Buongiorno Giancarlo, sono nuovo qui perciò cerco di sviluppare ogni commento "in punta di piedi" e con estrema attenzione. Il mio interesse particolare è sui racconti bevi, il genere in assoluto a me più consono.
Scorrendo mi ha colpito il titolo di questo tuo piccolo interessante testo. Un punto a favore per quanto mi riguarda, io stesso amo dare titoli in altre lingue, inglese in testa.
Poi arrivo al pezzo forte: le citazioni musicali. E' vero, rispolveriamo il 1800, la tua ironia ci sta tutta e fa sorridere, anzi mi ha fatto ridere di cuore. Sono straconvinto che tu, come me, non baratteresti facilmente un Neil Young con un moderno strimpellatore. A proposito, ho messo nel titolo di questo post forse il pezzo a me più caro, spero di averti fatto cosa gradita e lo sto ascoltando mentre scrivo... non ho resistito. Da brivido.
Prima di esprimermi ho letto con attenzione il precedente commento, che contiene considerazioni secondo me valide. Lo vorrei ricalcare fino a un certo punto. A me è piaciuto molto questo tuo scrivere, davvero molto. Belle e comprensibili le invenzioni di parole che lascerei proprio così. Anche il tono è appropriato, onestamente per un attimo mi sono detto: ho lasciato la radio accesa!
E' vero, forse con una "linea", anche solo accennata, il livello si sarebbe elevato molto. E ho l'impressione che più di un accenno ci sia stato: tante piccole storie per ogni ascoltatore. Secondo me questo raccontino, se riesci a incastonare qualche "perlina" - e ammetto che non è facile - può fare il salto, perchè la forma è azzeccata e anzi mi ripeto, devo dire che la trovo proprio particolare. Lo confesso apertamente, non ci sarei proprio riuscito.
A presto.
P.S.: non sarai forse un amico stretto di Adrian Cronauer?