Componimento misto in aria classica in dieci terzine
Smarrimento
Percorsi metà del cammino
e m’accorsi con sgomento
dell’improvviso smarrimento.
Seppur coraggiosa mi fermai
tra sassi roventi e folti spini
all’improvvisa paura tremai.
Mai osai sfidare la sorte
trappole intorno scansai
nell’evitar sicura morte.
Pregai fosse un sogno
non v’era molto tempo
per redimermi al bisogno
I piedi d’una valle raggiunsi
mentre tremore affievoliva
sospirai e nel sollievo piansi.
Vid’io anima persa
che nel girare occhi in tondo
volgeva le pupille al cielo.
E pareva cercasse luce
in un certo profilarsi di scuri nembi
e il capo a stento riusciva a tenere in su.
M’avvicinai domandando donde venisse
tal siffatta tremenda incertezza
che tanto spauriva il cammino.
Ella, nel voltare lo sguardo al mio,
sorriso accennò, lieve e sincero
come colei che lume d’improvviso scorge.
Prese allora la mia mano
e senza proferire alcun verbo
m’accompagnò per quell’ameno luogo.