Un giorno mi dissero che avevo la zucca vuota. Non pensavo fosse un modo di dire.
Ma fu così che scoprii di avere un tappo di sughero nella mia capigliatura, proprio dietro la testa, là dove i monaci
hanno la chierica.
Lo tolsi. Più di una volta. Ma non succedeva niente.
Poi soffiò il vento. E la mia testa si mise a risuonare. Era un lamento mesto, simile a quello delle sirene delle navi, o
a quello delle damigiane, quando qualcuno ci soffia dentro.
Quando mi mancheranno le parole, ti parlerò con le note di una zucca vuota un giorno di maestrale.
Ma fu così che scoprii di avere un tappo di sughero nella mia capigliatura, proprio dietro la testa, là dove i monaci
hanno la chierica.
Lo tolsi. Più di una volta. Ma non succedeva niente.
Poi soffiò il vento. E la mia testa si mise a risuonare. Era un lamento mesto, simile a quello delle sirene delle navi, o
a quello delle damigiane, quando qualcuno ci soffia dentro.
Quando mi mancheranno le parole, ti parlerò con le note di una zucca vuota un giorno di maestrale.