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La scorreggia di Dio

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1La scorreggia di Dio Empty La scorreggia di Dio Mar Ott 08, 2024 6:50 pm

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Giorno 1
Qualche giorno fa ho parlato con il dottor Hamilton. Mi ha consigliato di tenere un diario e scriverci sopra tutto quello che mi passa per la testa. Ci ho pensato un po', poi mi sono detta, ma sì, perché no.
E allora scrivo qui sopra tutto quello che mi passa per la testa: niente.
Giorno 3
In verità ho detto una bugia. Non è che non mi passa niente per la testa, credo invece che passano talmente tante cose che non riesco ad afferrarne nessuna e mi sembra che tutto abbia lo stesso colore e lo stesso sapore. Quindi tante cose incasinate equivalgono a un niente assoluto.
E forse è così. Oppure no.
La colpa è di tutto questo vento che mi scompiglia i pensieri e li aggroviglia insieme.
Ho sempre avuto paura del vento, forse perché sono piccola e peso poco e ho sempre pensato che potesse portarmi via. Ho chiesto a Sofia quando diventerò grande così peserò di più e il vento non mi farà più paura: lei ha riso e mi ha detto che sarò grande quando avrò le puppe come le sue, e le sue sono grandissime.
Delle volte penso che non diventerò mai grande.
Giorno 5
Mi annoio. Quando sono entrata in questo posto avevo i capelli cortissimi. Adesso però mi sono fatta la coda e dall’elastico ne spunta un bel pezzetto. Quanto ci mettono i capelli a crescere? A me sembra che ci mettano tantissimo, quindi è da tantissimo che siamo qui dentro.
Che palle!
Ieri sera nel letto ho abbracciato la mamma e le ho chiesto: secondo te quando usciremo di qui? Non era la prima volta che glielo chiedevo e di solito mi ripeteva presto. Ieri sera invece non ha detto niente, mi ha solo stretta più forte e io mi sono impaurita tantissimo!
Meglio prima, quando mi rispondeva presto.
Anzi, meglio prima prima, quando abitavamo a casa nostra e non sapevo nemmeno cosa fosse una bufera, o come cavolo si chiama questa cosa che sta succedendo.
È iniziato così all’improvviso che nessuno ha avuto tempo di dargli un nome: uragano, tempesta, ciclone, e chi lo sa. Credo che alla fine il nome più giusto sia quello che gli ha dato Caleb all’inizio, più di un anno fa. La scorreggia di Dio, così ha definito questo vento e quando lo ha detto, una mattina normale in una classe normale di una scuola normale, abbiamo riso tutti.
Oggi non so dove sia Caleb o tutti gli altri compagni di classe, ma credo che probabilmente avesse ragione lui.
Mi mancano tantissimo i miei amici. Mi manca tantissimo com’era prima.
Giorno 11
Non mi piace scrivere, non mi è mai piaciuto e non lo so fare nemmeno molto bene, ho sempre preferito i vocali. Cosa sono quegli scarabocchi? Mi ha chiesto la mamma sbirciando cosa stessi facendo. Sto scrivendo, ho risposto, alla vecchia maniera con la penna e un foglio. Lei mi ha detto che quando era piccola scriveva tantissimo sul suo diario. Io lo faccio perché sono costretta, perché mi annoio, perché sono arrabbiata. Non vedo proprio in che modo possa aiutarmi questa cosa.
Giorno 12
Oggi sono passata davanti all’oblò grande e ho guardato fuori anche se è proibito fermarsi lì. Fino a qualche mese fa si potevano vedere degli alberi e l’angolo di un palazzo. Adesso è disarmante perché oltre lo spesso vetro non c’è niente, nemmeno qualche maceria: la scorreggia di Dio ha portato via ogni cosa. Ogni tanto passano degli oggetti, ma non fai nemmeno in tempo a capire cosa siano che sono già spariti. Una volta Nick ha giurato di aver visto passare un camion, sbatacchiato di qua e di là dal vento, ma gli ho risposto che era impossibile. Lui mi ha detto scema, era una cisterna vuota e un camion vuoto può volare via.
Interessante questa cosa, no? Se sei vuoto voli via.
Io sono piena o vuota?
Giorno 14
Il dottor Hamilton ha detto che mi vede cupa e mi ha consigliato di scrivere sul diario, scrivere di me. Dice che è come una medicina, che mi farà bene. Va bè, sempre meglio di una supposta.
E allora lo accontento.
Sono Abra, ho undici anni a maggio, anche se non so se maggio tornerà mai più.
Faccio parte dei centoventisette superstiti di Salinas rintanati in questo vecchio rifugio antiatomico. Abbiamo un po' tutti perso la cognizione del tempo ma, secondo i miei capelli, è passato quasi un anno e mezzo da quando questo vento improvviso e furioso ci ha costretto a ripararci qui.
La scorreggia di Dio, già.
All’inizio non era così costante: le giornate iniziavano normalmente poi all’improvviso arrivavano questi deliri di vento. È qui che la maggior parte della gente è morta: gli aerei precipitavano, le navi si ribaltavano e se ti trovavi all’aperto venivi spiaccicato da qualche parte o semplicemente il vento ti portava via. Molti sono spariti così. Anche papà.
