Buongiorno e grazie a tutti. È la prima volta che partecipo a questa kermesse e devo dire che è coinvolgente. I racconti vincenti sono tutti belli, a dimostrazione che il gradimento del lettore ha una componente “universale”, la scrittura migliore è quella che giunge ai più. Ma voglio anche dire che la qualità di tutti i racconti è alta, semmai viziata (anche nei vincenti) per refusi dovuti alla necessità di consegnare i lavori entro termini precisi.
Ma vengo al mio
Ercolano. Questo racconto è nato da solo, per alcuni input che mi sono arrivati. In primis, i paletti. Con mia moglie stiamo preparando un viaggio istruttivo per le sue / nostre nipotine (figlie di suo fratello) a Pompei e
Ercolano. Per questo, per essere preparati come accompagnatori, abbiamo approfondito le vicende storiche del periodo, pertanto quando ho visto il paletto temporale ho deciso di vertere su quello dell’eruzione del Vesuvio. Perché ho scelto l’argomento pedofilia? Quello è più complesso da spiegare. Ci provo. Sono diventato nonno, non avete idea di quanto sia emozionato, da circa sei mesi. Stavo rileggendo un bellissimo libro che mio figlio mi ha regalato, Il Manoscritto di Stephen Greenblatt, che parla del ritrovamento nel 1400 del libro di Lucrezio che si credeva perso e di successivi ritrovamenti di papiri danneggiati ritrovati a
Ercolano con frammenti del De Rerum Natura. In quel mentre mio figlio mi ha confidato di vivere la paura che alla sua creatura possa accadere, nel corso della sua futura vita, qualcosa di brutto. A questo devo aggiungere che nella mia attività investigativa quarantennale nell’Arma dei Carabinieri mi sono imbattuto nelle più disparate attività criminali, anche nella pedofilia, e un aspetto fondamentale della mia tecnica riguardava il provare a immedesimarmi nel profilo psicologico delle persone che ricercavo per consegnarle alla giustizia. Le indagini sulla pedofilia sono estremamente facili, perché è la vittima stessa che indica i propri aguzzini. Più difficile è organizzare l’impianto probatorio e accusatorio. Costruire il personaggio Claudius, per quanto emotivamente impegnativo, dal punto di vista psicologico, collegando le mie esperienze lavorative, le paure di mio figlio e le usanze del periodo in esame, non è stato difficile. Per me è stato anzi una sorta di “esorcismo”, di sradicare da me stesso la paura che a mio nipote possa accadere qualcosa che ho già incontrato per mestiere.
Ma ora rispondo a tutti i commenti, mi sembra corretto.
@Fante Scelto : mi ha fatto sorridere pensare di averti tolto il sonno. Si, la mia tendenza è quella di far intuire al lettore i vari indizi che lascio nella mia costruzione di un racconto. Quando poi, dopo molti commenti ai lavori dove mi si imputava di non capire nulla ho provato a “aiutare” il lettore infarcendo i racconti di informazioni sono diventato “didascalico” a discapito della scorrevolezza e del carico emotivo. Devo ancora trovare la quadra. Sto imparando e tutti voi siete impagabili maestri. Il titolo, mannaggia! Non pensavo pesasse così tanto, e a mio parere aveva un significato. Ma curerò meglio anche questo aspetto nei prossimi racconti.
