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1Un caso particolare Empty Un caso particolare Mar Ott 08, 2024 6:57 pm

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Appena entro nel parco smetto di correre, getto il portafoglio in mezzo a un cespuglio e infilo i soldi nella tasca dei jeans.
Duecentosessanta dollari, davvero niente male per una giornata del cazzo come questa. Mi avvicino al fiume e appoggio i gomiti sulla balaustra, l’acqua limacciosa che contrasta in modo assurdo con lo skyline della città che risplende all’orizzonte. Le acque fangose hanno la stessa tonalità del completo indossato dal grassone che ho derubato.
Rido, non posso farne a meno; il tipo ha provato a rincorrermi, ma dopo pochi metri è stramazzato a terra come un cavallo zoppo.
Non c’è che dire, l’inseguimento più veloce della storia.
So già come spendere un po' di grana: una bella mangiata, una puttana e del crack. Devo solo decidere in che ordine farlo.
Il rombo di un aereo mi distoglie dai miei ragionamenti: guardo in alto, il cielo soffocato da un esercito disordinato di nuvole. Dicono che pioverà.
L’umidità è opprimente, sembra come se la città sia avvolta in un sudario mortifero. Mi asciugo il sudore dalla fronte col palmo di una mano e tiro fuori il pacchetto di Old Gold.
«Prima o poi queste mi uccideranno» dico accendendo una sigaretta.
Eppure non sono mai stato bene come in quest’ultimo periodo.
Ricordo che quando lavoravo in quell’autofficina scalcagnata nei pressi di River Ridge ero sempre triste e di cattivo umore. Tenevo un po' di contabilità e rispondevo al telefono, in pratica una gran rottura di coglioni. Scrollo la cenere nel Mississippi.
C’è ancora troppa gente che crede che un lavoro onesto sia l’unica alternativa: peggio per loro. Anch’io la pensavo così una volta e mi sentivo più inutile di un paralitico a una gara di ballo.
Onestà, rettitudine, a che pro? La mia vita non aveva un senso, ogni giorno in più passato in quel cesso accresceva in me un orrido senso di oppressione. Molto meglio vivere così, alla giornata, affidandosi a truffe, furti ed espedienti vari.
Tiro l’ultima boccata dalla sigaretta e getto la cicca nel fiume.
«È tutta tua, amico» gli dico, allontanandomi da lì.


Allo Snake sembra di essere all’inferno. L’umidità, il fumo di sigaretta e le luci rossastre donano al locale una perfetta aurea demoniaca.
Ordino a Chris un altro bicchiere di tequila.
«Ehi, vacci piano che la notte è ancora lunga» mi dice, esibendo uno sgraziato sorriso che mette in mostra una bocca precocemente sdentata.
Il barista è un po' ritardato, lo sanno tutti, ma non sarò di certo io a prendermi la briga di farglielo notare. Chris è alto più di un metro e novanta, pesa centodieci chili e come se non bastasse ha un pessimo carattere. La sua non è quella che si direbbe una bella faccia, oltre alla bocca senza denti ha i lobi delle orecchie deformati dai piercing e un tatuaggio tribale gli occupa metà della fronte. Quando ti fissa con la sua tipica espressione idiota non sai mai se metterti a ridere o cagarti nelle mutande per la paura. Nello sgabello vicino al mio è seduto Parker, il rottweiler di Chris: ha la bocca talmente grande che potrebbe staccare la testa a un cristiano con un morso solo.
Per fortuna gli sto simpatico. Prendo una manciata di noccioline dalla ciotola e gliele metto sotto al muso; non so se le arachidi facciano male ai cani, ma a lui piacciono molto.
I cani non sono come le persone, sono meglio. Si comprano con poco.
Mi pulisco la bava di Parker sui calzoni, poi controllo la tasca della mia giacca. Soppeso i cristalli di crack, pregustando già il momento. Ancora un bicchierino di tequila e poi uscirò a fumare.
«Che c’è?»
Ritorno nella realtà e mi ritrovo il faccione di Chris a pochi centimetri dal mio.
«Che c’è cosa?»
Lui batte una mano sul tavolo e ride ancora con quella bocca degli orrori che mi fa venire voglia di vomitare.
«La tua faccia Ted, sembravi in preda a una visione» mi dice, sganasciandosi.
«Allucinazioni a sfondo mistico? No, non ancora.»
Sorrido e penso che quella è proprio una gran bella serata. Prima la scorpacciata di aragoste e gamberi al Pelican e subito dopo la miglior scopata della mia vita con una creola dalle tette giganti.
Sorrido di nuovo e gratto Parker dietro all’orecchio, proprio nel punto in cui fa fatica ad arrivare: gli piace da matti, infatti tira fuori la lingua e mi guarda estasiato, come se gli stessi facendo una sega.
«Bravo cagnolone» dico, mentre faccio segno a Chris di darmi ancora da bere.