Quando il vento è diventato una costante tutti hanno capito che era un vero problema. Un grosso problema. Nei pochi intervalli di calma siamo corsi in questi rifugi e adesso aspettiamo che smetta, ma sembra non smettere più. Non siamo pronti per questa convivenza forzata, nessuno si è potuto preparare a questo distacco dalla vita di prima: siamo qui e aspettiamo.
Certo, c’è una routine quotidiana che simula la vita, ma è tutto improvvisato e poco efficace.
Non mi piace, sto impazzendo!
Mi manca la mia vita di prima! Mi manca tutto!!!
Mi manca papà.
Giorno 18
Ieri hanno spinto fuori la signora Bell.
Era già qualche giorno che si lamentava di forti dolori alla pancia e alla fine il dottore l’ha operata anche se non aveva gli strumenti adatti per farlo.
Appendicite.
È morta e l’hanno spinta fuori: il vento l’ha portata via.
È stato orribile!
A me fanno male i capezzoli, è come se ci fosse un nocciolino strano sottopelle. Ho paura, ma non voglio spaventare la mamma. Quando andrò dal dottore per parlare del diario glielo dirò.
Se non lo dico a lui a chi lo devo dire?
Giorno 21
Stamani sono stata dal dottore e gli ho detto del nocciolino che mi preoccupa. Lui ha voluto vedere e mi ha rassicurata: ha detto che è il seno che sta crescendo, ma bisogna aiutare il processo con dei massaggi particolari. Mi ha massaggiato per una mezz’oretta e mi ha detto di tornare domani.
Sono molto più tranquilla!
Non capisco però perché mi ha fatto promettere di non dire niente a nessuno di questo: forse non vuole che altri si preoccupino per me.
Giorno 28
Sono tre giorni che è notte e siamo tutti preoccupati.
Da fuori arrivano dei rumori forti attutiti dalle pareti di cemento e dalla terra che ci ricopre: sono rumori strani, fanno paura. Quando andiamo a dormire abbraccio la mamma e ogni tanto la sento piangere.
Questo mi annienta, mi disarma, mi riempie di altra paura.
Una paura immensa che non ha nome e non so gestire.
Giorno 29
Il bunker è composto da sei grandi stanze e tre più piccole: non è facile nascondersi, ma ogni tanto ci provo. Quando accade la maestra Barbara mi viene sempre a cercare e mi obbliga a frequentare una specie di scuola che tiene in un angolo, ma non credo che sia importante conoscere la storia o l’algebra in questo momento!
Lei invece dice che è fondamentale, ma io non ci credo. E poi la maestra Barbara non mi piace: da molti giorni ha un tic all’occhio destro e ogni tanto si blocca e guarda nel vuoto. Noha dice che sta impazzendo e forse ha ragione. Lui dice che il vento soffia via la ragione. Chissà…
Vado sempre dal dottore, ma adesso è più interessato ai miei nocciolini che al diario che scrivo. Me li massaggia a lungo e a me sembra che facciano meno male, però mi mette un po' a disagio come lo fa e il modo in cui mi guarda: oggi a un certo punto si è passato la lingua sulle labbra, come se avesse l’acquolina in bocca. Ho avuto un brivido, come una repulsione.
Giorno 32
Oggi c’è stata molta confusione perché il vento ha smesso all’improvviso di soffiare.
Ci siamo ammassati all’oblò per guardare fuori e tutto era immobile. In molti si sono precipitati fuori, ma io no, perché la mamma mi ha stretta forte e trattenuta in un angolo. Non ho insistito e sono rimasta con lei perché sembrava averne bisogno. La signora Mary è stata la prima a rientrare: aveva uno sguardo spaurito e sussurrava non c’è più niente, non c’è più niente. Avrei voluto non sentirla.
Un po' alla volta sono rientrati in molti con lo sguardo a terra e le spalle abbassate, poi il vento è ripartito all’improvviso, subito fortissimo. Hanno chiuso in fretta il portellone, ma in otto sono rimasti fuori e il vento se li è portati via. Anche Noha.
Ho pianto tantissimo, anche adesso che scrivo piango.
Che fine hanno fatto?
Che fine faremo?
Giorno 35
Ho scritto giorno 35, ma in realtà non so quanti giorni precisi sono passati da quando scrivo questo diario. Ha importanza? Penso proprio di no.
La mamma è strana, sono preoccupata. I primi giorni qua dentro aveva organizzato un corso di disegno perché lei è brava a disegnare e partecipavano in molti tanto che li aveva divisi in due gruppi. Dava anche una mano con i bambini piccoli e hanno fatto una piccola recita per Natale.
Adesso dorme molto e sembra spenta. Ieri ho sentito due uomini che parlavano e uno sosteneva che siamo qui da quasi due anni… Poi ho sentito anche una cosa che mi ha atterrita: hanno detto che tra poco il cibo finirà.
A questo non avevo ancora pensato: il cibo finirà!
E poi?
Giorno 37