@miichiiiiiiiii : anche io ho qualche dubbio che sia pienamente “monologo” questo lavoro. La punteggiatura, argomento particolare. In effetti c’è una frase dove sovrabbondo di punti e virgola sbagliati. Ciò è dovuto a un inserimento dell’ultimo momento, per far capire al lettore l’età dei bambini schiavi, quando ormai era tardi per apportarci il correttivo. Per il resto della punteggiatura, ovviamente è perfettibile ma è anche un segno distintivo dello scrittore che, una volta imparate le basilari regole, poi le interpreta a modo proprio. Ricordo quando lessi il Vangelo Secondo Gesù Cristo di Saramago che odiai l’impegno a cui mi costrinse per entrare nella sua punteggiatura inesistente. Il mio utilizzo del punto e virgola al posto del punto (che risolverebbe molti dubbi) ha un suo perché, ma è un punto di vista personale.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Il muro di parole è dovuto alla mia poca pratica con questo sito. In realtà, nel formato word che ho spedito c’erano spazi di una riga in vari momenti, poi non comparsi nella pubblicazione on line. Ora so, per i prossimi lavori, che perché emergano dovrò dare almeno due spazi dove intenderò staccare. Come sto facendo ora. Nel secondo tuo messaggio mi indichi ciò che anche altri hanno rilevato, i periodi troppo descrittivi della vita sociale del periodo, e anche li devo mettere mano per far combaciare l’aiuto al lettore e la prolissità con il quale farcisco i miei testi. Ho ancora molto da imparare.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Alcuni, come te, mi hanno fatto notare la poca attinenza ai paletti del giardino e dell’infermiere. Sono poco d’accordo con te. Nel giardino Claudius sta morendo, lì accudito e lì morrà per un evento estraneo alla malattia stessa. L’infermiere (che non poteva essere uno schiavo qualsiasi) adoperava comunque dei rimedi e delle giaculatorie che aveva imparato dal suo “padrone” medico. Ma il lettore ha sempre ragione, e siccome più di uno ha sollevato la questione ne devo prendere atto. Si, hai ragione anche sulla eccessiva quantità di nozioni sugli usi e costumi del periodo. Preso nota dei refusi che cortesemente mi hai segnalato.
@Byron.RN . Eh! Lì non posso farci nulla. Così come personalmente, per gradimento letterario, ho premiato i monologhi e i racconti storicamente più indietro nel tempo, capisco che ad altri certi scritti risultino indigesti.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Poco da spiegarti, il racconto ti è piaciuto. Nel merito della frase che ti ha messo in difficoltà, pensavo che avendo chiamato il primo bambino – schiavo Primus e avendo specificato che “lui” era il più minuto dei bambini già comprati, venisse naturalmente associato a quel “lui” Decimus, ma prendo atto che non è stato così e apporrò le modifiche opportune.
@Danilo Nucci . Hai ragione, citazioni e riferimenti storici sono troppi. Nel mio intento servono a far entrare il lettore nell’ambientazione corretta ma anche li devo trovare una misura. Ti ringrazio sugli appunti preziosi che mi segnali. Ne ho preso nota.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Indichi come punto forte del testo la descrizione della malattia. Lo stesso argomento, in altri, è stato visto come un difetto. Siamo lì lettori con differenti sensibilità. Sono d’accordo che il racconto è a metà tra autobiografia e monologo. Lo stile oscillante tra citazioni dotte ed espressioni colloquiali è voluto, immaginando (ma non l’ho fatto capire) momenti di quiete dalla tosse ad altri più immediati di “mancanza di fiato”.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Anche qui, mi si contesta poco. Non ho motivo di dilungarmi se non di condividere la costruzione del racconto con frasi più scarne e immagini più nette. Il titolo, mannaggia!
@Tommybean . Non posso che chiederti scusa. Sapevo, pubblicando questo testo, che avrei causato ad alcuni fastidio. In effetti questo racconto è stato in bilico, non sapevo fino all’ultimo se pubblicarlo, proprio perché l’argomento era forte e il pubblico di DT non conosce ancora l’autore. Vorrei chiederti di leggere altri miei racconti, dove forse puoi prendere atto dei valori che credo di avere, ma a prescindere da questo chiedo sinceramente scusa a te e a chi ho infastidito. Ho anche colto il tuo “messaggio” di avermi premiato nella cinquina, ho apprezzato la tua eleganza nell’assegnarmi un voto “pacificante” che probabilmente non meritavo. Grazie, mi piace l’eleganza e in questo caso la tua eleganza.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Mi è piaciuto tantissimo il tuo commento, pur cogliendo che l’argomento “pedofilia” ti abbia infastidito. A livello conscio non avevo costruito il personaggio pensando alla realtà dei social odierni. Hai perfettamente ragione sugli arazzi. Intendevo affreschi, non è una mancanza di conoscenza, ma refusi dovuti al prima errore poi proseguito. Ho preso nota delle tue “pulci” che in parte condivido.