L’effetto del crack è durato poco, così come l’euforia posticcia che genera. Sono rientrato nel bar incazzato e depresso, con la voglia di prendermi a sberle da solo. Consegno a Chris due banconote da venti dollari e gli chiedo un whisky doppio, giusto per vedere se sarò in grado di vomitare anche l’anima.
Ormai non c’è più molta gente nel bar, la maggior parte ha raggiunto i club privati o se n’è andata a scopare. Il vecchio juke box espande per il locale le note di una vecchia hit dei Creedence Clearwater Revival, mentre Parker è sceso dallo sgabello e si è accucciato ai piedi del bancone. Il suo padrone dal nulla sbatte le mani sul banco, poi indica il televisore che ammicca muto da una mensola in alto.
«Dicono che è bello grosso e che farà un casino del cazzo.»
Guardo lo schermo che riproduce una cartina geografica del sud-est degli Stati Uniti con un gigantesco vortice giallo e verde in avvicinamento. Alla tempesta è già stato assegnato un nome grazioso.
«Katrina» dico, «chissà come mai gli uragani hanno quasi sempre nomi di donne.»
Il barista mi guarda con un’espressione vacua e delusa confessandomi che una volta è uscito con una Katrina, ma a parte palpargli le tette non ha combinato granché.
«È già qualcosa» faccio io, poi scolo il bicchiere ed esco.


Il Centro Nazionale Uragani ha diramato un’allerta meteo per la giornata di domani. Il cielo di New Orleans è completamente oscurato da nubi grigiastre e un vento insistente batte la città da diverse ore.
Sono uscito per fare un po' di provviste, perché dicono che la situazione potrebbe essere davvero pesante. Addirittura ho sentito qualcuno che ipotizzava di prendere in seria considerazione l’evacuazione della città.
I soliti allarmisti, cazzo, neanche fosse la prima volta che ci troviamo a fronteggiare una situazione del genere.
Nel parcheggio del supermercato ho fumato un altro po' di crack e mi sento davvero bene. Sorrido, tengo il tempo delle canzoni che escono dall’autoradio battendo una mano sul volante e di tanto in tanto suono il clacson per onorare il traffico di Canal Street.
Poi lo vedo. All’inizio penso sia un effetto della droga, anche se gli effetti oramai dovrebbero essere già passati. Mi guardo attorno per testare l’eventuale presenza di altri sintomi allucinatori, ma non c’è niente che non vada: le palme, i palazzi, i grattacieli, i guidatori dentro le loro macchine, ogni cosa è ammantata di una semplice normalità.
Allora guardo di nuovo verso il tram e lui è ancora lì: inginocchiato sopra il tetto del mezzo, un angelo spiega e ripone le ali a un ritmo forsennato. Le piume non sono candide, ma sporche, color caffelatte e il suo viso fa davvero paura. La pelle è rugosa come quella di un vecchio o di un ustionato e lo sguardo dalle iridi arancioni pare vibrare di crudeltà. La bocca è una linea sottile, arcigna e inespugnabile. Quando punta il dito verso di me comincio a sudare, ma è solo un attimo, perché si alza in volo e sparisce tra le nuvole scure. Faccio in tempo ad arrivare a casa che mi sono convinto che ciò che ho visto non può essere reale.


La notte passata ho sognato l’angelo. Non rammento bene il sogno, anzi, non lo ricordo per niente, so soltanto che una sensazione sgradevole mi si è appiccicata addosso da quando mi sono alzato dal letto. Non so se sia solo suggestione ma sento la casa scuotersi, i vetri tremare. Guardo fuori dalla finestra: un muro di pioggia si sta rovesciando al suolo e gli alberi ondeggiano nel vento in una danza spettrale.
Il canale del meteo è disturbato (come tutti gli altri canali d’altronde) ma tra un’interruzione e l’altra vedo che l’uragano si sta avvicinando a gran velocità su New Orleans. Penso a un sacco di cose: che non ho rinforzato né porta né finestre, che molto probabilmente ho sottovalutato il problema e che gli allarmi del dipartimento meteo non erano poi così infondati. Penso anche a mia madre dopo non so quanto tempo e soprattutto penso che se voglio sperare di uscire indenne da questa situazione devo dirigermi il più velocemente possibile al Superdome. La mia vecchia Plymouth del ’69 avanza a fatica, rallentata dalle sferzanti raffiche di vento. All’improvviso nei recessi della mente visualizzo l’immagine di Chris all’opera con lo shaker argentato, perché è proprio così che mi sento adesso, una mistura di sensazioni, paure, speranze e forti emozioni, racchiuse in una scatola di metallo e agitate da mani crudeli. Una marea di pensieri sconnessi e di domande senza risposta giocano a rimpiattino nel mio cervello: perché non ho dato gli ultimi esami all’università? I Saints riusciranno mai a vincere un Superbowl? Mia madre non è stata una buona madre, ma in fondo neppure la peggiore che potessi avere. Ho sempre pensato che fare la puttana fosse la vocazione più alta per mia sorella. Io stesso se fossi nato donna sarei stato una gran troia. Mi sarebbe tanto piaciuto avere un cane, o anche un gatto al limite. La solitudine non è poi così brutta come la dipingono. Ho paura, ma non devo averne, tra neppure mezz’ora sarò al riparo nello stadio.
Fermo la macchina. Sono impietrito dalla paura. La marea d’acqua si avvicina e sbatte con violenza la Plymout contro un pilone del cavalcavia. Dovrei scendere dall’auto ma per andare dove? L’acqua impetuosa scroscia contro le lamiere, sballottando l’auto che pare essersi incagliata contro qualcosa. Con mani tremanti apro il cruscotto, afferro la pipetta di vetro e scaldo gli ultimi cristalli rimasti.
Aspiro il fumo, cerco di calmarmi. Credo che aspetterò lì, sotto al ponte.
Magari arriverà qualcuno per aiutarmi. E se non dovesse arrivare nessuno beh, allora vaffanculo, Theodore Bruwster sa badare a sé stesso. Ted Bruwster non ha paura di niente.
Faccio ancora qualche tirata, mentre la marea scura si sta alzando.
Sento un botto sul tettuccio dell’auto e mi lascio sfuggire la pipa sul pianale. Un braccio si protende dall’alto verso il mio finestrino: non mi muovo, cerco di non fare rumore. Impaziente la cosa alata atterra sul cofano. Avvicina il viso bruciato al vetro, gli occhi arancioni da gufo che mi squadrano con impazienza ma senza cattiveria. Le ali marroncine fremono dietro le spalle, in un rumore che riesce quasi a sovrastare quello della furia dell’acqua. Allunga di nuovo il braccio e con un colpo secco frantuma il parabrezza della macchina. Coriandoli di vetro planano all’interno dell’abitacolo.
Guardo quegli occhi, faccio cenno di sì con la testa e afferro il braccio.