Oggi il dottore ha detto che doveva controllare il mio orifizio anale. L’ha chiamato così: il mio buco del culo si chiama orifizio anale, non lo sapevo. Mi ha tolto le mutandine, mi ha fatta chinare e ha inserito un dito, forse due, all’inizio piano, poi ha spinto sempre più forte, nel mentre con l’altra mano massaggiava il nocciolino.
Mi ha fatto un po' male, non mi piace questa cosa, non voglio farla più!
Mi sembra una cosa sbagliata, mi fa schifo! Non mi piace averlo così vicino!
Non mi piace sentirlo ansimare in quel modo!!! Mi mette pauraaa!
Non ho resistito e l’ho detto alla mamma, ma aveva lo sguardo appannato e non credo che mi abbia capito.
La mamma ha detto che devo fare quello che dice il dottore.
Se lo dice la mamma sarà vero, giusto?
Che confusione!!!
Giorno 40
Oggi è successo un casino!!!
Due ragazze sono morte!!! C’era molto sangue e Sofia ha detto che si sono ammazzate, che si sono tagliate le vene! Poverine, forse non ce la facevano più a sopportare questa situazione, perché, ed è inutile girarci intorno, questo vento con i suoi rumori, gli schianti, i lamenti e la sua furia incessante ti trapana la testa, ti scombussola l’anima. La cosa strana è che non hanno spinto le ragazze fuori come la signora Bell, ma le hanno coperte e le hanno portate in una stanza vietando a tutti di entrare. Sofia non sa perché hanno deciso di fare così.
Anch’io non lo sapevo, ma poi mi sono ricordata dei due uomini che parlavano del cibo che scarseggia.
Non l’ho detto a Sofia, non l’ho detto a nessuno.
Ormai non dico più niente a nessuno.
Però ho vomitato.
Giorno 42
Oggi il dottore mi ha fatto sdraiare sul lettino, mi ha tolto le mutandine e mi ha ispezionato la passerella. Ha iniziato con un dito poi, forse, con la lingua. Non lo so perché tenevo gli occhi chiusi.
Sapevo che l’avrebbe fatto e mentre lo faceva piangevo perché io non volevo farlo e…
Mi sento sporca.
Mi faccio schifo.
Mi sento spenta.
Mi sento sola.
Giorno…?
La mamma sta male, lo so e si vede.
Ma stiamo un po' tutti male.
Ieri il dottor Hamilton ha infilato il suo coso dentro di me e ce l’ha tenuto un bel po' andando avanti e indietro. È stato strano, pensavo mi facesse più schifo, invece l’ho lasciato fare e alla fine lui era molto contento.
Forse è stato il suo entusiasmo a farmi tornare oggi da lui: almeno è bello vedere un sorriso sul viso di qualcuno in questo posto dove sono tutti tristi e depressi.
Mi dice cose carine e a me sembra quasi di essere importante per lui.
Non mi aspettava e quando mi ha vista sulla porta mi è sembrato quasi felice.
Si può morire per regalare un sorriso a qualcuno?
Giorno…
La mamma galleggia nel suo mondo artificiale, la gente intorno a me ha paura, ha fame.
La tempesta infuria con i suoi rumori paurosi: il vento si sta insinuando nel bunker e dentro la testa della gente: il vento ci sta facendo impazzire.
Vado tutti i giorni da Hamilton, mi lascio penetrare perché poi lui mi bacia e mi abbraccia e mi dice cose carine.
Mi faccio schifo, ma non so cos’altro fare…
Giorno…
Oggi è successa una cosa strana: il coso di Hamilton è rimasto moscio come un pezzo di stoffa e lui ha detto che è colpa mia. Mi ha preso per un braccio e mi ha buttata fuori dalla stanza.
Ci sono rimasta male e ho pianto, poi sono andata da Sofia e le ho raccontato tutto. Lei non sta molto bene, è dimagrita tantissimo e non ha più il suo bel seno. Mi ha guardato con i suoi occhi lucidi di febbre e credo mi abbia anche ascoltato, ma per tutta risposta ha alzato un dito e mi ha indicato Hamilton che teneva per mano una bambina piccola, di otto o nove anni, e la portava nello studio.
La cosa che mi ha più angosciata è il morso di gelosia che mi ha fatto sgranare gli occhi e attorcigliare le budella.
Sto impazzendo, aiuto!!!
Giorno…
Hamilton non mi vuole più, non lo rendo più felice.
Sono inutile.
Non gli servo più.
Forse a renderlo felice era la paura che avevo di lui.
Non lo so…
Sono inutile…
Giorno…
Incredibile anche solo da pensare ma oggi il vento era ancora più forte e ha schiantato qualcosa contro l’oblò e una crepa si è materializzata dal nulla. Se si rompe l’oblò siamo tutti morti. Una donna urlava isterica che bisognava fare qualcosa, ma nessuno ha fatto niente, nessuno sa cosa fare. Solo Hamilton è intervenuto e ha fatto un’iniezione per calmare quella donna.
Sa sempre cosa fare lui, è bellissimo il mio Hamilton.
Se non fosse per quella bambina sono sicura che tornerebbe da me.
Giorn…
Mentre dormiva sono andata da quella bambina, ho preso un cuscino e gliel’ho tenuto sul viso. Ha scalciato un po', ma io ho insistito fino a che è rimasta immobile. È stato semplicissimo.
Ora lui tornerà da me. Sarò di nuovo importante e mi ricoprirà con il suo amore e io mi sentiròalsicuroeprotettae


