindi scusate). Qui la Terra è umanizzata all'estremo, e quindi mi manca quel sentimento di immensità che il concorso dovrebbe avere.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
Racconto molto particolare, denso di belle immagini.
Per piacere una storia non deve essere per forza triste, ma questa è idea mia e non voglio invadere quello che tu hai creato autore, lo rispetto.
La gelosia di un pianeta fa sorridere e si sopporta.
La scrittura è eccellente anche nella supplica finale che prova a sgomberare il campo dagli uomini, vero disastro globale, e non so darti torto.
Per fortuna sopravvivono gli uccelli e questo diluisce lo spettacolo apocalittico.
Per metterla in musica, con uno stacco musicale che incanta.
Complimenti.
Per piacere una storia non deve essere per forza triste, ma questa è idea mia e non voglio invadere quello che tu hai creato autore, lo rispetto.
La gelosia di un pianeta fa sorridere e si sopporta.
La scrittura è eccellente anche nella supplica finale che prova a sgomberare il campo dagli uomini, vero disastro globale, e non so darti torto.
Per fortuna sopravvivono gli uccelli e questo diluisce lo spettacolo apocalittico.
Per metterla in musica, con uno stacco musicale che incanta.
Complimenti.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Una triste storia d'amore
racconto semplice e leggero, di facile e gradevole lettura.
abbastanza ben scritto, è alquanto scorrevole.
il pianeta risulta essere fin troppo umano, ma aprrezzo l'idea.
forse alcune modifiche lo migliorerebbero, come già è stato suggerito da qualcuno.
nel complesso lo trovo un discreto lavoro.
abbastanza ben scritto, è alquanto scorrevole.
il pianeta risulta essere fin troppo umano, ma aprrezzo l'idea.
forse alcune modifiche lo migliorerebbero, come già è stato suggerito da qualcuno.
nel complesso lo trovo un discreto lavoro.
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Re: Una triste storia d'amore
Un racconto raccontatissimo che abbraccia milioni di anni in poche righe, per questo purtroppo non rispecchia i miei gusti. L'idea di partenza tra l'altro, ovvero la Terra che crea gli uccelli per portare messaggi al Sole, era intrigante e a parer mio avresti dovuto spingere di più su quello invece che fare entrare in campo la gelosia, l'asteroide e tutto il resto. Anche la frecciatina finale mi lascia perplesso, non ne capisco il senso. Buona invece la scrittura, decisamente curata. A rileggerci!
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Re: Una triste storia d'amore
Una geniale idea di fondo che non ha la giustizia che meriterebbe in questo racconto, dove il principio generale è "tell, don't show", che non incontra il mio gusto.
Oltretutto, a prescindere dal mio gusto che interessa il giusto, il racconto aveva preso una strada del tutto disattesa da un finale frettoloso e ingiustificato da quanto letto fino a quel momento.
Tanti spunti restano poi disattesi, tra cui il rapporto con la Luna, il Sole e tra di loro.
Non mi è piaciuto molto, ma ritengo si possa migliorare concentrando meglio alcuni aspetti della narrazione e insistendo sul tema degli uccelli.
Oltretutto, a prescindere dal mio gusto che interessa il giusto, il racconto aveva preso una strada del tutto disattesa da un finale frettoloso e ingiustificato da quanto letto fino a quel momento.
Tanti spunti restano poi disattesi, tra cui il rapporto con la Luna, il Sole e tra di loro.
Non mi è piaciuto molto, ma ritengo si possa migliorare concentrando meglio alcuni aspetti della narrazione e insistendo sul tema degli uccelli.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Re: Una triste storia d'amore
Un racconto ben scritto, che riesce a coniugare in modo simpatico la storia geologica della Terra con un registro narrativo leggero e quasi favolistico. Ho apprezzato l'umanizzazione della Terra e degli astri, che conferisce al testo una qualità poetica e permette di seguire con piacere il susseguirsi degli eventi. Tuttavia, nonostante la scrittura fluida e priva di refusi, il racconto non riesce a spiccare in modo particolare, forse a causa della semplicità della trama e della sua brevità. Alcune intuizioni, come il ruolo della Luna nella venuta dell'asteroide, sono interessanti, ma nel complesso la narrazione non ha avuto un impatto emotivo forte. Un buon lavoro, ma che avrebbe potuto osare di più per lasciare un segno più profondo.
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Re: Una triste storia d'amore
Car autor
Il tuo racconto non mi ha pienamente convinta
Comincio con le note dolenti. La storia è troppo raccontata, didascalici i passaggi, mi stai facendo una cronaca del perché e del per come. Ti salvi perché lo fai con un registro narrativo brioso e coinvolgente, e questo è uno dei punti di forza del tuo racconto. La storia può essere sviluppata in maniera meno didascalica e più interattiva, a mio avviso, e penso che la narrazione potrebbe beneficiarne. L'idea di partenza è interessante, il registro narrativo è davvero ben gestito, ora come ora resta un testo che non mi convince pienamente ma con davvero molto potenziale.