@Molli Redigano . Anche a te posso dire poco, visto il gradimento del testo. Secondo me hai centrato bene gli aspetti che volevo far emergere nel mio racconto. Le passioni, la cultura e il sesso come motori principali della vita di Claudius. Ho anche un po’ descritto un personaggio così, vero, che mi è rimasto impresso nella mia attività lavorativa, con la sua villa ricca d’arte, di splendida musica, un impianto stereofonico valvolare incredibile, una morale schifosa. Ok per il casting. Trovatemi voi il titolo ad hoc.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Sei il secondo tag più difficile da scrivere, dopo quello di michiiii!!!!!!!!!!!!. Si, ho rischiato di sollevare un polverone. Ne ero conscio. Mi è dispiaciuto quando, anziché il racconto o il tema trattato, è stato messo in dubbio l’autore ma anche a questo ero preparato. Non sollevi appunti negativi, quindi non necessita di spiegazioni.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Anche taggare te non è cosi immediato. Si, punteggiatura, qualche refuso, ma non mi sollevi appunti e non sento la richiesta di specifiche nel tuo commento. Va bene così, compreso il gradimento alla scelta delle parole antiche.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Ho cercato di rendere questo racconto equilibrato, ancor più per la delicatezza dell’argomento affrontato. Mi piace che sia stato notato da te. Come è nata questa storia, beh! L’ho spiegato sopra. Del “De Rerum Natura”, che conoscevo solamente per essermici imbattuto nelle varie letture, me ne sono innamorato e l’ho approfondito dopo che mio figlio mi ha regalato il libro “Il Manoscritto”. Il libro di Lucrezio non è un libro facile da leggere, ma quando ci si entra dentro è meraviglioso.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Nella nuova versione del racconto semplificherò il testo, ne sono convinto. Ho preso nota di tutti i tuoi appunti, verranno utili quando riscriverò il testo definitivo. Sapevo del dubbio tra l’agosto e l’ottobre, ma essendo appunto un dubbio storico e servendomi il paletto temporale ho scelto di avvalermi del dubbio. Quello che mi mancava, come avete rilevato te e Petunia, è che
Ercolano è caduta due giorni dopo Pompei e come è avvenuta la morte dei suoi abitanti. Infatti riscriverò il racconto ambientato a Pompei. Borboglii…io stesso, a volte, mi chiedo da dove arrivino certe parole.
@Arianna 2016 . Mi è piaciuto tantissimo il tuo riferimento al film di Spielberg e alla frase appesa alla sala insegnanti. Accolgo il tuo invito a sfoltire le parti enciclopediche. L’unico termine latino, mi pare, sia “domus” ma proverò a rileggere. Prendo atto dei tuoi rilievi, ne terrò conto in fase di riscrittura.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Con un commento essenziale e efficace hai ben descritto il tuo pensiero sul racconto. Tornano a bomba le disgressioni storiche, e prendo atto dell’infermiere praticone che, in effetti, già prima della pubblicazione mi aveva lasciato col ciglio sopralzato. Il titolo, lo so, il titolo.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Lo so, con la punteggiatura ho un rapporto di odio / amore, ma soprattutto una presunzione sciocca, di poter usarla a mio piacimento. Mio figlio mi accusa di scrivere come Umberto Eco ma, poi specifica, non sono Umberto Eco. Ciò vuol dire allevare una serpe in seno. Però ti ringrazio di aver posto in alto alcuni aspetti che non erano emersi dagli altri commenti: 1. Che il personaggio continuava a chiedere conferme perché sapeva, in cuor suo, di essere “mostro”; 2. Che chiamava i suoi bambini – schiavi numerandoli, che a prescindere da un suo gusto “roman(t)ico” per lui erano solamente numeri.