G
Oddio! Che ho fatto!!!
Io…
Io


Ti ho vista quel giorno, Abra.
Ho visto i tuoi occhi terrorizzati mentre correvi verso il portellone, lo spalancavi e sparivi dalla mia vita.
Ho provato a fermarti, sai, ma ero troppo debole e tu troppo impaurita.
Mi distrugge sapere di non averti protetta, mi annienta l’orrore che hai vissuto.
Mia dolce, bellissima bambina!
Alla fine quel vento maledetto ha smesso di soffiare e non è più tornato. Nessuno lo sa spiegare: forse era davvero una scorreggia di Dio.
Ma quel vento ti ha portata via… e anch’io mi sono persa in quel vento.
Tutti ci siamo persi.
Mi manchi da morire Abra.
Da morire.

2La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 09, 2024 4:04 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto scritto molto bene, con il giusto stile per rendere pensieri e tormenti di una ragazzina di undici anni. Molto buona anche la descrizione della situazione claustrofobica del rifugio antiatomico e dei tentativi di stemperare i disagi della convivenza forzata.
Un disagio che pian piano prende il sopravvento - è proprio il caso di dirlo - nella mente di tutti, sostituendo la speranza con la disperazione, la rassegnazione. E ne è perfetta metafora il progressivo cambiamento nell'atteggiamento stesso di Abra verso le strane attenzioni del dottore nei suoi confronti: da repulsione a una sorta di amore malato che la spinge addirittura verso l'omicidio.
Per certi versi, mi ha ricordato alcuni testi (uno in particolare) del secondo step.
Non ho riscontrato errori, salvo un veniale "bè" (con l'accento anziché l'apostrofo).
Scrittura dunque molto precisa, al servizio di una storia che si segue benissimo dall'inizio fino alla tragica fine.
E complimenti anche per il titolo.
Direi che, come prima lettura, non potevo cascare meglio: davvero un buon lavoro.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

3La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 11, 2024 10:31 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto forte, che fa di tutto, riuscendoci, per mettere a disagio il lettore. Con la qualità, dovuta all'ottima scrittura e al preciso impianto narrativo, di non risultare una lettura pesante o particolarmente difficile. Cattura il lettore e non lo molla fino alla tragicamente scontata conclusione.
Lavoro molto buono
Complimenti.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

4La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Dom Ott 13, 2024 11:24 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il titolo non può che incuriosire, sarebbe persino divertente se non fosse per la storia così drammatica.
Comunque brava Penna.
Un futuro apocalittico, con superstiti alle prese con la necessità di sopravvivere, di convivere con qualcosa di così grande da annichilire, con l’impossibilità di ragionare con un futuro che non sia il giorno dopo.
Uno spunto interessante, con il vento al posto di un virus o di altro stravolgimento climatico, e ben sviluppato nel descrivere il peggioramento e il deterioramento della vita nella piccola comunità.
L’unica nota è sullo stile di scrittura: è una scrittura scorrevole, senza sbavature ma… Il ma è nella duplicità di modo con cui viene fatta esprimere la ragazzina: all'inizio è coerente con l'età, quindi semplice ma non banale. Quando si presenta e racconta quello che è accaduto è più da adulta, per poi tornare alla prima modalità, quasi che stesse regredendo, o forse maturando ma in modo malsano, visti anche gli abusi che subisce. E questo ci sta. È quella parte centrale che mi ha convinto poco. Pensavo fosse la mia impressione alla prima letta, poi ho ripreso il racconto il giorno dopo e non ho cambiato idea. D'accordo, la ragazzina stra crescendo ma in questo contesto mancano i supporti sociali per la crescita, anche culturale: non c'è scuola, le persone hanno altri pensieri per la testa, sempre drammaticamente quelli, non so se da sola una ragazzina potrebbe acquisire un certo lessico, senza insegnanti e libri da leggere.
Ma è una disquisizione mia, cara Penna, del tutto personale.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