Ele
Il tuo racconto non mi ha pienamente convinta
Comincio con le note dolenti. La storia è troppo raccontata, didascalici i passaggi, mi stai facendo una cronaca del perché e del per come. Ti salvi perché lo fai con un registro narrativo brioso e coinvolgente, e questo è uno dei punti di forza del tuo racconto. La storia può essere sviluppata in maniera meno didascalica e più interattiva, a mio avviso, e penso che la narrazione potrebbe beneficiarne. L'idea di partenza è interessante, il registro narrativo è davvero ben gestito, ora come ora resta un testo che non mi convince pienamente ma con davvero molto potenziale.
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Re: Una triste storia d'amore
Ciao, Penna.
A un certo punto la narrazione passa dalla terza persona alla seconda plurale; questo mi ha per un attimo destabilizzato perché sembra che la Terra si rivolga al pubblico di chi legge, soprattutto in un momento in cui parla dei "vostri piccoli cervelli". Non mi sono sentito offeso, per carità (forse davvero ho un cervello piccolo); mi sono solo sentito coinvolto ed è questo che mi ha destabilizzato.
Per quanto riguarda l'ortografia, segnalo che Sole e Luna vanno messi in maiuscolo se si riferiscono alla stella e al satellite della Terra, soprattutto in un racconto come questo in cui si tratta di "personaggi", anche se molto probabilmente sono personaggi solo nella mente della Terra narratrice.
La chiusura non è soddisfacente, sembra un explicit buttato lì per fare da cliffhanger a un eventuale proseguimento, adatto più a una serie televisiva che a un racconto autocontenuto.
La trama mi è piaciuta molto. Il racconto è un'introspezione psicologica non indifferente, e il fatto che tu abbia deciso di raccontarla con un tono così leggero e naturale rende questa introspezione ancora più preziosa. Come dicevo prima: probabilmente Sole e Luna sono personaggi solo nella mente della Terra narratrice. Quindi il racconto ha una doppia costruzione: il contesto in cui i personaggi agiscono e interagiscono e il mondo che la Terra narratrice si è costruita nella propria mente. Il tutto, come dicevo prima, raccontato in tono naturale: la narratrice non è consapevole che il proprio mondo non è allineato con la realtà e questo risulta senza bisogno di essere raccontato.
Centrato il tema.
Grazie e alla prossima.
A un certo punto la narrazione passa dalla terza persona alla seconda plurale; questo mi ha per un attimo destabilizzato perché sembra che la Terra si rivolga al pubblico di chi legge, soprattutto in un momento in cui parla dei "vostri piccoli cervelli". Non mi sono sentito offeso, per carità (forse davvero ho un cervello piccolo); mi sono solo sentito coinvolto ed è questo che mi ha destabilizzato.
Per quanto riguarda l'ortografia, segnalo che Sole e Luna vanno messi in maiuscolo se si riferiscono alla stella e al satellite della Terra, soprattutto in un racconto come questo in cui si tratta di "personaggi", anche se molto probabilmente sono personaggi solo nella mente della Terra narratrice.
La chiusura non è soddisfacente, sembra un explicit buttato lì per fare da cliffhanger a un eventuale proseguimento, adatto più a una serie televisiva che a un racconto autocontenuto.
La trama mi è piaciuta molto. Il racconto è un'introspezione psicologica non indifferente, e il fatto che tu abbia deciso di raccontarla con un tono così leggero e naturale rende questa introspezione ancora più preziosa. Come dicevo prima: probabilmente Sole e Luna sono personaggi solo nella mente della Terra narratrice. Quindi il racconto ha una doppia costruzione: il contesto in cui i personaggi agiscono e interagiscono e il mondo che la Terra narratrice si è costruita nella propria mente. Il tutto, come dicevo prima, raccontato in tono naturale: la narratrice non è consapevole che il proprio mondo non è allineato con la realtà e questo risulta senza bisogno di essere raccontato.
Centrato il tema.
Grazie e alla prossima.
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Re: Una triste storia d'amore
Testo scritto bene nel quale è forte la presenza della Terra narrante, sarà perché si tratta di uno sfogo, almeno nella prima parte.
Dunque la Terra s'innamora del sole, un amore platonico poiché gli uccelli non l'aiutano a inviare i suoi messaggi all'amato. Particolare e originale l'utilizzo di un fenomeno naturale come l'eclissi per farci vedere un "tradimento" con tanto di vendetta da parte dell'amante indesiderata. Gli uccelli vengono infine riabilitati in quanto salvatori morali del pianeta che soffriva pene fisiche e d'amore. Un racconto non troppo articolato, ma onesto sotto tutti i punti di vista.
Poi arrivò l'uomo. Oh, queste Terre narranti ce l'anno tutte con noi.
Grazie e Buone Vacanze!
Dunque la Terra s'innamora del sole, un amore platonico poiché gli uccelli non l'aiutano a inviare i suoi messaggi all'amato. Particolare e originale l'utilizzo di un fenomeno naturale come l'eclissi per farci vedere un "tradimento" con tanto di vendetta da parte dell'amante indesiderata. Gli uccelli vengono infine riabilitati in quanto salvatori morali del pianeta che soffriva pene fisiche e d'amore. Un racconto non troppo articolato, ma onesto sotto tutti i punti di vista.
Poi arrivò l'uomo. Oh, queste Terre narranti ce l'anno tutte con noi.
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