Quando il presentatore rientra in studio dopo la pubblicità sento la gola chiudersi in una morsa. Ora tocca a me, ma non sono abituata a parlare in pubblico. In televisione poi!
Accarezzo il tessuto della gonna e cerco una posizione più comoda sulla poltroncina in finta pelle. È passato qualche anno, ma ciò che è successo a mio figlio ha dell’incredibile.
«Bentornati con noi. Adesso voglio affrontare una storia davvero bizzarra, mi verrebbe da dire inspiegabile. A raccontarcela sarà la qui presente signora Nicole Bruwster. La storia ha a che fare coi terribili avvenimenti di due anni fa: l’agosto 2005 vi ricorda qualcosa? Già, so che quelle scene sono ancora vive nella nostra memoria, il disastro provocato dall’uragano Katrina. Ma non voglio dilungarmi oltre, lascio la parola alla signora Bruwster. Nicole, quando se la sente può cominciare, io non la interromperò, le farò solo delle domande quando avrà terminato. Prego.»
Mi schiarisco la voce e liscio ancora una volta la gonna.
«Buongiorno a tutti, mi chiamo Nicole Bruwster e sono la mamma di Theodore Bruwster.»
Metto una mano davanti alla bocca, sento il cuore che batte all’impazzata. Bevo un sorso d’acqua e mi lascio andare in un sospiro.
Devo solo raccontare, pochi minuti e tutto sarà finito.
«Ted è sempre stato un ragazzo problematico, intelligente ma problematico. A scuola eccelleva nelle materie che amava e aveva voti bassissimi in quelle che odiava. Tra di noi c’è sempre stato un rapporto di amore e odio…Forse sono stata troppo rigida, ma crescere due figli senza un uomo vicino non è facile. Ho dovuto fare da padre e da madre.
Spesso per ferirmi mi diceva che non ero una buona madre, ma che in fondo poteva andargli anche peggio. Sì, litigavamo spesso, finché un giorno ho trovato un biglietto di addio sul tavolo della cucina. Non mi ha scritto dove fosse diretto, solo che intendeva lasciare la città. All’inizio la cosa mi ha fatto arrabbiare, ma poi ho accettato la cosa, a diciotto anni aveva tutto il diritto a farsi una propria vita. Negli anni ogni tanto mi telefonava, per Natale, a maggio per il mio compleanno, ma non mi ha mai detto dove si fosse trasferito. Questo l’ho scoperto soltanto nel dicembre del 2005, proprio a ridosso del Natale.
Ero uscita di casa per fare delle commissioni. Pioveva a dirotto, non so se questo può significare qualcosa. Comunque quando sono tornata, ho trovato in giardino un corpo. Ho riconosciuto subito il cadavere di mio figlio. Il viso era stranamente integro, riconoscibile, mentre il corpo aveva assunto una consistenza molle, quasi gelatinosa. Questa è la sensazione che ho avuto quando mi sono chinata a terra per abbracciarlo.
Le autorità che si sono occupate del caso hanno detto che è normale quando un corpo rimane per troppo tempo in acqua…Ted risultava nella lista dei dispersi di New Orleans. Ma quel viso, come poteva essere così integro, così perfetto? Questo a detta di tutti rimane un mistero. E poi…»
Guardo il presentatore che mi sorride e mi fa cenno di continuare.
«E poi come faceva il corpo di mio figlio a trovarsi nel mio giardino? Come ha fatto a percorrere tutta quella distanza?»
«Perché, dove abita lei, signora Bruwster?»
«Abito al nord, nello stato del Montana.»

2Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Sab Ott 12, 2024 10:33 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Premetto che questo stile prettamente americano non mi entusiasma, dà subito l’impressione di uno stereotipo e questo non mi mette nella giusta predisposizione. 
Devo dire, però, che all'inizio il racconto ha un ritmo che mi piace parecchio: frasi brevi, concise. Poi, però, quando il ritmo dovrebbe, secondo me, diventare più concitato (cioè durante l'uragano), la lettura si appesantisce. 
Per quanto riguarda la trama, sono dubbioso. Non riesco a capire dove l’autore voglia andare a parare. (Come al solito non ci vedo il collegamento con il tema del concorso, ma a questo punto ho frainteso io)
La comparsa di questo essere mi ha sorpreso, e ancora di più il finale. La parte della madre mi sembra troppo lunga e l’avrei alleggerita.
In conclusione, non riesco a dare un giudizio complessivo, perché ci sono aspetti interessanti, mentre altri funzionano meno

3Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Sab Ott 12, 2024 1:06 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che non lascia indifferenti, mi piace il tuo stile senza fronzoli, essenziale, scarno, duro, estremo.
Resto un po' deluso dal finale, che poi uno che scrive come te avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, tipo:  'adesso mi avete rotto, non sopporto i vostri occhi sul foglio', fatevi i c...vostri, io ho ben altro a cui pensare.
Sei nel mio podio, amico.
Non credo al tuo cuore nero come cenere di vulcano.
Non credo.

4Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Sab Ott 12, 2024 2:30 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Che invidia la tua scrittura, con i personaggi caratterizzati tanto da vedersela davanti, gli stati d'animo scandagliati nel profondo. Stile diretto, preciso.
Però il finale non l'ho capito: pensavo il corpo fosse rimasto in aria, portato dal vento, non in acqua.
Ecco, il vento soffia poco nel racconto: però complimenti ancora per la scrittura.

5Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Lun Ott 14, 2024 8:08 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un tentativo di stile un po' a metà strada fra Bukowski e Stephen King, per un racconto che non convince più di tanto. L'apparizione, demoniaca o angelica che sia, non ha una precisa ragion d'essere, se non quella di provocare qualcosa di strano, qualcosa che "ha dell’incredibile", qualcosa insomma che sia adatto a uno dei tanti show televisivi puramente sensazionalistici e pieni di pubblicità. Quasi cercasse i suoi quindici minuti di notorietà.
Quando l'essere alato compare la prima volta, Ted ha appena "fumato un altro po' di crack" e viene naturale pensare a una visione causata dalla droga.
La seconda volta, invece, appare nel bel mezzo dell'uragano e sembra arrivare giusto in tempo per tirarlo fuori dai guai.
Al contrario, non fa altro che tenere quel poveraccio qualche mese sott'acqua e poi fare una bella sorpresa a sua madre facendoglielo ritrovare, bello molliccio ma con il viso "stranamente integro", sul prato di casa.
Più che "una storia davvero bizzarra", direi una storia senza alcun senso. Mentre le buone storie horror, pur nella loro inspiegabilità, un senso ce l'hanno (King docet).
La scrittura è comunque piuttosto buona, se si apprezza questo stile, e sono presenti pochissime imprecisioni.
- "come se la città sia avvolta": fosse;
- "una perfetta aurea demoniaca": aura;
- "beh, allora": be'.
Infine, un finale abbastanza telefonato.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

6Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Mer Ott 16, 2024 3:49 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Ero molto curioso di arrivare al termine e godermi il finale che in tutta sincerità mi ha spiazzato. Infatti, la parte che ho apprezzato di meno è stata l’ultima, quella della madre. Questo paletto obbligatorio si sta rivelando insidioso per tutti, quasi un corpo estraneo difficile da digerire.
La scrittura è buona, così come la trama, il protagonista è ben caratterizzato però manca qualcosa nel suo insieme.

7Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Gio Ott 17, 2024 10:54 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sulla scrittura niente da dire: asciutta, pulita e diretta.

Il racconto mi è piaciuto nella sua interezza, nonostante i dubbi che mi rimangono. Perchè se la creatura non ben definita dalla forma angelica può essere interpretata, la sua interpretazione non spiega comunque come il cadavere di Ted si trovi nel giardino di casa della madre a migliaia (credo) di kilometri di distanza. Detto questo, ribadisco: il racconto mi ha affascinato, catturato e l'ho trovato coerente almeno fino al finale. 

A questa storia manca una linea che chiuda il cerchio. Tuttavia, va tenuto in considerazione.

Arvedse!

8Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Sab Ott 19, 2024 11:01 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Eh, sì davvero un caso particolare!
Questo racconto mi è piaciuto, soprattutto lo stile adottato: frasi brevi e concise, con un tono tristemente ironico, con cui il protagonista si racconta: insomma la mia vita è andata così, di meglio non potevo fare e mi sta bene, il mio mondo è completo di quello che mi serve. Anche se non sono un amante di King, questo racconto un po’ mi ricorda il suo stile: momenti di vita che scorrono normalmente e poi si inserisce un elemento misterioso che ha del paranormale, e che stravolge la vita del protagonista. In questo caso sommandosi a un già catastrofico evento. Ecco perché il finale, che pure mi ha sorpreso, è in linea col resto del racconto. Un finale più “normale”, quale che fosse, non avrebbe completato così bene questo racconto.
Quindi un bel racconto, una scrittura solida e senza orpelli, un raccontarsi del protagonista che ne ha molto del monologo nella narrazione solitaria, dove anche un cane ha le sue battute silenzione.
Bella prova.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

9Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Dom Ott 20, 2024 10:26 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Il racconto è ben scritto e utilizza uno stile crudo e realistico che riesce a trasmettere le emozioni del protagonista, un personaggio profondamente nichilista e autodistruttivo. La narrazione è coinvolgente, con una descrizione vivida degli ambienti e dei dettagli che riescono a far immergere il lettore nell'atmosfera cupa e opprimente di New Orleans alla vigilia dell'uragano Katrina. Il racconto mescola elementi di degrado urbano e umano, di violenza, dipendenza e fatalismo, con una spruzzata di sovrannaturale che lascia spazio all'interpretazione, soprattutto con l'apparizione dell'angelo e il finale misterioso.
La descrizione del disastro imminente crea una tensione palpabile. Si percepisce il senso di decadenza della città e della vita del protagonista.
I personaggi sono ben caratterizzati, specialmente il protagonista, con il suo disprezzo per la vita ordinaria e il suo abbandono alla vita criminale e autodistruttiva.
L'apparizione dell'angelo è efficace perché non è spiegata in modo esplicito, lasciando la possibilità di interpretarla come una visione indotta dalla droga o come un evento realmente soprannaturale.
La prima parte del racconto potrebbe essere accorciata leggermente per accelerare il ritmo e arrivare più rapidamente all'arrivo dell'uragano e agli eventi successivi, che sono più drammatici e significativi. In alternativa, potrebbe esplorare un po' più a fondo le ragioni che hanno spinto Ted a vivere in questo modo nichilista. Per esempio, l'accenno al rapporto difficile con la madre potrebbe essere sviluppato per arricchire la motivazione del personaggio.
La scena finale è suggestiva e misteriosa, ma lascia con molte domande senza risposta. Questo non è necessariamente un difetto, ma qualche indizio in più sul significato dell'angelo e sulla sorte di Ted potrebbe rendere il finale più soddisfacente.

10Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Dom Ott 20, 2024 12:30 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che descrive un personaggio nel suo spaccato di vita quotidiana, fino a quando un evento atmosferico eccezionale e una presenza paranormale sconvolgono la sua esistenza. Mi ha divertito leggere la parte del bar, mi sono trovato dentro a quel locale, col protagonista, il barman e il cane che mangia noccioline.
La figura dell'angelo, se è di questo che si tratta, è inquietante. Rimane il dubbio se sia vera, una sorta di messaggero di morte, oppure un'allucinazione dovuta alla droga. Non so, non sono riuscito a farmi un'idea precisa in merito, ma la creatura rimane comunque inquietante. Anche se poi c'è quel finale inspiegabile in cui il cadavere del protagonista ricompare dalla Louisiana nel Montana e allora penso che ci debba essere per forza di mezzo qualcosa di sconosciuto, di soprannaturale che non abbiamo la capacità di spiegare.
Una lettura intrigante che lascia il lettore in sospeso con qualche interrogativo.

11Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Dom Ott 20, 2024 6:12 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ho guardato sulla cartina degli Stati Uniti dove si trova il Montana rispetto alla Louisiana e in sostanza è un po' come se fossero il Piemonte e la Calabria.
Parto da questa osservazione nel commentare il racconto perché è il punto di vera rottura e non può certo essere un caso se l'aut* ha deciso di terminare così.
Ho cercato di capire cosa abbia voluto dirci e, lo confesso, non ci sono riuscito, trovando alquanto improbabile l'ipotesi che abbia voluto dare così tanta importanza al vento, paletto fondamentale dello step, da far volare un corpo per migliaia di chilometri.
Quindi entriamo nel paranormale, nel fantastico e qui bisogna fare atto di fede anche se sicuramente di dimensioni notevoli.
il resto del racconto mi è piaciuto tantissimo sia per la trama sia per il modo in cui è scritto l'uno a suppoatre l'altra magnificamente e, senza quel finale, sarebbe stato semplice affidare all'effetto del crack la comparsa dell'angelo.
Chissà se Tarantino leggerà questo racconto, potrebbe decidere di farne un film...


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Un caso particolare Badge-3

12Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Lun Ott 21, 2024 8:06 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sì, confesso subito che il racconto mi è piaciuto davvero molto, suppur con quell'aggiunta di soprannaturale che non amo particolarmente, ho trovato il tutto molto cinematografico. Aver scritto un racconto di fantasia all'interno di un episodio reale (e che episodio) ha reso il tutto molto più interessante.
Il racconto è crudo, come il genere richiede. I personaggi vivi e ben descritti, sembra veramente di vederli. Di essere lì in quei concitati momenti. E questo lega il lettore fino alla fine, fino all'ultima parola scritta.
Davvero un ottimo lavoro. Complimenti.

P.S. Se proprio devo fare il pignolo, Super Bowl si scrive con due parole separate e, sì, i Saints lo vinsero proprio l'anno dopo (ricordo l'emozione in quel periodo).



Ultima modifica di CharAznable il Lun Ott 21, 2024 10:07 am - modificato 1 volta.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

13Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Lun Ott 21, 2024 8:38 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

La penso in modo un po' differente.
A me non disturba il finale quanto la scrittura, che trovo abbia due facce.
La buona: descrizioni vivide, brevi, bei personaggi.
La cattiva: troppi luoghi comuni. 
Sembra davvero un film americano degli anni passati. 
Probabilmente la necessità di ambientarlo a New Orleans ha influito sullo stile e questo lo ha reso un po' macchiettistico, non saprei come dire.
Ed è un peccato perché la "faccia buona" fa capire che c'è un ottima tecnica descrittiva.

Grazie

14Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Mar Ott 22, 2024 4:28 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Bello questo racconto, bello e inquietante. Scritto molto bene, il tema del vento è ben centrale e quel sapore misto tra paura e mistero lo rende davvero apprezzabile e originale. A dirtela tutta mi è un po’ mancata la musica visto che parli di New Orleans nel bar avrei inserito qualche “nota” jazz. Piaciuto assai.

15Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Mer Ott 23, 2024 9:32 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): nessun errore grave ma davvero tante imprecisioni:
  • “una perfetta aurea demoniaca”: aura;
  • “appoggio i gomiti sulla balaustra, l’acqua limacciosa…”; manca un verbo; qualcosa tipo ‘guardo l’acqua limacciosa…’, oppure ‘l’acqua etc. … all’orizzonte, scorre lenta sotto di me’, o altro.
  • in generale dopo un dialogo serve un segno di punteggiatura (non sempre, dipende, ma generalmente sì); tu non li metti mai; unico esempio: “«Prima o poi queste mi uccideranno» dico accendendo una sigaretta”; meglio una virgola dopo ‘uccideranno’;
  • “non è quella che si direbbe una bella faccia, oltre alla bocca senza denti”; la virgola è insufficiente e serve almeno un punto e virgola anche perché ciò che segue è poi molto lungo.
  • ripetizione ravvicinata di ‘bar’ a un terzo circa;
  • “Il suo padrone dal nulla sbatte le mani sul banco”: manca probabilmente un verbo: ‘Il suo padrone compare dal nulla e sbatte “
  • “… sarei stato una gran troia”; stata;
  • “… o anche un gatto al limite”; scritto così parli di ‘un gatto al limite’, che non si capisce cosa sia; o metti una virgola dopo ‘gatto’, oppure scrivi la frase così: ‘o al limite anche un gatto”;
  • “Plymout”: Plymouth (con l’acca);
  • “La marea d’acqua si avvicina”; togli ‘d’acqua’; è pleonastico, e la parola ‘acqua’ è ripetuta nella riga sotto;
  • “sé stesso”; anche se la questione è controversa, ritengo meglio senza accento.
  • “di amore e odio…Forse…”; serve uno spazio fra i puntini e ‘Forse’;
  • “tempo in acqua…Ted…”; serve uno spazio fra i puntini e ‘Ted’;
  • infine: oltre a quanto segnalato mancano decisamente molte virgole.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): non male l’ambientazione e la descrizione della stupidità del protagonista che ha buttato via la sua vita. il racconto prosegue in maniera abbastanza lineare e senza scosse e avrebbe avuto bisogno di un grande finale per conquistare il lettore; il coup de théâtre del corpo misteriosamente trasportato a centinaia di chilometri è interessante ma, onestamente, non basta; non c’è alcuna spiegazione. Attenzione qui: io sono contrarissimo agli spiegoni che ammazzano la tensione narrativa; le spiegazioni devono emergere nella narrazione medesima, nel fluire della storia. Ma questo angelo (?) che compare non si sa perché, e che trasporta il suo cadavere fino alla madre non si sa perché, assomiglia troppo a un deus ex machina non credibile e non emozionante, non comprensibile, finalizzato solo alla costruzione di una trama che resta chiusa in se stessa. Abbastanza credibile la madre in tv nel finale, ma la sua funzione è quella di spiegare la trama e non crea né stupore né emozione. Il vento, infine: c’è, ma non è esattamente il protagonista del racconto ma solo un “oggetto di scena”. Inoltre:
  • il crack non dà effetti allucinatori (se non come conseguenza psicotica negli stadi più gravi), che tu invece richiami più volte, ed esplicitamente nella visione dell’angelo (che poi diventa reale, ma il fatto che il protagonista, consumatore di crack, lo creda un’allucinazione, non è plausibile).
  • L’angelo arriva “con impazienza ma senza cattiveria”, ma sopra avevi descritto l’angelo con “lo sguardo dalle iridi arancioni pare vibrare di crudeltà”; quindi? È crudele o no?

Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): a parte alcune immagini felici (per esempio ‘esercito disordinato di nuvole’; ‘Coriandoli di vetro’) la prosa utilizzata dal protagonista pare piuttosto ingenua e scolastica (unico esempio: “Molto meglio vivere così, alla giornata, affidandosi a truffe, furti ed espedienti vari.”), poco congruente con un personaggio di quel genere e la drammaticità del contesto. Il finale magico poteva essere carino se fosse stato meglio approfondito; così mi pare un po’ sprecato: c’è quest’angelo - che quindi non era un’allucinazione - che chissà perché trasporta il corpo del figlio annegato dalla madre. Perché diavolo l’avrebbe fatto? La sospensione delle spiegazioni, lasciate al lettore, è uno stratagemma narrativo delicato e pericoloso e in questo caso, onestamente, non mi pare abbia funzionato. Il racconto, al netto delle osservazioni già fatte, non sarebbe male, ma mi pare tutto un po’ incompleto e piatto con una scrittura poco sorvegliata con ripetizioni, punteggiatura da rivedere e tutto quanto già spiegato.


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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

16Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Mer Ott 23, 2024 10:18 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un racconto che purtroppo non entra nelle mie corde, per l'ambientazione "troppo americana" e per il lessico che ne consegue, che a mio pare in alcuni punti ricalca dei cliché del genere.
Al di là di alcuni errori formali già segnalati, la lettura procede scorrevole fino alla fine.
Inquietante la presenza della figura che ho interpretato come l'Angelo della Morte, anche se non mi è chiaro il motivo per cui il protagonista venga trasportato (dall'Angelo o dal vento?) fino alla casa della madre.
Il passaggio tra primo e secondo narratore è abbastanza repentino, forse troppo, anche se lo stratagemma del programma televisivo per terminare la narrazione è originale. Mi sarei però aspettata più emozione da parte della madre, anche se ormai, al momento della testimonianza, è trascorso qualche anno dai fatti.
In conclusione, nel complesso un racconto interessante e con un finale enigmatico, ma che personalmente non ho apprezzato appieno per un mio mero gusto personale.

17Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Mer Ott 23, 2024 10:38 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Qualcosa non mi convince appieno in questo racconto, e credo siano due gli aspetti fondamentali.
Il primo è il fattore soprannaturale che sì, ha una buona dose di inquietanza (non si dice ma vabbé), ma al tempo stesso lo trovo slegato dal resto del racconto. Cioè, non colgo il collegamento tra la vicenda di Ted e ciò che gli capita.
All'inizio ci si pone il dubbio che l'angelo sia solo un'allucinazione, poi che sia reale e sia magari un castigatore per la vita dissoluta del protagonista, poi in realtà non è nulla di tutto ciò e non sembra esserci una vera risposta al quesito: "ma perché è successo quel che è successo?"
Io una risposta non l'ho trovata, non ho trovato il senso, che penso ci sia, a meno di volerla leggere come un illogico, irrazionale atto di soprannaturalità. Che sarebbe un po' poco.

Ted è un ragazzaccio, ha fatto scelte comode ma sbagliate nella vita, ruba, si droga, va a prostitute: la prima apparizione di questo angelo sgradevole potrebbe essere un presagio di morte, ma in realtà Ted non ne sembra poi così turbato, anche se dice di non averci dormito la notte.
Quando poi la morte si sta per verificare, a opera dell'uragano, Ted viene salvato (oddio, più o meno salvato) dallo stesso angelo, tanto che lui gli sorride nel momento ultimo.
E' un'allegoria? E' una finta illusione di salvezza?
Non sappiamo. Sappiamo solo che il corpo di Ted ricompare dall'altra parte del continente, fradicio d'ammollo, senza una ragione se non quella di ricongiungersi (anche qui una metafora?) con la madre.
Perché l'angelo lo avrebbe consegnato in quel modo alla madre? Qual è il senso metafisico di questo atto?
Oppure, se invece il fulcro del discorso fosse che l'uragano ha portato il corpo così lontano (e avevo letto qualche cosa su oggetti che ricompaiono a distanze siderali portati via da venti impetuosi), che senso ha l'angelo?

Non so, ho tanti dubbi.

Il secondo punto che non mi ha convinto è l'atmosfera americana. Vedo che molti l'hanno apprezzata, quindi tant'è, io però l'ho trovata un pochino posticcia, un po' fatta con luoghi comuni e cose prese da film e telefilm, e quindi molto filtrata dall'occhio nostrano.
La tua scrittura però è buona, e questo ha permesso quantomeno di visualizzare bene le vicende e le scene, ne ha giovato la scorrevolezza della lettura.

Il paletto vento è co-protagonista, qui, la madre subentra in modo originale e interessante, anche se la sua sofferenza mi è parsa un pochino da talk-show. Forse è voluto, forse no.

18Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Ven Ott 25, 2024 6:12 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Una scrittura scorrevole con frasi concise ed ad effetto 
grazie anche al lessico usato.
La descrizione dei personaggi minori è precisa e dettagliata, non così le fasi dell'uragano.
L'essere soprannaturale, che lo tira fuori dall'acqua per gettarlo nel giardino della madre, non mi è di facile comprensione.
Per quanto originale, il finale col programma televisivo l'ho trovato deludente.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

19Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Sab Ott 26, 2024 1:02 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo racconto ha il pregio di possedere una sua forza intrinseca, che sta nello stile adottato e nelle scene iniziali, soprattutto quella del bar, e una debolezza palese, che è quella di non riuscire a comunicare completamente cosa vuole dirci l'autore, qual è il messaggio, se c'è, cosa significa questo angelo, è una metafora di qualcosa? Non so, sinceramente non riesco da solo a trovare una risposta, aspetterò il terzo tempo. Il giudizio è comunque positivo per quanto mi riguarda, il racconto si fa leggere e colpisce. A rileggerci!


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Un caso particolare Senza_10

20Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Dom Ott 27, 2024 11:11 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto dinamico e ben condotto, dove il protagonista è tratteggiato con cura e indagato psicologicamente, dove le scene son ben pensate e convincenti; il testo ha inoltre un bel ritmo che mi ha catturata e incuriosita fin dall'inizio, portandomi a fine lettura senza la minima fatica. L'angelo è una figura misteriosa e piena di fascino che non lascia indifferenti: mi è sembrato di vedere davvero i suoi occhi arancioni!
L'idea del talk show è originale e plausibile, ben inserita nel contesto: la voce della madre rispetta alla perfezione l'idea che mi ero fatta di lei dalle parole di Ted.
Il mistero del corpo che copre tutta quella distanza potrebbe anche rimanere senza risposta (rimane comunque l'angelo a suggerire qualche ipotesi...), ma a supporto di ciò ci dovrebbe essere qualcosa, un antefatto che giustifichi l'inspiegabile, altrimenti il patto di fiducia con il lettore viene meno e si perde credibilità.
Il testo è comunque denso e corposo, le immagini nitide e ben descritte e la capacità espressiva dell'autore è vivida e potente e la scrittura è forte e decisa. Suggerisco però di fare più attenzione all'uso del che: ci sono intere frasi infarcite di che soprattutto all'inizio e questo è indice di poca cura nella costruzione delle frasi stesse (o, probabilmente, di poco tempo nell'ottica del contest...).
Alcuni esempi:

  l’acqua limacciosa che contrasta in modo assurdo con lo skyline della città che risplende all’orizzonte.