5La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mar Ott 15, 2024 10:02 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Molto interessante questo racconto che ci proietta in un fuituro, speriamo, soltanto letterario, rinchiudendo pochi umani superstiti in un claustrofobico rifugio antivento.
La protagonista é una bambina di 11 anni, ci racconta lei stessa, che precipita in un inferno ancora peggiore di quello che c'è fuori dal bunker.
Un inferno che la porta a impazzire un po' come avviene per tutti coloro che sono richiusi da ormai quasi due anni.
Il racconto è terribile, angosciante, da un certo punto in poi si attende solo l'inevuitabile fine eppure quando arriva ci coglie impreparati.
E quelle righe finali della madre sono un piccolo capolavoro.
Scritto benissimo, senza errori, non resta che fare i più sinceri e meritati complimenti all'aut*


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La scorreggia di Dio Badge-3

6La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 16, 2024 1:59 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Davvero un'ottima idea, al di là del titolo che attira. Come dice Abra, la scorreggia di Dio fa ridere, salvo poi scoprire che proprio non c'è niente di cui ridere.

Diario, ancora una volta. Diari e vento vanno molto d'accordo a quanto pare. Non solo, realizzo che questa tecnica narrativa sia stata utilizzata da molti (devo ancora leggere un po' di racconti, ma tant'é) come il giusto mezzo per ovviare al paletto figlio/a narratore che muore e il racconto è concluso dalla madre.

Molto apprezzato il personaggio del Dottor Hamilton: un pedofilo con i fiocchi (probabilmente anche prima che la scorreggia soffiasse sull'umanità), un porcone. Ho provato ribrezzo e odio nei suoi confronti, da prenderlo a pedate se l'avessi avuto davanti. Questo denota un grande savoir faire narrativo da parte dell'Autore. Stesso dicasi per Abra, che vive il disagio, suo malgrado, come qualcosa di normale. Una normalità che degenera fino al triste epilogo descritto con le parole della madre. 

Ottima la scrittura.

Arvedse!

7La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 16, 2024 10:11 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo racconto è una sorta di matrioska dell'orrore: una tragedia (la morte di Abra), in una tragedia (lo stupro) in un contesto tragico (lo sconvolgimento climatico).
Eppure tutto questo minestrone di dolore e angoscia non mi è sembrato eccessivo o troppo artefatto o indigesto.
Probabilmente ciò è dovuto al fatto che la voce narrante, quella di Abra, è limpida e genuina e non diventa mai troppo stucchevole o al servizio della storia: descrive i fatti come sono riuscendo a incuriosire sempre più il lettore, ci fa entrare in punta di piedi in una realtà claustrofobica e terribile, dove il lettore si ritrova prigioniero in quel bunker senza sapere nemmeno come, spinto suo malgrado tra i tornanti sempre più serrati della vicenda.
L'acquolina del dottore mi ha fatto rabbrividire.
Abra che difende il suo carnefice mi ha fatto rabbrividire ancor di più, ma lo trovo un comportamento coerente nel contesto in cui è inserito.
Forse la figura della madre non è sufficientemente sviluppata: a mio avviso poteva esternare un po' più affetto verso la figlia o riscattarsi nel finale con qualche frase più intensa che includesse il suo senso di colpa o la mancanza della figlia: così risulta un personaggio debole e vinto su tutti i fronti.
Una storia intensa e spiazzante.

8La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 16, 2024 11:53 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un racconto che ti prende dall'inizio alla fine, in una spirale di orrore, fino al finale che, per quanto prevedibile a causa dei paletti, mi ha colta impreparata, amplificando ulteriormente l'effetto sorpresa.
Di tutti i racconti letti finora, sicuramente è quello in cui il vento è il vero protagonista della storia, causa prima di tutte le sciagure dell'umanità.
La voce narrante della ragazzina è vera e credibile, tranne in alcuni punti dove, come già rilevato, si percepisce uno scollamento tra età reale della protagonista e maturità del linguaggio, come ad esempio un paio di congiuntivi ("cosa stessi facendo", "capire cosa siano") formalmente corretti, ma improbabili nel lessico di una undicenne rinchiusa in un bunker da due anni. Anche alcuni termini secondo me suonano un poco strani in bocca a una bambina ("disarmante", "repulsione"), ma a parte questo i ragionamenti sembrano proprio quelli di una ragazzina.
Inquietante anche la scelta di introdurre la figura del pedofilo e della violenza sulle bambine, che ha avuto l'effetto di un pugno dello stomaco.

L'espressione che mi ha colpito di più: "Se sei vuota voli via. Io sono piena o vuota?"
Domanda davvero esistenziale.
Complimenti.

