«Ti prendo!», dice una voce cavernosa.
Mi volto e, nella calma di un mare piatto, vedo due anziani che si inseguono. Lei ha il seno cadente nel due pezzi stagionato, lui un pantaloncino rosso ascellare. Lui la afferra per il costume, lei gli tiene la testa sott’acqua, ma non troppo. Si schizzano, ridono, si tuffano prima l’uno, poi l’altra. Riemergo abbracciati e si guardano come gli innamorati al secondo appuntamento. Si sono messi insieme poco più che bambini e quel gioco dura da oltre cinquant’anni.
Mi torna il buonumore, senza un motivo, e mi viene voglia di abbracciare il mare.