C’è ancora troppa gente che crede che un lavoro onesto...


«Ehi, vacci piano che la notte è ancora lunga» mi dice, esibendo uno sgraziato sorriso che mette in mostra una bocca precocemente sdentata.


 Questa è la sensazione che ho avuto quando mi sono chinata a terra per abbracciarlo.
Le autorità che si sono occupate del caso hanno detto che è normale 

21Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Lun Ott 28, 2024 8:34 am

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

La prima parte del racconto ha un ritmo meraviglioso ed è davvero calata nell'ambientazione americana che hai scelto, dal registro narrativo, alle descrizioni e ai personaggi.
Mi perdi un po' quando compare l'angelo, che è una figura un po allucinazione un po' realtà un po' allegoria, ma non ne capisco benissimo il senso e questo non me lo fa apprezzare del tutto. aspetterò le tue delucidazioni a fine step.
Ribadisco che è un racconto con un registro narrativo potente e davvero ben condotto e coerente. Una lettura che a distanza di giorni mi è rimasta impressa.
A rileggerti
Ele

22Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Lun Ott 28, 2024 1:29 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Racconto fortissimo, questo, di forte impatto emotivo e il cui ritmo lo rende avvincente.
Mi piace il modo che hai di scrivere e di tenere alta l'aspettativa del lettore. Il paranormale rende organico anche il passaggio forzato dallo step da un narratore all'altro.
Uno dei racconti che mi sono piaciuti di più, anche a livello emotivo.
Complimenti!


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

23Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Ven Nov 01, 2024 2:53 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Provo a dire qualcosa su questo racconto, anche se credo che i i dubbi e gli interrogativi di molti resteranno per gran parte insoddisfatti.
Pure questo racconto, come gli altri dello step, l'ho buttato giù un paio di giorni prima della scadenza, senza pianificare di fatto una trama. Ultimamente sto facendo fatica a dedicarmi alla scrittura, dato che gran parte delle energie sono dedicate al lavoro, che a dire la verità neppure mi piace, anzi, lo detesto. Però mi sono imposto di partecipare e di provare a mandare sempre qualcosa.
L'unico spunto che avevo chiaro era l'uragano Katrina e l'ambientazione americana, tutto il resto è venuto da sé, una riga dietro l'altra. Diciamo che mi sono concentrato di più sulla caratterizzazione del personaggio piuttosto che sulla trama, proprio a causa della mancanza di tempo.
L'angelo l'ho tirato fuori dalle suggestioni che nascono quando vado al lavoro, immerso nel traffico. Alcune mattine mi sono ritrovato a pensare a cosa succederebbe se dal nulla comparisse un angelo sopra un autobus, uno di quelli rassicuranti, con le ali bianche. Ecco, l'angelo della mia storia nasce così, anche se le sue ali non sono candide, ma sporche, e il suo aspetto poco rassicurante.
E qui viene la parte più deludente per i lettori, perché non c'è nessun messaggio dietro questa storia.
È solo un racconto per intrattenere, senza nessun fine, senza messaggi da veicolare.
L'angelo è solo un elemento esterno, un tocco di paranormale che a me piace sempre.
Forse a ben vedere può rappresentare inconsciamente una delle mie convinzioni, che non siamo in grado di spiegare tutto e vedere tutto ciò che ci circonda, che non c'è sempre una risposta convincente per placare dubbi e domande. Spesso le cose succedono senza un perché, a causa di atti e situazioni che non siamo in grado di spiegare.
Forse l'angelo è una manifestazione del disastro che ha colpito Katrina, un messaggero di morte.
Un agente esterno che in un certo senso ha avuto pietà di Ted.
Non poteva salvare Ted, non poteva cambiare il suo destino, ma poteva riconsegnarlo a sua madre.
L'angelo allunga il braccio come a dire "fidati di me, non preoccuparti" troverai la tua pace. Ted è morto affogato, a New Orleans, ma l'angelo gli ha voluto concedere un abbraccio con la madre, preservando il suo volto.
Non c'era una trama strutturata e studiata, proprio no: questo è incontrovertibile.
Ma credo che sono tante le cose che non siamo in grado di spiegare e piegare alla razionalità, e forse anche se non possiamo vederle succedono, nella realtà, non solo nella nostra immaginazione.

A Hellionor, vivonic, Achillu, caipiroska, paluca66, Akimizu e Albemasia garba questo messaggio

24Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Ven Nov 01, 2024 3:45 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Byron.

Io ho pensato all'Uomo Falena, un mito americano che ha influenzato sia pure marginalmente anche il mio racconto Villaggio Spox. Non so se lo conosci.

Grazie e alla prossima.


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25Un caso particolare Empty Re: Un caso particolare Ven Nov 01, 2024 3:55 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Achillu ha scritto:Ciao, Byron.

Io ho pensato all'Uomo Falena, un mito americano che ha influenzato sia pure marginalmente anche il mio racconto Villaggio Spox. Non so se lo conosci.

Grazie e alla prossima.

Ciao Achi,

sì lo conosco. Ho letto un libro sugli avvistamenti che si sono succeduti negli anni sulla costa est degli Stati Uniti.
E poi c'è stato anche un film con Richard Gere, The mothman prophecies.

A Achillu garba questo messaggio

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