9La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Gio Ott 17, 2024 8:51 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

A parte il titolo, che per gusti miei personalissimi trovo orribile, il racconto è quasi perfetto.

Bello, mi è piaciuto tanto da farmi dimenticare anche questa cosa del titolo.
Un crescendo di disagio, di orrore, di angoscia. 
Anche il pedofilo, che all'inizio mi ha fatto pensare a qualcosa di troppo, è stato poi funzionale alla storia.
Insomma solo complimenti.

Se proprio dovessi andare a trovare qualcosa: 127 persone in 9 stanze. Sono circa 14 persone a stanza. Magari ho capito male io ma forse era meglio non specificare numeri così precisi.
Ma, come ripeto, è una sciocchezza che non intacca tutto il resto.
Complimenti e grazie.

10La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Gio Ott 17, 2024 1:54 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto che ti mette a disagio.
Il disagio è solo claustrofobico, all'inizio. Poi peggiora quando il dottore inizia ad avere intenzioni perverse verso la ragazzina. Alla fine esplode quando è addirittura la ragazzina a bramare le attenzioni del suo carnefice.
Un crescendo che culmina perfettamente nella chiusura della mamma.
Scritto bene, diretto, con frasi brevi che aumentano l'angoscia della situazione.
Unico appunto il titolo, che anche a me non è piaciuto.
Complimenti.

11La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 18, 2024 10:09 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Bello, bello e coraggioso. Che poi questo si chiede a uno scrittore: di avere coraggio.
Dovrò modificare la mia classifica, dovrò essere coraggioso pure io. Che poi quel titolo blasfemo si attacca bene a tutto quello che sta nel bunker.
Nemmeno perdo tempo a farti i complimenti.
Ti abbraccio e basta.
Autore.

12La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 18, 2024 1:34 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Molto ben resa la graduale discesa nell'alienazione delle persone rinchiuse nel bunker.
E' vero, ricorda molto una storia simile di qualche step fa, ma qui il vento ha un'importanza fondamentale, è la vera colonna portante della vicenda.
Di tutte le cose che succedono, la meglio resa è certamente la gelosia di Abra (nome che non avevo mai sentito) verso l'altra ragazzina, pure in un contesto drammatico e grottesco come quello che le due vivono. E' un meccanismo mentale che succede persino nella vita quotidiana, figurarsi in una realtà da apocalisse in corso.
Davvero un tocco di genio.

Il personaggio della madre è introdotto fin dall'inizio, ma è così evanescente da lasciare stupiti quando poi subentra nel finale: ti fa dire "ah, già, c'era anche lei."
Qui forse si poteva osare di più, perché la reazione addolorata della madre contrasta un po' con l'assenza dimostrata per tutto il resto della storia. Magari una reazione apatica sarebbe stato un ulteriore tocco di classe.

Per il resto, davvero nulla da eccepire: ottima scrittura, bella l'intuizione e la realizzazione. 
Ottimo lavoro.

13La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 18, 2024 1:36 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Tutto fila, soffiato dal vento. La trama, la scrittura, i pensieri della protagonista. Ecco, a volere essere pignoli sembrano i pensieri di una giovane donna, non di una undicenne.
Però l’idea è buona, l’involuzione psicologica dei presenti è narrata in modo efficace.
Il finale non mi convince. L’omicidio della bambina sembra la conseguenza logica di tutto. Il suicidio subito dopo no, ma questo è solo il mio modesto parere.
Comunque, complimenti alla penna, è da cinquina.

14La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Dom Ott 20, 2024 12:44 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Questo racconto è un viaggio nella mente e nelle esperienze traumatiche di una bambina sopravvissuta a un'apocalisse. La narrazione è in forma di diario, e ciò immerge direttamente nella sua intimità e vulnerabilità. Il titolo, inizialmente umoristico e grottesco, assume un peso sempre più tragico man mano che si dipana la storia. Ma, per quanto possa avere un significato simbolico, risulta discordante con il tono tragico e cupo del racconto.
Il diario ha una voce autentica, che cattura con efficacia il punto di vista di una ragazzina che affronta l'incertezza, la solitudine e l'abuso. La progressiva decadenza emotiva di Abra è ben rappresentata, con il suo linguaggio che si evolve da ingenuo a disturbato.
La tensione nel rifugio è palpabile, e il contesto apocalittico è descritto con efficacia.
Il racconto affronta tematiche forti come l'abuso sessuale e la degenerazione psicologica in situazioni estreme, rendendolo disturbante ma anche potente. La rappresentazione dell'indifferenza degli adulti, della perdita di sicurezza e dell'innocenza è drammatica e ben strutturata. Sebbene l'intento sia quello di trasmettere la devastazione psicologica, alcuni passaggi sull'abuso sessuale sono molto espliciti, e il racconto rischia di perdere il suo impatto drammatico, virando più verso lo shock che verso la riflessione.
Il racconto è ben scritto e coinvolgente. È una storia potente che colpisce duramente, ma avrebbe potuto beneficiare di un approccio più equilibrato e meno scioccante. Nonostante questo, riesce a trasmettere con forza il senso di disperazione e impotenza.

