Ciao Penna. Ancora più convintamente, dopo aver letto il tuo lavoro, mi accingo a povera ente recensire prima di leggere i commenti degli altri. E ti dico subito, così mi tolgo il dolore di dirlo, che nonostante il fantastico finale, questo racconto non mi è piaciuto. Però mi è "entrato". È un racconto di chi sa scrivere, per alcuni aspetti, mentre per altri ci trovo imprecisioni. Già a partire dal titolo, bianchità. Sono andato a cercare sul net se esistesse questo termine, e infatti non esiste. Un neologismo inaugurato da te? Perché non sarebbe l'unico neologismo. Per esempio, un altro termine da te usato: dolcità. E poi "lordità". Ma probabilmente sono neologismi che arrivano da una sorta di slang che appartiene a Klaus, visto che questi termini compaiono sempre nel suo chiacchiericcio. Ciò nonostante, sinceramente, non riesco a farmeli piacere. Mi sono bloccato, prima di capire, quando hai parlato per la prima volta di jukebox e nella frase successiva l'hai chiamata "macchina". Non è propriamente errato, hai cercato di evitare una ripetizione, ma parlando di "macchina" mi hai distolto dal fluire nel racconto. Ok che il cliente fosse ubriaco, ma doveva esserlo molto se è riuscito a addormentarsi con un brano dei Ramones. "I Ramones smisero di suonare (...) un attimo prima di entrare), e mi è mancato un verbo. A volte anche io" accorcio" presumendo che il verbo sia facilmente "aggiungibile", e se poi leggendo altri che lo fanno mi indispone alla lettura, devo registrarlo per evitarlo nei miei lavori. "Cuoricino", "birichina", non mi sono piaciuti. Hai scritto, e hai avuto coraggio, un racconto punk come i Ramones. Mi hai ricordato i Kiss, col leader (non ricordo il suo nome) che si mordeva la lingua nei suoi concerti. E a me piacciono i racconti punk e pulp. Provo anche io a scriverli, a volte. Ma qui siamo nell'epilogo splatter. Concludendo, non sembra un racconto "no sense", vuole avere una morale, ma sono troppe le domande che il lettore si pone senza avere risposte. E non parlo del regalo finale, che ci sta ed è proprio bello. Sono certo di essere una voce fuori dal coro, ora andrò a leggere chi mi ha preceduto, pertanto non tenere così tento conto del mio giudizio. A rileggerti.