@gemma vitali . Mi spiace averti lasciato un senso di vuoto. Ti chiedo venia. Spero sia il racconto in sé a provocarti questo e non un giudizio sull’autore.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Anche tu hai capacità di scrittura incontestabili. E anche il tuo commento è scritto davvero bene, troppo carico di…(vale tutto il resto che hai scritto). Mi spiace non esserti giunto, mi guarderò dentro per capire perché il tuo commento mi sia entrato così “dentro”.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Mi è piaciuto molto il tuo accostare il racconto a quello di Nabokov. Ti ringrazio per l’apprezzamento.
@Antonio Borghesi . Non volevo (forse si, ci penserò) mettere un piede sul podio. Comunque si gareggia, si cerca nel nostro scrivere di avere riscontri e conferme. Da molti quelle conferme le ho ricevute, anche da te. Forse non parlerei di ironia ma di senso drammatico del grottesco, sempre che possa esistere un dramma grottesco.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Già il fatto che allunghi la vita a Claudius di due secondi permettendogli di terminare il versetto di Lucrezio, e quindi di allungare la sua agonia, merita un premio. E comunque Claudius, se è riuscito a volte a sembrarti più umano, vuol dire che oltre che essere un personaggio discutibile è anche un gran bravo affabulatore. Ho apprezzato.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Ti nomino mio cavaliere per difendere il mio onore. Il tuo riferimento alla Arendt, che adoro, apre una serie di significati che volevo proprio dare a questo racconto. Punteggiatura, sigh! Nozioni, sigh! Grazie.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Hai ragione, è lungo. Ho sempre timore che se non spiego non giungo, e invece rischio di tediare. L’infermiere, pur se segnalatomi anche da altri, e pur essendo ininfluente perché già c’era il pittore, eppure non lo vedo superfluo, se per superfluo intendi che poteva anche non esserci. Serviva a scandire il tempo quando a Claudius tornava la tosse, sbarellava, perdeva il controllo e parlava più immediato dimenticando la sua cultura di cui era tronfio. Ma stava a me far giungere pienamente tutto ciò e non ci sono riuscito, quanto meno con te. Però prendo atto che ti è piaciuto.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Come ho già detto a Byron.RN, sui particolari gusti che abbiamo non posso farci nulla. Vale ancor di più che l’abbia letto, commentato e, nel tuo possibile data la forma, apprezzato.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Ti racconto un segreto, che non devi rivelare a nessuno. Hanno provato a spiegarmi in tanti come accentare la È maiuscola, quella sturiella del 0200, ma non ci sono mai riuscito. Ormai, per risolvere, la scrivo minuscola, la seleziono e poi vado al comando per trasformarla in maiuscola. Ma è una soluzione che ho trovato dopo aver pubblicato il racconto. Sarà il nostro piccolo ma importante segreto, nessuno deve saperlo. Condivido tutto quanto hai scritto, compreso l’eccessiva lunghezza.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Non conosco la serie Midhunter, mi hai incuriosito. Il tuo è un bel commento, come altri che assieme a te ringrazio.
@The fallen . Il nostro Signore e Donno (così Archie Goodwin chiamava il suo datore di lavoro Nero Wolf) ha sentenziato. Eppure ha raggiunto, col suo commento, vertici di crudeltà a cui io non potrei mai arrivare, descrivendo Claudius un “manico pedofilo”. E capisco il finale del suo intervento: i manici di legno bruciano lentamente. Non in eterno però.
Alla prossima, tra pochi giorni. Siete tutti bellissimi.