15La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Dom Ott 20, 2024 9:53 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo racconto riesce a descrivere in maniera ottimale un viaggio senza ritorno nella pazzia. Prendi un evento ostile, metti un certo numero di persone dentro un luogo chiuso per tot tempo e si otterrà una miscela esplosiva.
Si vede bene come all'inizio la sensazione dominante sia la paura, poi col passare dei giorni e dei mesi si instaura un cambiamento, l'essere umano si abitua alla condizione forzata di cattività e i suoi parametri e le sue priorità mutano, così come le caratteristiche caratteriali, facendo uscire il lato più oscuro e selvaggio.
Il 95% del racconto mi ha convinto, trovo solo troppo frettolose le ultime righe in cui a parlare è la madre della protagonista.
No, quella parte non mi è piaciuta, sa di compitino, mentre tutto il resto è davvero molto buono.

16La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 23, 2024 9:36 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): pochi errori marginali:
  • “Se lo dice la mamma sarà vero, giusto?”, per caso non sarà, invece, ‘Se lo dice la mamma sarà giusto, vero?’
  • Capisco “Giorno…” perché la bambina non sa più quanto tempo sia passato, ma perché mai “Giorn…”? Non lo scriverebbe così.
  • “io mi sentiròalsicuroeprotettae”: quelle parole tutte attaccate sono volute? Vogliono indicare la confusione della bambina? Non mi pare necessario.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): mi è parso buono il crescendo di follia, mentre sulla parte specifica dell’abuso, con la bambina sostanzialmente acquiescente, devo spendere un po’ di parole. In un racconto sugli abusi il tuo testo sarebbe ottimo, con una dettagliata, inquietante e infastidente (opportunamente infastidente) descrizione del dramma. Ma questo doveva essere un racconto sul vento. Dopo avere letto il tuo testo, nella mente del lettore resta la storia abusata della povera bambina, e tutto il resto scompare. È come se in un film su un tema qualunque ci fossero intense ed esplicite scene di sesso, con dettagliate riprese su parti intime, gemiti, sudori e quel che immaginiamo; quelle scene di sesso sono necessarie al film, al significato che vuole esprimere? O sono solo una concessione al voyeurismo degli spettatori? I film ben fatti, dove l’intensità della storia, la maestria della regia, la buona fotografia etc. dominano lo spettacolo, le scene di sesso sono sufficientemente comprese e funzionali anche senza fare vedere i capezzoli di lei o il culo di lui. Ecco: mi chiedo (ma è una domanda che pongo alla comunità di DT e a te in particolare) se anche nel tuo racconto non avresti fatto meglio a spendere parole, immagini, emozioni per la drammaticità corale dei superstiti del bunker, per la madre e certo anche per la bambina, indubbiamente descrivendo l’abuso che giustifica in parte il tragico finale, ma senza quel filo di morbosità nel quale mi pare tu ti sia perso. Occorre sempre ricordare - a mio avviso - che in una narrazione ogni singolo elemento deve essere strettamente funzionale al progetto narrativo; in caso contrario diventa un orpello, una distrazione, una divagazione distraente. Ciò detto, per quanto so e capisco mi pare comunque tutto abbastanza plausibile nella prima parte, mentre il finale no, quello mi è parso decisamente sbrigativo e crea un anti climax deludente. Vale per molti racconti, perché il paletto imposto (morte del/della protagonista e conclusioni della madre) si presta a soluzioni sbrigative di questo genere.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): il linguaggio ordinario-infantile utilizzato sarebbe una bella scelta ma è riuscita solo in parte; ricalca piuttosto il linguaggio di un’adolescente, più probabilmente di una ragazzina sui sedici anni, mentre la protagonista dichiara di averne undici. Questo non è il linguaggio di una undicenne; per esempio in “mi sembra che tutto abbia lo stesso colore e lo stesso sapore”, con analogie decisamente da adulta; oppure “Adesso è disarmante perché…”, questo ‘disarmante’ stona parecchio, è parola colta, avulsa dallo stile fin lì tenuto; anche “nessuno si è potuto preparare a questo distacco dalla vita di prima”, “c’è una routine quotidiana che simula la vita”, “Questo mi annienta, mi disarma”, eccetera. L’idea era buona, ma molto difficile, e non mi sembra riuscita perché il lettore si immedesima nella psiche di una bambina poi arrivano queste parole e frasi che spezzano l’incantesimo. Abbastanza buona la presentazione della spirale dell’abuso, fino all’improvvisa tragica consapevolezza.


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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

17La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 23, 2024 12:42 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

A me questo racconto è piaciuto perché riesce nell'intento di creare disgusto, che è un'emozione sempre troppo sottovalutata e che invece è capare di veicolare importanti messaggi.
Sicuramente non è un racconto da unica lettura, non è immediato insomma: ha bisogno di più letture, a distanza, per digerire il ribrezzo ed entrare nel merito di ciò che l'Autore voleva comunicarci.
Certo, il vento non è il tema indiscusso del racconto, e il cambio di narratore non è funzionale alla storia, ma queste sono considerazioni "da step", non generali.


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

18La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Mer Ott 23, 2024 5:34 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Il titolo chiaramente blasfemo ti introduce in una storia fantascientifica e apocalittica  dove tutte le debolezze e le paure di una ragazzina diventano reali.
Il medico pedofilo; le ragazze che si suicidano (forse) e vanno ad aumentare le riserve di cibo; gli adulti che, presi da seri problemi, ignorano le blande richieste di aiuto della ragazzina e la spingono ad attaccarsi al  medico depravato, portandola all'assassinio di una bimba per avere ancora le sue attenzioni.
Una storia veramente interessante e disgustosa, un ottimo lavoro ma non è un genere che amo.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

19La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 25, 2024 8:48 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'altro racconto in cui sono riuscito a immaginare fisicamente il diario, con frasi di grandezze diverse, magari qualche cancellatura. Questo è un pregio, perché dà autenticità al testo. 
La discesa nella follia l’ho vissuta a pieno. All'inizio pensavo che le scene col dottore stonassero, ero pronto a fare un commento infuocato, e invece sono stato risucchiato: quelle scene sono l’anima della storia. 
L’unica nota stonata è la madre: “galleggia liquida” e poi, alla fine, boom, torna lucida. Forse sarebbe stato interessante vederla cedere del tutto, magari con un pezzo sconclusionato. Non lo so, così suona strano. 
Resta comunque un bel racconto.

20La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Ven Ott 25, 2024 1:45 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Oops caro aut pensavo di aver concluso I commenti ma mi sono accorta di aver tralasciato il tuo racconto. Eppure l’ho letto. E riletto. E riletto.
Non ti nascondo che la storia è talmente forte che mi ha fatto del tutto dimenticare il vento che invece pare sia causa primaria della condizione inumana nella quale versano e imperversano i protagonisti.
Se leggo il racconto fuori dalle logiche dello step mi disturba e mi convince. Spiazzante davvero non è tanto il medico pedofilo quanto la gelosia che porta all’omicidio la ragazzina: un colpo di scena di notevole impatto emotivo. Concordo con alti commentatori sul fatto che la figura della madre non sia altrettanto ben indagata invece poteva dare un ulteriore kick al racconto. 
Se leggo la storia in ambito step, non la trovo così ben calzante a dispetto del vento che soffia e… quanto soffia.
Il titolo “ni”.
Senz’altro un lavoro che si fa notare.

21La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Sab Ott 26, 2024 1:38 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto potente, ben condotto e ben studiato, scritto divinamente, che però a parer mio ha anche qualche falla. La prima è la voce di Abra. È lei che scrive ed è sempre lei che ci anticipa di non saperlo fare. E bè, mi pare proprio il contrario. Inoltre è decisamente troppo adulta nell'esprimersi, qualcuno ha detto sedicenne, mi trova d'accordo. Soffermarsi sui particolari dello stupro non mi è piaciuto, capisco l'intento, il voler essere disturbante, ma boh, riferito a una bambina di undici anni forse è un pochino oltre, avrebbe colpito comunque. Infine l'ultimo paragrafo mi ha smorzato l'entusiasmo. Insomma, la discesa nell'orrore e nella pazzia erano state ottime (al netto delle due cosette che ho scritto prima) e queste righe buttate giù così sono state come una secchiata d'acqua gelida, non tanto per il contenuto, ma perché sono della madre, un personaggio ultra negativo, che all'improvviso si desta dal torpore e torna lucida e piagnucola. Dopo una frase così: "Non ho resistito e l’ho detto alla mamma, ma aveva lo sguardo appannato e non credo che mi abbia capito. La mamma ha detto che devo fare quello che dice il dottore." Come si può sperare che il lettore provi empatia per lei? A rileggerci!


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La scorreggia di Dio Senza_10

22La scorreggia di Dio Empty Re: La scorreggia di Dio Dom Ott 27, 2024 5:52 pm

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

L'ho trovato un racconto davvero disturbante e gestito benissimo nel suo essere disturbante. 
Il registro narrativo è sempre coerente, muta con il mutare della psiche della voce narrante, segue benissimo tutto l'iter folle che la accompagna.
Potente e ben gestito, drammatico e senza speranze. 
Il vento alla fine passa, ma gli orrori, quelli resteranno.
A rileggerti
Ele

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